Aspetta Dio, anima mia
Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio:
«Abiterò
e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il
mio popolo.
Perciò uscite di mezzo a loro e separatevene,
dice il Signore, e non toccate nulla d'impuro; e io vi accoglierò. E
sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie», dice
il Signore Onnipotente - 2 Corinti 6:16-18
Ed egli mi disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell'Agnello. Perciò sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio; e colui che siede sul trono stenderà la sua tenda su di loro. Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; perché l'Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi» - Apocalisse 7:14-17
Il profeta Osea è uno dei pochi che furono usati da Dio per scrivere un messaggio rivolto principalmente alla casa d'Israele, cioè alla parte nord del regno d'Israele e che fu esiliata nel 722 prima della nostra era volgare.
Un altro profeta che rivolse principalmente il suo messaggio al regno del nord fu Amos.
Entrambi iniziano la loro profezia citando i re di Giuda e d'Israele che regnarono durante il loro ministero - vedi Osea 1:1, Amos 1:1
Anche nelle profezie di Ezechiele troviamo interessanti dichiarazioni sulla casa d'Israele distinta dalla casa di Giuda – si vedano ad esempio i capitoli 4, 16, 23, 37.
In Osea 3:1-4 si legge… “Il SIGNORE mi disse: «Va' ancora, ama una donna amata da un altro, e adultera; amala come il SIGNORE ama i figli d'Israele, i quali anche si volgono ad altri dei e amano le schiacciate d'uva». Allora me la comprai per quindici sicli d'argento, per un omer d'orzo e un letec d'orzo e le dissi: «Aspettami per parecchio tempo: non ti prostituire e non darti a nessun uomo; io farò lo stesso per te». I figli d'Israele infatti staranno per parecchio tempo senza re, senza capo, senza sacrificio e senza statua, senza efod e senza idoli domestici. Poi i figli d'Israele torneranno a cercare il SIGNORE, loro Dio, e Davide, loro re, e ricorreranno tremanti al SIGNORE e alla sua bontà, negli ultimi giorni”.
La storia del regno del nord la conosciamo (link in fondo all’articolo): dopo essersi divisi dal regno del sud, legittimo rappresentante della vera adorazione in quanto ospitante il tempio e il sacerdozio levitico a Gerusalemme, le tribù del nord costituirono una monarchia e un sacerdozio illegale adorando idoli e ponendo la propria fiducia nelle nazioni circostanti come l'Assiria e l'Egitto.
Ci furono sempre rapporti tesi tra i due regni o le due case che a volte sfociò in guerra civile.
Nel 722 Dio, adempiendo le sue promesse, punì quel regno e lo fece deportare in Assiria.
Come sappiamo Osea si riferisce spesso a questo regno composto dalle cosiddette 10 tribù, con il nome di Efraim essendo la tribù principale, ma anche la primogenita secondo le promesse fatta agli antenati - 1 Cronache 5:1
Osea profetizza in questo contesto poco tempo prima della conquista da parte dell'Assiria.
Il profeta parla d'Israele (probabilmente rivolgendosi anche alla parte sud, cioè Giuda, quindi a tutte le tribù - vedi Osea 5:5), come di una donna prostituta che viene alla fine perdonata, ma nel frattempo rimane desolata e dispersa.
"Aspettami per molto tempo"
Passarono i secoli e, anche se una piccola minoranza di persone provenienti delle tribù del nord si unirono a Giuda, la maggioranza di queste persone rimase tra le nazioni perdendo la propria identità ebraica.
"Per parecchio tempo i figli di Israele staranno senza re, senza capo, senza sacrificio e senza statua"... come detto, il tipo di adorazione che caratterizzava le tribù del nord erano appunto una monarchia illegale, a volte tollerata, statue e idoli, tra cui sacrifici ed efod, cioè un sacerdozio illegale.
La scrittura non dirà più che Efraim tornerà a questi idoli o a questa situazione illegale (vedi Osea 5:1-5) ma che al tempo della fine sarebbero tornati a cercare il Signore e la sua bontà.
Questo lo dicevano anche i precedenti capitoli.
Ad esempio in Osea 1:10 si legge… «Tuttavia, il numero dei figli d'Israele sarà come la sabbia del mare, che non si può misurare né contare. Avverrà che invece di dir loro, come si diceva: "Voi non siete mio popolo", sarà loro detto: "Siete figli del Dio vivente". I figli di Giuda e i figli d'Israele si raduneranno, si daranno un unico capo e marceranno fuori dal paese; perché sarà grande il giorno di Izreel”- vedi Ezechiele 37 e Geremia 31
Osea 2:14-23 continua dicendo... «Perciò, ecco, io l'attrarrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Di là le darò le sue vigne e la valle d'Acor come porta di speranza; là mi risponderà come ai giorni della sua gioventù, come ai giorni che uscì dal paese d'Egitto. Quel giorno avverrà», dice il SIGNORE, «che tu mi chiamerai: "Marito mio!" e non mi chiamerai più: "Mio Baal!" Io toglierò dalla sua bocca i nomi dei Baal, e il loro nome non sarà più pronunciato. Quel giorno io farò per loro un patto con le bestie dei campi, con gli uccelli del cielo e con i rettili del suolo; spezzerò e allontanerò dal paese l'arco, la spada, la guerra, e li farò riposare al sicuro. Io ti fidanzerò a me per l'eternità; ti fidanzerò a me in giustizia e in equità, in benevolenza e in compassioni. Ti fidanzerò a me in fedeltà, e tu conoscerai il SIGNORE. Quel giorno avverrà che io ti risponderò», dice il SIGNORE, «risponderò al cielo, ed esso risponderà alla terra; la terra risponderà al grano, al vino, all'olio, e questi risponderanno a Izreel. Io lo seminerò per me in questa terra, e avrò compassione di Lo-Ruama; e dirò a Lo-Ammi: "Tu sei mio popolo!" ed egli mi risponderà: Mio Dio”.
Tornando alle parole precedenti… cosa significa “non ti prostituire e non darti a nessun uomo; io farò lo stesso per te»?
Quand’è che Efraim o le tribù disperse aspettarono Dio senza prostituirsi?
Durante la prima divisione del Regno, una parte delle tribù del nord seguì i leviti e vennero al sud, ma solo per poco tempo.
In 2 Cronache 11:16 si legge "E quelli di tutte le tribù d'Israele che avevano in cuore di cercare il SIGNORE, Dio d'Israele, seguirono i Leviti a Gerusalemme per offrire sacrifici al SIGNORE, Dio dei loro padri. Essi fortificarono così il regno di Giuda e resero stabile Roboamo, figlio di Salomone, per tre anni; perché per tre anni seguirono la via di Davide e di Salomone."
Essi, però, non possono far parte di coloro che avrebbero dovuto “aspettare” in quanto restarono a contatto con Dio, almeno per il tempo rimasto a Giuda nella pura adorazione.
Dopo l'esilio del 722 non c'è alcuna prova biblica che quegli esiliati rimasero fedeli a Dio nei vari territori dove furono dispersi, anzi... anche quei pochi che scapparono dall'avanzata assira e si rifugiarono al sud, come sappiamo, alla fine non rimasero fedeli e se lo rimasero non furono certo coloro che rimasero per molto tempo senza re e senza idoli!
La scrittura diceva chiaramente che nella loro dispersione avrebbero servito gli dei di legno e di pietra, cioè si sarebbero evidentemente convertiti alle varie religioni del paese dove sarebbero stati portati - Deuteronomio 28:36
Dio avrebbe comunque vigilato e non li avrebbe traditi abbandonandoli definitivamente come vogliono farci credere alcuni religiosi.
"Io farò lo stesso", cioè rimarrò fedele al patto con Abramo e con Mosè - vedi Levitico 26:44.
Alcuni ovviamente rimasero fedeli a Dio, ad esempio al tempo del ritorno dei giudei da Babilonia, alcuni appartenevano alle tribù del nord ed ebbero discendenti fino al tempo di Gesù- Luca 2:36.
Una volta distrutto il Tempio nel 70, anch’essi fecero “la fine” degli attuali giudei i quali, al di là delle pretese, almeno in maggioranza ripongono fede nel Talmud babilonese e nelle potenze straniere più che in Dio e, cosa ancora più grave, non accettano il Cristo.
"Aspettami per molto tempo..."; "Perché ti disperi? Aspetta Dio" |
Ricordiamo che la scrittura dice... "Aspettami per molto tempo" .
Nonostante Dio gli ordinasse di rimanere fedeli come una moglie, questo per la stragrande maggioranza delle persone non avvenne affatto.
Ma come sappiamo le eccezioni non mancano e un altro passo ci aiuta meglio a capire il passo di Osea.
Leggiamo ora Ezechiele 11:16... "Perciò di': Così parla il Signore, DIO: "Sebbene io li abbia allontanati fra le nazioni e li abbia dispersi per i paesi, io sarò per loro, per qualche tempo, un santuario nei paesi dove sono andati".
Alcune traduzioni dicono " diverrò tra loro un piccolo santuario"- KJV( versione del Re Giacomo
Comunque sia la versione corretta, (la vedremo in seguito) a noi interessa capire quando Dio divenne un santuario tra loro.
Esaminando le sole prove bibliche, Egli non lo divenne durante i secoli che intercorsero tra la dispersione del 722 a. E V, e non lo divenne nemmeno dopo, perché in maggioranza persero la loro identità ebraica e va da sé che “perdendo l’identità ebraica” fosse solo normale adeguarsi alle religioni predominanti delle nazioni in cui andarono.
Ezechiele si rivolge alla casa d'Israele e la distingue dalla casa di Giuda- vedi Ezechiele capitolo 4:4, 6
Sicuramente tra i dispersi in Mesopotamia dove Ezechiele si trovava, c'erano entrambe le case.
Erano passati solo 130 anni dalla deportazione di Efraim, troppo poco per perdere l'identità etnica e religiosa e molti di loro, cioè delle tribù del nord, furono portati anche in quelle zone- vedi 1 Cronache 5: 26
Ezechiele dunque si rivolge a tutta la casa d'Israele quando profetizza il messaggio del capitolo 11? Probabilmente sì e dunque questo proverebbe che anche Osea aveva in mente l'intera nazione delle 12 tribù. Il termine Israele, riferito alle 12 tribù, anche se la maggioranza era composta dalle sole 3 rimaste: Giuda, Levi e Beniamino, sarà usato dopo il ritorno da Babilonia dai giudei e ancora al tempo di Gesù e di Paolo. Vedi Esdra 1: 5; 3: 1; Neemia 1: 2, 5; Romani 9: 4; Atti 26: 6, 7
Leggiamo dunque attentamente la scrittura di Ezechiele 11: 26 che ci aiuta a comprendere le parole di Osea riguardo al santuario tra le nazioni
"Sarò .....un santuario tra loro.. ".
C'è nella Scrittura un accenno al fatto che Dio può diventare un santuario per il suo popolo fedele anche tra le nazioni?
Più di uno!
Leggiamo 1 Corinti 3: 9, 16, 17; 1 Pietro 2:4, 9; Giovanni 4: 21-23
Tutte queste scritture danno enfasi al fatto che i cristiani erano nell'insieme un santuario o tempio.
Come abbiamo dedotto da diverso tempo tramite lo studio di varie scritture, i gentili del primo secolo che accettarono il cristianesimo e furono unti ed eletti sacerdoti del tempio o santuario spirituale erano in maggioranza, se non tutti, di origine ebraica, discendenti delle tribù disperse e in particolare della tribù di Efraim - vedi Genesi 48:19; 1 Pietro 2:25.
Come diceva anche Isaia, Egli sarebbe stato un santuario ma anche una pietra d’intoppo, un sasso d’inciampo per le due case d’Israele, un laccio e una rete per gli abitanti di Gerusalemme - Isaia 8.14 (vedi anche Romani 9:33)
Che non ci si possa esimire dall'applicazione ai cristiani lo leggiamo chiaramente in 1 Pietro 2:4-9: "Accostandovi a lui, pietra vivente, rifiutata dagli uomini ma davanti a Dio scelta e preziosa, anche
voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa
spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali,
graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo. Infatti si legge nella Scrittura:
«Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa
e chiunque crede in essa non resterà confuso».
Per voi dunque che credete essa è preziosa; ma per gli increduli
«la pietra che i costruttori hanno rigettata
è diventata la pietra angolare, pietra d'inciampo e sasso di ostacolo».
Essi, essendo disubbidienti, inciampano nella parola; e a questo sono stati anche destinati. Ma
voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un
popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che
vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa".
Leggiamo attentamente anche il versetto successivo, ovvero 1 Pietro 2: 10 "voi, che un tempo eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia".
Confrontiamole con Osea 1:9:"«Chiamalo Lo-Ammi, perché voi non siete mio popolo e io non sarò per voi Dio" -vedi anche Romani 9:25, 26
Efraim e le tribù disperse, divennero un "non popolo" a causa dell'infedeltà verso il patto e furono dispersi diventando "goym" delle nazioni, cioè pagani esclusi da Israele o dalle tribù fedeli al patto.
Nel primo secolo Dio mandò il Signore che fece un nuovo patto con i giudei rimasti, un rimanente santo, e questi iniziarono a predicare alle nazioni gentili, cioè al "non popolo... Lo Ammi".
Essi divennero un santuario in mezzo alle nazioni.
Ecco svelata la profezia di Osea capitolo 3!
Dunque ricapitoliamo i concetti espressi fino ad ora riguardo alla scrittura di Osea 3: 1 - 4
Efraim e le altre tribù del nord dovevano aspettare Dio per molto tempo non prostituendosi con le religioni delle nazioni. Dio sarebbe comunque rimasto fedele.
Solo pochi lo fecero e questo avvenne grazie al cristianesimo in cui essi divennero di nuovo popolo di Dio, un santuario in cui dimora il suo spirito.
Non avevano più bisogno di un tempio letterale e questo concorda in modo perfetto con le parole del Signore… "Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre… Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori."
Quanto sarebbe durato questo santuario in mezzo alle nazioni?
Un piccolo santuario o un santuario per poco tempo?
Come abbiamo visto, alcuni traducono... "sarò un santuario tra le nazioni per poco tempo" mentre altri traducono "sarò un piccolo santuario tra le nazioni".
Capire quale traduzione è corretta è importante perché metterebbe il dubbio se la pura adorazione rappresentata da quel santuario spirituale cristiano sarebbe finita o durata fino ad ora, pur non toccando minimamente il fatto che quei cristiani eletti fossero di discendenza ebraica e che avrebbero dovuto aspettare Dio.
Se la traduzione corretta è la prima.. cioè "sarò un santuario per voi per poco tempo", allora significa che il cristianesimo durò poco e quel santuario si corruppe alla fine del primo secolo, per poi apparire alla fine dei tempi. Osea dice "e ricorreranno tremanti al SIGNORE e alla sua bontà, negli ultimi giorni."
Sappiamo che il primo secolo fu un modello del futuro e quel periodo era considerato una fine, la fine del sistema giudaico e del tempio .. Vedi Atti 2:17
Quindi, come pensiamo, l'opera di Elia, parte del popolo del nord disperso, "ristabilirà ogni cosa" a suo tempo, facendo da precursore all'arrivo del Signore e da portiere di quel santuario spirituale - vedi Giovanni 10:3; Marco 13: 34
Se invece la traduzione corretta fosse.. "diverrò un piccolo santuario", senza specificare per quanto tempo lo sarà, potrebbe significare che quel santuario era destinato ad un piccolo rimanente d'Israele composto da tutte del tribù. Vedi Isaia 1:9; 4:2; Romani 11:5, 6
Se quel rimanente è esistito sempre, allora prima o poi dovrà mostrarsi ma anche in questo caso la cristianità in generale non prenderebbe parte in questi adempimenti non solo perché essi non potrebbero definirsi “un piccolo resto” ma soprattutto perché rinnegano qualsiasi eventuale radice ebraica nonché il primato giudaico.
In ogni caso basta riflettere sulle parole della scrittura citata per capire quale sia la traduzione corretta.
Se la scrittura dice che “sarebbero tornati tremando” allora è evidente che prima fossero fuori dalla pura adorazione.
Lo stesso concetto di “non popolo” entrerebbe in contraddizione con l’ipotesi di un rimanente sempre rimasto fedele. Diversamente si sarebbe parlato di “piccolo popolo” o “piccolo gruppo”.
Anche il racconto di Oola e Ooliba mostra questo: è Dio a riprendersele a motivo della Sua fedeltà, non a motivo di un eventuale rimanente rimasto puro -Ezechiele 23
Dobbiamo dunque dedurne che la traduzione corretta sia “un santuario per poco tempo”, ovvero nell’anno di buona volontà del Signore – Isaia 61:1, 2
La scrittura di Isaia 8:14 e l'intero contesto di questo capitolo ci riportano a Cristo.
Esso
fu in quel periodo un santuario per gli ebrei fedeli, ma divenne una
pietra d'inciampo di quello stesso santuario spirituale, per i giudei e
gli altri delle tribù che non lo accettarono, come ci confermano le
scritture di Romani 9:33 e 1 Pietro 2:7.
La potenziale grande folla aspetta Dio
Abbiamo capito che la grande folla che sopravvive alla grande tribolazione dei primi 6 sigilli sono questi discendenti delle antiche tribù, eletti come re e sacerdoti e che a suo tempo verranno glorificati.
Ma questo nuovo intendimento delle Scritture di Osea 3 e di Ezechiele 11, ci hanno aperto ad un ulteriore intendimento riguardo ad alcune parole relative al destino della grande folla.
Esaminiamole.
“Per questo stanno
davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel
suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda
sopra di loro. 16 Non avranno più fame,
né avranno più
sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta, 17 perché
l'Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li
guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni
lacrima dai loro occhi» - Apocalisse 7:15-17
Dopo il sesto sigillo questa grande folla sopravvissuta entrerà nel patto col Signore, diverrà santuario di Dio tra le nazioni dove lo servirà giorno e notte e a suo tempo l'Agnello la condurrà alle acque della vita della nuova Gerusalemme, glorificandoli con un corpo spirituale.
Notate come Osea ed
Ezechiele continuano la loro profezia.
Osea 3:19, 20 "Io ti
fidanzerò a me per l'eternità; ti fidanzerò a me in giustizia e in
equità, in benevolenza e in compassioni. Ti fidanzerò a me in
fedeltà, e tu conoscerai il SIGNORE”.
La grande folla diventerà sposa dell'Agnello come modello della futura sposa o donna di Dio che si rivelerà nei tre anni e mezzo finali.
Ezechiele 11:19 "Io darò loro un medesimo cuore, metterò dentro di loro un nuovo spirito, toglierò dal loro corpo il cuore di pietra e metterò in loro un cuore di carne perché camminino secondo le mie prescrizioni e osservino le mie leggi e le mettano in pratica; essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio."
Queste promesse fanno eco a quelle riportate in Geremia 31:31-34 "Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. Non come l'alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Parola del Signore. Questa sarà l'alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccati".
L'apostolo Paolo in seguito a queste parole di Geremia 31 le applicherà ai cristiani eletti, il santuario dove Dio dimora con il suo spirito - vedi Ebrei 10:8-13
Mentre aspettiamo fiduciosi e poniamo il cuore non nell’uomo ma nelle promesse di Dio, continuiamo ad anelare alla Sua Parola con desiderio, come la cerva anela all’acqua.
Anziché fare come la cristianità che non ha saputo nè voluto aspettare, anziché prendersi libertà in Suo Nome offendendoLo, aspettiamo con ansia il giorno in cui Egli si ricorderà di noi.
Abbandonate le illusioni, le menzogne e le false sicurezze, esisterà forse giorno più bello di quello?
“L'anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente; quando verrò e comparirò in presenza di Dio? … Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio”- Salmo 42:1-5
Nota
Link dell'articolo citato https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2021/04/quando-efraim-tornera-casa-1-parte.html
Commenti
Posta un commento