Quando Efraim tornerà a casa 1 parte (ripristinato)

Quando Giuseppe vide che suo padre posava la mano destra sul capo di Efraim, ne ebbe dispiacere e prese la mano di suo padre per levarla dal capo di Efraim e metterla sul capo di Manasse. Giuseppe disse a suo padre: «Non così, padre mio, perché questo è il primogenito; metti la tua mano destra sul suo capo». Ma suo
padre rifiutò e disse: «Lo so, figlio mio, lo so; anch'egli diventerà un popolo; anch'egli sarà grande; nondimeno il suo fratello più giovane sarà più grande di lui e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni» – Genesi 48:17-19 (Nuova Riveduta)


Efraim fù il secondogenito di Giuseppe, nato da un’egiziana di nome Asenat (o Aseneth), figlia di Potifera il quale era un sacerdote egiziano – Genesi 41:50-52
Gli stessi nomi, Aseneth e Potifera rimarcano quanto essi fossero legati alla religione egiziana1.
Quindi sia Efraim che Manasse nacquero da una famiglia “mista”, per così dire, ovvero non esclusivamente tra adoratori del Vero Dio.
Ciò nonostante Giuseppe considerò entrambi i suoi figli una benedizione da parte di Dio in quanto alla loro nascita egli disse “Dio mi ha fatto dimenticare tutto il mio affanno e tutta la casa di mio padre”. E al secondo mise nome Efraim, perché, come egli disse, “Dio mi ha reso fecondo nel paese della mia sventura” – Genesi 41:51, 52
Che tale idea fosse corretta si vide tanto più quando suo padre, Giacobbe, li adottò come figli suoi dando loro l’eredità della sua discendenza e disse che, in quanto suoi figli per adozione, avrebbero anch’essi preso possesso del paese a tempo indefinito come tutti gli
altri! - Genesi 48:3-5
Quella benedizione fu senz’altro motivo di gioia per Giuseppe ma accadde anche una cosa singolare che, almeno inizialmente, lo lasciò perplesso.
Giacobbe mise la mano destra sulla testa di Efraim, dando così priorità e preferenza a lui anziché a Manasse, nonostante quest’ultimo fosse il primogenito…
Forse a motivo dell’età avanzata Giuseppe pensò ad una svista da parte del padre… ma Giacobbe disse risoluto quanto è riportato nella Scrittura guida di questo articolo.
Cosa voleva dire Giacobbe con quelle parole e come e quando si sarebbero adempiute?
Posteriormente a quell’episodio i 40.500 combattenti di Efraim superarono quelli di Manasse i quali, invece, si fermarono a 32.300 - Numeri 1:32-35
Era a questo che si riferiva Giacobbe nella sua benedizione di molti anni prima?
Ovviamente no, non solo perché appena qualche decennio dopo la situazione era già drasticamente cambiata (confronta Numeri 26:34, 37) ma come vedremo tra poco c’è un motivo ancora più importante.
Mosè riconfermò quella benedizione quando, sul punto di morire, menzionò nuovamente la superiorità di Efraim rispetto a Manasse e la particolarità di quest’ultimo, rispetto alle benedizioni pronunciate a tutte le altre tribù, sarebbe stato proprio il numero – Deuteronomio 33:17
La benedizione di Giacobbe, però, non si limitava a dire che sarebbe diventato più grande di Manasse ma specificava chiaramente che sarebbe cresciuto tanto, al punto da diventare “una moltitudine di nazioni”… ma questo quando avvenne?
C’è traccia di questo adempimento nella Parola di Dio?
Esaminando semplicemente la storia biblica, la questione “Efraim” si complicò molto presto ed enormemente.
Questa tribù divenne un problema.
Prima ancora della divisione di Israele essa si mostrò orgogliosa e ambiziosa e tale atteggiamento portò ad una triste guerra civile – Giudici 12:1-6
Successivamente, come già accennato, Efraim divenne la principale tribù del regno settentrionale quando la nazione si divise.
Gli efraimiti, almeno la maggioranza di loro, lasciarono l’adorazione del solo vero Dio diventando vergognosi adoratori dei Baal e dei vitelli – Osea 13:1; 1 Re 12:25-30
Per questo furono severamente puniti.
Da quel momento in poi Efraim subì un decadimento costante e inesorabile.
Tramite i profeti Osea ed Isaia, il Dio di Israele condannò severamente Efraim il quale, anziché pentirsi e cambiare condotta confidando in Dio, cercò l’appoggio dell’Egitto.
Il regno settentrionale di Israele (di cui Efraim era la tribù principale) fu poi distrutto mentre questa parte di Israeliti si fusero e dispersero in diverse altre nazioni.
Nel territorio originale delle dieci tribù, diventato ormai provincia assira, vi si stabilirono persone di diversa origine – 2 Re 17:24
Questa fu la fine del Regno settentrionale, Efraim compresa.
La benedizione profetica di Giacobbe, dunque, fallì?
Si perse nel nulla?
Forse, quando egli disse che Efraim sarebbe diventato una moltitudine di nazioni, si riferiva a questo, cioè alla dispersione tra le nazioni?
Ovviamente no, perché questa sarebbe stata una maledizione (confronta Deuteronomio 30: 1-7) mentre la benedizione riguardava proprio il contrario, ovvero il prendere possesso della terra di Israele.
La storia biblica, però, per quanto riguarda Efraim si ferma qui.
Da lì in poi si parlerà soltanto delle due tribù del regno meridionale ovvero Beniamino e Giuda.
Zaccaria e diversi altri libri biblici di quel periodo narrarono, nei particolari, il ritorno degli
ebrei in patria ma per “ebrei”, ovviamente, si intendevano ormai i rimanenti di queste due tribù – Esdra 2:1
Quelli che occupavano da parecchio tempo il territorio originale delle dieci tribù, che avrebbero voluto tanto “edificare con loro”, non c’entravano proprio nulla con loro – confronta Esdra 4:1-24
Visto questo tragico epilogo dovremmo concludere che Efraim sarebbe stata storia del passato e che il Dio di Israele rigettò per sempre quella tribù e, conseguentemente, tutte le altre ormai disperse?
Questa ipotesi assomiglierebbe molto a quella che viene chiamata “teologia della sostituzione” dalla cristianità apostata.
Noi abbiamo visto che tutte le asserzioni della cristianità inerenti a questa fatidica sostituzione sono assolutamente fasulle.
Se questo è vero per i giudei i quali, non da meno degli efraimiti, si sono sviati enormemente dalla vera adorazione… perché dovrebbe essere diverso per tutti gli altri? - confronta Ezechiele capitolo 23; Geremia 3:11-18; Romani 11:30, 31
Giacobbe benedisse Efraim sotto la guida dello Spirito Santo, ovvero secondo la volontà di Dio, ed Egli non può cambiare idea né venire meno ai Suoi propositi – Isaia 55:11; Malachia 3:6, 7
Infatti il ritorno di Efraim è profetizzato nelle Scritture da molto tempo.
La Parola di Dio aveva profetizzato, per tutto Israele, cosa sarebbe accaduto se essi avessero smesso di seguirlo servendo altri dei.
Sarebbero stati dispersi tra le nazioni e questo accadde, in periodi diversi, ad entrambi i regni – Deuteronomio 30:1
Tuttavia questo avvertimento/profezia diceva che, anche dopo tale punizione, una volta che essi avessero ricordato quelle parole e si fossero pentiti “il SIGNORE, il tuo Dio, farà ritornare i tuoi dalla schiavitù, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo fra tutti i popoli, fra i quali il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà disperso” – Deuteronomio 30:2, 3, Nuova Riveduta
E’ dunque volontà di Dio che Efraim ritorni nella terra promessa?
Riflettiamoci attentamente valutando una profezia molto significativa.
“E la parola di Geova continuò a essermi rivolta, dicendo: “E in quanto a te, o figlio dell’uomo, prenditi una bacchetta e scrivici sopra: ‘Per Giuda e per i figli d’Israele suoi
compagni’. E prenditi un’altra bacchetta e scrivici sopra: ‘Per Giuseppe, la bacchetta di Efraim, e tutta la casa d’Israele suoi compagni’. E falle avvicinare l’una all’altra come una
sola bacchetta per te stesso, e realmente diverranno proprio una sola nella tua mano. E quando i figli del tuo popolo cominciano a dirti: ‘Non ci dirai che significano per te queste cose?’ parla loro: ‘Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: “Ecco, prendo la bacchetta
di Giuseppe, che è nella mano di Efraim, e le tribù d’Israele sue compagne, e certamente le metterò su di essa, cioè la bacchetta di Giuda, e realmente ne farò una sola bacchetta, e dovranno divenire uno nella mia mano”’. E le bacchette sulle quali scrivi devono essere
nella tua mano davanti ai loro occhi.
“E parla loro: ‘Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: “Ecco, prendo i figli d’Israele di fra le nazioni alle quali sono andati, e certamente li radunerò da tutt’intorno e li condurrò al loro suolo. E realmente ne farò una sola nazione nel paese, sui monti d’Israele, e un solo re è ciò che tutti avranno come re, e non continueranno più ad essere due nazioni, né saranno più divisi in due regni. E non si contamineranno più con i loro idoli di letame e con le loro cose disgustanti e con tutte le loro trasgressioni; e certamente li salverò da tutti i loro luoghi di dimora nei quali han peccato, e certamente li purificherò, e dovranno divenire il mio popolo, e io stesso diverrò il loro Dio – Ezechiele 37:15-23
Queste parole si avverarono forse in qualche data passata?
Ovviamente no, anzi, davanti alla difficoltà di interpretare questa profezia per coloro che hanno cancellato Israele dal proposito di Dio, alcuni si sono affrettati a dare significati simbolici a queste semplici parole.
Sarebbe arrivato il tempo in cui Giuda e i suoi compagni ed Efraim e i suoi compagni sarebbero tornati ad essere una cosa sola.
Ora la domanda è… se Efraim e diverse altre tribù si dispersero molto tempo fa tra le nazioni, dove si trovano adesso?
Come possiamo riconoscere Efraim dopo millenni di matrimoni misti e continue dispersioni?
Prima di rispondere a questa domanda, vediamo un’altra elettrizzante profezia che molti credevano di conoscere bene, la quale riguarda proprio il giorno del Signore - Apocalisse 1:10


Dio conosce chi gli appartiene - Isaia 43:5-7


Dov’è Efraim?
All’approssimarsi della guerra che si vedrà nel capitolo 8 di Apocalisse (Apocalisse 8:13-15), si legge di un angelo che ascende dal sol levante, con il sigillo dell’Iddio vivente, il quale grida ai quattro angeli dicendo ““Non danneggiate la terra né il mare né gli alberi, finché non abbiamo suggellato gli schiavi del nostro Dio sulle loro fronti” – Apocalisse 7:3
Subito dopo, come ben sappiamo, segue l’elenco di 12.000 persone prese da ogni singola tribù di Israele.
Nell’elenco che va dal versetto 5 al versetto 8 troviamo Giuda, Ruben, Gad, Aser, Neftali, Manasse, Simeone, Levi, Issacar, Zabulon, Giuseppe e Baniamino.
Su questo strano elenco (diverso dalla suddivisione originale) si sono sprecate diverse interpretazioni, chi per insinuare che essi non siano davvero 144.000 ma “tutti i cristiani”, chi per insinuare che non siano davvero israeliti.
Ovviamente nessuna di queste interpretazioni è ragionevole e l’abbiamo visto in diversi articoli3.
Rimane comunque il fatto, significativo, che in questo elenco manchino sia la tribù di Efraim che quella di Dan.
Per quanto riguarda Dan si rimanda ad un prossimo articolo4 ma se ciò che abbiamo dettoriguardo ad Efraim è corretto… perché non è presente in questo elenco?
Dov’è andata a finire?
Davvero non c’è traccia di questa tribù?
Proseguiamo nella lettura… “Dopo queste cose vidi, ed ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi dinanzi al trono e dinanzi all’Agnello, vestiti di lunghe vesti bianche; e nelle loro mani
c’erano rami di palme. E continuano a gridare ad alta voce, dicendo: “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello” – Apocalisse 7:9. 10
Ecco, la moltitudine di nazioni!
Ecco la benedizione che Giacobbe, attraverso lo Spirito Santo, pronunciò nel lontano passato.
Ecco la volontà di Dio che si adempie!
Ovviamente la grande folla non è soltanto Efraim perché sappiamo che essa conterrà sia una parte di ebrei naturali (che non faranno parte dei 144.000) che persone originarie delle nazioni.
Anche durante l’esodo dei figli di Israele dal paese d’Egitto si unì a loro una certa “compagnia mista” di egiziani e persone di altre nazioni – Esodo 12:37, 38
Quindi la grande folla non sarà, evidentemente, composta soltanto dai discendenti di Efraim ma sicuramente, in adempimento alla profezia, essi ne costituiranno una parte importante e forse la maggioranza.
Per allora le due bacchette menzionate da Ezechiele saranno diventate una sola – Giovanni 10:16
Cosa succederà all’approssimarsi del giorno del Signore?
Non è un problema, per Dio, sapere chi ha una discendenza efraimita e chi no e non serve fare ricerche genetiche per scoprirlo – Matteo 10:30
In primo luogo perché, come abbiamo detto, tra la grande folla ci sarà anche una certa compagnia mista (questo significa che se anche non avessimo questa discendenza, potremmo far parte comunque di questa grande folla – Atti 10:34, 35) ma poi perché sarà Lui, attraverso Suo Figlio, a tirar fuori queste persone e radunarle anche dalle estremità della terra – Isaia 41:8-10
Ed ovviamente non è sufficiente avere una tale discendenza se alla fine non ci si conformerà alla Sua volontà – Giovanni 4:23, 24
Come avverrà tutto questo?
Come abbiamo visto in precedenti articoli, i 144.000 saranno impegnati a ripristinare la vera adorazione e faranno questo in particolare attraverso l’opera di predicazione – Daniele 11:34; 12:3
Essi addestreranno i componenti che formeranno la Donna, ovvero la dirigenza del popolo di Dio, colei che prenderà il posto dell’abusiva prostituta – Apocalisse 12:1, 2
Tuttavia Ella, per allora, avrà già il suo seme ben formato, ovvero coloro che “osservano i comandamenti di Dio e hanno il compito di rendere testimonianza a Gesù” – Apocalisse 12:17
Isaia 54:1-3 dice “Grida gioiosamente, donna sterile che non partorivi! Rallegrati con grida di gioia e strilla, tu che non avevi dolori di parto, poiché i figli della desolata son più numerosi dei figli della donna con un proprietario maritale”, ha detto Geova. “Rendi più spazioso il luogo della tua tenda. E stendano i teli di tenda del tuo grande tabernacolo.
Non ti trattenere. Allunga le corde della tua tenda, e rafforza quei tuoi pioli di tenda. Poiché ti espanderai a destra e a sinistra, e la tua propria progenie prenderà possesso anche delle nazioni, e abiteranno pure le città desolate”.
Questa Donna è “sterile” eppure avrà tantissimi figli!
“Alza gli occhi tutt’intorno e vedi! Sono stati tutti radunati; son venuti a te. Da lontano i tuoi propri figli continuano a venire, e le tue figlie che saranno portate sul fianco” – Isaia 60:4
Pare proprio che Ella si stupisca di avere questi figli infatti dice ““Chi sono questi che vengono volando proprio come una nube, e come colombe alle loro colombaie?” - Isaia 60:8
Quindi è evidente che se la Donna si stupisce di questi figli, non è lei ad averli generati, anche se diventano suoi.
Come accadrà questo?
I 144.000, oltre ad addestrare i singoli membri di questa Donna, predicheranno anche a coloro che comporranno il suo seme ed Ella evidentemente non si renderà conto, fin quasi all’ultimo momento, della portata di questa predicazione tra le nazioni.
In effetti l’elevato numero di questi eletti celesti, deve raggiungere buona parte della terra abitata. Essi non predicheranno solo in Israele.
Esattamente come accadde a Cornelio nel primo secolo e come avevamo già visto, un giorno verrà a casa nostra uno di questi eletti celesti e ci darà completa testimonianza.
Il versamento dello Spirito Santo suggellerà quell'esperienza – Atti 10:44, 45
Tuttavia Cornelio, prima di tale meravigliosa esperienza, era già un uomo che temeva Dio ed aveva già ricevuto visita dall’angelo – Atti 10:22
Dovremmo pensare che un angelo avrebbe fatto visita ad un adoratore di idoli?
Ovviamente no.
Cornelio aveva già messo in ordine la sua vita, almeno entro i limiti di ciò che poteva fare, infatti gli stessi giudei rendevano buona testimonianza di lui.
Quindi a prescindere da quando lo Spirito Santo suggellerà questa grande folla, per diventare parte di diritto del seme della Donna questi saranno già dovuti uscire dalla falsa religione. Tuttavia qui si apre una parentesi che tratteremo nel prossimo articolo.
È ragionevole concludere, dunque, che all’approssimarsi del giorno del Signore ci saranno tantissime dissociazioni in massa, da tutto il mondo, da diverse religioni apostate.
È ipotizzabile che ciò avvenga in gran numero e da un giorno all’altro per aiutare diverse altre persone a riflettere sul periodo di tempo in corso.
Forse anche qualche non efraimita rifletterà che una cosa del genere deve avere un significato profondo – Isaia 60:22
Ovviamente possiamo aspettarci che i diversi ministri religiosi cercheranno di sminuire o di dare ben altri significati a quest’avvenimento stringendo ulteriormente le maglie – confronta Matteo 24:4, 10, 11
La seconda parte di questo articolo amplierà un intendimento relativo alla falsa religione perché è evidente che se Efraim è oggi sparso tra tutte le nazioni, “gli ubriaconi di Efraim” acquistano un significato più profondo e specifico – Isaia 28:1-4
Si apre anche un’interessante parentesi che riguarda colui o coloro che organizzeranno il seme della Donna fino all’ingresso della terra promessa.
Fu infatti un famoso efraimita di nome Oshea, meglio conosciuto come Giosuè, ad avere questo meraviglioso privilegio – Deuteronomio 1:35-40
Possa ognuno di noi essere desto a riconoscere questo avvenimento straordinario, ovvero il momento in cui molte persone sensibili si sentiranno spinte ad abbandonare la propria organizzazione religiosa e cominceranno a cercare Dio con tutto il cuore – Geremia 31:7-9


Note in calce
1 Aseneth, infatti, significa “appartenente a Neth” (Neth è associato al dio Amon) mentre Potifera significa “colui che Ra ha dato”.


2 In seguito con il termine Efraim si cominciarono ad indicare tutte le tribù del regno settentrionale.


3 Si vedano gli articoli “144.000 e oltre”
https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2018/02/144000-e-oltre.html
Il Ripristino della vera adorazione 1° e 2° parte
https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2019/03/il-ripristino-della-vera-adorazione.html
https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2019/03/il-ripristino-della-veraadorazione_21.html

3a Alcune interpretazioni asseriscono che, dal momento che l’anticristo sarà ebreo, esso dev’essere della tribù di Dan. Dio avrebbe condannato un’intera tribù a motivo di uno solo.
Ovviamente questa interpretazione è semplicemente ridicola.


4 Dal momento che nell'elenco dei 144.000 compare anche la tribù di Giuseppe, alcuni asseriscono che essa in realtà rappresenti Efraim e quindi "la grande folla" sarebbe un'altra cosa. In realtà questa obiezione ha poco senso per una serie di motivi.
Intanto Giuseppe viene menzionato, nella Bibbia, sempre in relazione ad Efraim e Manasse - vedi Numeri 1:33, 34
Quindi questa osservazione potrebbe essere corretta se nell'elenco non ci fosse neppure Manasse ma esso è presente - Apocalisse 7:6
Inoltre c'è da considerare che, anche ammesso che Giuseppe sostituisca Efraim in tale elenco, la grande folla comprenderebbe comunque le tribù disperse del regno settentrionale (perché a tutte loro fu fatta la promessa del possesso della terra di Israele) eppure queste tribù sono già menzionate nell'elenco, 12.000 per ciascuna d'esse.
Ciò significa che la grande folla deve comprendere Efraim, Manasse, Ruben, Aser e tutte le altre, oltre ad una certa compagnia mista.
Questo può significare, al limite, che Giuseppe viene distinto da Efraim semplicemente per indicare che una parte d'essi (12.000) vengono scelti come eletti celesti mentre un'altra parte (grande, senza numero) comporrà la gran parte di questa grande folla, ovvero una
moltitudine di nazioni.
Infine, dal momento che Giacobbe sotto lo Spirito Santo disse "la tua prole che genererai dopo di loro diverrà tua. Insieme al nome dei loro fratelli, saranno chiamati nella loro
eredità" è presumibile che Giuseppe ebbe altri figli - Genesi 48:6
In un caso o nell'altro la grande folla non può essere distinta dalle tribù di Israele e non può essere casuale che essa sia menzionata in successione ai 144.000, presi da ogni tribù di Israele - Apocalisse 7:4, 9


Postato originariamente il 2 giugno 2020 da attenzioneallaprofezia

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