Arcangelo Michele: chi è?

 

«In quel tempo sorgerà Michele, il grande capo, il difensore dei figli del tuo popolo" - Daniele 12:1

 

Tra gli angeli menzionati per nome nella Bibbia Michele è colui che ha il primato assoluto.

L' altro è Gabriele - Daniele 8:15; 10:13, 21; 12:1; Luca 1:19, 26; Apocalisse 12:7

Nelle Scritture ispirate non vengono menzionati per nome altri angeli.

Ovviamente sia Michele che Gabriele svolgono ruoli importanti nel disegno di Dio.


Michele è presentato sempre come un guerriero, un capo, uno dei primi principi e l'arcangelo - vedi Daniele 10:13; 12:1 Giuda 9; Apocalisse 12:12

Di Gabriele, "l'Eroe di Dio", sappiamo solo che riceve l'ordine da un altro angelo, evidentemente superiore, di spiegare la visione del capitolo 8 al profeta Daniele - Daniele 8:15

Dopo circa 500 anni, lo vediamo nuovamente mentre annuncia la nascita di Giovanni il Battista e quella straordinaria del Signore Gesù - Luca 1:19, 26

Questo articolo parlerà di Michele in quanto è proprio questo soggetto ad aver fatto nascere diverse interpretazioni e congetture sulla sua identità.


Alcuni diranno che egli è semplicemente un capo degli angeli, una creatura inferiore a Dio o a quella "parte di Dio" (per coloro che credono nella trinità) chiamata Figlio unigenito, cioè il Signore Gesù Cristo.

Qualsiasi argomentazione che mettesse in dubbio questo dogma e che volesse identificare la figura di Michele con quella del Signore Gesù Cristo verrebbe immediatamente scartata a suon di versetti biblici e ragionamenti più o meno logici.

D'altra parte ci sono anche coloro che, pur credendo alla trinità, asseriscono che Gesù possa identificarsi con la figura di Michele come manifestazione della divinità che opera in cielo.

Altri ancora, specialmente tra alcuni sedicenti ebrei messianici, negheranno sia la trinità che qualsiasi divinità o esistenza preumana al Signore Gesù e quindi, per logica, il Michele menzionato sia nel Vecchio Testamento che nel Nuovo non può essere lui.

Esso sarebbe solo un arcangelo, una creatura superiore a capo degli angeli.

Infine ci sono coloro che, che pur non credendo nella trinità, usano un' apparente logica per identificare Michele con il Signore Gesù prima e dopo la sua venuta sulla terra.

Essi dicono che il nome del Signore prima che venisse in terra fosse appunto Michele e tale rimase quando tornò in cielo.


Di seguito verranno analizzate alcune affermazioni usate per sostenere che Michele e il glorificato Signore Gesù siano la stessa persona.

Le affermazioni sono le seguenti.


1) La gloriosa persona spirituale che porta questo nome è chiamata "uno dei primi principi" e "Il grande principe che vigila sul tuo popolo".

2) L'arcangelo, che significa “capo degli angeli” sarebbe solo uno. Non esisterebbero altri arcangeli.

In 1 Tessalonicesi 4:16 si dice che il Signore Gesù viene con “voce d arcangelo” e che l’arcangelo, essendo uno, è Michele.

3) Michele significa "Chi è come Dio?" identificandolo come colui che prende la direttiva nel sostenere la sovranità di Dio.

4) Dal momento che si vede Michele combattere contro Satana e scacciarlo dai cieli, sarebbe appropriato che fosse il Signore stesso a farlo, come si vede poi in Apocalisse 19.

5) Il sorgere di Michele è messo in relazione con una grande tempo di angoscia, così come ci sarà una grande tribolazione quando il Signore verrà a giudicare le nazioni - vedi Daniele 12:1 e confronta Matteo 24:21


Prima di vedere un altro punto di vista che si distacca da tutte le correnti religiose sopra descritte analizziamo queste affermazioni.

1) La gloriosa persona spirituale che porta questo nome è identificata come "uno dei primi principi" e "Il grande principe che vigila sul tuo popolo" - Daniele 10:13, 21

Questo ragionamento vorrebbe sostenere che Gesù, essendo la prima creatura di Dio (vedi Apocalisse 3:14; Colossesi 1:15) è anche uno dei primi principi o il grande principe e quindi sarebbe Michele.

É vero che non è detto essere il primo principe … ma hanno ragione coloro che dicono che l’espressione “uno dei primi” non lo esclude categoricamente dall’essere il primo.

Nel gruppo dei primi c’è anche “il primo”, giusto?

Quindi il primo può essere identificato specificamente come “il primo” ma anche come “uno dei primi”.

Tuttavia proprio perché identificato come "uno dei primi principi", questa scrittura non può essere presa a dimostrazione che Michele sia Gesù.

Al limite si potrebbe dire che non lo si può escludere.

Infine l'espressione "il grande principe che vigila sul tuo popolo" non dimostra nulla se non che ogni nazione ha un angelo o demone che la controlla come il principe di Persia o il principe di Grecia – confronta Daniele 10:13, 20

Israele avrebbe (o avrà in futuro) semplicemente un grande principe, tra i primi, in sua difesa.

Pur ammettendo che sarebbe più che logico, per noi, che fosse proprio il Signore Gesù a difendere Israele, dobbiamo ammettere che tutto questo non è sufficiente a dimostrarne l’identità - Giosuè 5:13-15

2) Arcangelo significa “capo degli angeli” e quindi ci sarebbe solo un capo angelo. Nella Bibbia non si parla mai di altri arcangeli.

In 1 Tessalonicesi 4:16 si dice che il Signore Gesù viene con voce d'arcangelo e che l'arcangelo essendo uno è solo Michele.

È vero che nella Bibbia non si menzionano altri arcangeli a parte Michele ma questo, di per se, non prova che non ce ne siano altri.

Dobbiamo prendere per scontato che la Bibbia non spieghi molte cose relative ai reami celesti perché essa è stata scritta per noi, cioé doveva essere comprensibile a noi.

In essa c’è scritto sicuramente tutto ciò che ci serve (confronta 2 Timoteo 3:16, 17) ma proviamo ad immaginare cosa diventerebbe questo Libro se includesse anche solo i nomi degli angeli – che saranno probabilmente miliardi – le varie disposizioni celesti, compiti, come tutto ebbe inizio nei particolari etc.

Nessuno di noi può sapere come sono composti i reami celesti, i quali sono infinitamente più grandi e più complicati dei nostri.

La Bibbia, quando parla dei reami celesti, semplifica la loro descrizione con un linguaggio simbolico e questo dimostra una sola cosa: noi siamo troppo limitati per capirli appieno – confronta Giobbe 36:26; 42:1-3

Potrebbero esserci più arcangeli, chi può dirlo?

Anche se arcangelo significa “capo degli angeli”, sicuramente non significa “unico capo degli angeli”.

Nessuno sa come sono disposte le gerarchie celesti.

Indubbiamente Gesù "manderà i suoi angeli a radunare gli eletti" (Matteo 24:31, 25:31) ma questo, anziché dimostrare la sua identità come Michele, potrebbe includere proprio Michele come uno dei sottoposti dell' esercito del Signore Gesù.

Un esercito può avere anche un capo militare, un generale supremo, ma il generale risponde sempre e comunque al Re.

3) Michele significa "Chi è come Dio?" identificandolo come colui che prende la direttiva nel sostenere la sovranità di Dio.

Anche questa argomentazione potrebbe essere logica visto che è il Signore Gesù che sostiene ogni cosa (Ebrei 1:3) ma Egli potrebbe comunque avere delegato tale autorità ad un suo sottoposto.

Il nome “Elia”, ad esempio, significa “Il mio Dio è Yahweh” ma questo non dimostra affatto che Elia fosse il Signore Gesù Cristo il quale identificò Yahweh come il Padre suo e il Dio suo – vedi Giovanni 20:17

Il significato del nome di Michele, anche se sembrerebbe appropriato, non dimostra che egli sia Cristo.

4) Dal momento che si vede Michele combattere contro Satana e scacciarlo dai cieli, sarebbe appropriato che fosse il Signore stesso a farlo, come si vede poi in Apocalisse 19.

Sì, sarebbe appropriato che fosse il Signore Gesù a scacciare Satana ma egli può delegare ad altri questo ruolo così come Mosè e Davide avevano i loro generali che combattevano le loro battaglie -

Deuteronomio 31:23; 1 Cronache 18:15

Inoltre si potrebbe anche aggiungere che l’avvenimento descritto in Apocalisse capitolo 12 è immediatamente successivo all’intronizzazione di Cristo - Apocalisse 11:15

Se volessimo paragonare questa situazione a ciò che accadrebbe in un regno umano, appena insediato il Re si mette sul trono mentre osserva la battaglia campale che caccia via i nemici del regno.

Il re non combatte quando viene insediato. Può combattere prima o anche dopo.

L'arcangelo Michele, quindi, potrebbe svolgere il ruolo di capo o generale dell'esercito del "Re dei Re " - Apocalisse 19:16

Ci sarebbe anche da far notare che non dovrebbe esserci più motivo di chiamarlo “Michele” dopo l’intronizzazione.

Se fosse il Signore Gesù, perché in un contesto simile e così ravvicinato al capitolo 19 dell'Apocalisse si dovrebbe chiamare Michele e non dire chiaramente che è Gesù come si deduce al capitolo 19:13?

Per lo stesso motivo perché anche in Giuda, lettera indirizzata ai cristiani, dopo aver menzionato il "nostro Signore Gesù Cristo" dovrebbe chiamarlo Michele senza specificare o lasciare minimamente intendere che fossero la stessa persona? - Giuda 5, 9

5) Il sorgere di Michele è messo in relazione con un grande tempo di angoscia così come ci sarà una grande Tribolazione quando il Signore verrà a giudicare le nazioni.

Questo assolutamente vero ma chi ha seguito gli articoli del blog sa che l’Apocalisse è in ordine cronologico e che la grande tribolazione citata da Gesù è quella descritta nei sei sigilli e che il Signore l' abbrevierà per salvare gli eletti - Matteo 24:21

Michele invece sorge "in quel tempo", cioè più avanti e non necessariamente all’inizio del giorno del Signore; tempo in cui vi sarà l'ultimo scontro tra il re del nord e del sud che corrisponde alla grande guerra del capitolo nove di Apocalisse - vedi Apocalisse 9:13-20 e conronta con Daniele 11:40-45; 12:1

Finita la guerra Michele intraprenderà la battaglia contro Satana e in questo senso "sorgerà".

La cacciata di Satana sulla terra provocherà "grande angoscia "avendo il diavolo grande ira sapendo che ha un breve periodo di tempo", cioè tre anni e mezzo - Daniele 12:1; Apocalisse 12:7, 12; 13:5

Possiamo quindi concludere che nessuna delle affermazioni presentate possa dimostrare che Michele sia oppure non sia Gesù.

Siamo ancora in alto mare oppure è possibile comprendere chi è davvero l’arcangelo Michele?

 

Arcangelo Michele: chi è?
Chi è l'Arcangelo Michele?

Noi crediamo che il Signore Gesù non sia l'Iddio Onnipotente ma il suo Figlio unigenito, chiamato anche Dio potente, Grande Dio, unigenito Dio, per sottolinearne la sua esclusiva relazione e natura con il Padre, l' unico Dio Onnipotente - Giovanni 1:18; 20:30, Isaia 9: 5; Tito 2:13

Nessuna “formula trinitaria” ci convince che Gesù sia Dio e nessun sofisma ci fa perdere tempo sull’eventuale differenza tra creato e generato.

Il Figlio di Dio ha avuto un inizio, Dio esiste da sempre.

Al contrario, crediamo che l’insegnamento trinitario sia una credenza presa in prestito e mutuata da religioni pagane.

Crediamo ovviamente che Gesù sia esistito come creatura spirituale prima di venire sulla terra e che tornò ad avere tale natura dopo la sua resurrezione - Giovanni 1:1; Filippesi 2:6; Colossesi 1:13-18; Ebrei 1:3, 4

Crediamo che tale natura divina, pur essendo esclusiva e superiore a tutti gli altri, sia posseduta anche dalle altre creature celesti in quanto figli di Dio e sarà posseduta dai cristiani una volta risorti e trasformati - 2 Pietro 1:4; 1Giovanni 3:2

Ma cosa dire di Michele?

Egli è forse il Signore Gesù nelle sua forma pre-umana oppure glorificato?

Per comprenderlo, prendiamo alcune parti salienti del capitolo 10 di Daniele.

Il profeta ad un certo punto dice “ed ecco un uomo, vestito di lino, che aveva ai fianchi una cintura d'oro di Ufaz. Il suo corpo era come crisolito, la sua faccia splendeva come la folgore, i suoi occhi erano come fuoco fiammeggiante, le sue braccia e i suoi piedi erano come il bronzo splendente e il suono della sua voce era come il rumore d'una moltitudine” – (vv 5, 6)

Ancora nei versetti da 8 a 10 si leggerà… “le forze mi abbandonarono. Poi udii il suono delle sue parole, ma appena le udii caddi assopito con la faccia a terra. Ed ecco, una mano mi toccò e mi fece stare sulle ginocchia e sulle palme delle mani”.

Quindi nel versetto 16… “Ed ecco uno che aveva l'aspetto di un figlio d'uomo; egli mi toccò le labbra...”
E i versetti 20 e 21 si concludono con queste parole… “Egli disse: "Sai perché sono venuto da te? Ora torno a lottare con il re di Persia; e quando uscirò a combattere, verrà il principe di Grecia. Ma io ti voglio far conoscere ciò che è scritto nel libro della verità; e non c'è nessuno che mi sostenga contro quelli, tranne Michele vostro capo”

Analizziamo con attenzione questi versetti.

Daniele vede una grande visione.

Un uomo, che in realtà è un essere spirituale, gli appare.

Questa è la prima e unica volta nell'Antico Testamento in cui ci viene fatta una descrizione dettagliata di un essere spirituale.

Nel libro di Daniele, a parte nei capitoli 3:28 e 6:22, gli angeli o esseri spirituali sono coloro che stanno in piedi davanti al trono e a cui il profeta chiede il significato delle visioni appena avute - Daniele 7:10,16

Ai versetti 15 il profeta vede uno dall'aspetto simile all'uomo e un altro uomo in mezzo al fiume che ordina al primo simile all'uomo, che risulta essere Gabriele, di spiegare la visione a Daniele, ma oltre a questo nel capitolo 8 non c'è nessuna descrizione dettagliata dell'aspetto di questi uomini o creature simili all'uomo terreno.

Solo al capitolo 10 notiamo qualcosa di straordinario: una descrizione accurata che è praticamente identica a quella riportata nel primo capitolo del libro di Apocalisse.

Facciamo un confronto tra le due descrizioni:

Daniele 10:5 = “un uomo, vestito di lino, che aveva ai fianchi una cintura d'oro di Ufaz”.

Apocalisse 1:13 = “uno simile a un figlio d'uomo, vestito con una veste lunga fino ai piedi e cinto di una cintura d'oro all'altezza del petto”

Daniele 10: 6 = “i suoi occhi erano come fuoco fiammeggiante”.

Apocalisse 1:14 = “i suoi occhi erano come fiamma di fuoco”.

Daniele 10:6 = “i suoi piedi erano come il bronzo splendente” ( forbito TNM)

Apocalisse 1:15 = “i suoi piedi erano simili a bronzo incandescente, arroventato in una fornace”

Dan 10:6 =e il suono della sua voce era come il rumore d'una moltitudine”.

Apo 1:15 = “e la sua voce era come il fragore di grandi acque”

Nonostante alcuni particolari siano omessi sia in Daniele che in Apocalisse, l'insieme dei dettagli non può che portarci a concludere che questi due soggetti siano molto simili… a dir poco.

Riguardo il soggetto del capitolo 1 di Apocalisse non abbiamo dubbi sulla sua identità perché lui stesso si identifica, ai versetti 17 e 18, in questo modo... "Non temere, io sono il primo e l'ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell'Ades".

Non abbiamo dubbi si tratti del Signore Gesù glorificato, non è vero?

Se continuiamo nella lettura del capitolo 10 al versetto 8, Daniele dice "Io rimasi solo, a contemplare quella grande visione. In me non rimase più forza… Ed ecco, una mano mi toccò e mi fece stare sulle ginocchia e sulle palme delle mani".

Notiamo la reazione di Giovanni alla vista del Signore Gesù al capitolo 1:17... "Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli pose la sua mano destra su di me”.

Notate che pure la reazione sia di Daniele che di Giovanni è praticamente la stessa.

Entrambi i profeti perdono le forze, svengono.

In entrambi i casi vengono toccati e incoraggiati.

Entrambe sono "grandi visioni".

Oltre a ciò c'è un dettaglio, che non può sfuggire e non può essere casuale, che ci aiuta a capire l'identità dell'uomo vestito di lino visto da Daniele.

Quando Daniele si fa forza e rialza gli occhi vede questo... "Ed ecco uno che aveva l'aspetto di un figlio d'uomo; egli mi toccò le labbra".

"Allora colui che aveva l'aspetto d'uomo mi toccò di nuovo e mi fortificò”.

Se torniamo a Apocalisse 1:13 leggiamo che in mezzo ai candelabri c’è “uno simile a un figlio d'uomo".

Sappiamo che questi è Gesù e solo il Signore ha questo esclusivo titolo che lui stesso usava e userà ancora - Matteo 24:31

Ora alcuni potrebbero dire che si tratta di una casualità, che non c'è prova che siano la stessa persona, ma è così?

Se prendiamo Daniele 7:13 leggiamo che nella visione il profeta vede"uno simile a un figlio dell'uomo" a cui viene conferito potere e dominio.

L'espressione è identica sia in ebraico che in aramaico, in diversi punti di Daniele.

Se l'uomo vestito di lino non fosse il Signore Gesù, perché solo in questo punto di tutto il Vecchio Testamento viene fatta una descrizione così dettagliata di questo figlio d'uomo?

Questa descrizione è molto simile se non identica a quella dell'Apocalisse che descrive il Signore Gesù.

Tuttavia qualcuno potrebbe dire che quando Daniele vide la visione il Signore Gesù non era ancora venuto in terra e quindi non poteva ancora definirsi come Figlio d'uomo… ma Daniele sta vedendo una visione che riguarda il futuro e, esattamente come nel capitolo sette, il Signore può aver dato un’anticipazione del suo futuro ruolo di Figlio d'uomo anche se ancora non era tale.


Ma a cosa ci serve questa descrizione del figlio d'uomo vestito di lino in relazione all'identità di Michele?

Ebbene, se il figlio d'uomo vestito di lino non è altri che il Signore Gesù, egli non può essere Michele in quanto nei versetti successivi viene detto che "Michele, uno dei primi capi, è venuto in mio soccorso… e non c'è nessuno che mi sostenga contro quelli, tranne Michele vostro capo" – (vv 13, 20)

Michele e il figlio d'uomo vestito di lino sono due persone chiaramente distinte e il fatto che Michele vada in soccorso al Signore Gesù non implica che Gesù sia inferiore o più debole ma semplicemente che lo aiuta nella battaglia contro i demoni delle nazioni di Persia e di Grecia.

Al capitolo 11:1 è lo stesso figlio d'uomo a venire in soccorso a Michele.

Tra i due sembra esserci un rapporto strettissimo di collaborazione, come vi fu tra Mosè e Giosuè - Esodo 33:11; Deuteronomio 34:9; Giosuè 1:1, 2

Se i primi principi furono creati per mezzo del Signore Gesù (ogni cosa è venuta all’esistenza tramite Lui) è possibile che Michele sia addirittura il primo creato e questo spiegherebbe un ruolo così importante.

Comunque la Bibbia non lo dice e questa rimane semplicemente un’ipotesi - Colossesi 1:16

In conclusione, dunque, se le affermazioni citate all’inizio non portano ad alcuna effettiva conclusione sull’identità di Michele e se anche le caratteristiche peculiari di questa creatura possono essere comuni a più angeli potenti, solo una persona corrisponde perfettamente alla descrizione riportata in Apocalisse e solo una persona può essere un “figlio d’uomo” e nello stesso tempo un potentissimo angelo.

Questa persona non può essere altri che il Signore Gesù.

Di conseguenza, stando a Daniele, questa persona viene aiutata, aiuta e comanda questo arcangelo di nome Michele il quale, va da se, non può essere egli stesso.

In base alle Scritture e non alle nostre idee personali, il Signore Gesù non può essere Michele in quanto chiaramente distinto da lui.

Michele, semmai, è un capo, un generale… come fu Giosuè in relazione a Mosè.

Non siamo gioiosi di comprendere questo?

In passato lo stesso autore del blog era tendenzialmente convinto che Michele fosse Gesù per diverse ragioni anche menzionate in questo articolo.

Questo studio ci permette di fare un importante passo avanti e ci aprirà senz’altro nuove porte alla comprensione scritturale.

Lodiamo Yah!


Commenti

Post popolari in questo blog

Un solo anticristo o tanti anticristi?

ULTIMI POST PUBBLICATI, CHI SIAMO, INDICE ARGOMENTI

Giuseppe: un modello dello schiavo fedele

Video

Immagine1

Immagine2


Immagine3


Immagine4


Immagine5


Immagine6


Vuoi saperne di più? Scrivimi

Nome

Email *

Messaggio *