Soffrire per Dio è un onore

A nessun essere umano sano di mente piace la sofferenza.
Questa è una cosa ovvia.
Tutte le creature senzienti vogliono vivere in pace ed essere felici e questo è uno dei motivi principali per cui esistiamo.
Il nostro amorevole Padre, nella sua immensa bontà, pur non avendo bisogno di niente e di nessuno, decise di creare l’universo affinché le Sue creature fossero felici.
Provate ad immaginare l’Iddio Onnipotente che, nella Sua irraggiungibile altezza, si rallegra vedendo la felicità delle Sue creature!
Sappiamo tutti come sono andate le cose.
I nostri primogenitori, i quali avrebbero potuto provare davvero ogni forma di felicità, scelsero volontariamente di disubbidire a Dio e questo ha portato molto male all’uomo e, più o meno indirettamente, alla creazione in generale.
In particolare per il fatto che tutto il mondo giace nel potere del malvagio, siamo ben lontani dall’essere felici – 1 Giovanni 5:19
Dobbiamo anche convenire che non sono sempre gli altri a causarci sofferenza perché a volte, nella nostra inesperienza o superficialità, diventiamo i peggiori nemici di noi stessi.
Forse abbiamo seguito il nostro cuore ingannevole e abbiamo fatto una scelta sbagliata oppure è stato il nostro egoismo a spingerci verso una direzione dolorosa – Geremia 17:9
A volte paghiamo tutta la vita per un errore commesso molti anni prima e naturalmente c’è anche “l’avvenimento imprevisto” che si aggiunge a questo elenco – Salmo 32:5
Nonostante abbiamo fatto tutte le cose per bene un incidente di percorso può infrangere la nostra serenità – Ecclesiaste 9:11; Luca 13:1-5
Proviamo però a farci una semplice domanda.
C’è qualcuno, oggi sulla terra, che può dirsi davvero felice?
Non soffrono, forse, quelli che chiamiamo per convenzione persone del mondo con l’aggravante di essere in balia degli eventi, di vivere per il presente e non avere alcuna speranza?
Le persone del mondo si fanno torturare e uccidere per la propria nazione indipendentemente da quello che la nazione ha fatto per loro e indipendentemente dal fatto che, dopo la loro morte, questa nazione possa o meno ricompensarli.
Indipendentemente dalla propria fede le persone si ammalano e muoiono con la differenza che solo alcuni di loro, una netta minoranza, sanno cosa gli riserva il futuro.
Tutti coloro che hanno riposto la loro fiducia nei governanti, nel potere del denaro, nelle istituzioni o in altre cose cadranno nella più cupa disperazione quando queste verranno a mancare – Salmo 146:3; Matteo 6:21
Tutto il mondo soffre ma alcune persone riescono davvero a guardare oltre con fiducia grazie al meraviglioso privilegio che il Creatore dell’universo ha concesso loro – 2 Pietro 1:19
La sofferenza non finirà finché Geova non eliminerà questo mondo malvagio per cui, fino ad allora, non possiamo scegliere di non soffrire ma possiamo scegliere per Chi o cosa soffrire.
Possiamo soffrire per la nostra superficialità e per i nostri errori o possiamo scegliere di soffrire per Dio e per i principi basati sulle Scritture.
Certo possiamo decidere di fare compromesso nel tentativo di evitare una certa sofferenza immediata ma prima o poi dovremo invecchiare, ammalarci e morire.
In ogni caso soffriremo e con l’aggravante di aver tradito quello in cui abbiamo asserito di credere e che ci ha fatto solo del bene.
Sì perché non è la conoscenza biblica a farci soffrire; al contrario essa ci ha accresciuto e migliorato, ci ha dato una profonda gioia e una profonda sicura speranza.
Ci ha permesso di conoscere meglio Dio e la Sua volontà - Giovanni 17:3; Ebrei 6:9-12
Essa ci ha fatto e ci sta facendo solo del beneGalati 5:22, 23; Filippesi 4:4-7
Tuttavia questo mondo si oppone alla nostra crescita spirituale ed è solo normale, se abbiamo davvero capito chi governa il mondo, che esso voglia renderci pesante e difficile la cosa più bella e naturale di tutte.
Quindi un’altra domanda che dovremmo farci è: “Stiamo soffrendo per Dio o per chi?”
Se stiamo soffrendo per Geova, felici noi!
Significa che ne siamo stati ritenuti degni – Matteo 5:11, 12; Atti 5:41
Significa che ci stiamo sforzando davvero di vivere in santa devozione – 2 Timoteo 3:12
Qualcuno ha scoperto che la vita da consapevole (consapevoli, cioè coloro che studiano la Bibbia senza condizionamenti) può essere dura.
È dura andare davvero controcorrente e non per “partito preso” ma semplicemente per agire in armonia con la propria conoscenza.
Ad esempio non è facile chiudersi in un angolino durante un’adunanza che parla di Babilonia la Grande come dell’impero mondiale della falsa religione sapendo che non ti sarà permesso di dissentire, nemmeno con le Scritture, salvo rischiando di ricevere un’amara disciplina e perdere tutti gli amici.
Non è facile accettare di non poter parlare pubblicamente di queste cose, pur sapendo che sono cose assolutamente importanti e giuste.
Alcune adunanze, per coloro che hanno approfondito le profezie e altre cose, sono diventate particolarmente pesanti. Non giriamoci troppo attorno.
Questa situazione, da sola, porta già ad una certa sofferenza ma quanto è più dura sentirsi dare dell’apostata dai nostri fratelli quando cerchiamo in tutta coscienza di aiutarli!
Quanto è dura vedere questa chiusura mentale e sentirsi appellare con i titoli più infamanti – confronta Matteo 26:65
E’ dura anche scoprire che alcuni non sono quello che fanno credere.
Scoprire che non ci sono poi tutti questi “bereani” e che alcuni sono dove sono solo perché hanno gli amici e i conoscenti.
Scoprire che a volte sono più importanti certe direttive e certe circolari della stessa Parola di Dio...
Anche se la consapevolezza è un dono meraviglioso a volte ti chiedi se sarebbe stato meglio non aprire gli occhi piuttosto che scoprire che quello che ti circonda non è come l’avevi immaginato o, peggio, non è come ti era stato raccontato.
Con questo non vogliamo arrogarci il diritto di giudicare, autorità data solo al Signore – Matteo 7:1-5; Giacomo 4:11, 12
Non vogliamo perdere di vista il fatto che ognuno di noi è privo della gloria di Dio - Romani 3:23
Di fatto quando inizi davvero a vivere in santa devozione, ti accorgi d’avere dei nemici e a volte sono quelli che credevi fossero tuoi amici – Matteo 10:32-39
Comunque dovremmo riflettere attentamente su noi stessi e perché abbiamo deciso di servire Dio.
Noi non siamo diventati cristiani perché questa era la vita più semplice che ci fosse.
Non abbiamo preso questa decisione sotto la spinta dei nostri desideri egoistici ma per amore.
Amore verso Dio, suo Figlio e tutto ciò che riguarda la Sua Parola e il vero amore non cerca i propri interessi – Matteo 22:37, 38; 1 Corinti 13:4-7
Il nostro Signore ci disse esplicitamente che chi avesse voluto seguirlo avrebbe dovuto prendere il suo “palo di tortura” - Matteo 16:24
Tuttavia non cadiamo nei tranelli di Satana!
Non crediamo che servire Dio sia negativo perché è un privilegio!
Satana ci mette il bastone tra le ruote e se è così significa che stiamo facendo bene.
I discepoli del Signore si rallegrarono quando furono perseguitati perché era una dimostrazione del fatto che Geova li approvasse!
Si facciano alcune domande coloro che si ritengono cristiani eppure hanno una vita comoda, libera da persecuzioni e senza troppi problemi.
Si facciano alcune domande coloro che per persecuzione intendono solo il “non mi interessa” della persona del territorio.
Riflettiamo anche sul fatto che furono gli stessi israeliti, inizialmente, a perseguitare altri isrealiti.
Quindi anziché cadere davanti al primo problema rafforziamo la nostra fede continuando a studiare la Bibbia e continuando a pregare e a meditare.
Abbiamo promesso di servire Dio, non il dio di questo sistema di cose.
Per questo motivo il mondo deve odiarci – Giovanni 15:18
Se la nostra attuale consapevolezza ci fa soffrire ricordiamoci che tutto il mondo soffre ma noi possiamo scegliere consapevolmente se soffrire per Geova o per i nostri desideri egoistici.
Possiamo decidere di mollare tutto ed evitare al presente qualche sofferenza… ma questo non ci garantirà la protezione dalle sofferenze in futuro e di certo non ci darà la felicità.
Il dio di questo sistema di cose ha dei seguaci molto attivi quanto infelici.
Se proprio dobbiamo soffrire non soffriamo per aver rinnegato i nostri principi e il nostro amorevole Padre, Colui che merita tutto il nostro amore incondizionato, Colui che ci ha dato tutto senza chiederci niente e senza aver mai avuto bisogno di niente.
Non facciamoci del male non necessario – Matteo 26:75
Se il mondo di Satana ci causa dolore ricordiamoci che soffrire per Dio è un onore.

Il dolore che oggi proviamo è temporaneo e passeggero. La gioia, la felicità e la pienezza che Dio può darci durerà per sempre - Salmo 145:16

Quando questo mondo finirà non ci sarà più alcun motivo di soffrire.
Coloro che vivranno sotto il Regno Millenario prima e nel Nuovo Mondo poi, ritroveranno quella gioia che i nostri primogenitori persero tanto tempo fa – 1 Corinti 15:28; Rivelazione 22:1, 2
Dio aprirà la sua mano e sazierà il desiderio di ogni vivente e la felicità che proveremo non riusciremo neppure ad immaginarla – Salmo 145:16
Cosa resterà di questa sofferenza tra cento anni? Tra duecento? Tra settecento? Tra millecinquecento?
Tutta la sofferenza passata sarà solo un ricordo dissociato, a cui forse penseremo con un sorriso perché sarà nulla in confronto all’eternità di felicità che avremo davanti – Isaia 65:17
Il privilegio di godere di questa immensa e sicura felicità è riservato a coloro che pur nella sofferenza hanno continuato a servire Dio.
Tutti coloro che avranno il privilegio di vivere nel Nuovo Mondo capiranno davvero che onore è stato, in quel lontano passato, soffrire per Lui – Matteo 24:13; 1 Pietro 5:10

Commenti

  1. Ciao Israeli, probabilmente stai vivendo un momento non facile nella congregazione ed è comprensibile. Mi dispiace. Leggendo l'articolo ho trovato una frase che mi ha fatto meditare molto, mi riferisco al punto dove dici che "non ci sono poi tutti questi "bereani"". Sappiamo che amare Geova e la sua Parola, in ogni ambiente, comporta andare controcorrente e sappiamo che negli ultimi tempi l'attacco di Satana si intensificherà sempre di più. Come vedi leggo con la massima attenzione i tuoi articoli, anche se su alcune tematiche non mi trovi in sintonia. Ti confermo il mio apprezzamento per l'alta considerazione che dimostri per le Parola di Dio. Un Abbraccio.

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    1. Ti ringrazio, Domenico, per il tuo sincero interesse e la tua vicinanza.
      Non sto passando un periodo particolarmente difficile, non più del solito almeno. Ho scritto questo articolo per incoraggiare coloro che, studiando la Bibbia senza preconcetti, hanno scoperto alcune cose che vanno contro l'intendimento ufficiale e ciò li ha messi in una posizione scomoda davanti ai propri fratelli.
      A volte le persone che ci stanno vicino ci causano una certa sofferenza anche in buona fede perché agiscono in armonia con l'educazione religiosa ricevuta.
      L'articolo vuole rimarcare il fatto che a prescindere da tutto noi ci siamo dedicati a Geova senza riserve ve l'abbiamo fatto per amore, non per convenienza.
      Forse non immaginavamo che una certa persecuzione sarebbe arrivata proprio da quelli a noi vicini (male, forse non abbiamo meditato sulle parole del Signore) il concetto non cambia perché non abbiamo messo alcuna postilla nella nostra dedicazione.
      Inizialmente tu mi scrissi di condividere il 90% degli articoli pubblicati. Diciamo che non hai più trovato questa sintonia da un certo punto in poi, d'accordo. Ciò non toglie che quello che hai condiviso (tra cui immagino l'identità di Babilonia la Grande o del re del nord e altre cose) andava già all'epoca contro l'intendimento ufficiale. Se ci hai creduto, agirai senz'altro in armonia con quello che hai condiviso in coscienza. Se agisci in armonia con quello che tu stesso hai ammesso di condividere allora è ovvio che ti scontrerai con il pensiero dominante (salvo tenere queste informazioni per se).
      Bene, questo articolo vale per me, per te e per chiunque, tramite questo blog o qualsiasi altro mezzo, ha compreso che non è tutto così scritturale quello che ci viene insegnato. A prescindere dalla convenienza, è giusto agire in armonia con quanto abbiamo imparato

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  2. Ti ringrazio! Mandamelo estrapolato dal contesto.
    È stato un onore conoscerti.

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  3. Hai ragione caro Israeli non è facile tacere quando sai come stanno realmente le cose ci sentiamo come Geremia che aveva un fuoco dentro di se....sicuramente non tutto è chiaro, ma una cosa è certa studiare di nuovo la Bibbia ha riacceso quel fuoco dentro ognuno di noi che rischiava di essere soppresso dalla staticità e dalla burocrazia che ci circonda....a presto

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