Un migliore intendimento sulla bestia feroce e la sua immagine (1 parte)
Come
è stato trattato nell’articolo intitolato “La bestia che
Giovanni vide in visione”, a volte guardiamo un’immagine
prendendola per scontata.
Una
sola immagine è in grado di condizionarci senza che neppure ce ne
rendiamo conto.
Il
detto che dice “un’immagine vale più di mille parole” ha certo
ragion d’essere, tanto più in quest’era di immagini dove tutto
diventa il contrario di tutto e ogni certezza viene rimessa in
discussione.
Lo
sanno bene coloro che hanno le mani su quello che è chiamato il
“quarto potere”, cioè i mezzi d’informazione.
Quasi
tutte, se non tutte, le guerre recenti sono state combattute dopo
aver convinto le masse attraverso i mezzi di informazione.
Un’immagine,
più di qualsiasi ragionamento, confronto o discussione, è in grado
di spingere le masse verso un’unica direzione e azzerare ogni
spirito critico.
Come
questo blog ha ammesso fin dall’inizio, nessuno di noi può dirsi
completamente immune dai condizionamenti perché fanno parte della
nostra vita; ci circondano dal giorno della nostra nascita.
Coloro
che hanno letto gli articoli dall’inizio si saranno resi conto come
questi, da un certo punto in poi, hanno preso una direzione diversa e
per far questo è stato necessario un grosso sforzo di onestà
intellettuale – 2 Corinti 13:5
Inizialmente
questo blog era dedicato esclusivamente, o in particolar modo, ai
Testimoni di Geova e questo per un semplice motivo: si partiva dal
principio che essi fossero l’organizzazione di Dio sulla terra,
l’unica.
Questo
articolo non ridiscuterà questo aspetto*.
Quello
che si desidera mettere in luce è che lo stesso autore del blog,
anche se in buona fede, partiva da un preconcetto che prima o poi
avrebbe pregiudicato o limitato la comprensione della Parola di Dio.
Molte
cose si sarebbero comprese comunque, come in effetti è stato, ma
molte altre no.
Felici
coloro che, nonostante le difficoltà, sono riusciti a rimettere in
discussione un aspetto così delicato senza chiudere gli orecchi e il
cuore perché sicuramente continueranno a crescere nella conoscenza –
Giacomo 1:19
Come
l’articolo dedicato al ripristino della vera adorazione, anche
questo ridiscuterà un condizionamento in cui probabilmente siamo
caduti tutti.
Stiamo
parlando della bestia feroce e della sua immagine.
Non
diciamo nulla di eccezionale se riconosciamo che alcune cose sono
sempre sembrate strane, ambigue, non particolarmente limpide in
merito a questi due soggetti.
Molti
Testimoni che non ridiscuterebbero mai gli intendimenti del
corpo direttivo non hanno mai avuto le idee chiaro in merito,
per cui è necessario ripassare cosa dice/diceva l’intendimento
ufficiale e cosa aveva dedotto questo blog.
Intanto
nella Rivelazione, secondo quello che ci è stato insegnato, le
bestie che si vedono, a parte il dragone, sono tre.
Una
è la bestia che ascende dal mare la quale ha sette teste e dieci
corna con dieci diademi e una delle sue teste guarisce da una ferita
mortale (Rivelazione 13:1-3); la seconda è la bestia con due
corna d’agnello la quale parla come un dragone, svia l’intera
terra abitata ed ascende dalla terra, conosciuta anche come falso
profeta (Rivelazione 13:11-13; 19:19); la terza
sarebbe la bestia che si vede nel capitolo 17 che è quasi identica
alla prima bestia selvaggia (anch’essa ha sette teste e dieci
corna) con la differenza che è specificato essere di colore
scarlatto e non pare avere alcun diadema – Rivelazione 17:3, 9
Quindi
teniamo a mente questo aspetto: secondo l’intendimento ufficiale le
bestie sarebbero tre.
Questo
è importante specificarlo perché molti Testimoni, avendo studiato
molto materiale spesso non chiaro e contraddittorio, confondono la
prima bestia con la terza ma l’intendimento ufficiale le distingue
nettamente (e questo blog, finora, ha fatto lo stesso).
La
bestia del capitolo 17 non sarebbe la bestia del capitolo 13 ma la
sua immagine (Rivelazione 13:14) e questo dovrebbe
spiegare perché sono quasi identiche.
Infatti,
dal momento che secondo l’intendimento ufficiale la bestia
scarlatta sono le Nazioni Unite, proprio da questo assunto nasceva
una delle obiezioni atte ad identificare Babilonia la Grande.
Ci
si chiedeva, infatti “Come può, l’impero mondiale della falsa
religione, cavalcare le Nazioni Unite? Non sarebbe
stato più logico vederla seduta sopra la prima bestia
selvaggia, ovvero quella che ascende dal mare?”
La
debole spiegazione del corpo direttivo secondo cui è corretto vedere
l’impero mondiale della falsa religione sedere sopra le Nazioni
Unite perché la cristianità “si è schierata con la Lega
delle nazioni e il suo successore” appariva proprio per
quello che è: una forzatura (vedi il libro “Rivelazione, il suo
grandioso culmine!” alla pagine 241-243).
Comunque
l’autore di questo blog riconosce d’essere caduto nello stesso
preconcetto, pur avendo ridiscusso praticamente tutto il resto della
Rivelazione.
Il
concetto di bestia feroce e della sua immagine erano le uniche
cose che erano state prese per buone, erano state “salvate”
per così dire, ma purtroppo (o per fortuna, a seconda
di quello a cui teniamo di più) si è dovuti convenire, alla luce
delle Scritture e non per spirito di contraddizione, che anche su
questo eravamo partiti da un assunto errato.
Si
rende necessaria una seria revisione.
Si
chiede dunque al lettore di fare egli stesso questo sforzo perché
cancellare questo condizionamento non sarà affatto
facile.
Dobbiamo
leggere e rileggere le Scritture citate e chiederci perché abbiamo
creduto quello in cui abbiamo creduto e se la sola Scrittura
corrobora o indebolisce le nostre convinzioni.
L’immagine
della bestia selvaggia?
Partiamo
dall’immagine della bestia selvaggia.
Per
un momento facciamo finta di non aver mai letto il capitolo 17 di
Rivelazione e quindi di non saper nulla di questa fatidica “bestia
scarlatta”.
Rimaniamo
soltanto nelle scritture in cui si parla dell’immagine della bestia
selvaggia e il loro contesto.
In
Rivelazione 13:11, 12 si legge di questa bestia feroce che sale dalla
terra la
quale
“esercita
tutta l’autorità della prima bestia feroce in sua presenza, e fa
sì che la terra e i suoi abitanti adorino la prima bestia feroce, la
cui ferita mortale era stata guarita”.
Quindi
si menziona un aspetto molto serio: l’adorazione.
Prestiamo
dunque molta attenzione al versetto successivo che dice “Con
i segni che le è
stato permesso di compiere
in presenza della bestia feroce svia gli abitanti della terra,
dicendo loro di fare un’immagine della bestia feroce che era stata
ferita dalla spada ma si era ripresa. E le fu permesso di dare il
respiro all’immagine della bestia feroce, così che questa parlasse
e facesse uccidere tutti quelli che si rifiutavano di adorare
l’immagine della bestia feroce”
- Rivelazione
13:13
Intanto
possiamo già farci un paio di domande a motivo di quelle che
potrebbero sembrare delle stranezze
in questa scrittura.
La
prima è chiederci perché c’è bisogno che sia il falso profeta ad
incoraggiare la creazione di questa immagine, visto che l’umanità
ha
già iniziato ad adorare la prima bestia selvaggia
(cioè quella che sale dal mare) da quando essa è stata
risuscitata
– confronta Rivelazione 13:3, 4
Prima
che il falso profeta faccia la sua comparsa, l’umanità già adora
questa bestia rediviva.
Insomma
se la gente segue con ammirazione e adora
la bestia dicendo
“Chi è simile alla bestia feroce, e chi può combattere contro di
essa?” che bisogno c’è che sia il falso profeta, con tutti i
suoi segni e prodigi, ad impegnarsi in questo?
Oltretutto
questi adoratori sparsi in tutta la terra hanno davvero bisogno di
altri
prodigi
per convincersi a far questo?
Non
erano già stati sufficientemente
colpiti da quel precedente prodigio,
ovvero quello compiuto da Satana stesso,
che ha
permesso
a questa potenza di risuscitare?
La
seconda stranezza è che sono “gli abitanti della terra” a fare
questa immagine, cioè il falso profeta dice agli abitanti della
terra di farla.
Intanto
perché non dovrebbe essere la
prima
bestia
stessa
a
fare una copia di se
o perché, tra i tanti prodigi che il falso profeta è in grado di
fare, invece di dire agli abitanti della terra di fare questa
immagine,
non
la produce
lei stessa
accertandosi solo che essa
venga
adorata?
E
infine (e forse questa domanda dovrebbe farci riflettere di più) la
scrittura non dice che l’immagine della bestia selvaggia uccide
chi non l’adora bensì che li
fa uccidere
come se fosse semplicemente
un tramite – Rivelazione
13:15
Tra
l’altro, leggendo solo quello che c’è scritto, sembra che questa
immagine faccia uccidere le persone che non l’adorano proprio a
motivo della sua più notevole caratteristica: parla.
Rileggiamo
bene la scrittura.
Senza
fare troppi voli pindarici e dimenticando per un attimo quello che
crediamo di sapere, non sembra che questa immagine abbia in
particolare lo
scopo di comunicare a
chi di dovere
chi non
si
piega all’adorazione
della
bestia selvaggia e che questi, di conseguenza, possano intervenire
uccidendoli?
Cominciamo
a riflettere su queste domande senza precluderci alcuna possibilità.
Se
leggiamo solo quello che c’è scritto e dimentichiamo quello che
c’è scritto in Rivelazione 17, dire alle persone della terra di
fare un’immagine della bestia selvaggia può significare due cose
ben distinte.
O
il falso profeta sta dicendo di fare un’unica
immagine
della bestia selvaggia a cui tutti dovranno adorazione, oppure sta
dicendo ad
ogni singolo abitante della terra
di fare un’immagine per
se
della bestia selvaggia.
Cioè
farsene una per ognuno (o per città, o gruppo di persone ma più di una) e in questo potrebbe essere simile al marchio.
Prima
di chiudere le nostre facoltà mentali ad ogni ulteriore
ragionamento, proviamo a riflettere su altre scritture.
Intanto
nessuno può insinuare che nel capitolo 17 di Rivelazione una sola
scrittura (una
sola)
dica
che la bestia lì descritta sia
l’immagine della bestia selvaggia e
da nessun’altra parte della Bibbia vedremo
questa immagine associata alla bestia scarlatta.
Questa
è sempre stata una nostra
deduzione
una
volta letto il capitolo 17 e avendo visto la
somiglianza e le differenze riscontrate con quella
del capitolo 13.
Non
è forse vero?
Esiste
una sola scrittura che dice che la bestia di colore scarlatto sia
l’immagine della bestia che ascende dal mare?
Ovviamente
non sono sufficienti queste riflessioni per dire che la bestia di
colore scarlatto sicuramente non
è
l’immagine della prima bestia selvaggia ma dobbiamo quantomeno
ammettere che quello che finora ci è stato insegnato come
assolutamente certo è
stato basato in
realtà su
una deduzione,
simile alla deduzione che Armghedon
non
poteva combattersi in un luogo specifico, cioè
qualcosa
che sembrava assolutamente logico**.
Tra
l’altro in merito alla possibilità che l’immagine della bestia
selvaggia sia in realtà un immagine personale, cioè persona per
persona, riflettiamo su quello che abbiamo dedotto riguardo
alle “impure espressioni ispirate simili a rane”.
Dall’immagine
riportata nel libro “Rivelazione, il suo grandioso culmine” a
pagina
231,
cercando appunto
di
spiegare queste
“tre impure espressioni ispirate” di Rivelazione 16:13, si
capisce chiaramente che tale scrittura è stata intesa come se da
ogni soggetto (Satana, bestia selvaggia e falso profeta) uscisse una
singola rana e che queste
fossero le uniche ad andare da tutti i re della terra.
Ovviamente
questo è un errore perché sono le “impure espressioni ispirate”
ad essere tre, partendo da tre soggetti distinti, ma ogni singola
espressione ispirata è simile “a
rane”.
Questo
significa che da ogni bocca escono fuori un numero imprecisato di
rane ed è per questo che riescono a raggiungere tutti i re della
terra anzi… il loro gracidare dovrà riempire “l’intero paese”
a somiglianza di quello che gli stessi sacerdoti egiziani, con le
loro arti magiche, riuscirono ad imitare durante la seconda piaga
d’Egitto – Esodo 8:5, 6
E’
possibile che abbiamo fatto un errore simile riguardo l’immagine
della bestia selvaggia?
Praticamente,
l’immagine che gli
abitanti della terra
devono fare è una per tutti o una per ciascuno?
L’unico
modo per comprenderlo è valutare il contesto tutte le volte che
compare questa parola e poi, ovviamente, trovare una spiegazione
ragionevole per il vero nodo della questione: se
la bestia scarlatta del capitolo 17 non è la l’immagine della
bestia selvaggia, cos’è?
Dunque
vediamo che in Rivelazione 13:14, 15 il falso profeta dice agli
abitanti della terra di fare questa immagine, dopodiché egli le dà
il respiro affinché parli
e faccia
uccidere
chi non si piega in questa adorazione.
Subito
dopo si legge che costringe tutti “affinché
si dia a questi un marchio sulla mano destra o sulla fronte, e
affinché nessuno possa comprare o vendere se non chi ha il marchio,
il nome della bestia selvaggia o il numero del suo nome”
- Rivelazione 13:16, 17
Potrebbe
sembrare che immagine e marchio siano, non la stessa cosa, ma due
cose strettamente collegate?
Il
soggetto, in fondo, è sempre lo stesso.
L’immagine
è della bestia selvaggia, il marchio è della bestia selvaggia, il
numero del suo nome è sempre della bestia selvaggia.
In
Rivelazione 14:9-11 si legge una cosa molto interessante.
L’angelo
dichiara che “Se
qualcuno adora la bestia selvaggia e la sua immagine, e
riceve il marchio
sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anche lui del vino dell’ira
di Dio che è versato non diluito nel calice della sua ira, e sarà
tormentato con fuoco e zolfo dinanzi ai santi angeli e dinanzi
all’Agnello. E il fumo del loro tormento ascende per i secoli dei
secoli, e non hanno riposo né giorno né notte, quelli
che adorano la bestia selvaggia e la sua immagine, e chiunque riceve
il marchio del suo nome”.
Anche
qui, non sembrano due cose strettamente connesse?
Se
il marchio viene impresso persona per persona, è davvero fuori
discussione che non avvenga una cosa simile anche per l’immagine?
Rivelazione
16:2 dice “E il primo andò e versò la sua coppa sulla terra. E
venne un’ulcera dannosa e maligna sugli uomini che avevano
il marchio della bestia selvaggia e che adoravano la sua immagine”.
Anche
qui, come altrove, non c’è alcun accenno alla bestia di colore
scarlatto ma l’immagine della bestia selvaggia è sempre associata
al marchio.
Quindi
possiamo fare altre riflessioni.
L’immagine
della bestia selvaggia, abbiamo detto, secondo l’intendimento
ufficiale è l’ONU e questa organizzazione non si limita ad essere
un’immagine inattiva ma interviene in maniera preponderante nella
politica mondiale soprattutto con azioni militari.
Anche
ammettendo che essa sia l’immagine di chi l’ha ideata (la wt,
ovviamente, intende l’impero anglo-americano) non si può negare
che sia una potenza a sé, un impero multiplo, un re armato fino ai
denti.
Quindi
ci si aspetterebbe di vederla in azione durante la battaglia finale
contro Cristo e i suoi eletti, al fianco del suo ispiratore, non è
vero?
E
dove si parla dell’immagine della bestia selvaggia durante la
guerra di Armaghedon? - confronta Rivelazione 19:19, 20
Non
cerchiamo di giustificarlo con qualche gioco di parole dicendo che la
“bestia selvaggia comprende anche la propria immagine” perché se
essa era in grado di “uccidere” prima (essendo l’ONU),
sicuramente dovrebbe essere in grado di combattere poi.
Invece
in Rivelazione 19:19, 20 non solo non si parla dell’immagine della
bestia selvaggia come combattente, ma
si dice che viene preso
“il
falso profeta
che aveva compiuto davanti ad essa i segni con cui aveva sviato
quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia selvaggia e
quelli che rendono adorazione alla sua immagine”.
Perché
si menzionano quelli che rendono adorazione
all’immagine della bestia selvaggia
e non l’immagine della bestia selvaggia?
Dov’è
andata a finire questa “bestia scarlatta”?
Perché,
a prescindere dalle disquisizioni sul fatto che essa possa combattere
o meno, non viene detto “e anche l’immagine della bestia
selvaggia fu distrutta” o eliminata?
Al
contrario, viene rimarcato che “furono entrambi scagliati nel lago
di fuoco”.
Entrambi,
cioè due:
la bestia selvaggia e il falso profeta.
Qualcuno
dovrà convenire, quantomeno, che essa non poteva essere l’ONU,
essendo questa un’organizzazione politico-militare che, a
prescindere di chi sia l’immagine,
è in grado di combattere benissimo.
Quindi
il discorso è chiaro.
In
Rivelazione si parla dell’immagine della bestia selvaggia in
relazione al marchio che riceve ogni singola
persona della terra
e questo spiega perché il falso profeta dice alle persone della
terra di farsi (o farsi fare) questa immagine.
Mai,
in nessuna scrittura, l’immagine della bestia selvaggia è legata
alla bestia scarlatta di Rivelazione 17 che è, anzi, completamente
slegata da quel contesto.
Cos’è
o non è la bestia scarlatta di Rivelazione 17 lo vedremo più avanti
perché adesso abbiamo un’altra importante domanda a cui rispondere
e cioè…
Cos’ha
da dirci, Daniele, in merito all’immagine della bestia
selvaggia?
Prima
o poi era logico arrivarci perché, per coerenza, non possiamo
tentare di comprendere Rivelazione senza la sua principale chiave.
Questo
è quello che abbiamo fatto finora, per quasi tutta la Rivelazione,
quindi
perché non mettere sul banco di prova anche questa parte delle
Scritture?
Ricordiamo
inoltre che scegliere Daniele (senza precluderci ad altri libri
biblici) non è una decisione arbitraria: è il libro che il Signore
stesso citò in relazione agli ultimi giorni – confronta Matteo
24:15, 16; Daniele 12:11
Dunque
cerchiamo di comprendere dove si parla dello stesso periodo di tempo
che abbiamo appena trattato (cioè quando il falso profeta dice agli
esseri umani di
fare un’immagine)
in
questo libro meraviglioso.
In
Daniele 11:36 si legge che “il re veramente farà
secondo la sua propria volontà, e si esalterà e si magnificherà al
di sopra di ogni dio; e pronuncerà cose meravigliose contro l’Iddio
degli dèi”
e
questo sembra un parallelo con Rivelazione 13:4-8, non è vero?
Quindi
dovremmo essere “vicini”, da un punto di vista di tempo di
adempimento, alla comparsa del falso profeta.
Ovviamente
dobbiamo fare attenzione che non cambi completamente il contesto
perché Daniele, a differenza di Rivelazione, non è scritto in
ordine cronologico ma di fatto se in Rivelazione 13:8 si parla di
questo re arrogante e poco dopo compare il falso profeta, dovremmo
vedere qualcosa di simile anche in Daniele.
Quindi
in Rivelazione 13:11-13 compare il falso profeta che “compie grandi
segni” sviando l’intera terra abitata e abbiamo compreso, anche
da precedenti considerazioni, che diventerà l’oggetto principale
della falsa adorazione, un falso Cristo – confronta 2 Tessalonicesi
2:9, 10
Daniele
conferma la visione successiva, dimostrando così che abbiamo trovato
lo stesso avvenimento e non semplicemente un avvenimento simile?
In
Daniele 11:38, 39 si legge… “Ma
al dio delle fortezze darà
gloria nel suo posto; e a
un dio che i suoi padri non conobbero
darà gloria mediante oro e mediante argento e mediante pietra
preziosa e mediante cose desiderabili. E agirà con efficacia contro
i bastioni più fortificati, insieme
a un dio straniero”.
Quindi,
sempre attenendoci alla sola scrittura sembra proprio che si stia
parlando dello stesso avvenimento con parole e particolari diversi.
Quindi
Rivelazione, al verso 14, parla dell’immagine della bestia
selvaggia che gli abitanti della terra devono fare…
Cosa
ci dice Daniele?
Proprio
nulla
ed è strano se essa è la bestia di colore scarlatto del capitolo
17.
Qua
vediamo chiaramente che Daniele non è in ordine cronologico in
quanto si ricomincia a parlare della guerra e abbiamo capito il
motivo di ciò.
Mentre
la prima parte si è concentrata sui “santi del Supremo” e di
quello che dovranno affrontare anche da un punto di vista spirituale
per il loro “raffinamento”, i versetti successivi ricominciano a
parlare dell’esito finale dello scontro dei due re.
Comunque
anche ammettendo questo, è difficile immaginare che Daniele abbia
“dimenticato” un particolare così importante.
Se
c’era ancora questa “bestia scarlatta” di cui parlare quello
non era il momento di cambiare argomento e in ogni caso essa dovrebbe
essere descritta da qualche altra parte.
In
quale parte di Daniele si parla dell’immagine della bestia o
l’immagine
del
“re” come viene chiamato in questo libro?
Meglio
ancora, in quale parte della
Bibbia
si parla di questa immagine della bestia selvaggia come la bestia
scarlatta del capitolo 17 di Rivelazione?
La
risposta è semplice quanto diretta: da nessuna parte.
Questa
fatidica
immagine,
che
è poi l’oggetto di questa considerazione,
non sarà mica inclusa tra i vari segni e prodigi e portenti di
menzogna e ogni ingiusto inganno che produrrà il falso profeta?
Comunque,
per chiudere la questione
dobbiamo rispondere alla domanda più importante di tutte.
La
bestia di colore scarlatto… cos’è?
Le
differenze tra la bestia che ascende dal mare (Rivelazione 13) e la
bestia che di colore scarlatto (Rivelazione 17) sono davvero minime.
Con
questo non si vuole insinuare che si
debbano
tralasciare
perché se la Parola di Dio da risalto o omette un particolare c’è
sempre un motivo.
Anzi,
a volte quello che a noi può sembrare “un piccolo particolare”
può fare un’enorme differenza nel significato e nelle implicazioni
finali.
Pur
prestando
molta attenzione a questo, non possiamo negare che, nella
nostra assoluta convinzione che si parlasse di due bestie differenti,
abbiamo cercato in tutti i modi di enfatizzare
queste differenze,
per quanto minime.
Dunque
esamineremo attentamente queste differenze ma prima vediamo tutti
quei “particolari” che hanno confuso e che confondono ancora
molti fratelli.
Come
abbiamo detto all’inizio, infatti, molti testimoni di Geova
confondono la bestia selvaggia che ascende dal mare con questa.
La
similitudine
più immediata è che entrambe abbiano
7 teste e dieci corna, e questo non è proprio un particolare.
Altre
importanti similitudini le vediamo a partire dal versetto 8.
A
prescindere dalla differenza che la Bibbia fa tra “abisso” e
“mare” (vedi
la nota in calce***)
un’altra similitudine è che gli abitanti della terra “si
meraviglieranno vedendo che la bestia è
stata, poi non è stata più, e si è ripresentata” e questo non
può non farci venire in mente quello che abbiamo letto nel capitolo
13 il versetto 4.
Sia
chiaro che Rivelazione 17:8 sta sempre parlando della bestia
scarlatta: non
ha cambiato soggetto.
Quindi
di
entrambe
queste bestie, oltre ad avere 7 teste e dieci corna ed essere
entrambe “risuscitate”, si dice che le “persone si
meraviglieranno” e specificando che “i loro nomi non sono scritti
nel rotolo della vita” sembra proprio che questa meraviglia includa
una
sorta d’ammirazione, un’adorazione.
Si
dice inoltre che questa bestia è “coperta di nomi blasfemi”
mentre quella del capitolo 13 si dice che li hanno soltanto le teste.
Questa
è una differenza…
ma che in realtà le avvicina nuovamente.
Non
c’è da meravigliarsi se molti Testimoni le confondono!
Inoltre
anche la descrizione che viene fatta dopo lascia intendere che i “re
caduti” sono caduti in guerra: non certo di vecchiaia o
per qualche altro motivo.
Quindi
questa bestia ha partecipato ad una guerra o è stata semplicemente
“sciolta” a motivo della guerra?
Questo
aggiunge un altro motivo per cui, questa bestia, non può essere
l’immagine menzionata dal falso profeta perché se così fosse
sarebbe stata creata dopo
la fine della guerra
(cioè quando ormai la prima bestia selvaggia è emersa dal mare ed è
guarita) di conseguenza non potrebbero vedersi 5
re caduti, parlando
di questa organizzazione rediviva,
ma
semplicemente i re messi lì dopo la guerra che la
rappresentano.
Dobbiamo
ammettere che ci sono troppe similitudini con la bestia del capitolo
13 per
essere mere
coincidenze,
quindi andiamo a vedere le reali
differenze
valutando
se davvero queste
ci
autorizzano a considerarle due bestie distinte
o
se vogliono dirci qualcos’altro.
Per
onestà intellettuale lo scrittore di questo blog ammette d’aver
egli stesso considerato queste due bestie come differenti ed aver
enfatizzato
le differenze
per questo scopo.
Come
detto all’inizio, partendo dalla convinzione che l’intendimento
ufficiale fosse corretto (almeno sui soggetti implicati, non sui
tempi di adempimento), queste
differenze minime
all’epoca
sembrarono
fondamentali.
L’unica
differenza reale
ed evidente
sono i diademi
che la prima bestia selvaggia porta su ogni corno, mentre nella
bestia scarlatta non se ne fa assolutamente menzione – Rivelazione
13:1; 17:3
Quale
significato hanno, i diademi, nelle Sacre Scritture?
Il
diadema è un simbolo di autorità e potere (2 Re 11:12; 2 Samuele
1:10; Salmo
132:13-18) e
su questo si era costruito l’intero l’assioma:
“La
bestia di colore scarlatto non ha alcun diadema perché, essendo
l’immagine della bestia selvaggia, non ha realmente alcuna autorità
ma può
esercitare
solo
quella concessale
della
bestia selvaggia”.
Ovviamente
se ci fermassimo a questo ciò potrebbe sembrare assolutamente logico
perché la scrittura è chiara nell’identificare il diadema come
autorità e potere regale
e
la
scrittura non può essere annullata
– Giovanni 10:35, 36
Tuttavia
se abbiamo visto il significato scritturale dei diademi (particolare
che distingue la prima bestia dalla seconda) dobbiamo anche vedere
perché la seconda è di colore scarlatto.
Ovviamente
abbiamo preso per scontato che il colore di questa bestia fosse
semplicemente un particolare estetico: poteva essere blu oppure
verde.
Benché
questo particolare sia stato trattato per identificare Babilonia la
Grande (vestita appunto di porpora e scarlatto),
non ci era venuto in mente di fare un contrasto tra le due bestie.
Andando
dunque a vedere il significato scritturale del colore scarlatto,
possiamo pacificamente renderci conto che esso significhi “autorità
e potere regale” esattamente come i diademi – confronta Matteo
27:27-29
Ed
ecco che cade tutto l’assioma della
“autorità sì, autorità no”.
Ed
essa non è l’immagine
di niente:
è proprio la stessa bestia selvaggia.
Ecco
perché tutte le “coincidenze” (testa e corna, morte e
risurrezione, stupore degli abitanti della terra) non sono affatto
coincidenze.
Dal
momento che stiamo parlando dello stesso soggetto, essi non
sono altro che
gli stessi avvenimenti.
Quindi
possiamo anche giustificare scritturalmente perché questa parte
della Rivelazione stia facendo una regressione dopo aver detto e
ribadito che è scritta in ordine cronologico.
La
risposta si trova in Rivelazione 17:1 dove
l’angelo parla e
Giovanni e dice “Ti
mostrerò il giudizio della grande meretrice”.
Tutta
la disquisizione che ne
segue
serve a dare gli indizi necessari per identificare la grande
prostituta e quindi
che
si descriva tutto quello che le sta intorno, ivi compresa la
bestia sia prima che dopo la sua risurrezione, è
ovviamente una conseguenza.
Come
si sarebbe potuta identificare la grande prostituta (questo mistero)
se non si fosse parlato, nei particolari, anche della bestia su cui
essa siede? - Rivelazione
17:3-7
Per comprendere bene cosa intendesso l'angelo dicendo che la bestia "era ma non è eppure sarà presente", si veda l'articolo intitolato "Chi sono i 7 re?" in questo link https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2020/03/chi-sono-i-7-re.html
Comunque
abbiamo detto che c’è sempre un motivo, soprattutto nei libri
profetici, per
cui si decida di specificare o omettere un particolare.
Dobbiamo
quindi
vedere perché nella prima descrizione questa bestia ha i diademi
sulle corna e nella seconda è di colore scarlatto.
E’
semplicemente un altro modo per dire esattamente
la
stessa cosa?
Ovviamente
no.
La
scrittura dice chiaramente che la bestia è “un ottavo [re],
ma viene dai sette, e se ne va nella distruzione” - Rivelazione
17:11
Che
differenza c’è, dunque, tra la bestia di cui si parla in
Rivelazione capitolo 13 e questa del capitolo 17?
Come
la descrizione stessa corrobora, nel primo resoconto si da risalto ai
singoli re o potenze che compongono questa bestia (e da qui i
diademi su ogni corno); in particolare si da risalto alla testa
“scannata a morte”, evidentemente la principale potenza (l'unico re del nord sopravvissuto),
quella che trascina la bestia fuori dal mare della guerra, il
sesto re, ovvero quello che è – Rivelazione
13:3; 17:10
Nel
capitolo 17, invece, si da risalto alla bestia a cui questi re,
insieme, danno vita: l’ottavo re.
Ed
ecco perché è descritta di colore scarlatto: questa bestia avrebbe
dovuto avere un diadema su tutto il corpo ma non sulle teste.
Il
colore scarlatto risolve questo problema dando enfasi a questa
costruzione politica che evidentemente esisteva anche prima della
guerra: l’ottavo re, appunto.
Lo
stesso vale per i nomi blasfemi: ponendosi come sostituto del Regno
di Dio, essa (l’ottavo re) è piena di nomi blasfemi mentre nella
prima descrizione (i singoli re) questi nomi blasfemi si trovano su
ogni singola testa – Rivelazione 13:1; 17:3
Non
c’è dunque alcuna contraddizione nel fatto che, durante la guerra,
cinque dei sette re che componevano questa bestia, sono caduti e
neppure nel fatto che la bestia stessa sia caduta nell’abisso non
nel senso che sia stata sciolta (come accadrebbe logicamente
per le Nazioni Unite) ma proprio a motivo di questa guerra.
Un esame onesto e scevro da pregiudizi ci porta a conclusioni molto diverse da quelle a cui eravamo abituati - Proverbi 2:1-5 |
Alla
luce dell’unica autorità delle Scritture dobbiamo concludere che
“l’immagine della bestia selvaggia” di cui si parla in
Rivelazione non c’entra nulla con la bestia di colore scarlatto.
Questa
“immagine” è qualcosa di strettamente legato al marchio,
qualcosa di personale, un meccanismo di controllo in
grado di riferire chi si sottomette e chi no a questa nuova forma di
adorazione.
La
bestia che ascende dal mare e la bestia di colore scarlatto sono
la stessa bestia con l’unica differenza che al capitolo 13
si da risalto alle singole potenze (i diademi su ogni
corno) anche per spiegare il miracolo di guarigione da parte di
Satana, mentre al capitolo 17 si da risalto all’organizzazione
che essi formavano e formano,
anche se alla fine della guerra 5 di questi re fondatori su
sette non esistono più.
Sa
abbiamo prestato attenzione, questa considerazione ha inoltre
indebolito l’ONU come miglior candidato interprete di
questa bestia.
Rimangono
quindi due domande importanti.
Pur
correggendo il concetto di “immagine” possiamo ancora considerare
la bestia di colore scarlatto come l’ONU?
Che
dire del re che “non è ancora arrivato e che rimarrà per breve
tempo”?
A
queste domande si risponderà nella seconda ed ultima parte di questo
articolo.
Note
in calce
*
Questo argomento è stato trattato nell’articolo “Svelato un
sacro segreto: il ripristino della vera adorazione” al seguente
link
http://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2018/03/svelato-un-sacro-segreto-il-ripristino.html
**
Questo argomento è stato trattato nell’articolo intitolato
“Prossima fermata Israele” al seguente link
http://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2017/10/prossima-fermata-israele.html
***
Similitudini e differenze tra mare e abisso nelle Scritture.
MARE
Salmo
89, parlando di Geova degli eserciti e dei suoi potenti atti di
guerra, associa la furia della guerra (in questo caso gli eserciti
nemici che vogliono colpire Israele) al mare.
Isaia
capitolo 5 parla della nazione lontana che verrà per punire Israele
e dice che «ruggiscono come ruggisce il mare».
Isaia
17:12 dice “Ascoltate!
C’è un frastuono di molti popoli, che rumoreggiano come il mare!
C’è un tumulto di nazioni, il cui fragore è come il boato di
possenti acque!».
Isaia
57:20 dice “Ma i malvagi sono come il mare agitato, che non può
calmarsi e le cui acque cacciano fuori alghe e fango».
Di
nuovo in Geremia 6 si parla di un esercito potente e dice che la loro
voce è come il ruggito del mare.
In
Geremia 49, nella dichiarazione di guerra contro Damasco si dice che
“il mare è agitato e non si può calmare”.
Di
nuovo in Geremia si parla dell’esercito potente che impugna arco e
giavellotto e dice che il loro frastuono è come il mare in tempesta.
Parlando
della distruzione di Babilonia, Geremia 51 dice che “il mare ha
inondato Babilonia, le sue tante onde l’hanno sommersa”.
Raffrontando
queste e altre scritture possiamo concludere che il mare, nel
linguaggio profetico, indica l’agitata umanità in guerra quindi,
in armonia con quello che sappiamo delle trombe di Rivelazione nonché
attraverso il libro profetico di Daniele, la bestia del capitolo 13
di Rivelazione “ascende dal mare” cioè viene fuori dalla guerra.
Ovviamente
il semplice fatto che una delle sue teste sia “scannata a morte”
dovrebbe spingerci a chiederci chi l’ha scannata.
ABISSO
Nel
salmo 69° pur
parlando di mare
si menziona l’abisso come luogo di morte infatti il salmista prega
“Non
lasciare che le correnti mi travolgano, che l’abisso mi inghiotta o
che il pozzo richiuda su di me la sua bocca».
In
parole povere il salmista prega Dio affinché non lo abbandoni, non
lo faccia morire per mano dei nemici, non lo dimentichi.
Interessante
Salmo
88:4-6 che dice «Mi
considerano già fra quelli che stanno
scendendo
nella fossa; sono divenuto come un uomo senza forze, abbandonato fra
i morti come un cadavere steso nella tomba, di cui non ti ricordi più
e che non riceve più le tue cure. Mi hai messo nella fossa più
profonda,
in luoghi tenebrosi, in un abisso».
In
Luca 8 i demoni supplicano Gesù di non mandarli nell’abisso e
sappiamo che esso è un luogo di inattività simile alla morte dove
andrà anche Satana per mille anni.
E’
ovvio che il mare (cioè l’agitata umanità in guerra
– confronta Luca 21:25, 26) può condurre nell’abisso,
cioè alla morte, stando al Salmo 88:4-6 ma in base alle differenze
tra mare e abisso si pensava che la prima bestia venisse eliminata o
ferita a morte a motivo della guerra mentre la bestia di colore
scarlatto “morisse” per un altro motivo, cioè non cadesse in
guerra ma che magari “venisse sciolta” a motivo della guerra o a
motivo di qualcos’altro.
Questo
sembrava avvalorare l’idea che si trattasse di due bestie distinte.
Abbiamo
visto che queste supposizioni non sono valide perché aggiungere o
omettere un particolare (cioè specificare che un’organizzazione
non esiste più a motivo della guerra o dire semplicemente che non
esiste più) non è indicativo che si stia parlando di due soggetti
differenti.
In
molte parti della Bibbia lo stesso soggetto viene descritto in
maniere differenti e con particolari differenti, come in Daniele e
Rivelazione ad esempio, ma anche nello stesso libro biblico –
confronta Rivelazione 13:11 con Rivelazione 19:20
Nella
stessa maniera vediamo che in Marco 10:35-40 si dice che i figli di
Zebedeo chiedono al Signore di potersi sedere uno alla Sua destra e
uno alla Sua sinistra; tuttavia Matteo 20:20-23 specifica che
fu la madre dei due a fare questa richiesta ma questo non
smentisce affatto il vangelo di Marco: aggiunge solo un particolare
omesso.
Considerando
anche la reazione poco felice degli altri 10, è davvero difficile
credere che tale richiesta sia stata presentata per ben due volte.
Il
capitolo 11 e il capitolo 17 dicono semplicemente che questa bestia
“ascende dall’abisso”, cioè da uno stato di inattività simile
alla morte, mentre il capitolo 13 specifica che ciò è avvenuto a
motivo della guerra.
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