Li inciterò a gelosia tramite una nazione stupida

Essi mi hanno fatto ingelosire con ciò che non è Dio, mi hanno irritato con i loro idoli vani; e io li renderò gelosi con gente che non è un popolo, li irriterò con una nazione stolta – Deuteronomio 32:21  

 

Prima che morisse, Mosè fu incaricato di scrivere un cantico profetico su Israele, il quale rimarcava il fatto che sarebbe diventato infedele a Dio adorando altri dei e suscitando la gelosia di Yah. Egli, a sua volta, li avrebbe ripagati "suscitando la loro gelosia tramite una nazione stupida, con ciò che non è popolo" – Deuteronomio 32:21 

 Il cantico lo troviamo in Deuteronomio 32 e molti versetti indicano che è di natura profetica in quanto si vede la nazione ebraica sul suolo santo e benedetta da Dio - vedi i versetti 13, 14. 

Inoltre, il versetto 29 del capitolo 31 dice chiaramente che è per il "termine dei giorni" e come molte profezie possiamo immaginare che abbia avuto e avrà almeno due adempimenti: uno nel primo secolo e l’altro nel prossimo giorno del Signore. Questo adempimento multiplo ce lo conferma anche l'apostolo Paolo in Romani 10:16-21

Egli, dopo aver spiegato che Israele non ha riposto fede alla parola intorno a Cristo, cita tra gli altri versetti quello di Deuteronomio 32:21, il quale è il tema di questo articolo. 

Il fatto che Paolo citi la buona notizia intorno a Cristo ci fa capire che l'Israele di cui sta parlando non è tutta la nazione composta dalle dodici tribù ma ciò che rimaneva al suo tempo e ciò che sarà presente nel giorno del Signore, ovvero i giudei. 

 Al capitolo 11, versetti 11, 13 e 14, Paolo dice che il rifiuto da parte dei giudei di accettare Cristo dava l'opportunità a persone delle nazioni di entrare a far parte d'Israele come popolo di Dio suscitando la gelosia dei giudei. L’apostolo stesso sperava che convertendo qualche persona delle nazioni avrebbe suscitato "la gelosia di quelli della sua stessa carne" allo scopo di salvarne alcuni – Romani 11:11-14 Come poteva la gelosia di un giudeo verso un gentile aiutarlo ad accettare Cristo? 

Evidentemente molti ebrei furono testimoni della discesa dello spirito santo sui gentili, i quali lo manifestavano con doni particolari come il parlare in lingue, compiere miracoli ecc. 

Ovviamente un giudeo fedele si sarà posto delle domande sul perché Dio dava a dei gentili, "stupidi" agli occhi degli ebrei, tali meravigliosi doni che furono da sempre una prerogativa dei profeti d' Israele. In questo modo la gelosia suscitata in loro avrà sicuramente spinto alcuni ad accettare Gesù (Yeshuah) di Nazaret come Messia. 

Bisogna fare alcune considerazioni. 

Quando Paolo cita la nazione stupida descritta in Deuteronomio 32:21, si ricollega anche al profeta Osea. In Romani 9:25, 26 leggiamo: “Così egli dice appunto in Osea: «Io chiamerò "mio popolo" quello che non era mio popolo e "amata" quella che non era amata»; e «Avverrà che nel luogo dov'era stato detto: "Voi non siete mio popolo", là saranno chiamati "figli del Dio vivente"». 

Se leggiamo il contesto dal libro di Osea capiamo che il profeta non si sta riferendo a tutti i gentili, ma alle dieci tribù disperse rappresentate da Efraim o Israele del nord, il quale come profetizzato in molti passi sarà riunito a Giuda – vedi ad esempio Ezechiele 37:15-28 

Evidentemente Paolo si sta riferendo a loro senza dare ulteriori spiegazioni sull’identità di questi gentili che avrebbero suscitato gelosia nei giudei ed è forse per questo che essa viene chiamata in Deuteronomio "nazione stupida". 

Lo stesso Osea chiama Israele del nord "una colomba sempliciotta" o “senza giudizio” anche se, in quel contesto, la Scrittura parla del giudizio che essi si attirano addosso - Osea 7:11. In effetti Efraim si mostrò stupido col perseverare nella disubbidienza e nell’idolatria… . 

Allo stesso modo oggi possiamo presumere che molti efraimiti si trovino all’interno della cristianità e, oggi come allora, si stanno mostrando altrettanto “stupidi” nella loro condotta e nella loro ubriachezza – confronta Isaia 28:1-4 ed Ezechiele 23:40-43 

Efraim si è mescolato agli idoli dice Osea: essa è veramente una nazione stupida che tuttavia Dio sceglierà di nuovo per svegliare il suo popolo – confronta Ezechiele 23:11, 13, 14, 32-35; Geremia 3:11-14 

Ovviamente tra questi gentili vi erano e vi saranno anche persone che non hanno alcuna ascendenza ebraica.

Anche se inizialmente "stupida", questa grande folla di persone sarà purificata durante la grande tribolazione - Apocalisse 14:14-20 

 Ora proviamo ad addentrarci nel secondo adempimento. 

Torniamo a ciò che dice Paolo in Romani 11:11, 12: "Perciò chiedo: Hanno inciampato in modo da cadere completamente? Non sia mai! Ma dal loro passo falso viene la salvezza per persone delle nazioni… . Ora se il loro passo falso significa ricchezza per il mondo, e la loro diminuzione significa ricchezza per persone delle nazioni, quanto più lo significherà il loro numero completo!” 

 Paolo ci conferma ulteriormente che Dio non ha abbandonato Israele in quanto essi non sono caduti completamente. Questo dimostra chiaramente che Israele rimane al centro del proposito di Dio e che è possibile che un discreto numero di ebrei si convertano. 

Purtroppo alcuni pensano che il riferimento ad un numero completo sia l'indicazione che l'Israele di Dio sia composto solo da 144000 individui ma Paolo non sta parlando di questo. 

Il termine usato non significa primariamente numero ma pienezza cioè il riempire qualcosa finché non ha raggiunto il limite. 

Paolo probabilmente non sapeva nulla di questo numero il quale fu svelato 40 anni dopo ma stava parlando dell’intera salvezza d' Israele includendo ovviamente gli eletti celesti del suo tempo ma anche tutta la pienezza o la massa dei gentili (in gran parte efraimiti) che si salveranno.. 

Questa grande folla la troviamo in Rivelazione 7:9 ed è essa stessa, a tutti gli effetti, Israele, completandone la parte mancante, cioè principalmente le dieci tribù. 

Leggendo i versetti 25-27 vediamo che Paolo lo chiama “sacro segreto”, qualcosa che non dovremmo ignorare. "Un intorpidimento della sensibilità è avvenuto in parte ad Israele (Giuda evidentemente) finché non sia entrato il numero completo (pienezza, pleromai) delle persone delle nazioni. In questa maniera tutto Israele sarà salvato” – Romani 11:25-27 

Al tempo di Paolo i giudei rimasero intorpiditi nella sensibilità verso Cristo e tuttora è cosi. 

Alcuni gelosamente spinti da ciò che vedevano accadere sui gentili, e probabilmente dopo la distruzione del tempio, accettarono Gesù ma la maggior parte no. 

Noi abbiamo capito che la pura adorazione avrà di nuovo inizio dai giudei: “A Giuda spetta il bastone di comando finché arrivi Silo…" (Genesi 49:10), "La salvezza viene dai giudei" (Giovanni 4:22) e così via, in diverse altre Scritture. Giuda era il primo ad entrare in battaglia ed è la prima tribù menzionata tra i 144000 – Apocalisse 7:4, 5 

Il tempio era in Giudea ed il Signore venne da Giuda. Premesso ciò, il versetto di Romani citato sopra riguardo all’intorpidimento dell’attuale Israele indica che la massa generale dei giudei non si sveglierà finché (ovvero “fino al momento in cui”) non sia entrato a far parte d Israele tutta la massa dei gentili (efraimiti). 

Quando avverrà questo? È una prova che la raccolta della grande folla avviene molto prima che la massa giudaica spinta dalla gelosia si converta a Cristo? Inoltre, se come ipotizzato i 144000 (almeno quelli non della tribù di Giuda, Beniamino e Levi) saranno scelti tra i gentili inconsapevoli di avere ascendenza ebraica e suggellati con lo spirito, susciteranno gelosia tra gli attuali giudei spingendoli, ad un certo punto, ad accettare Cristo? 

A queste domande solo il tempo potrà rispondere. 

Mentre osserviamo i prossimi entusiasmanti avvenimenti mondiali, continuiamo a studiare la Bibbia con dedizione e piena sincerità: Dio potrebbe darci dei privilegi ancora inaspettati. 


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