La bestia che Daniele vide in visione

La bestia che Daniele vide in visione

“Dopo ciò continuai a guardare nelle visioni della notte, ed ecco, una quarta bestia, spaventevole e terribile e insolitamente forte. E aveva denti di ferro, grossi. Essa divorava e stritolava, e calpestava ciò che restava con i piedi. Ed era qualcosa di diverso da tutte le [altre] bestie che erano state prima d’essa, e aveva dieci corna" – Daniele 7:7

“Continuai a guardare allora, a causa del suono delle parole grandiose che il corno proferiva; continuai a guardare finché la bestia fu uccisa e il suo corpo fu distrutto e fu dato al fuoco ardente" – Daniele 7:11


Visto il nuovo intendimento relativo al numero degli imperi presenti nella statua (quattro e non cinque) sarebbe profittevole integrare questo studio con gli ultimi relativi a questo tema.

https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2020/03/daniele-le-bestie-del-passato-nel-tempo.html

https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2020/03/chi-sono-i-7-re.html

https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2020/03/chi-si-rivelera-il-piccolo-corno.html



Questa trattazione si propone l'obiettivo di identificare correttamente non solo la bestia della visione di Daniele ma anche il periodo di riferimento della profezia in relazione alla sua uccisione.
Questa risulterà una profezia fondamentale.
Sbagliare il periodo di riferimento, come è avvenuto in seno alla cristianità, porta inevitabilmente a forzature ed incongruenze.
Cosa dicono alcuni in merito a questa bestia e come dovrebbe interessarci personalmente?
Dal momento che la bestia spaventevole e terribile fa la sua comparsa dopo la bestia simile al leopardo (Daniele 7:6) la quale si dice essere l'impero greco, essa devrebbe essere l'impero romano.
L'impero romano, infatti, come abbiamo anche visto in vari articoli precedenti, prende il posto della Grecia sulla scena mondiale.
Dal momento che non si vedono altre bestie, alcuni concludono che fu Roma ad essere "uccisa" e questo crea un effetto domino su molte interpretazioni successive.
La profezia finirebbe alla caduta di Roma (quale Roma?), il Figlio dell'uomo di cui si legge nei versetti successivi viene investito dell'autorità nel primo secolo (vedi le note in calce) e il libro di Rivelazione, scritto prima del 70 E.V., parlerebbe in realtà della distruzione di Gerusalemme avvenuta nel primo secolo e via discorrendo.
Come conseguenza del fatto che tutto si sarebbe adempiuto entro la caduta dell'impero romano, le bestie a cui si concede un "prolungamento della vita" per un tempo e una stagione, sarebbero le nazioni di oggi.
Ovviamente abbiamo semplificato: ci sarebbero molte altre cose da scrivere ma questo è sufficiente per comprendere come un'interpretazione del genere possa cambiare di molto la nostra visione delle cose.
Tralasciando le varie contraddizioni e domande senza risposta che tale interpretazione crea, dobbiamo vedere se esiste davvero un'alternativa credibile sostenendola con le scritture.
Come abbiamo fatto finora, l'unico modus operandi affidabile è quello della comparazione tra scritture e il rispetto per l'autorità della Parola di Dio.
Vediamo innanzitutto che l'attenzione del profeta è catturata da questa bestia ed in particolare dalle sue corna – Daniele 7:8
Questo è un aspetto fondamentale della visione.
Abbiamo già trattato il significato delle corna in un articolo precedente ma adesso lo vedremo da un altro punto di vista.
Riprendiamo come esempio l'impero macedone perché ci è più che mai utile per acquisire la giusta chiave di lettura della visione.
Sappiamo che questo impero rappresentato dal capro, quando si trovava al comando di Alessandro Magno, era raffigurato con un "corno notevole" – Daniele 8:5
Successivamente, alla morte di Alessandro Magno, quando l'impero viene diviso tra quattro dei suoi generali, lo stesso capro viene descritto con "quattro corna" – Daniele 8:8
Possiamo notare subito una stranezza.
L'impero originale venne effettivamente diviso in quattro imperi più piccoli eppure c'è sempre e solo un capro.
Come mai?
Per quale motivo non si vedono quattro bestie differenti?
Teniamo a mente queste domande a cui risponderemo più avanti.
Ora proviamo a fare delle supposizioni.
Se il capro descritto da Daniele fosse stato abbattuto nel tempo in cui aveva "il corno notevole", a quale periodo di tempo avrebbe fatto riferimento la visione e quale territorio avrebbe compreso?
La risposta è semplice.
Se il capro fosse stato abbattuto al tempo del corno notevole, ciò sarebbe avvenuto durante il dominio di Alessandro Magno (tra il 356 e il 323 a.E.V.) sull'unico suo immenso impero.
Se il capro descritto in Daniele, invece, fosse stato abbattuto nel tempo in cui aveva le quattro corna, quale periodo e quale territorio avrebbe abbracciato?
La risposta si fa più interessante.
In questo caso l'impero è diviso in quattro e vedere il capro cadere significherebbe la disfatta di tutti e quattro i generali e rispettivi territori occupati, in tutte le loro espansioni successive.
Nella visione, però, cadrebbe una sola bestia.
Da queste riflessioni comprendiamo che la bestia raffigura un impero ma le corna sono le potenze che condividono o si contendono il dominio o il territorio di quell'impero – Confronta Rivelazione 17:12; Daniele 11:39
Inoltre abbiamo visto, in un articolo più recente, che la Bibbia distingue il semplice corno dalla testa quando, tale regno, ha a che fare con il regno di Israele.
In pratica una potenza, da sola, è un corno... ma acquisisce, per modo di dire, anche l'identità di bestia quando ha a che fare con il popolo di Dio.
Queste corna possono essere alleate, come nel caso dell'impero medo-persiano, ma possono anche combattere l'una contro l'altra come si vede ad esempio in Daniele 7:8
Nel momento in cui un impero si divide, perché viene visto come altre corna sulla stessa bestia e non come più bestie?
Evidentemente perché si da risalto all'impero originale da cui queste potenze sono sorte.
Le corna presenti in una stessa bestia stanno a significare che tutte quelle potenze sono sorte dallo stesso impero originale.
Avendo tutti la stessa origine, potremmo dire che sono "imparentate" tra loro.
I medi e i persiani, infatti, avevano molte differenze ma anche molte cose in comune tra loro (ed essi sono rispettivamente due corni presenti nella stessa bestia).
Tenendo in mente questo, possiamo iniziare a comprendere il significato della visione della quarta e ultima bestia vista da Daniele.
Comprendere il tempo di riferimento della visione è molto importante.
Abbiamo compreso recentemente che tutte le bestie descritte nel capitolo 7 di Daniele sono presenti nel tempo della fine e ciò significa che la visione non sta facendo una carrellata di ciò che c'era prima e ciò che è venuto dopo: esse sono tutte presenti, tutte insieme nel tempo della fine a prescindere dal ruolo più o meno marginale che possa avere qualcuna d'esse.
Ovviamente la difficoltà ad accettare questa verità scritturale riguarda la nostra confusione in merito al capitolo 8.
La visione successiva di Daniele, quella presente nel capitolo 8, spiega in effetti un ordine di avvenimenti conseguenti: il montone ed il capro che lo abbatte (avvenimenti svoltasi nel passato, con Alessandro Magno).
Tuttavia la visione non si limita a raccontare "storia morta" perché spiega in maniera molto semplice che queste stesse bestie, a prescindere dalle loro evoluzioni o involuzioni storiche, le avremmo ritrovate nel tempo della fine: "“E nella parte finale del loro regno, quando i trasgressori agiranno fino al completamento, sorgerà un re dall’aspetto fiero e che intenderà detti ambigui" - Daniele 8:23
Se questa profezia si fosse conclusa nel lontano passato, non si dovrebbe parlare "del loro regno", non è vero?
Ma questa deduzione l'avremmo potuta ricavare anche dal capitolo 2 sempre del libro di Daniele.
Dopo la descrizione della statua del sogno di Nabucodonosor, che sappiamo raffigurare gli imperi del passato a cominciare proprio da Babilonia, Daniele conclude dicendo: “E ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. E il regno stesso non passerà ad alcun altro popolo. Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso sussisterà a tempi indefiniti; giacché hai visto che dal monte fu tagliata una pietra non da mani, e [che] essa stritolò il ferro, il rame, l’argilla modellata, l’argento e l’oro. Il grande Dio stesso ha fatto conoscere al re quello che deve avvenire dopo ciò".
Se questa profezia avesse riguardato esclusivamente l'ultimo impero presente nel tempo della fine, perché dunque la Roccia distrugge anche l'argento e l'oro, ovvero imperi che esistevano nel lontano passato?
In effetti "quei re" di cui parla Daniele 2:44 sono appunto Babilonia (oggi Iraq), Media-persia (oggi Iran), impero Greco-Romano (svariate nazioni tra cui Grecia e Italia) e appunto l'ultimo impero dominante.
Cosa significa questo?
L'impero che sorge dopo quello macedone non è Roma, appunto perché gli imperi devono essere quattro e non cinque -  Daniele 7:17
Ed inoltre, se leggiamo con attenzione la suddivisione che fa Daniele di questi regni, scopriamo che gambe di ferro e piedi di ferro e argilla non sono affatto due regni ma uno soltanto -  Daniele 2:40-43
Quindi la prima parte dell'ipotesi non è corretta: la bestia terribile che Daniele vede non è Roma.

L'ultima bestia che Daniele vede in visione NON E' Roma

Roma, infatti, sorgendo da uno dei quattro generali di Alessandro Magno è inclusa nell'impero "simile ad un leopardo con quattro teste", o capro con quattro corna, o ventre di rame della statua - Daniele 2:39; 7:6; 8:8
Detto questo, però, dobbiamo concentrarci sulle corna come fece lo stesso Daniele.
Se la bestia ha dieci corna, in armonia con quanto abbiamo visto finora, ne consegue che esse sono un numero imprecisato di potenze che agiscono tuttavia come unica potenza.
Questo, da solo, lascia cadere l'ipotesi secondo cui è Roma ad essere "uccisa" nonché il tempo in cui si adempirebbe la profezia.
Da queste dieci corna, ad un certo punto della storia, spunta ancora un altro corno che è quello che proferisce cose grandiose (Daniele 7:11); quello è il tempo in cui la bestia viene uccisa.
Questa bestia è l'ultima, non ce ne sono altre – Daniele 7:17
Quindi, dal momento che non dobbiamo aspettarci la comparsa di altre bestie, è evidente che la sua uccisione avviene nel tempo della fine.
Questo re è lo stesso di cui si parla più avanti e le "parole grandiose" che pronuncia le possiamo ritrovare in Daniele 11:36-38
Dal punto di vista di Dio, dal momento che questo re diventerà oggetto di adorazione per molte persone, esso pronuncia "parole grandiose", cioé esagerate e del tutto fuori luogo per un essere umano o potenza militare umana – Confronta Rivelazione 13:3-6
Intendendo correttamente la visione non abbiamo bisogno di arrampicarci sugli specchi nel tentativo di dimostrare che si parli di due re e due periodi differenti perché le similitudini sono evidenti.
Evidenti per chi legge le scritture senza cercare di difendere, a tutti i costi, la propria idea.
Questo significa che ciò che si legge nei versetti successivi, ovvero il Figlio dell'uomo a cui viene dato dominio, autorità e regno, si adempie nel tempo della fine (non al tempo dell'Impero Romano).
Questo ci porta anche a riflettere su cosa significhi effettivamente l'uccisione della bestia e il fatto che venga gettata "nel fuoco ardente".
Questa espressione non può che riportare la nostra mente al "lago di fuoco" riportato in Rivelazione 19:20
Il lago di fuoco è un luogo da cui non si ritorna e quindi ci si aspetterebbe, nel caso in cui questo fosse capitato a Roma, che non ci fosse più alcuna traccia di questo impero.
Invece tutta Europa nonché buona parte dell'Asia e dell'Africa è piena di reperti romani, dagli acquedotti alle statue agli antichi palazzi.
Questo non dà proprio l'idea che sia stato gettato nel "fuoco ardente", non è vero?
Invece dell'ultimo impero dominante sulla terra, come descritto in Rivelazione, si dice che l'intera bestia sarà gettata nel lago di fuoco.
Oltretutto questa è un'azione che possono fare soltanto l'Iddio Onnipotente e suo Figlio Cristo, non certo un impero invasore (non può essere, come dicono alcuni, Nerone che ha incendiato Roma).
Salvo ipotizzare che nella caduta di Roma intervenne personalmente Dio, non c'è alcun modo di "armonizzare" questa espressione.
Roma, infatti, non morì mai veramente e non fu mai veramente sostituita.
Il tessuto sociale si logorò, e questo permise a molti popoli semplicemente di "entrare" e dividersela ma non fu mai veramente sconfitta in battaglia.
Cadde sotto i suoi vizi e sotto il suo stesso peso.
La visione parla di questa bestia che non viene uccisa se non nel tempo in cui compare questo corno straordinario.
Come abbiamo visto in articolo precedente, questo corno è l'ultimo re del nord sulla scena mondiale.
 
Va da se che questa spiegazione, come abbiamo anche già visto, apre una meravigliosa finestra al versetto 12.
La spiegazione che applicherebbe tutto questo alla caduta di Roma, non può spiegare perché, tra i regni attualmente presenti (ovvero quelli a cui sarebbe stato concesso un prolungamento di vita nei nostri giorni) esista ancora Roma e ancora tutte quelle nazioni che erano esclusivamente proprietà di Roma.
Se Roma viene bruciata nel fuoco ardente e alle altre si concede un "prolungamento di vita", dovvrebbe esistere l'Iran (la Persia), l'Iraq (Babilonia) e la Grecia... ma non dovrebbe esistere l'Italia (di cui Roma è ancora capitale), non dovrebbe esistere la Francia né la Germania né la Spagna e così via.
Invece pare che questo prolungamento di vita sia stato concesso un po' a tutti.
Se la bestia invece viene uccisa ad Armaghedon, è evidente che alle altre bestie viene concesso un prolungamento della vita per "un tempo e una stagione" dopo il giudizio di Armaghedon.
Questo ci ha permesso di comprendere in maniera ragionevole come possa "spuntare" questo Gog di Magog in pieno Regno Millenario.
Non ci resta dunque che osservare attentamente gli avvenimenti mondiali, senza lasciarci distrarre da spiegazioni forzate e non scritturali, mentre attendiamo l'adempimento delle parole successive dell'angelo riportate in Daniele 7:18: "Ma i santi del Supremo riceveranno il regno, e prenderanno possesso del regno a tempo indefinito, sì, a tempo indefinito di tempi indefiniti’ - vedi anche Rivelazione 20:4

Note in calce
*Questa interpretazione asserisce che il Figlio dell'uomo riceve il regno nel primo secolo per il fatto che Gerusalemme fosse sotto la dominazione romana (confronta Matteo 28:18) ma ovviamente non spiega perché, secondo l'ordine scritto da Daniele, ciò non avvenga alla caduta di Roma.
Leggendo Daniele 7:11-14 si comprende che l'intronizzazione del Figlio dell'uomo avviene dopo l'uccisione di questa bestia e, di conseguenza, tale intronizzazione non potrebbe avvenire nel primo secolo dal momento che, all'epoca, Roma era ben lontana dall'essere "uccisa".
Questo se non facciamo il solito giochino dell'ordine non cronologico del libro.
Tuttavia si deve obiettare che se si considera l'ordine delle bestie come cronologico (cioé l'ordine della comparsa degli imperi è cronologicamente corretto) non si può stabilire in maniera arbitraria che la parte successiva non sia scritta cronologicamente.
Che sia scritto in senso cronologico lo si evince anche dalle parole di Daniele che dice, più volte, "Continuai a guardare..." - Daniele 7:6, 7, 8, 9, 11, 13
La scrittura di Matteo 28:18 non dimostra che egli iniziò a regnare nel primo secolo (se non sulla congregazione cristiana) in quanto c'è differenza tra prendere il potere legalmente e prenderlo effettivamente.
Oltretutto, come Egli spiegò attravewrso un'efficace parabola, il Signore della casa sarebbe dovuto "partire per l'estero" e sarebbe tornato solo dopo molto tempo - Matteo 25:14-19 
Se Cristo avesse preso il potere a tutti gli effetti nel primo secolo, ciò significherebbe che il mondo non sarebbe più governato da Satana da allora.
Tuttavia sessant'anni anni dopo queste parole del Signore l'apostolo Giovanni disse "tutto il mondo giace nel potere del malvagio" – 1 Giovanni 5:19
**Non si capisce neppure di "quale Roma" starebbe parlando la profezia dal momento che questo impero si divise in due nel 395 E.V.
La bestia non può essere considerata "uccisa" al momento della sua divisione.
L'impero d'oriente cadde nel 476 E.V. mentre quello d'occidente nel 1453 con la caduta di Costantinopoli.
La bestia non può essere considerata "uccisa" nel 476 dal momento che una parte d'esso continuò ad esistere e quindi in teoria l'avvenimento dell'intronizzazione di Cristo avverrebbe dopo il 1453.
Comunque neppure il 1453 può essere considerata la data dsell'uccisione della bestia per i motivi spiegati in questo articolo.
***Sulla stessa falsa riga di questa interpretazione "Babilonia la Grande" sarebbe Roma che verrebbe uccisa (non è ben chiaro da chi) alla sua caduta.
Per avvalorare questa ipotesi si fa spesso riferimento ai "sette colli di Roma" e vari voli pindarici per stabilire chi sarebbero stati i sette re più importanti di Roma – confronta Rivelazione 17:9
****"Infine" ma non proprio visto che le incongruenze sono tantissime, non si spiega per quale motivo la scrittura dica "ci sono quattro re che sorgeranno dalla terra" (Daniele 7:17) intendendo chiaramente che ci sarebbero stati soltanto più quattro re, non uno di più. La spiegazione vorrebbe che l'angelo parli a Daniele di quattro potenze ma che non sarebbero tutte le potenze che sarebbero sorte sulla terra. – guarda invece Daniele 7:18

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