PREPARATI PER TORNARE A CASA
Anche se ancora non lo sanno, milioni di persone saranno scelte per fare un lungo viaggio.
Tu potresti essere tra queste.
Il tragitto sarà turbolento e tutt’altro che comodo ma la vita di tutti coloro che giungeranno a destinazione cambierà drasticamente in meglio.
Forse ti sarà difficile crederlo ma le ragioni di questo prossimo viaggio sono da ricercarsi in quello che accadde migliaia di anni fa in una lontana zona del medio oriente.
Molti anni fa il Creatore dell’universo, Yahweh, fece una promessa ad un uomo di nome Abraamo riguardante il fatto che avrebbe avuto un immenso numero di discendenti nonché il possesso di una vasta zona geografica, territoriale – Genesi 12:1-9; 13:14-16; 28:13-15
Abraamo non fu scelto a caso: la sua grande fede e ubbidienza lo resero piacevole agli occhi di Dio – Genesi 22:9-18
Abraamo generò Isacco in età molto avanzata quando ormai, da un punto di vista umano, sembrava impossibile che ciò accadesse – confronta Genesi 18:9-14
Questo avvenimento fu molto importante perché dimostrò che il proposito di Dio si sarebbe senz’altro avverato.
Dopo questa nascita miracolosa Isacco generò Giacobbe che prese il nome di “Israele”: egli divenne il patriarca, il padre di tutta la nazione omonima – Genesi 32:28; 33:20
Giacobbe ebbe dodici figli i quali avrebbero fondato, a suo tempo, le dodici tribù di quella nazione che oggi conosciamo come Israele – Genesi 35:22-26
Tuttavia prima che questo si avverasse accaddero diverse cose tra cui una grande carestia che costrinse i figli di Israele, ancora nomadi e senza una terra propria, a trasferirsi in Egitto – Genesi 41:25-27, 36, 56, 57; 42:1-3
Dopo un inizio accogliente da parte del primo faraone, col tempo gli egiziani ebbero un nuovo faraone che iniziò a maltrattare e a schiavizzare quel popolo - Genesi 45:14-20; Esodo 1:8-11
Erano ormai passati diversi anni da quando Dio aveva fatto quella promessa ad Abraamo...
Egli si era forse dimenticato oppure aveva cambiato idea?
Ovviamente no perché Egli non è un semplice essere umano: Dio non può mentire, dimenticare o cambiare idea – Isaia 55:11; Romani 11:28, 29; Ebrei 6:17, 18
Quella promessa fu infatti ribadita a Mosè, un ebreo levita cresciuto come egiziano - Esodo 3:6-10
Dopo diverse peripezie ed un turbolento esodo attraverso il deserto, in adempimento alla promessa fatta ai figli di Israele, essi finalmente occuparono parte di quel territorio.
La profezia si adempì… ma si concluse lì?
No, tanto per cominciare perché essi non occuparono mai tutto il territorio originariamente promesso ad Abraamo ma oltre a ciò, come confermato dalla storia biblica, diversi anni dopo il popolo fu colpito da una crisi interna che lo portò ad una guerra civile ed infine alla divisione - 1 Re 11:29-33
Questo avvenne, in buona sostanza, perché il popolo divenne disubbidiente dimenticando il Vero Dio, il Dio di Abraamo loro antenato, Colui che li aveva liberati e grandemente benedetti.
Il regno di Israele, originariamente composto da 12 tribù, si divise quindi in “regno settentrionale” e “regno meridionale”.
Il regno settentrionale si compose di ben 10 tribù, tra cui Efraim la quale divenne la principale (ed infatti questo nome verrà in seguito usato per indicare tutto quel regno), mentre il regno meridionale rimase composto dalle sole tribù di Giuda e Beniamino, compresi i leviti.
Da quel momento in poi ci furono diversi problemi e questa disubbidienza, nonché la sfacciata idolatria e violenza, portò il popolo del regno settentrionale a trovarsi faccia a faccia contro la potenza assira.
Il regno settentrionale venne dunque disperso attorno al 730 a.C. e questo avvenne in adempimento delle parole che Dio aveva pronunciato molti anni prima: parole che essi conoscevano benissimo – Deuteronomio 29:24-28
Gli assiri, dopo aver deportato gli israeliti del regno settentrionale in tutto il loro vasto impero, misero in quel territorio persone di diversa origine tra cui babilonesi e altri – 2 Re 17:24
Dio aveva spiegato molto chiaramente che se fossero diventati disubbidienti e malvagi Egli avrebbe permesso ad altre nazioni di far questo.
Solo le tribù di Giuda e Beniamino, ovvero quelle del regno meridionale, furono risparmiate dalla deportazione dell’epoca.
Tuttavia oltre 100 anni più tardi avvenne una cosa simile anche a loro, sempre per lo stesso motivo, ma da una potenza del tutto diversa: Babilonia.
La disubbidienza di Israele rese inutile il patto di Dio? Il proposito di Dio finì nel nulla?
Ovviamente no: nulla e nessuno può impedire a Dio di adempiere i suoi propositi – Daniele 4:35
Il patto che Egli aveva stipulato con Abraamo aveva previsto questa situazione ed infatti includeva anche le condizioni per il ritorno.
Egli aveva detto che, anche dopo la loro eventuale deportazione, nel momento in cui si fossero pentiti delle proprie azioni malvagie e fossero tornati con tutto il cuore, avrebbe concesso loro di ritornare in patria – vedi Deuteronomio 30:1-7
Questo fu esattamente quello che accadde, circa settant’anni dopo, per le tribù del regno meridionale.
Al tempo stabilito da Dio il regno di Giuda poté ritornare in patria, ricostruire il tempio e ristabilire la pura adorazione – Isaia 44:24-28
Che dire, invece, delle tribù del regno settentrionale ovvero Efraim e le altre, disperse parecchi anni prima?
Esse non tornarono mai.
Da quel momento in poi, storicamente, si parlerà soltanto delle tribù del regno meridionale come del “popolo ebraico”, addirittura come di Israele stesso.
Ma Giacobbe ebbe dodici figli, non due soltanto.
Dal momento che la storia biblica e secolare apparentemente non fanno più menzione di queste tribù, appunto perché disperse tra la potenza assira e altrove nel lontano passato, dovremmo concludere che Dio si dimenticò di loro o li abbandonò definitivamente?
Come abbiamo già detto, questo non è proprio possibile.
Per Lui non esiste alcuna cosa che sia irrealizzabile: il Suo stesso Nome mostra che Egli può portare a termine tutto ciò che desidera – Esodo 3:13-15; Giobbe 42:2
Fermiamoci un attimo.
A questo punto forse avrai sorriso perché la tua religione ti ha insegnato che Israele è stato rigettato da parte di Dio e che la nazione nonché gli stessi giudei non abbiano più particolare rilevanza nel Suo proposito.
Oppure ti avranno insegnato che “la chiesa” è una cosa mentre il popolo di Israele è tutt’altra cosa.
Prima di chiudere ogni ulteriore riflessione e magari non proseguire nella lettura, ti incoraggio a rimetterti in discussione.
Le persone che ti hanno insegnato che “Israele è stato rigettato” sicuramente saranno d’accordo nell’affermare che Dio non mente né cambia idea.
Se questo è vero… com’è possibile conciliare la chiara dichiarazione di Dio, che stipula un patto a tempo indefinito con Abraamo e la sua discendenza, e poi asserire che essi furono rigettati perché disubbidienti?
La disubbidienza, come abbiamo visto in Deuteronomio 30, era già stata messa in conto da Dio, il quale può tutto e vede tutto in anticipo.
Come potrai leggere tu stesso, in questo patto non c’erano postille o “note scritte in piccolo” come si vede nei contratti fatti dall’uomo in quest’era di sleali e ingannatori dove tutto è opinabile ed interpretabile.
Dio, al contrario, fu molto chiaro.
Inoltre Egli disse chiaramente che avrebbe scelto lui stesso la terra dove avrebbe dimorato il Suo Nome per sempre – 1 Re 8:27-30; 9:1-3; 11:36; 2 Re 21:7; 2 Cronache 6:6; Neemia 1:8, 9
Leggendo queste Scritture non ti sembra di intravedere una contraddizione nell’insegnamento di coloro che dicono che Israele è stato rigettato per sempre?
Inoltre non ti sembra quantomeno illogico che, a motivo dell’infedeltà dei molti, Dio rinunci anche alla terra scelta da Lui stesso?
Coloro che ti hanno parlato di questo “abbandono definitivo” forse sono gli stessi che ti hanno spiegato che la guerra di Har-maghedon non significherà la distruzione dell’intero pianeta, come credono alcuni, per il semplice fatto che non sarebbe logico.
Un padrone di casa che avesse degli affittuari indegni, i quali magari sporcassero, disturbassero i vicini o non pagassero l’affitto... cosa sarebbe più logico che facesse?
Sarebbe più logico che egli facesse saltare per aria l’intero appartamento (o che ne scegliesse un altro) o semplicemente che sbattesse fuori quegli inquilini indegni? - confronta Matteo 21:43
Se questo è logico per la guerra di Har-maghedon, perché dovrebbe essere illogico per la terra di Israele?
Se anche il popolo, in maggioranza e non tutti, dimostrò d’essere come quegli inquilini indegni, non sarebbe la cosa più normale “affittare l’appartamento ad altri” anziché distruggerlo o abbandonarlo?
Comunque che Dio non abbandonò Israele lo capiamo non semplicemente da conclusioni logiche ma dalle Scritture stesse.
Per comprenderlo dobbiamo leggere le Scritture senza pregiudizi o condizionamenti religiosi – leggi Luca 10:21
L’apostolo Paolo, parlando ai romani che erano diventati cristiani chiese... “Dio non ha rigettato il suo popolo, vi pare? Non sia mai! Poiché anch’io sono israelita, del seme d’Abraamo, della tribù di Beniamino” – Romani 11:1
Se continuerai la lettura di questo interessante capitolo, lì si parlerà della primizia santa a cui si sarebbero aggiunti i gentili (le persone della nazioni) i quali furono paragonati a rami selvatici innestati.
Chi era la primizia santa?
Ovviamente erano gli apostoli e i primi discepoli del Signore, tutti rigorosamente ebrei, in particolare quelli presenti alla Pentecoste del 33 d.C. - Atti 2:1-4
Per ricordare ai romani di non prendere per scontato il grande privilegio che adesso avevano, fu detto loro di non esaltarsi sopra i rami naturali (gli ebrei) ma di avere timore e di rendersi conto che “non erano loro a portare la radice ma la radice a portare loro” – Romani 11:17, 18
E’ vero che il Signore è chiamato “la radice di Davide” ma l’apostolo Paolo, in quel contesto, sta parlando della radice ebraica da cui la vera adorazione aveva origine – Giovanni 4:22
Nonostante l’evidenza della Scrittura, le religioni hanno un’estrema necessità d’eliminare Israele dalle profezie e dalla volontà di Dio perché… se essi non sono mai stati davvero rigettati, chi sono loro e cosa rappresentano?
Tutte le religioni oggi esistenti sono autoreferenziali, ovvero non hanno mai avuto da Dio alcuna legittimazione.
Per cercare di dimostrare le loro dottrine, nonché la loro stessa esistenza, essi citano in genere due episodi biblici particolari.
Il primo episodio riguarda le parole di Gesù quando disse... “la vostra casa sta per esservi lasciata deserta” – Matteo 23: 37, 38
Il secondo episodio sarà probabilmente quello della samaritana al pozzo dove egli disse “l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità» - Giovanni 4: 23, 24
Tuttavia nessuna di queste scritture dimostra minimamente ciò che essi vorrebbero sostenere.
Nel primo caso il Signore sta dicendo che, a motivo dei loro crimini, Gerusalemme sarebbe stata punita severamente in maniera simile a quanto era avvenuto molti anni prima, al tempo dei babilonesi.
Anche all’epoca furono puniti e la distruzione del tempio poté anche sembrare un giudizio definitivo, da un punto di vista umano, ma dopo settant’anni, in ottemperanza alla promessa, essi tornarono ristabilendo la pura adorazione.
Non solo Israele come popolo non fu abbandonato all’epoca ma proprio in quel periodo vennero alla luce personaggi notevoli come Daniele e altri.
Anche l’insinuazione secondo cui Dio li perdonò al tempo di Babilonia (quella volta) ma non più nel primo secolo non ha alcuna base logica né scritturale.
Intanto non tutti gli israeliti rinnegarono il Messia: come abbiamo visto i discepoli del Signore, benché una minoranza, costituirono una rappresentanza dell’Israele fedele… ma poi credere che Dio tenga il conto delle trasgressioni è profondamente errato – confronta Salmo 130:3, 4
In un’occasione Pietro chiese al Signore se avesse dovuto perdonare il suo fratello “fino a sette volte” ma il Signore rispose “Io non ti dico: Fino a sette volte, ma: Fino a settantasette volte” – Matteo 18:22
Con questo il Signore stava semplicemente insegnando a Pietro e a tutti noi il dovere di perdonare la persona veramente pentita senza tenerne il conto – confronta Luca 17:3, 4
Se siamo coerenti con queste parole non possiamo pensare che il Figlio di Dio avrebbe insegnato a Pietro una cosa che Dio stesso non avrebbe fatto – confronta Salmo 15:4
Le parole che Gesù disse in quell’occasione costituirono ovviamente una condanna per gli israeliti malvagi ma né i loro discendenti né la nazione sarebbero stati abbandonati per sempre.
Ricordi la promessa di Dio?
“Quando tutte queste cose che io ti ho poste dinanzi, la benedizione e la maledizione, si saranno realizzate su di te e tu le richiamerai alla tua mente in mezzo a tutte le nazioni, dove il Signore tuo Dio ti avrà scacciato, se ti convertirai al Signore tuo Dio e obbedirai alla sua voce, tu e i tuoi figli, con tutto il cuore e con tutta l'anima, secondo quanto oggi ti comando, allora il Signore tuo Dio farà tornare i tuoi deportati, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo da tutti i popoli, in mezzo ai quali il Signore tuo Dio ti aveva disperso. Quand'anche i tuoi esuli fossero all'estremità dei cieli, di là il Signore tuo Dio ti raccoglierà e di là ti riprenderà. Il Signore tuo Dio ti ricondurrà nel paese che i tuoi padri avevano posseduto e tu lo possiederai; Egli ti farà felice e ti moltiplicherà più dei tuoi padri” – Deuteronomio 30:1-5, CEI
Che dire dell’episodio al pozzo?
Anche questo non ha alcun titolo nella teologia della sostituzione.
Gesù spiega alla samaritana, intanto, che essi adoravano ciò che non conoscevano perché la salvezza viene appunto dai giudei, ma le spiega anche che Dio avrebbe scelto persone secondo il Suo cuore e non esclusivamente per diritto di nascita.
Inoltre la conversazione era incentrata sul luogo di adorazione: Gerusalemme.
Fino a quel momento gli israeliti erano soliti andare a Gerusalemme per adorare ma con l’arrivo del Signore questo non sarebbe stato più necessario né possibile – Matteo 18:18-20
Egli sapeva molto bene che da lì a qualche decennio la città di Gerusalemme e il tempio sarebbero stati distrutti – leggi Matteo 24:1, 2
Una volta arrivata la distruzione predetta, come si sarebbero sentiti i discepoli se avessero dato a Gerusalemme e al tempio quella centralità per l’adorazione?
Ovviamente Dio si può adorare in ogni luogo: questo non è in discussione.
Lo stesso profeta Daniele è menzionato molte volte mentre prega e viene ascoltato pur essendo molto distante da Gerusalemme e in un periodo in cui il tempio non esisteva più – confronta Daniele 9:20-23
Questo avvenne perché Daniele era un uomo “molto desiderabile” dal punto di vista di Dio, ovvero secondo il Suo cuore.
Tra l’altro lo stesso Abraamo fu ascoltato da Dio prima che esistesse il popolo di Israele, Gerusalemme o il tempio: ciò avvenne perché egli era giusto e fedele – Galati 3:11; Romani 11:8-10
Quindi Gesù non sta affatto dicendo alla samaritana che il popolo di Dio sarebbe stato sostituito o abbandonato: semmai le spiegò che non era il luogo a contare e neppure la formalità dell’adorazione.
Dio vede il cuore – 1 Samuele 16:7; Ezechiele 18:31; 36:26
Infatti gli apostoli del Signore erano tutti ebrei: essi costituirono una rappresentanza di quel popolo, quei giudei ubbidienti e secondo il cuore di Dio, quella primizia santa a cui i gentili si sarebbero dovuti attaccare per ricevere santità ed entrare a far parte anch’essi del popolo di Dio.
Nessun gentile, di sua propria iniziativa, sarebbe mai potuto diventare parte del popolo di Dio perché Egli aveva scelto il seme di Abraamo – Genesi 22:18
Lo stesso Cornelio, centurione romano di cui tutti parlavano bene, dovette aspettare la visita dell’apostolo Pietro per essere battezzato – Atti 10:44-48
Né lui né alcun altro gentile, all’epoca, fondarono una religione: tutti questi “rami innestati”, come li chiamò Paolo in seguito, riconobbero la priorità dei giudei in tal senso.
La profezia diceva inoltre che la vera adorazione sarebbe stata soffocata dai lupi rapaci i quali avrebbero preso il sopravvento – vedi Matteo 13:24-30; Atti 20:29, 30
Quando accadde questo... ovvero quando finì la vera adorazione?
Essa finì proprio alla morte dell’ultimo apostolo, ebreo, non certo alla morte di un qualsiasi gentile convertito – confronta 1 Giovanni 2:18
Era normale che ciò accadesse perché, anche se dal punto di vista della speranza non ci sarebbe stata alcuna differenza tra giudei e greci, erano stati i giudei a ricevere i sacri oracoli di Dio – leggi Romani 3:1, 2
Solo essi formarono quella dirigenza che prese decisioni importanti in merito alla circoncisione e ad altre cose.
Solo loro fungevano da restrizione ai malvagi lupi rapaci che già si annidavano nelle congregazioni e aspettavano solo un’occasione per saltare fuori e divorare il gregge.
Riflettendo sulla struttura del cristianesimo del primo secolo (l’unico vero e approvato da Dio) capirai che tutto ciò che ti racconta la tua religione in merito all’abbandono di Israele e dei giudei è semplicemente falso; forse lo faranno in buona fede ma il concetto non cambia.
Le attuali religioni esistenti sono autoreferenziali perché separate dall’olivo originale, quello giudaico, l’unico che avrebbe potuto dar loro l’autorevolezza necessaria anche tramite lo Spirito Santo.
La vera adorazione non è ripartita il secolo scorso o in qualche altra data del passato e neppure ripartirà in qualche paese degli Stati Uniti, dell’Italia o della Cina… ma ripartirà esattamente da dove è nata.
Come abbiamo visto, però, coloro che attualmente sono riconosciuti come “ebrei” sono in realtà una piccola minoranza rispetto al popolo di Dio originale composto dalle dodici tribù.
Milioni e milioni di persone, originarie di queste dieci tribù disperse 2700 anni fa, sono ancora tra le nazioni.
Quanti essi siano e in quante nazioni oggi si trovino non possiamo saperlo... ma Dio sì.
Dio non ha cambiato idea riguardo alla sua promessa: come Giuda tornò in patria, così deve avvenire per Efraim.
Potresti però chiederti “Com’è possibile che ciò avvenga dal momento che Israele è una piccola nazione e già densamente popolata?”
Nota intanto cosa dice una scrittura profetica: “Alza i tuoi occhi tutt'intorno e guarda. Tutti costoro si radunano e vengono a te. Com'è vero che io vivo, dice l'Eterno, ti rivestirai di tutti loro come di un ornamento e li legherai su di te come fa una sposa. Perciò i tuoi luoghi deserti e desolati e il tuo paese una volta colpito dalla distruzione saranno ora troppo angusti per gli abitanti, mentre quelli che ti divoravano saranno ben lontani. I figli che avrai dopo quelli che hai perso, ti diranno all'orecchio: "Questo posto è troppo angusto per me; fammi più spazio, perché mi possa stabilire". - Isaia 49:18-20
Anche se questa scrittura non si adempirà immediatamente, ciò dimostra non solo come Dio abbia tutto sotto controllo ma anche come la Scrittura contenga tutte le informazioni utili per la nostra salvifica istruzione.
Ovviamente non possiamo neppure illuderci che tutto ciò avverrà pacificamente e senza scossoni: riesci ad immaginare la reazione degli attuali abitanti di Israele ma anche delle nazioni circostanti nel venire a sapere che milioni di persone, di ogni tribù e popolo e lingua, saranno organizzate per raggiungere la terra promessa loro da Dio migliaia di anni fa?
Questa notizia non sarà accolta con gioia.
Nota
cosa dice la scrittura… “Ascoltate la parola del SIGNORE,
voi che tremate alla sua parola.
«I vostri fratelli, che vi
odiano e vi scacciano a causa del mio nome, dicono: "Si mostri
il SIGNORE nella sua gloria, affinché possiamo vedere la vostra
gioia!". Ma essi saranno svergognati” – Isaia 66:5
Proprio i fratelli di questa massa di persone, almeno in maggioranza, non reagiranno bene a questa notizia e faranno di tutto per tenerli lontani.
Anche se la volontà di Dio si adempirà in ogni caso, questa ostinazione sia di Israele che delle altre nazioni causerà diversi problemi al mondo in generale.
Ti ricordi cosa accadde all’Egitto e a faraone stesso per essersi rifiutato di lasciar andare gli ebrei? - Esodo 7:2, 3
Quella grande nazione fu piagata da diversi flagelli che alla fine lasciarono stremato il popolo egiziano.
Inoltre i suoi falsi “dei” mostrarono tutta la loro impotenza ed inutilità davanti al Vero Dio.
Una cosa simile accadrà durante quello che la Bibbia definisce “il tempo della fine”.
Come disse il Signore “Sorgerà nazione contro nazione e regno contro regno” e diverse altre cose che troverai descritte in Matteo 24, Marco 13 e Luca 21.
Anche se “è necessario che queste cose avvengano”, il popolo di Dio non dovrà atterrirsi anzi... quello sarà il momento in cui “alzare in alto la testa” perché la loro liberazione si sarà avvicinata – Marco 13:7; Luca 21:28
Prima che tutto questo avvenga, però, è necessaria un’opera di istruzione biblica diffusa perché le religioni hanno ingannato le persone sviandole dal sano insegnamento – Geremia 23:28-32
Hanno applicato a loro stessi le profezie bibliche, fuorviandone il senso, dicendo che Israele, come popolo e nazione, è stato abbandonato – leggi Isaia 49:14, 15
Hanno insegnato che per entrare a far parte del popolo di Dio è sufficiente “credere in Dio” o in Gesù – confronta Giacomo 2:19
Alcuni hanno insegnato che il tempo della fine è iniziato più di 100 anni fa e questo è falso – confronta Luca 21:8
Molti hanno inquinato il puro insegnamento biblico con filosofie greche, orientali e d’ogni genere.
Queste religioni parlano di un “Israele spirituale”, dandogli però il significato di “simbolico”, per confondere e allontanare dalla verità – Giovanni 17:17
Spirituale e simbolico non sono sinonimi ma confondere i termini è funzionale alla loro stessa esistenza.
L’Israele di Dio è sì, spirituale, perché come abbiamo visto sarebbe stato selezionato per l’ubbidienza e condizione di cuore e non “a prescindere per la discendenza”, ma non è certo simbolico: Israele rimane Israele e i gentili, innestati come rami selvatici, entrano a far parte di questo Israele allargandone l’identità ma che da esso sempre dipende – Romani 9:6-8
Anche se i ministri religiosi saranno compatti nel cercare di sminuire, ridicolizzare o addirittura impedire questo aspetto della volontà di Dio, essi saranno svergognati come lo furono i sacerdoti egiziani insieme ai loro dei.
Affinché le persone comprendano che è volontà di Dio che il suo popolo ritorni nella “terra dove dimora il Suo Nome” è necessario rimettere in discussione i dogmi che ci sono stati imposti e studiare la Bibbia senza condizionamenti.
Che tu ci creda o no, sta per arrivare il giorno in cui i due regni di Israele, quello settentrionale e quello meridionale, tornino ad essere una cosa sola com’era all’inizio – leggi Ezechiele 37:15-20
Anche se sarà preceduto da un periodo particolarmente difficile, per coloro che giungeranno a destinazione la vita cambierà drasticamente in meglio.
Niente più guerre o malattie; ci sarà salute perfetta e abbondanza di cibo – Isaia 65:20-24; Michea 3:10; Malachia 4:1-4
Non ci saranno più ingiustizie ne alcun motivo per provare timore – Salmo 46:9; Michea 4:3; Ezechiele 39:25-27
Solo in quel momento inizierà il regno millenario di Cristo, di cui hai sentito sicuramente parlare.
Far parte o meno di questa grande folla dipenderà, almeno in parte, dal comprendere l’importanza di queste informazioni.
Interessante, ma anche fuorviante e spinge al nazionalismo e sappiamo che gli ebrei di cui potrei far parte non ne erano esenti vedi primo secolo... La scrittura di Gv. 4:22 precede il 23 dove dice che con Gesù è giunto il momento in cui i veri adoratori adoreranno con spirito e verità. La vera eredità infatti era Gesù che ci riporta a casa in un luogo dove viene l'ora che ne su questo monte , né a Gerusalemme adorerete il Padre versetto 21 che precede il 22 .Ti apprezzo tantissimo nonostante avverto del nazionalismo che Gesù non aveva e e giusto dire che il nostro Padre non mente e che ha promesso salvezza ai giudei non per meriti ma per la promessa ai loro padri, ma non dimentichiamo che Gesù è arrivato e asserire ciò che hai scritto sarebbe come dire che questi 2000 anni di Gesù son inutili perché tanto bisogna aspettare i giudei ... Gesù ha ripristinato la pura adorazione e lui dobbiamo seguire ovunque ci troviamo. Comunque ci sono moltissime persone sparse sul pianeta che amano il Padre e come mi hanno detto, ognuno di noi ha un pezzo di verità ecco perché nella moltitudine dei consiglieri c'è la buona riuscita. Ami il Padre? Cercali, contattali e affiancate i vostri studi , solo così potremo avvicinarci al nostro Padre e a suo figlio nostro Re. La mia mail è luca87@libero.it . Se vuoi ...
RispondiEliminaPRIMA PARTE Grazie Luca (suppongo ti chiami Luca, giusto?),
Eliminaper il tuo commento e grazie soprattutto per aver letto l’articolo… anche se credo che tu non l’abbia letto per intero.
Dunque Giovanni 4:22, 23 dice: “Voi adorate ciò che non conoscete; noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai giudei. Tuttavia, l’ora viene, ed è questa, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre con spirito e verità, poiché, veramente, il Padre cerca tali adoratori”.
I samaritani, come senz’altro saprai, avevano una loro versione di “pentateuco” (una religione modificata dai tempi della divisione dei due regni) e molti di loro non avevano neppure origine ebraica dal momento che diversi anni prima gli assiri avevano messo lì i loro uomini.
Gesù ribadisce semplicemente ed in maniera molto diretta “La salvezza viene dai giudei” e “voi adorate ciò che non conoscete”. Corretto?
Egli sta quindi dicendo che Gerusalemme non sarebbe stato più il centro per l’adorazione (anche perché da lì a qualche decennio la nazione sarebbe stata distrutta ed ovviamente Lui lo sapeva) perché Dio avrebbe cercato persone secondo il Suo cuore ovvero non sarebbero stati scelti esclusivamente per “diritto di nascita”: sarebbero dovute essere persone ubbidienti, giusto?
Tuttavia questa scrittura, citata nell’articolo che hai letto, ti lascia davvero intendere che gli ebrei sarebbero stati “abbandonati per sempre” o semplicemente che sarebbero stati selezionati per la loro condizione di cuore?
Ciò vale a dire che non era sufficiente essere “seme di Abraamo”, come tra l’altro dissero i farisei a Gesù i quali, anziché avere una condizione approvata, cercavano d’ucciderlo – Matteo 3:7-9
Essi dovevano adorare con “spirito e verità”, della quale Gesù era infatti la personificazione – Giovanni 14:6
L’articolo ti lascia intendere, forse, che gli ebrei che rinnegarono Gesù si trovarono in una condizione approvata per il semplice fatto di essere “ebrei”?
Ovviamente no: solo una minoranza fu approvata, appunto quegli EBREI che accettarono il Figlio di Dio e fecero la sua volontà fino alla fine.
Ad essi si sarebbero poi aggiunti i gentili, come ho scritto, a partire da Cornelio e poi tutti gli altri.
Cito ciò che hai scritto: “La vera eredità infatti era Gesù che ci riporta a casa in un luogo dove viene l'ora che ne su questo monte , né a Gerusalemme adorerete il Padre…” ed infatti tutti coloro che, nel primo secolo, accettarono Gesù come il promesso Messia iniziarono ad adorare con spirito e verità.
Questo non è stato messo in discussione.
Tuttavia è vero o no che Cornelio, uomo delle nazioni, dovette aspettare la visita di Pietro (ebreo), prima di iniziare a “fondare una qualsiasi religione”?
E’ vero oppure no che l’apostasia prese il sopravvento alla morte dell’ultimo apostolo (ebreo) e non alla morte di un qualsiasi gentile delle nazioni? - 1 Giovanni 2:18
E’ vero o non è vero che l’apostolo Paolo ribadisce che il popolo di Dio, gli ebrei, NON sono stati rigettati da Dio? - leggi Romani 11:1, 2
Cito ciò che hai scritto: “sarebbe come dire che questi 2000 anni di Gesù son inutili perché tanto bisogna aspettare i giudei …”…ma l’insegnamento di Gesù è presente nelle Scritture e quindi non può essere inutile.
Anche così, però, ci sono migliaia di sette e religioni che dicono d’essere “popolo di Dio” eppure insegnano cose molto diverse ed in contraddizione tra loro – confronta 2 Corinti 13:11
E qui viene a mancare il primo segno dello Spirito Santo: l’unità.
Sai che dalla fine del primo secolo sarebbe sorta l’apostasia?
La profezia dice che l’apostasia l’avrebbe fatta da padrone finché, ovviamente, non sarebbe arrivato il tempo di ripristinarla esattamente come già accadde in passato quando tornarono dall’esilio di Babilonia ricostruendo città e tempio.
Ed in questo “ripristino” saranno inclusi anche i gentili, come abbiamo visto, ma i giudei sarebbero rimasti la “primizia santa” a cui attaccarsi esattamente come fu nel primo secolo... CONTINUA...
SECONDA PARTE
EliminaUna volta compreso che la promessa fatta ad Abraamo era senza limiti di tempo e che la vera adorazione sarebbe stata ripristinata, dopo un lungo periodo di apostasia, solo nel tempo della fine... quando faranno la loro comparsa coloro che sono stati incaricati da Dio non sarà necessario unire i vari “pezzi di verità” presenti un po’ qui ed un po’ là tra le varie denominazioni autoreferenziali perché lo Spirito Santo li guiderà in TUTTA la verità, esattamente come avvenne con i primi discepoli di Cristo i quali non erano certo divisi in mille sette, credenze e denominazioni.
Tuttavia quando essi compariranno saranno odiati da tutte le nazioni e puoi immaginare alcuni motivi.
Le varie denominazioni religiose oggi esistenti saranno pronte a riconoscere chi comporrà questa “primizia santa”, e quindi saranno disposti a rimettersi in discussione e cambiare drasticamente diverse loro credenze e dottrine o diventeranno invidiosi, violenti e autoprotettivi? - Matteo 24:9, 10
Ti ringrazio per l’invito: io sono ovviamente disposto e felice di confrontarmi purché lo si faccia esclusivamente con la Scrittura e senza condizionamenti religiosi o d’altro genere.
P.S. è davvero strano che tu abbia visto questo “nazionalismo” dal momento che non sono ebreo.
"Per certo comprendo che Dio non è parziale, ma in ogni nazione l’uomo che lo teme e opera giustizia gli è accetto” – Atti 10:34, 35
La mia mail è israeli.bar.avaddhon@gmail.com (ovviamente Israeli è un nick, il mio nome è Adriano)