IL RIPRISTINO DELLA VERA ADORAZIONE: COME? DA CHI? (2 parte)

Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto come la pura adorazione scomparve alla fine del primo secolo, in adempimento della profezia, e come questa dovrà essere ripristinata.
Essendo il popolo di Dio scelto tra il seme di Abraamo, Dio avrebbe mantenuto la Sua promessa di benedire tutta l’umanità tramite esso – Genesi 28:13, 14
Abbiamo visto come la cosiddetta “teologia della sostituzione” sia in realtà una vergognosa menzogna e le Scritture in genere utilizzate per “dimostrarlo” non dicono affatto quello che la maggior parte delle persone credono.
Al contrario, le stesse Scritture utilizzate per fare stare in piedi questa falsa dottrina, dimostrano tutto il contrario.
Come diceva chiaramente Deuteronomio, l’eventuale maledizione che il popolo di Israele avrebbe attirato su se stesso per aver trasgredito le leggi divine, sarebbe stata revocata e sostituita con la benedizione nel momento in cui fossero tornati con tutto il cuore – Deuteronomio 30:1-7
In questa promessa non c’erano “postille” o limiti di tempo e questa è esattamente la promessa che è rimasta invariata nel corso del tempo, comprese tutte quelle profezie che consideriamo “a venire”.
Non solo: l’esistenza stessa del cristianesimo (quello vero) era dovuto a questa radice ebraica che era viva e ben evidente per tutta la durata del primo secolo.
I gentili, ovvero o i cristiani delle nazioni, potevano essere cristiani solo nel momento in cui fossero rimasti attaccati alla radice ebraica che gli apostoli e i discepoli di Cristo rappresentavano – Romani 11:17, 18
Tuttavia con i gentili, che ben presto divennero la maggioranza, entrarono anche i lupi rapaci (non furono solo i gentili i “lupi rapaci” perché nelle lettere apostoliche sono menzionati apostati e ribelli che erano ebrei come Imeneo, Fileto, Alessandro e altri, il che dimostra come tutto fosse già in fermentazione).
Finché gli apostoli erano in vita, essi costituirono una restrizione al proliferare di questi apostati e di queste false dottrine, ma quella restrizione sarebbe svanita nel momento in cui l’ultimo di loro sarebbe morto – 2 Tessalonicesi 2:6, 7; 1 Giovanni 2:18; Rivelazione 2:14-16; 20-23
Ovviamente questa constatazione scritturale non può piacere alle varie religioni cosiddette “cristiane” perché delegittima automaticamente la loro esistenza.
Tutte le religioni attualmente esistenti, a prescindere dalla sincerità dei suoi membri e anche da alcune cose scritturalmente corrette che potrebbero trovarsi al loro interno, sono autoreferenziali e disapprovate da Dio.
Questo finché non ci sarà il predetto ripristino – Malachia 3:17, 18
Abbiamo anche visto che l’ultimo libro della Bibbia, Rivelazione o Apocalisse, menziona tra le altre cose proprio questo aspetto fondamentale.
Qualcuno ovviamente obietterà su questa interpretazione affermando che la Vera adorazione, iniziata dal Signore Gesù Cristo, non avrebbe mai avuto bisogno di essere ripristinata.
Probabilmente citeranno la Scrittura che dice “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose” a dimostrazione di tale affermazione - Matteo 28:20
Per dimostrare non solo che il ripristino della Vera adorazione è una profezia delle Scritture greche ma anche di quelle ebraiche, andiamo dunque a vedere senza pregiudizi cosa ci dice il libro biblico di Zaccaria.

Nella promessa fatta da Dio in Deuteronomio 30 c'era un limite di tempo? Non è attraverso il seme di Abramo che l'umanità dovrà benedirsi?



Possiamo applicare Zaccaria a profezie future?
Prima di iniziare la domanda legittima che dovremmo farci è se possiamo applicare il libro di Zaccaria, o anche solo una parte d’esso, a profezie che devono ancora adempiersi.
D’altronde, come ben sappiamo, almeno una parte della profezia di Zaccaria capitolo 9 si adempie durante la campagna di Alessandro Magno in Siria, Fenicia e Filistea, inclusa la conquista di Tiro e di Gaza.
Numerose altre profezie contenute nel libro di Zaccaria trovano adempimento in Cristo Gesù: l’entrata in Gerusalemme come re, “umile, e [che] cavalca un asino” (Zac 9:9; Mt 21:5; Gv 12:15), il fatto che sarebbe stato tradito per “trenta pezzi d’argento” (Zac 11:12, 13; Mt 26:15; 27:9), la successiva dispersione dei discepoli (Zac 13:7; Mt 26:31; Mr 14:27), il fatto che Gesù al palo fu trafitto con una lancia (Zac 12:10; Gv 19:34, 37) e il suo ruolo di Re-Sacerdote (Zac 6:12, 13; Eb 6:20; 8:1; 10:21)”.
Da quanto sopra potremmo pensare che questo libro sia stato molto utile in passato (anche in relazione all’identificazione di Cristo) ma che non abbia più nulla da dirci in merito al futuro.
È poprio così?
Se lasciamo che sia la Bibbia a parlare per noi, vediamo invece che Zaccaria ha ancora molto da dirci.
Confrontando, ad esempio, Zaccaria 4:3, 11-14 con Rivelazione 11:4 vediamo che l’analogia esiste ed è molto forte.
Possiamo confrontare altre scritture (Zaccaria 4:10 con Rivelazione 5:6; Zaccaria 8:8 con Rivelazione 21:3; Zaccaria 14:5 con Giuda 14; Zaccaria 14:7 con Rivelazione 21:25; Zaccaria 14:8 con Rivelazione 22:1, 17) e vedere com’è davvero impossibile non notare i collegamenti.
Se consideriamo Rivelazione un libro di profezie a venire, non possiamo onestamente asserire che Zaccaria riguardi soltanto quello che è già stato.
“Vidi nella notte, ed ecco, un uomo che cavalcava un cavallo rosso, e stava fermo fra i mirti che erano nel luogo profondo; e dietro a lui c’erano cavalli [di colore] rosso, rosso vivo, e bianco” - Zaccaria 1:8
Il cavallo rosso o “color fuoco” ci riporta a Rivelazione 6:3 e ormai dovremmo conoscerne il significato.
Dovremmo anche conoscere il significato del cavallo bianco il quale indica non solo Cristo Gesù nelle veste di giutiziere ma anche il suo esercito – vedi Rivelazione 19:14
Vi sembra un riferimento alla Rivelazione?
Come abbiamo visto in un precedente articolo di studio, tutti e quattro i cavalieri dell’Apocalisse, a differenza di quanto dice l’intendimento ufficiale, sono guidati da Cristo stesso – confronta Salmo 45:1-5
Questo l’abbiamo dedotto dal fatto che tutti e quattro vengono “chiamati” dalle quattro creature viventi e anche dal fatto che tutti i sigilli (di cui i cavalieri sono una parte) raffigurano i giudizi di Dio sul sistema satanico – Rivelazione capitoli da 6 a 8
La logica ci ha portato su questa interpretazione anche considerando che Geova si è servito molto spesso della guerra tra nazioni per eseguire i Suoi giudizi – vedi Geremia capitoli da 47 a 49
La visione di Zaccaria conferma la correttezza di questa interpretazione in quanto, sempre ammettendo che egli parli di avvenimenti futuri, in Zaccaria 1:10 si legge chiaramente “Questi sono quelli che Geova ha mandato a percorrere la terra”.
L’esrercito di cavalleria riporta che la terra “non ha disturbo” ma questo mette in luce che le nazioni vivono una tranquillità temporanea, assolutamente illusoria.
Se c’è un esercito, significa che tutto è pronto per la battaglia.
La visione, però, non si concentra sulla guerra che deve arrivare ma sull’assicurazione che Geova proteggerà Gerusalemme.
Egli è geloso di Gerusalemme e di Sion con una santa gelosia e anche se si è indignato giustamente contro il Suo stesso popolo Egli assicura “Certamente tornerò a Gerusalemme con misericordie. La mia propria casa sarà edificata in essa” - Zaccaria 1:16
Quindi è vero che ci sarà la guerra e di conseguenza un periodo di ferrea disciplina per quel popolo che si è allontanato da Lui, ma Egli non permetterà lo sterminio totale del suo popolo da parte delle nazioni.
Se fosse per la nazioni, certo, non rimarrebbe più nulla di quel popolo.
Questo Geova non lo permetterà.
Nel versetto 12 l’angelo di Geova si rivolge all’Iddio Altissimo, chiedendo “O Geova degli eserciti, fino a quando tu stesso non mostrerai misericordia a Gerusalemme e alle città di Giuda, le quali hai denunciato in questi settant’anni?”
Sappiamo che il popolo di Dio, nell’adempimento passato di questa profezia, rimase prigioniero di Babilonia per settant’anni.
“Grida ancora, dicendo: ‘Geova degli eserciti ha detto questo: “Le mie città traboccheranno ancora di bontà; e Geova certamente proverà ancora rammarico per Sion e ancora sceglierà realmente Gerusalemme” - Zaccaria 1:17
Geova sceglierà ancora Gerusalemme!
La scrittura sta parlando del popolo che forma la Gerusalemme spirituale (cioé il popolo di Dio sparso in tutta la terra) o sta parlando della città letterale?
L’Iddio Onnipotente ha appena parlato di coloro che sono stati oppressi dalle nazioni e quindi è evidente che si riferisca al popolo di Sua proprietà (una città o nazione geografica non può essere oppressa, angustiata, punita).
Tuttavia il versetto 16 continua dicendo “la stessa corda per misurare sarà stesa su Gerusalemme”’.
Sappiamo che nell’adempimento passato di questa scrittura la corda per misurare fu effettivamente posta su Gerusalemme e la città fu riabitata.
Anche il tempio fu ricostruito e questa è un’ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse ancora bisogno, della precisione e dell’infallibilità della Parola di Dio.
Ovviamente se dovessimo includere la possibilità che anche questa parte del libro abbia un adempimento futuro, questo significherebbe il recupero del popolo di Dio sparso nel mondo (e quindi il suo radunamento) e l’effettiva ricostruzione e ripopolamento di tale città – confronta Ezechiele 38:8
Quando l’angelo disse a Zaccaria di gridare che Geova avrebbe scelto ancora Gerusalemme, si riferiva indiscutibilmente alla città.
Città che sarebbe stata abitata (o ri-abitata) da abitanti fedeli e ubbidienti all’Iddio Onnipotente.
In base a quanto abbiamo visto nell’articolo precedente, siamo davvero certi che Dio non sceglierà “ancora Gerusalemme”? - confronta 2 Cronache 6:4-6; Isaia 4:2, 3; 27:12, 13; 33:20; 49:7; Geremia 3:17
La profezia riguarda il ripristino della vera adorazione.
Nei versetti successivi si parla dunque delle quattro corna che dispersero Giuda, Israele e Gerusalemme. Arriveranno quattro artefici che li abbatteranno.
Questo significa che tutte quelle nazioni che hanno disperso e trattato ingiustamente il popolo di Dio, saranno ripagate a suo tempo del loro trattamento.
Passando dunque al secondo capitolo i primi due versetti dicono…
“E alzavo gli occhi e vedevo; ed ecco, c’era un uomo, e nella sua mano una fune per misurare. Allora dissi: “Dove vai?”
A sua volta mi disse: “A misurare Gerusalemme, per vedere a quanto ammonta la sua ampiezza e a quanto ammonta la sua lunghezza” - Zaccaria 2:1, 2
Questo ci riporta alla misurazione del tempio fatta da Giovanni in Rivelazione capitolo 11, non è vero? - vedi Rivelazione 11:1
Grazie a Rivelazione riusciamo a comprendere il significato e la sequenza temporale.
Giovanni misura il tempio un certo tempo dopo che il popolo di Dio è stato provato, anche attraverso la guerra, per vedere se, dopo tale disciplina, adesso si trova nella condizione giusta.
Così come accadde ai giorni di Zaccaria dopo i settant’anni di esilio in Babilonia, adesso bisogna vedere se la condizione spirituale è ottimale e se il popolo di Dio è idoneo per tornare in patria.
Qual è il responso di tale misurazione?
Ed ecco, l’angelo che parlava con me usciva, e c’era un altro angelo che gli usciva incontro. Quindi gli disse: “Corri, parla a quel giovane, dicendo: ‘“Gerusalemme sarà abitata come aperta campagna, a causa della moltitudine degli uomini e degli animali domestici in mezzo a lei. E io stesso diverrò per lei”, è l’espressione di Geova, “un muro di fuoco tutt’intorno, e diverrò in mezzo a lei una gloria”’”.
“Ehi là! Ehi là! Fuggite, dunque, dal paese del nord”, è l’espressione di Geova.
“Poiché vi ho sparso in direzione dei quattro venti dei cieli”, è l’espressione di Geova - Zaccaria 2:3-6
Esattamente come fa comprendere Rivelazione, il periodo di disciplina è servito allo scopo – confronta Daniele 11:33-35
La vera adorazione ripartirà da Israele (da una parte di israele) e dopo un po' di tempo il popolo di Dio, sparso in tutto il mondo, sarà idoneo per essere radunato e riabitare non solo Gerusalemme ma tutta la nazione.
“Grida forte e rallegrati, o figlia di Sion; poiché, ecco, vengo, e certamente risiederò in mezzo a te”, è l’espressione di Geova. “E molte nazioni certamente si uniranno a Geova in quel giorno, e realmente diverranno mio popolo; e certamente risiederò in mezzo a te”. E dovrai conoscere che Geova degli eserciti stesso mi ha mandato a te. E Geova certamente prenderà possesso di Giuda come sua porzione sul suolo santo, e deve ancora scegliere Gerusalemme. Fa silenzio, ogni carne, dinanzi a Geova, poiché egli si è destato dalla sua santa dimora – Zaccaria 2:10-13
Anche questi versetti ci riportano all’ultimo libro della Bibbia e non solo.
Geova dice che risiderà in mezzo al suo popolo – Rivelazione 21:3
Dice inoltre che molte nazioni “certamente si uniranno a Geova in quel giorno, e realmente diverranno mio popolo” - confronta Isaia 2:2, 3 (vedi anche Zaccaria 8:23)
Inoltre, esattamente come abbiamo visto nel primo capitolo, anche nel secondo egli ripete che Geova “deve ancora scegliere Gerusalemme”.
Sappiamo che questo giorno durerà mille anni e in questo periodo di tempo altri popoli e nazioni si uniranno alla Gerusalemme restaurata.
Arriviamo dunque al terzo capitolo e notiamo subito qualcosa di strano e interessante.
“E mi mostrava Giosuè il sommo sacerdote, che stava in piedi davanti all’angelo di Geova, e Satana, che stava in piedi alla sua destra per resistergli. Quindi [l’angelo di] Geova disse a Satana: “Geova ti rimproveri, o Satana, sì, ti rimproveri Geova, colui che sceglie Gerusalemme! Non è questo un ceppo strappato al fuoco?” - Zaccaria 3:1, 2
Il sommo sacerdote, come ben sappiamo, era la massima carica spirituale in Israele.
Era colui che aveva la responsabilità dell’adorazione su tutto il popolo di Dio.
Nella visione comunque notiamo che Satana fa resistenza all’angelo.
Per quale motivo?
Non lo sappiamo ma leggendo i versetti successivi sembrerebbe intendere che egli faccia resistenza, cioé si interponga tra i due, affinché Giosuè non riceva le vesti pulite.
Evidentemente Satana ha interessi affinché il sommo sacerdote resti “sporco” e che quindi non sia idoneo per officiare ma altri dettagli li capiremo leggendo i versetti successivi.
“Ora in quanto a Giosuè, era vestito con vesti sporche e stava in piedi davanti all’angelo. Quindi [questi] rispose e disse a quelli che stavano in piedi davanti a lui: “Toglietegli di dosso le vesti sporche”. E proseguì, dicendogli: “Vedi, ho fatto passare di sopra a te il tuo errore, e sei vestito con lunghe vesti da cerimonia” - Zaccaria 3:3, 4
Isoliamo la prima parte.
Giosuè è vestito con vesti sporche e questo, in qualità di sommo sacerdote, lo rende inadatto ad espletare il suo ruolo – vedi Levitico 16:4
Lo “sporco” raffigura il peccato e ciò si capisce dal contrasto che si fa, ad esempio, con la scrittura di Rivelazione 7:9 la quale, parlando della grande folla, menziona lunghe vesti bianche – vedi anche Rivelazione 3:4, 5
I peccati del sommo sacerdote, in armonia con Levitico 4:3, potevano ricadere su tutto il popolo.
Possiamo immaginare perché Satana sia tanto interessato a frapporsi tra lui (cioè colui che è stato incaricato sulla guida spirituale del popolo di Dio) e l’angelo che cerca invece di “strapparlo dal fuoco”.
Possiamo anche immaginare che sia stato proprio Satana a sporcare le vesti del sommo sacerdote o ad averlo indotto a sporcarle.
Questo sembra essere in armonia con quanto abbiamo visto nel nostro studio di Rivelazione: la condanna verso i falsi profeti (cosa che abbiamo visto nella spiegazione delle prime trombe) avviene principalmente contro la nazione di Israele.
Come disse anche l’apostolo Pietro, il giudizio inizia dalla casa di Dio ma ci sono anche altre trombe che riguardano questo popolo – 1 Pietro 4:17
Satana è riuscito, in qualche modo, a sporcare il popolo di Dio o, nella migliore delle ipotesi, a “mettersi in mezzo” affinché persista nell’errore.
Il tentativo di Satana non ha successo e infatti l’angelo sostituisce le sue vesti con vesti pulite e dice “ho fatto passare di sopra a te il tuo errore, e sei vestito con lunghe vesti da cerimonia”.
Questi sono dei bellissimi particolari aggiuntivi non descritti nella Rivelazione ma che ne rafforzano l’interpretazione.
Se l’avvenimento relativo al sommo sacerdote e le sue vesti sporche si compie dopo la misurazione di Gerusalemme descritta in Zaccaria 2:3-6 (avvenimento che ci riporta, appunto, a Rivelazione 11:1), allora la resistenza che Satana fa all’angelo è da riferirsi a ciò che accade durante o dopo la predicazione dei due testimoni.
Questi due testimoni predicano vestiti di sacco e cioé, oltre ad essere in armonia col messaggio di giudizio che portano, ciò avviene in riconoscimento del loro errore.
Satana però “farà resistenza” al proposito di Dio di ripristinare la vera adorazione e possiamo immaginare che continuerà così per tutto il tempo che potrà – vedi Rivelazione 12:3, 4
E’ possibile ipotizzare che ciò che viene descritto in Zaccaria 3:2 includa la guerra in cielo descritta in Rivelazione 12:7, 8?
E’ facile dedurre che questo incontro tra Satana e l’arcangelo Michele abbia provocato una guerra anche perché non possiamo immaginare che Satana, dopo aver fatto una resistenza iniziale, si sia lasciato convincere con le buone a far vestire Giosué con abiti puliti (azione che ripristina la vera adorazione).
Questo confermerebbe l’ordine degli avvenimenti descritti in Rivelazione.
Allora dissi: “Gli mettano sulla testa un turbante pulito”. E gli mettevano sulla testa un turbante pulito e lo vestivano con le vesti; e l’angelo di Geova stava là. E l’angelo di Geova recava testimonianza a Giosuè, dicendo: “Geova degli eserciti ha detto questo: ‘Se camminerai nelle mie vie, e se osserverai il mio obbligo, allora sarai tu anche a giudicare la mia casa e anche a custodire i miei cortili; e certamente ti darò libero accesso fra questi che stanno qui’ - Zaccaria 3:5-7
In armonia con le parole del Signore, sappiamo che proprio da Israele ripartirà la vera adorazione e tutti coloro che ascolteranno la predicazione degli eletti potranno entrare a farne parte.
“‘Odi, suvvia, o Giosuè sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che ti siedono davanti, poiché sono uomini [che servono] come portenti; poiché, ecco, faccio venire il mio servitore Germoglio! Poiché, ecco, la pietra che ho messo davanti a Giosuè! Su quest’unica pietra ci sono sette occhi. Ecco, incido la sua incisione’, è l’espressione di Geova degli eserciti, ‘e certamente toglierò l’errore di quel paese in un solo giorno’ - Zaccaria 3:8, 9
Al contrario di quanto afferma la cristianità, al tempo stabilito da Dio, l’errore del popolo di Dio sarà completamente tolto.
Ovviamente questo varrà solo per coloro che ascolteranno la predicazione dei suoi testimoni, non certo per tutto il popolo.
Anche al tempo di Gesù la maggior parte del popolo si rifiutò di ascoltare pagandone le conseguenze.
Questo ripristino sarà l’ultimo perché Babilonia la Grande non risorgerà mai più.
Non solo il rimanente fedele di Israele potrà ripopolare la nazione ma i cristiani sinceri, una volta fatti i cambiamenti necessari e aver abbandonato le proprie organizzazioni, saranno radunati da tutte le nazioni del mondo diventeranno essi stessi israeliti.
Non è incoraggiante sapere questo?
Geova sta per mandare Suo Figlio e grazie a Lui la vera adorazione sarà completamente ripristinata.
Per il popolo che ama Dio questa “pietra” è una benedizione ma per coloro che non sono degni saranno frantumati in essa – confronta Matteo 21:42, 43
Quando avverrà questo e su chi, in particolare, si rivolgerà questa distruttiva attenzione?
Questo lo vedremo in un prossimo articolo ma per ora concentriamoci sulle condizioni che l’arrivo di questo Germoglio giusto porterà per tutti coloro che desiderano ubbidire a Dio e cercarlo con Spirito e con Verità.
‘In quel giorno’, è l’espressione di Geova degli eserciti, ‘chiamerete, ciascuno l’altro, mentre [sarete] sotto [la] vite e mentre [sarete] sotto [il] fico’” - Zaccaria 3:10
Anziché “tifare per la propria squadra” possa ogni crdente sincero, a prescindere dalla propria religione di appartenenza, autoesaminarsi e prestare attenzione alla Scrittura per non perdere quelle meravigliose benedizioni di cui godrà il popolo che non adora nessun altri che Geova (YHWH) – Salmo 33:12; Salmo 144:1
Tutti coloro che si attaccheranno in maniera irragionevole alla propria religione o a qualsiasi altra cosa non potranno varcare i confini della terra promessa.
Là sarà il loro pianto e lo stridore dei loro denti – Matteo 7:21-23; 25:41-46

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