Il Nome di Dio e il ripristino della pura adorazione - 2° parte
“Farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco, e colonne di fumo. Il sole sarà cambiato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del SIGNORE (יהוה). Chiunque invocherà il nome del SIGNORE (יהוה ) sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto il SIGNORE (יהוה ), così pure fra i superstiti che il SIGNORE (יהוה ) chiamerà” – Gioele 2:30-32
“Poi vidi quando l'Agnello aprì il sesto sigillo; e si fece un gran terremoto; il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue; le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo. I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti. E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello; perché è venuto il gran giorno della loro ira. Chi può resistere?» - Apocalisse 6:12-17
“Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. E gridavano a gran voce, dicendo: «La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all'Agnello» - Apocalisse 7:9, 10
Nell’articolo precedente abbiamo visto come il Nome di Dio fosse usato regolarmente e pubblicamente dal Suo popolo, quello vero.
Ovviamente all’epoca non c’era spazio per filosofi del nulla, come oggi, che insegnano che “un nome valesse l’altro”, che “non c’è alcun nome” o che Dio abbia “infiniti nomi”.
Non c’era neppure spazio per chi insegnasse che non bisognava proprio usarlo.
La Legge era chiara: Dio si era rivelato con quel Nome specifico, non uno qualsiasi.
Ad esso era legata l’Onnipotenza di Dio, le sue sicure promesse e la distinzione netta con gli altri dei.
Coloro che dicono che il Nome si Dio perderebbe importanza con l’arrivo del Signore Gesù dovrebbero chiedersi perché, tra le altre cose, la prima cosa che egli menzionò nella preghiera modello fu… “Sia santificato il Tuo Nome” – Matteo 6:9; Luca 11:2
Tra l’altro il nome “Gesù”, come abbiamo scritto nel precedente articolo, significa proprio “Yahweh salva” (o “è salvezza”) e di conseguenza come potrebbe uno sostituire l’altro?
Senza il Nome di Dio non esisterebbe neppure quello di Suo Figlio.
Un conto è riconoscere il Figlio come mezzo attraverso il quale tutta l’umanità sarà benedetta, altro è pensare che il Nome di Dio possa sparire “nel nulla” da un momento all’altro.
Oltretutto molti di coloro che non fanno altro che parlare di “Gesù” mischiano filosofie greche alla sua persona non avendo neppure le idee chiare di chi fosse realmente.
Comunque è un fatto che il Nome di Dio quasi scompare nelle scritture greche…
Come mai?
Per coloro che hanno preconcetti religiosi è molto facile concludere che il nome “Gesù” (anche questa, una traduzione) abbia sostituito il Nome di Dio o, per altri, che le scritture greche non siano parola di Dio.
Noi crediamo che tutta la Scrittura, da Genesi ad Apocalisse, sia “parola di Dio” e l’immensa armonia nonché la sapienza superiore riscontrata ce l’ha dimostrato più e più volte.
Ovviamente resta il fatto che bisogna comprendere, o almeno ipotizzare ragionevolmente, per quale motivo tra un testo e l’altro c’è questa differenza.
Nell’articolo precedente abbiamo notato un certo collegamento tra l’opera di Mosè e quella di Gesù.
A Mosè Dio disse il chiaramente il Suo Nome ed egli avrebbe dovuto rivelarlo ai suoi fratelli, i figli di Israele – Esodo 6:2-5
Gesù, poco prima di morire dichiarò: “Ho reso manifesto il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi, e tu li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola” – Giovanni 17:6
E’ vero che qualcuno, per sminuire o cambiare il senso di questa scrittura, insegna che Gesù rese manifesto il Nome di Dio attraverso la potenza dei miracoli che Gesù fece o a motivo dell’aver insegnato loro le qualità del Padre.
Questo è anche vero: spiegare le eccelse qualità di Dio fu un modo per esaltare e far conoscere il Vero Dio – vedi ad esempio Matteo 7:9-11
Gesù insegnava con autorità e non con le regolette aggiunte dei farisei che rendevano la Parola di Dio senza valore – Marco 1:22; 7:9-13
Tutti coloro che presero a cuore le parole di Gesù si avvicinarono, in una certa misura, a Dio.
Tuttavia questi insegnamenti furono pubblici: Gesù manifestò le qualità di Dio a tutti e a prescindere, persino ai non israeliti e ai suoi nemici – vedi Matteo 15:21-28
Egli manifestò il Padre anche agli scribi e i farisei a prescindere se sarebbero mai diventati “suoi”.
Era dunque questo il senso della sue parole quando disse “ Ho reso manifesto il tuo nome…”?
No, perché egli dice “... agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi, e tu li hai dati a me”.
Gesù manifestò il Nome solo a quegli uomini che Dio gli diede… e quindi qual è il senso, se abbiamo appena visto che Gesù insegnava pubblicamente?
Cosa c’è di diverso, in fondo, dal momento che Gesù mostrava il Padre alle folle e non solo a pochi scelti?
Davvero dobbiamo prendere per scontato che ciò non riguardasse il Nome in un periodo in cui, come sappiamo, si usava poco e probabilmente male?
Non sarà anche questo il motivo per cui egli, Gesù, sarebbe stato “un profeta come Mosè”? – Atti 3:22 (Deuteronomio 18:15; 34:10)
Ovviamente chi è stato indotto a credere che il Nome di Dio non ha importanza tende a dare spiegazioni semplicistiche a tutte quelle scritture che Lo menzionano come indispensabile per la salvezza.
Ad esempio la scrittura che dice “Il nome di Yahweh è una forte torre: il giusto vi corre e gli è data protezione” (Proverbi 18:10) viene generalmente interpretata come un generico “confidare in Dio” ma, a parte il fatto che la scrittura menziona specificamente “il nome di Yahweh”, pur prendendo questa spiegazione per buona come si spiega la scrittura che dice “Chiunque invocherà il nome di Yahweh sarà salvato”?
Come si può interpretare il verbo “invocare” se non c’è un Nome?
Invocare chi?
Ed inoltre… invocare genericamente Dio non l’hanno fatto tutti, in tutte le epoche, in tutte le lingue e in tutte le circostanze possibili e immaginabili?
Che differenza ci sarà con “quelli che Yahweh chiamerà” nel tempo della fine?
Spogliamoci dai condizionamenti e guardiamo semplicemente le Scritture.
Il Nome di Dio non fu una protezione per Davide? – 1 Samuele 17:45-47
Egli disse forse “Signore” o “Eterno” quando andò ad affrontare Golia?
Non si chiamava “signore” anche Baal?
Al tempo del re Ezechia, quando un esercito potente e immenso avrebbe travolto Giuda e tutti gli abitanti, non fu proprio il nome di Dio – che era stato sfidato - ad essere una protezione? - 2 Re 19:20-28
E in tantissime altre occasioni non leggiamo che fu proprio il Nome di Dio a fare la differenza in guerre umanamente impossibili?
Salmo 91:14, 15 dice… “Poich'egli ha posto in me il suo affetto, io lo salverò; lo proteggerò, perché conosce il mio nome. Egli m'invocherà, e io gli risponderò; sarò con lui nei momenti difficili; lo libererò, e lo glorificherò”.
Se usare il Nome di Dio in maniera blasfema avrebbe portato pesantissime conseguenze all’utilizzatore (“Yahweh non lascerà impunito chi si serve del suo nome in modo indegno” – Esodo 20:7) non dovrebbe essere vero anche il contrario?
Usarlo in maniera rispettosa e onorevole non dovrebbe, per logica, portare benedizioni?
Purtroppo alcuni di coloro che sono usciti da una certa religione, la quale asseriva di esaltare il Nome di Dio quando in realtà lo strumentalizzava, sono passati agli estremi convincendosi che Dio non abbia un Nome o che “un nome valga l’altro” ma sarà davvero così nel tempo della fine?
Tutti questi sono incoraggiati a leggere semplicemente le Scritture senza emotività o condizionamenti.
Leggendo la storia biblica per quella che è, davvero non fa alcuna differenza usare o non usare il Nome di Dio?
Nell’articolo precedente ci si chiedeva “Perché Dio ha permesso che si perdesse la pronuncia del Suo Nome?”
Satana non può nulla contro Dio e quindi questo non potrebbe essere avvenuto contro la Sua volontà.
E se fossero stati gli stessi cristiani, quelli veri, a tenere nascosto il Nome di Dio?
Dal momento che abbiamo visto che in tutta la Torah il Nome è ripetuto migliaia di volte, questa ipotesi non sarebbe contraria alle Scritture?
No, o almeno non necessariamente perché da lì a poco sarebbe sorta una situazione nuova che in Israele non esisteva.
Intanto i cristiani non erano più solo in Israele in quanto, con l’arrivo dei gentili, si sarebbero allargati presto in tutte le nazioni.
La profezia diceva chiaramente che sarebbero arrivati degli oppressivi lupi che avrebbero sviato e sbranato il gregge – Atti 20:29,30; 1 Giovanni 2:18-21
Essendo perfettamente consci di quello che sarebbe successo, e conoscendo la pesante responsabilità che avrebbero portato coloro che Lo avrebbero biasimato (e lo avrebbero biasimato eccome) non è quantomeno possibile che essi lo usassero poco, lo pronunciassero sicuramente durante le loro adunanze ma lo tenessero più che altro per loro in vista della millenaria supremazia apostata?
Questo spiegherebbe perché nei loro scritti lo usarono raramente.
Un cristiano vero avrebbe capito cosa leggere al posto di “Signore” e non l’avrebbero confuso con Gesù mentre un falso cristiano non avrebbe capito o avrebbe “dimenticato” molto facilmente – e felicemente - il Nome di Dio.
Pensiamo ad alcuni soggetti che spuntarono dalla fine del primo secolo in poi.
Personaggi come Benedetto IX, Giulio II, Sergio III, Giovanni XI, Marozia e compagnia brutta…
Al netto delle loro azioni, quanto peggio avrebbero fatto conoscendo il Nome di Dio?
Queste persone, come ognuno di noi, dovranno rispondere nel giorno del giudizio delle loro azioni e quanto sarebbero aggravate se avessero conosciuto e usato il Nome di Dio?
E questo, ovviamente, vale anche per i giudei i quali, similmente alla cristianità, hanno mischiato le pratiche spiritiche alla Parola facendo ogni tipo di compromesso.
Essi non hanno sostituito il tetragramma (se l’avessero fatto, noi oggi non sapremmo neppure che Egli ha un Nome) ma ne hanno comunque persa la pronuncia limitando così il biasimo su di Esso.
Perdere il Nome di Dio in un’epoca buia come la millenaria apostasia (in vita oggi più che mai) sembra più un bene che un male ed è per questo che pensiamo che tutto ciò rientrasse nella Sua Volontà.
Ovviamente la nostra è soltanto un’ipotesi ma come abbiamo mostrato in diversi articoli noi crediamo che la pura adorazione finì con la morte dell’ultimo apostolo.
Ma per tutto ci sarebbe stato un tempo fissato.
Se è così… cosa dobbiamo aspettarci per il tempo della fine?
Ovviamente il Nome di Dio, quello che sentì Mosè, deve essere ripristinato.
Dalle scritture guida di questo articolo comprendiamo che la grande folla si salva, uscendo dalla grande tribolazione, e il Nome di Dio ha sicuramente parte fondamentale in tutto questo.
Perché ne siamo convinti?
Perché Gioele, parlando proprio di quel periodo (ovvero quando il sole si sarebbe mutato in tenebre e la luna in sangue) dice… “Chiunque invocherà il nome di יהוה sarà salvato”.
Ma come potranno invocarlo se non lo conoscono?
Andrà bene qualsiasi pronuncia, qualsiasi traduzione come insegna qualcuno?
Come potremo invocarlo se nessuno di noi, al di là delle chiacchiere, lo conosce davvero?
È evidente che qualcuno avrà predicato loro, prima, rivelandogli il Nome, quello vero e non una traduzione – leggi Romani 10:14, 15
Chi sarà costui?
Ovviamente l’incaricato da parte di Dio, il moderno Elia - Malachia 4:5, 6
Nel tempo della fine ci sarà un confronto tra Elia, che userà il Nome di Dio, e i tanti adoratori di Baal
Nel tempo della fine ci sarà un confronto tra il vero profeta di Dio e i migliaia di falsi profeti, adoratori di un moderno Baal, in maniera simile a ciò che avvenne in passato sul monte Carmelo – 1 Re 18:17-40; Apocalisse 8:10, 11
Il popolo di Dio si riconoscerà perché userà, con rispetto, il vero Nome di Dio e sarà ascoltato.
È solo scontato immaginare che, dopo questa prima umiliazione dei moderni adoratori di Baal, anche altri sentiranno l’esatta pronuncia del Nome di Dio e Lo useranno essi stessi a loro discapito.
Forse in vista di questa situazione la Scrittura avvisava “Se tu dici in cuor tuo: «Come riconosceremo la parola che il SIGNORE (יהוה ) non ha detta?» Quando il profeta parlerà in nome del SIGNORE (יהוה ) e la cosa non succede e non si avvera, quella sarà una parola che il SIGNORE (יהוה ) non ha detta; il profeta l'ha detta per presunzione; tu non lo temere” – Deuteronomio 18:20-22
Quindi i falsi profeti, dovranno per forza distinguersi come tali.
Per chi vorrà vedere, ovviamente – confronta 2 Tessalonicesi 2:9-12
Il Nome di Dio comporterà una pesante responsabilità per chi lo userà.
Il ritorno del Nome di Dio sarà spaventoso per il mondo di Satana non solo perché identificherà il Suo popolo – squalificando di conseguenza tutti gli altri - ma anche perché sarà il preludio della fine del sistema mondiale.
Colui che fa divenire porterà a compimento il Suo proposito di radunare il Suo popolo per la terra promessa indipendentemente dalla resistenza che Satana e il suo mondo cercheranno di opporre – Isaia 49:22-26
Il Nome di Dio sarà esaltato tra le nazioni e non una traduzione qualsiasi del Nome ma il Nome di Dio, ovvero quello che sentì Mosè e quello che il Signore rivelò ai suoi.
Incredibili e inaspettati avvenimenti ci aspettano per il tempo della fine e speriamo d’essere presenti per fare la nostra parte, in bene.
Speriamo di essere tra coloro che Dio sceglierà per far conoscere il Suo Nome, quello vero, e senza strumentalizzarlo perché...
Quando sarà santificato il Suo Nome verrà anche il Suo regno.
Si compirà la Sua volontà.
Amen.
Buonasera... Posso solo mandarti un saluto da qua..
RispondiEliminaCi sentiamo domani sera tardi o lunedì mattina