Desidero accertarmi di ogni cosa

"Quindi desiderai accertarmi..." - Daniele 7:19

Questo blog considera la Bibbia la sola autorità.
Purtroppo questa "frase ad effetto" è stata utilizzata da molti ma poi, purtroppo, è stata smentita coi fatti.
Nessuno nega che una fonte extrabiblica possa anche essere accurata; essa non è sininimo di falsità e sicuramente ci sono stati molti studiosi e persone serie nell'arco della storia.
Tuttavia il problema è comprendere davvero cosa significhi dare alla Bibbia la priorità su ogni altra fonte.
E' evidente che quando un passo scritturale "non si capisce" ognuno ha la stessa facoltà di parola ma davanti ad una Scrittura o un contesto scritturale di certo queste fonti, qualunque siano, dovrebbero essere scartate.
In tutti gli articoli si farà un particolare sforzo per far parlare solo la Bibbia. 
È indispensabile, ad esempio, confrontare il libro biblico di Daniele per comprendere molte cose relative 
alla Rivelazione di Giovanni perché entrambi parlano del “tempo della fine” e ognuno completa 
e svela particolari interessanti - Daniele 11:35, 40; Rivelazione 4:1
Ovviamente Daniele non è l’unico libro che è stato preso in esame perché “tutta la Scrittura è ispirata 
da Dio e utile” e tutto ciò che è stato scritto serve per “nostra istruzione” -  II Timoteo 3:16, 17; 
Romani 15:4 
È degno di nota, comunque, che riferendosi agli ultimi giorni del “sistema di cose” questo libro 
fu menzionato da Gesù stesso – Matteo 24:15
Il libro biblico di Rivelazione parla anch'esso degli ultimi giorni (arrivando fino alla fine del millennio) 
e quindi confrontarli è stata la cosa più naturale da fare.
Inoltre è sempre il libro di Daniele che ci dice che, negli ultimi giorni, la conoscenza sarebbe diventata 
abbondante – Daniele 12:4
Quindi non si prenderanno altre fonti in quanto solo la Bibbia è ispirata da Dio; Essa non si presta a 
rivedimenti o a "nuova luce" e non è "cibo imperfetto".
Questo ovviamente non significa che non si possano commettere errori perché in ogni caso ci sarà sempre
una certa interpretazione, anche di fronte alle Scritture più chiare.  
Sarebbe saggio, soprattutto per coloro i quali credono di aver già capito tutto, rimettersi in discussione 
anche se ciò può essere estremamente difficile.
La storia biblica ci fa capire che lo stesso popolo di Dio nutrì più volte aspettative errate – Atti 1:6 
Ci si aspetterebbe, da coloro che asseriscono essere il popolo di Dio, che non se ne facesse una questione
personale e che non si tifasse per una squadra.
Il desiderio dovrebbe essere quello di comprendere meglio la Parola di Dio a prescindere da ciò che 
ne verrà fuori. 
A noi dovrebbe interessare solamente la verità – Salmo 119:97; Giovanni 17:17; 18:37
Daniele ebbe il privilegio di comunicare direttamente con l’angelo Gabriele e quindi avere 
“informazioni degne di fiducia” direttamente dalla Fonte e nonostante ciò anche lui non poté comprendere
tutto nonostante il suo desiderio - Daniele 12:8 
Noi non abbiamo questo privilegio per cui dobbiamo affidarci alla Scrittura (II Timoteo 3:16, 17) 
alla preghiera e alla meditazione.
È chiaro che tutte le nostre convinzioni preconcette impediranno il fluire della Scrittura  nonostante 
l’impegno profuso.
Se, ad esempio, avessimo l’assoluta convinzione che un determinato avvenimento si sia verificato in 
una data specifica (1914, 1919 o qualsiasi altra data) ci varrà spontaneo, quasi in maniera inconscia, 
adattare le scritture ad esso collegate a quella specifica data.
Più avanti, per naturale effetto domino di queste interpretazioni, si potrebbero creare delle vere 
e proprie forzature per far combaciare altri avvenimenti legati tra loro ma sarà molto difficile 
considerarle tali.
Potrebbe essere il nostro caso?
Come si fa con il metodo scientifico, si dovrebbero cercare non quelle scritture che sembrerebbero 
confermare un determinato intendimento (scritture a cui si arriverebbe comunque) ma proprio quelle 
scritture che, almeno in apparenza, sembrerebbero indebolire o addirittura inficiare quell'intendimento.
Questo metodo, seguito scrupolosamente in questa serie di articoli, ha avuto l’effetto non solo di 
rafforzare la propria fede ma ha anche allargato la visione d'insieme..
Anche Daniele dovette studiare attentamente le Scritture in diverse occasioni  – Daniele 9:1, 2
Facendo un’attenta comparazione non solo con il libro biblico di Daniele ma con tutta la Scrittura, 
sarà inevitabile rimettere in discussione alcune delle verità acquisite, ma ogni deduzione cercherà 
d’avere l’appoggio della Scrittura (che è poi l’unica cosa che conta). 
Esiste poi una parte del tutto ipotetica e speculativa.
Quando il falso profeta “costringe tutti a farsi il marchio della bestia selvaggia” (Rivelazione 13: 16, 17)
non abbiamo precedenti scritturali a cui ricollegarci ed inoltre, se questa scrittura parlasse di 
avvenimenti ancora futuri, non potremmo far altro che supposizioni.
A volte vengono esposti una serie di indizi per identificare un soggetto, come nel caso di Babilonia 
la Grande, e quindi sta a noi valutare questi indizi in maniera accurata e disinteressata.
In questo e in altri casi si faranno delle ipotesi alla luce di informazioni storiche o d’altro genere 
per cercare di capire a cosa potrebbe riferirsi e in alcuni casi si apriranno una serie di possibilità.
Possibilità, non verità acquisite.
Lo stesso desiderio che ebbe Daniele dovrebbe spingerci a valutare le apparenti incongruenze 
dell’attuale intendimento e vedere se nella Bibbia esiste una risposta migliore.
Non dobbiamo sottovalutare l’importanza delle profezie (I Tessalonicesi 5:20) e pur riconoscendo 
che la fede in Dio e in Gesù Cristo non possa basarsi soltanto su questo, essa è parte integrante 
della Parola di Dio la quale è utile per la salvezza (II Timoteo 3:15).
Possa ognuno di noi continuare ad avere il desiderio di accertarsi di ogni cosa.

Commenti

  1. Ciao Israeli, c'è la possibilità di un contatto privato?
    Un saluto fraterno!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo, scrivimi a questo indirizzo israeli.bar.avaddhon@gmail.com

      Elimina

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