GUARDIAMOCI DAI FALSI PROFETI E DAGLI INGANNI DI SATANA

“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce al mio cammino” – Salmo 119:105 

Quindi abbiamo la parola profetica [resa] più sicura; e voi fate bene prestandole attenzione come a una lampada che risplende in luogo tenebroso, finché spunti il giorno e sorga la stella mattutina, nei vostri cuori. Poiché sapete prima di tutto questo, che nessuna profezia della Scrittura sorge da privata interpretazione. Poiché la profezia non fu mai recata dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo” – 2 Pietro 1:19-21 


L’anno è il 1874 ed un certo Nelson Barbour, insieme al movimento chiamato “Grido di Mezzanotte”, attende la fine del “presente ordine di cose”, avvenimento annunciato diverse volte e diversi anni prima.

Trascorsa questa data con un “nulla di fatto”, Barbour inizierà a sostenere che dal 1874 è iniziata una speciale presenza invisibile di Gesù Cristo sulla Terra per preparare un gregge di eletti in vista dell’imminente fine del mondo. 

Charles Taze Russell diventerà il più diretto collaboratore di Barbour, e lo aiuterà a formulare la data del 1914 per la fine del presente ordine di cose, reinterpretando con nuovi calcoli le speculazioni numerologiche diffuse nell’ambiente dell’avventismo post-millerita. 

Ovviamente anche il 1914 doveva riguardare la fine del presente ordine di cose e non semplicemente la presenza di Cristo ma tant’è… 

Il 1914, benché fu testimone dell’inizio di una sanguinosa guerra, non portò alla fine. 

Anche in questo caso, però, si cercò di “restare in piedi”, nonostante la dichiarazione avventata ed errata, dicendo che era iniziata non la fine ma la presenza invisibile del Signore nei cieli. 

Inutile dire che, dopo questa, fu poi il turno per il 1919, il 1925, il 1975… benché oggi vada di moda un certo revisionismo storico, simile a quello degli “storici cattolici”, che insiste nel dire che le cose non sono andate così. 

Per amore di correttezza bisogna dire che gli avventisti o gli studenti biblici non furono gli unici né i primi a fare dichiarazioni per la fine del mondo. 

Segue elenco di diversi “profeti” e date dichiarate nel passato per la fine del mondo.

 • 992 - Secondo Bernardo di Turingia. • 999 - Il 31 dicembre 999 è la data della fine del mondo secondo i vangeli apocrifi ("mille anni dopo la nascita di Cristo"). 

• 1186 - Nel settembre del 1186, secondo l'astrologo Giovanni di Toledo, che aveva calcolato un allineamento dei pianeti per quel periodo. 

• 1524 - Il 20 febbraio 1524 doveva essere un anno colmo di disastri, diluvi e catastrofi culminanti nella fine del mondo, secondo gli astronomi Johann Stàffler e Jakob Pflaumen. 

• 1532 - Secondo il vescovo viennese Frederick Nausea. 

• 1533 - Il 3 ottobre 1533 era la data calcolata dal matematico tedesco Stifelius. Sempre nel 1533 un enorme incendio avrebbe distrutto la Terra ma, secondo l'anabattista Melchiorre Hoffmann, la città di Strasburgo si sarebbe salvata. 

• 1537 - Secondo l'astrologo Pierre Turrel (che predisse la fine del mondo anche per il 1544, il 1801 e il 1814). 

• 1584 - Secondo l'astrologo Cipriano Leowitz. 

• 1588 - Secondo il saggio Regiomontanus (pseudonimo di Johannes Müller, un matematico, astronomo e astrologo tedesco). 

• 1648 - Secondo il rabbino Sabbati Zevi, di Smirne. • 1654 - Secondo il medico alsaziano Helisaeus Roeslin. 

• 1665 - Secondo il quacchero Solomon Eccles. 

• 1704 - Secondo il cardinale Nicholas de Cusa. 

• 1719 - Il 19 maggio 1719 secondo il matematico Jacques Bernoulli 

• 1732 - Secondo alcune interpretazioni degli scritti di Nostradamus. 

• 1757 - Secondo il mistico di Svezia Emanuel Swedenborg. 

• 1774 - Secondo Joanna Southcott, leader di una setta religiosa inglese. 

• 1761 - Il 5 aprile 1761, secondo il fanatico religioso William Bell. 

• 1820 - Il 14 ottobre 1820, secondo il profeta John Turner, nuovo leader della setta di Joanna Southcott (quella che aveva previsto il 1774). 

• 1836 - Secondo complessi calcoli basati sul Libro dell'Apocalisse, John Wesley (il fondatore del metodismo) giunse alla conclusione che la "data di scadenza" del mondo avrebbe dovuto essere il 18 giugno 1836. 

• 1844 - Il 22 ottobre 1844, secondo il predicatore battista William Miller, sempre basandosi sul libro del profeta Daniele. 

• 1881 - Stando ai calcoli di alcuni studiosi delle misure geometriche delle piramidi; la data dell'apocalisse fu in seguito ridefinita per il 1936 e, successivamente, per il 1953. • 1947 - Secondo John Ballou Newbrough, uno dei tanti profeti d'America. 

• 1967 - Secondo Sun Myung Moon, capo della Chiesa dell'Unificazione 

• 1975 – Oltre che i Testimoni di Geova ci fu Herbert W. Armstrong, capo della Chiesa Universale di Dio. 

• 1977 - Secondo John Wroe, successore di John Turner alla guida della setta di Joanna Southcott, che fece la sua previsione nel 1823. 

• 1980 - Secondo un antico presagio astrologico arabo. E secondo l'astrologa Jeane Dixon la fine del mondo sarebbe arrivata in seguito all'impatto di un'enorme cometa, durante gli anni '80. 

• 1999 - Secondo alcune interpretazioni delle profezie di Nostradamus (esattamente come nel 1732) 

• 2000 - Per molti l'anno del Millennium Bug, ossia una falla che se non prontamente sistemata avrebbe portato la tecnologia agli inizi del 1900, poteva essere la fine del mondo come noi lo conosciamo. 

• 2012 - Il 21 dicembre 2012 è la data "principe" dell'elenco. Tra i vari popoli che citano questa data il più famoso è senza dubbio il popolo Maya, che calcolò per questo giorno la fine di un'era e l'inizio di un'altra (e secondo alcuni questi passaggi di ere sono sempre accompagnati da immani catastrofi ambientali).

Siamo sicuri che non stiamo cadendo nell'ennesimo inganno di Satana?

Ed ovviamente l’elenco qui sopra si rifà soltanto alle notizie più comuni: sarebbe stato troppo lungo elencarle tutte. 

Anche se, come vedremo tra poco, il Signore si stava riferendo ad un periodo particolare, capiamo bene perché disse ai suoi discepoli, quelli veri, “Badate che nessuno vi svii; poiché molti verranno in base al mio nome, dicendo: ‘Sono io’, e: ‘Il tempo stabilito si è avvicinato’. Non andate dietro a loro” – Luca 21:8 

Per evitare di cadere nell’ennesimo inganno di Satana, dunque, dobbiamo stringerci più che mai alla Parola di Dio e pregare il Nostro Amorevole Padre di darci intendimento e saggezza – Ecclesiaste 7:12; Proverbi 2:1-6; Giovanni 17:17; 2 Timoteo 3:14-17 

Benché siamo perfettamente consci di non sapere ancora diverse cose, grazie a Dio abbiamo imparato alcune cose veramente importanti che possono aiutarci a non rimanere ingannati, quindi svegli. 

Una di queste è aver compreso la centralità di Israele nelle profezie bibliche. 

Satana ha sviato l’umanità in generale, attraverso le religioni, creando un Israele simbolico, riuscendo a dare l’idea di una “verità parallela” e falsando ovviamente la Bibbia ma senza smentirla direttamente o apertamente. 

Tutti coloro che sono stati indotti a credere che Israele non è più nel proposito di Dio o che è ormai “una cosa a parte”, applicano alla propria organizzazione diverse profezie (interpretate male, oltretutto) se non addirittura ai propri ministri. 

È facile immaginare che questi, senza necessariamente arrivare al punto da dichiarare una data specifica per la fine del mondo, se non cambieranno quando sarà il momento, cadranno durante i prossimi inganni di Satana, il più grande Ingannatore. 

Noi sappiamo, tanto per cominciare, che dal momento che Israele è centrale nella profezia biblica, nessuna data precedente alla sua esistenza (o ri-esistenza) additata come “fine” può essere presa minimamente in considerazione. 

Questo, da solo, elimina già la maggior parte delle dichiarazioni fatte anche nel recente passato (e questo vale anche per la “presenza” di Cristo). 

Ovviamente sappiamo diverse altre cose che ci portano ad escludere anche le date successive perché il ritorno di Cristo sarebbe stato evidente con le “guerre in un luogo dopo l’altro” e il coinvolgimento, più o meno diretto, della nazione di Israele. 

È vero… ci sono state diverse guerre dal 1948 ad oggi e alcune hanno coinvolto più nazioni (come la guerra del Golfo) per cui non siamo nella posizione adatta per “rilassarci”: dobbiamo stare attenti – Marco 13:35, 36 

A questo riguardo, però, riflettiamo anche sull’effetto che tutte queste proclamazioni hanno avuto sul mondo in generale. 

È possibile che l’umanità in generale sia passata all’estremo opposto e che gli inganni di Satana non si limitassero a quello? 

Riflettiamo. 

Noi sappiamo che le religioni esistono per sviare dalla verità della Parola di Dio e che tutto il mondo giace nel potere del malvagio – 2 Pietro 2:1-3; 1 Giovanni 5:19, 20 

Se questo è vero, e lo dice la Parola di Dio, perché far dichiarare tante date per la fine del mondo per poi mostrarle come false? 

Le persone, cieche aderenti a queste religioni, non erano e non sono già sviate da Satana? 

Forse dichiarare una data sbagliata li renderebbe “più sviati di prima”? 

E perché Satana avrebbe interessi a mostrarsi chiaramente un bugiardo o almeno a rivelare questi strumenti come falsi? 

“Se Satana espelle Satana, è divenuto diviso contro se stesso; come durerà dunque il suo regno?”, disse il Signore in Matteo 12:26. 

Dunque non è strano, soprattutto per noi che abbiamo compreso il vero ruolo delle religioni, che il governante del mondo faccia dichiarare una cosa che venga smentita anni dopo e lo faccia innumerevoli volte? 

Se riconosciamo che, come creatura spirituale e governante del mondo, egli è molto più potente ed intelligente di noi, forse potremmo ipotizzare che lo scopo ultimo di queste dichiarazioni fosse un altro.

 Chi vive per migliaia di anni può permettersi di fare piani a lungo termine esattamente come un uomo farebbe piani a lungo termine ma dal suo punto di vista temporale. 

Forse un ragazzino può pensare di intraprendere l’università in futuro, immaginare il lavoro che farà, se si sposerà o meno e il paese dove andrà a vivere. 

Noi esseri umani, se non siamo ormai troppo anziani, possiamo fare piani per i prossimi 20 o 30 anni, non è vero? 

Ovviamente “20 o 30” anni è già un lungo periodo di tempo, per noi, perché rappresentano già un terzo o un quarto della nostra vita. 

Proviamo a rapportare questo semplice concetto verso qualcuno che può vivere non 70 o 80 anni ma migliaia di anni – confronta Genesi 3:4; Giovanni 8:44; Apocalisse 12:9 

Noi sappiamo che è egli è chiamato “oppositore” e “calunniatore” ed è il padre della menzogna. 

Non solo, ma l’illegale che utilizzerà si servirà “di ogni ingiusto inganno” pur di sviare più persone dalla verità della Parola di Dio – 2 Tessalonicesi 2:9. 10 

Facendo due più due, non è difficile immaginare che anche le dichiarazioni di questi “profeti” nella storia passata o recente abbiano avuto uno scopo che va ben oltre l’inganno in se, avvenuto in quel momento. 

Conoscendo profondamente la natura umana, evidentemente egli conosce anche la tendenza a passare da un estremo all’altro e questa verità è ben nota anche a noi, se siamo persone riflessive. 

Una delle favole di Esopo più famose, infatti, toccava proprio questo aspetto. 

Riassumendo, la favola diceva quanto segue. 

In un villaggio viveva un pastorello che di notte doveva fare la guardia alle pecore di suo padre. Si annoiava e quindi decise di fare uno scherzo: mentre le altre persone erano a dormire cominciò a gridare: "Al lupo, al lupo!", così tutti si svegliarono e accorsero per aiutarlo. 

Ma il pastore burlone rivelò loro che era uno scherzo. Questo scherzo continuò per parecchi giorni, fino ad una notte in cui un lupo venne veramente. 

Il pastore cominciò a gridare: "Al lupo, al lupo!", ma nessuno venne ad aiutarlo perché tutti pensarono che fosse il solito scherzo. Così il lupo divorò tutte le pecore (altre versioni successive all'originale narrano che fu il pastorello ad essere divorato). 

Alcuni oggi, proprio a motivo di queste false dichiarazioni, sono arrivati a sostenere che la spiegazione data dal Signore ai suoi discepoli (che parla di guerre, pestilenze, terremoti etc) non riguardasse il “segno della Sua presenza” ma semplicemente l’andazzo della vita come è sempre stata. 

In pratica il Signore avrebbe detto “ci saranno guerre, terremoti e pestilenze perché è normale che queste cose accadano ma esse non riguarderanno affatto il mio arrivo o la mia presenza”. 

Purtroppo però questa interpretazione è smentita dal contesto scritturale e dalla semplice logica. 

Se Gesù stava parlando di guerre, penuria di viveri e terremoti in senso generale (e cioè in maniera completamente slegata dal suo arrivo) che significato avrebbero le sue parole successive “Tutte queste cose sono il principio dei dolori di afflizione”? - Matteo 24:8 

Se c’è un “principio” c’è anche una “fine” e se soltanto il principio è durato 2000 anni… c’è da preoccuparsi al pensiero di quanti anni dovrebbe comprendere la fase finale (sperando che non ci sia anche una fase intermedia). 

Il Signore dice anche che “a causa dell’aumento dell’illegalità l’amore della maggioranza si raffredderà” ma se questa situazione riguardasse i duemila anni passati dovremmo concludere che l’umanità, fino al primo secolo, si amasse molto di più e che esattamente dal primo secolo in poi (e solo dal primo secolo) abbia avuto una caduta nei buoni sentimenti. 

Inoltre il versetto 13 dice “ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”… ma fino alla fine di cosa? 

Se questa situazione riguardasse l’arco di 2000 anni, la “fine” riguarderebbe la fine della propria vita, di generazione in generazione, cioè tutti coloro che sono morti durante la persecuzione ma anche qui sorge un problema legato alla vera adorazione. 

Noi abbiamo imparato che la vera adorazione termina alla fine del primo secolo, in adempimento della profezia – confronta 1 Giovanni 2:18 

Quindi la domanda è semplice: se le persone a cui si riferiva Gesù erano le persone in vita nell’arco di duemila anni, ovvero in un periodo in cui non c’era più la vera adorazione, in cosa avrebbero dovuto “perseverare”? 

Forse avrebbero dovuto perseverare nella recita del rosario, nel pregare la madonna o cose simili? 

Senza contare, ovviamente, che nello stesso contesto e periodo Gesù parla di una certa buona notizia che sarebbe stata “predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora sarebbe venuta la fine” – Matteo 24:14 

Ora… anche ammesso che questa predicazione potesse durare duemila anni (noi sappiamo che durerà molto meno) chi l’avrebbe predicata? I cattolici, forse? Forse gli ortodossi? Gli ebrei stessi? 

È vero che l’avvenimento cruciale a cui essi avrebbero dovuto prestare attenzione sarebbe stata la cosa disgustante stabilita in un luogo santo, ma riconoscere questo non taglia fuori i versetti precedenti (o il contesto) che spiegano appunto “il principio dei dolori di afflizione” mentre la parte successiva, cruciale, spiega la parte finale della tribolazione che riguarda la cosa disgustante e il periodo che “sarà abbreviato” – Matteo 24:22 

Come abbiamo visto anche negli articoli dedicati al numero dei sigilli, delle trombe e della coppe, sappiamo che il Signore, nella sua descrizione. si ferma proprio al sesto e quindi al settimo sigillo ovvero quando “il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte. Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli” – Matteo 24:29-31 confronta Apocalisse 6:12-17; 8:1, 2 

Il principio dei dolori di afflizione, dunque, non riguarda le guerre, le pestilenze o i terremoti succedutasi nell’arco dei duemila anni passati ma ciò che viene descritto dal secondo, terzo e quarto cavaliere dell’Apocalisse – Apocalisse 6:3-7 

E va da se che tutte queste cose dimostrano semplicemente quello che Gesù stava spiegando ai suoi: il segno della Sua venuta, descritta proprio dal primo di questi cavalieri – confronta Matteo 24:3 con Apocalisse 6:1, 2 

Quindi non facciamoci ingannare. 

Nell’arco di duemila anni ci sono state molte guerre, molti terremoti e molte pestilenze ma Gesù non poteva riferirsi a questo, primo di tutto perché stava parlando ai suoi discepoli (non più esistiti dalla fine del primo secolo) e poi perché riguardava la centralità di Israele e la predicazione della buona notizia: notizia che non è stata più predicata secondo la conoscenza e volontà di Dio. 

Ed ovviamente anche in merito ai falsi profeti, esistiti in tutte le epoche della storia, non poteva riferirsi in particolare a loro ma a quelli che sarebbero spuntati come funghi proprio poco prima e durante il principio dei dolori di afflizione. 

Se già nella storia recente ci sono state queste dichiarazioni scellerate che li hanno identificati per quello che sono, possiamo immaginare cosa succederà allo scoppio della prossima grande guerra. 

Molti diranno che “porterà ad Har-maghedon”, che è sicuramente l’ultima guerra e cose di questo genere esattamente come accadde durante la prima e poi la seconda guerra mondiale. 

Confonderanno il “principio dei dolori di afflizione”, che non è iniziato nel primo secolo e neppure nel 1914, con la fine completa e questo, tra le altre cose, li metterà nella condizione giusta per accogliere il falso profeta perché... cosa accadrà, secondo sia Daniele che Apocalisse, dopo le prime e terribili guerre che dovranno verificarsi? - Daniele 11:36-39; Apocalisse 13:11, 14, 15 

Per questo motivo cadranno in errore, sviando ed essendo sviati, e il risultato per molti di loro sarà effettivamente l’epilogo della favola di Esopo. 

Dopo aver gridato “al lupo, al lupo” centinaia di volte nell’arco dei secoli ma in particolare nell’ultimo periodo, una parte dell’umanità non si sveglierà quando il Signore arriverà davvero ma per giudicare. 

A quel punto gli ingiusti inganni di Satana avranno acquisito un senso decisamente più profondo ed il suo “piano a lungo termine” avrà successo per quelli che periscono – 2 Tessalonicesi 2:10-12 

Avendo l’immane privilegio di conoscere queste cose, qual è la responsabilità che abbiamo? 

Come abbiamo già visto in un articolo precedente abbiamo il dovere di parlare ad altri anche se la nostra conoscenza è ancora limitata e anche se non abbiamo l’autorità dei primi cristiani. 

Nello stesso tempo, prestiamo attenzione a noi stessi per non cadere nei lacci del Diavolo – 1 Pietro 5:6-8 

Atteniamoci strettamente alla Parola, studiandola con cura e chiedendo l’aiuto di Dio, perché solo così saremo protetti – Giovanni 17:15, 20 

Coloro che si salveranno dalla “grande tribolazione” saranno una grande folla di persone provenienti da ogni tribù e popolo e lingua e saranno persone non sviate dalla religione né dai falsi profeti per cui gli inganni di Satana non funzioneranno per tutti. 

Facciamo già da oggi tutto il possibile per essere tra loro - Salmo 119:9-16

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