Voi udrete di guerre

Voi udrete di guerre e di notizie di guerre; guardate di non atterrirvi. Poiché queste cose devono avvenire, ma non è ancora la fine – Matteo 24:6

Coloro che hanno seguito gli articoli di “attenzioneallaprofezia” dall’inizio hanno compreso come la nazione letterale di Israele abbia un’importanza fondamentale nell’intendimento di quasi tutte le profezie a venire.
Questa nazione è menzionata durante il giorno del Signore più volte, sia in Isaia che in Daniele che in Rivelazione e in altri libri profetici, e tutte le argomentazioni atte a dimostrare che l’Israele presente nel giorno del Signore non sia da intendersi letteralmente, lasciano il tempo che trovano perché non hanno il supporto della Scrittura.
Ovviamente la Bibbia parla anche dell’Israele spirituale e questa accezione ha evidentemente spinto molti sinceri studiosi della Bibbia a confondersi.
Il fatto che esista l’Israele spirituale (che non significa “simbolica”) non è affatto una dimostrazione che non esista anche l’Israele fisica e che questa non sia inclusa nell’adempimento dei propositi di Geova.
Al contrario abbiamo visto come essa sia in realtà la chiave per comprendere molte altre profezie.
Coloro che sono convinti che l’attuale Israele non abbia più alcuna importanza dal punto di vista di Dio, saranno costretti a ricredersi o almeno è auspicabile che ciò avvenga se vorranno sperare di comprendere quello che gli accadrà attorno.
Uno degli obiettivi che l’identificazione di questo fondamentale soggetto ci ha permesso di raggiungere, è stata l’identità dell’uditorio a cui si rivolgeva il Signore quando spiegò il segno della Sua presenza e del termine del sistema di cose.
Nessuno farebbe fatica ad ammettere che nel primo adempimento della profezia riportata in Matteo capitolo 24, l’uditorio di riferimento erano i suoi discepoli, quindi i giudei, gli abitanti di quella nazione.
Anche quando nel 37 E.V. cominciarono ad aggiungersi le altre pecore, ovvero i cristiani provenienti da altre nazioni, il punto di riferimento rimase lo stesso.
I veri cristiani sapevano benissimo qual era il luogo santo e cosa intendesse il Signore quando menzionò la cosa disgustante – Matteo 24:15
Se non avessero compreso questo, neppure avrebbero compreso quando sarebbe stato il momento di “fuggire ai monti” - Matteo 24:16
Spostandoci però ai giorni nostri sembra che le cose si siano complicate enormemente per il fatto che i cristiani sarebbero sparsi in tutta la terra abitata e per tutte le disquisizioni fatte sull’Israele spirituale.
Riflettiamo.
Nel 37 E.V. Israele si “allarga” alle nazioni, come diceva la profezia, e da quel momento non tutta Israele è effettivamente Israele e nello stesso tempo la radice di Israele viene salvata – Romani 11:25, 26; Atti 10:30-35
Quindi la profezia del Signore relativa alla distruzione del tempio e di quello che ancora è chiamato “luogo santo” avviene ben 33 anni dopo la chiara identificazione dell’Israele spirituale, cioè un Israele secondo il cuore di Geova, scelto da tutte le nazioni e non semplicemente per diritto di nascita – confronta Geremia 3:14-17; Romani 10:11-13
Avviene anche in un periodo in cui i cristiani sono ormai sparsi in tutta la terra allora conosciuta – confronta Romani 10:18
Quindi dove sarebbe tutta questa differenza con i nostri giorni che escluderebbe Gerusalemme come punto di riferimento?
I soggetti fondamentali e le condizioni, a parte la presenza del Tempio*, sono esattamente gli stessi.
L’unica vera differenza forse è solo nella nostra testa, nei nostri preconcetti, nella nostra educazione religiosa.
Dallo studio di Rivelazione abbiamo visto che buona parte delle trombe di giudizio, se non tutte, riguardano proprio Israele.
Or mentre al presente ci è chiara la portata della sesta tromba, la quale identifica la guerra mondiale che coinvolgerà un gran numero di nazioni, è difficile stabilire fino a che punto le trombe precedenti coinvolgeranno Israele.
È evidente che Israele rimane il punto di riferimento e quindi questo articolo non intende ritrattare questo intendimento ma non è una questione secondaria capire il livello di coinvolgimento di questa nazione.
Nell’articolo intitolato “Si avvicina la tempesta”** si mettevano a confronto una serie di Scritture per cercare di comprendere chi fossero gli alberi e l’erba che, allo squillo della prima tromba, verrebbero bruciati.
La conclusione fu che gli alberi e l’erba non potevano essere altri che “il popolo di Dio” che era diventato apostata, idolatra, che aveva riposto la sua fiducia nelle nazioni offendendo il Creatore e che fosse addirittura sporca di sangue.
Ovviamente tale articolo partiva in tutta onestà dal principio che “il popolo di Dio” fosse l’organizzazione dei Testimoni di Geova per cui questa tromba doveva essere un severo giudizio da parte di Dio il quale avrebbe permesso al re del nord di causare una certa sofferenza al Suo popolo come già accaduto in passato – confronta Isaia 43:28
Dal momento che alla fine della sesta tromba il re del nord vince la guerra divenendo l’unico re dominante in tutta la terra, si ipotizzava che questo si sarebbe iniziato a vedere nella proscrizione dell’opera di predicazione (il sacrificio continuo) proprio nei suoi territori, prima di allargarsi in tutta la terra – Rivelazione 13:2; Daniele 8:11, 12
Confrontando le Scritture abbiamo compreso che gli alberi e l’erba sono effettivamente il popolo di Dio disubbidiente e ribelle, tuttavia avendo sbagliato il soggetto principale è ovvio che l’interpretazione è risultata errata (e questo dimostra quanto sia importante non avere pregiudizi nello studio delle Scritture e quanto esista questo pericolo per ognuno di noi).
Il popolo di Dio disubbidiente e idolatra (che ha smesso d’essere il popolo di Dio, almeno nel suo insieme e come nazione) fu la nazione di Israele in passato ed è la nazione di Israele nei nostri giorni.

Quindi sembrerebbe che la prima tromba, la quale parla di “grandine e fuoco mescolati con sangue scagliati sulla terra… un terzo della terra bruciato, e un terzo degli alberi bruciato, e tutta la verde vegetazione bruciata” si riferisca ad un serio attacco di tipo militare.
Isaia 1:29-31 infatti parla degli alberi massicci che la nazione ha desiderato e che loro stessi sarebbero diventati come un albero appassito aggiungendo che “l’uomo forte” sarebbe diventato stoppa che sarebbe bruciata.
È chiaro che finché applicavamo questa profezia ai testimoni di Geova sparsi nel mondo, ed in particolare quelli presenti nel territorio del re del nord, questo poteva significare che gli “uomini scelti”, ovvero personaggi di spicco di questa organizzazione, sarebbero stati “bruciati”, cioè imprigionati o eliminati in vari modi da parte del re del nord.
Comprendendo invece che il soggetto “incriminato” è tutt’altro, le cose cambiano decisamente.
Successivamente abbiamo visto molti altri motivi per cui il popolo a cui è diretta la prima tromba e non solo deve essere Israele e non staremo qui a ripeterli.
Chi è interessato può senz’altro andare a cercare gli articoli più vecchi i quali hanno “aggiustato il tiro” e hanno reso comprensibili molte altre situazioni, descritte nella Bibbia, prima lasciate completamente al buio.
Comunque tornando al “punto di riferimento fondamentale”, cioè Israele, sembrerebbe indicare che gli alberi maestosi siano innanzitutto capi militari e che l’erba verde possano essere militari semplici o addirittura civili.
Non possiamo per ora esserne sicuri e la prudenza è d’obbligo, ma intanto possiamo vedere che una di quelle cose in cui Israele confida (anziché in Dio) è proprio la potenza del proprio esercito ed arsenale militare e nei suoi alleati.
Inoltre se si sta parlando di attacco di questo genere è solo scontato asserire che un’eventuale potenza nemica andrebbe a colpire postazioni di tipo militare, cioè postazioni dove non solo si trovano armi e armamenti ma anche molti militari, di alto grado e non, compresi generali etc.
Non avendo il dono dell’ispirazione divina, quanto sopra è soltanto un’ipotesi che comunque sembra in armonia con molti episodi del passato che, a quanto dice la Bibbia, “servono per nostra istruzione” - Romani 15:4
Onestamente è difficile dare qualche altra spiegazione agli effetti di questa tromba ed inoltre questo intendimento rientrerebbe a pieno titolo nelle parole del Signore il quale indicò la guerra come primo aspetto del segno della Sua presenza – Matteo 24:6; Luca 21:9
Ora, però, sorge un piccolo problema proprio relazionato al punto di riferimento, o visuale, menzionato all’inizio.
Abbiamo detto che l’uditorio a cui si rivolge il Signore era Israele nel primo secolo ed è Israele nei nostri giorni.
Abbiamo detto che Israele deve essere coinvolta in tutte o quasi tutte le trombe menzionate in Rivelazione… e allora perché il Signore disse “voi udrete di guerre?” - vedi anche Marco 13:7
Il verbo utilizzato sembra un po’ strano se partiamo dal principio che il segno inizia con una guerra che coinvolge Israele.
Molti di noi avrebbero detto “voi vedrete guerre” oppure “vi ritroverete in mezzo a guerre” ma non “udrete di...”.
Non si sta insinuando che Israele sarà lasciata eternamente fuori da queste guerre perché il suo personale coinvolgimento è assolutamente evidente nella seconda tromba (che parla della montagna in fiamme – confronta Geremia 51:25) nella quinta e nella sesta.
Si sta cercando di capire se la prima guerra, che dovrebbe dare inizio al segno della presenza del Signore e che dovrebbe essere descritta da questa tromba, debba coinvolgere Israele come nazione oppure una nazione vicina.
Questa riflessione è motivata dal termine utilizzato dal Signore e cioè “voi udrete”.
Voi udrete perché coinvolgerà la vostra stessa nazione o nazioni più o meno vicine?
Proviamo ad ipotizzare entrambi gli scenari per non trovarci impreparati, perché se dallo squillo della prima tromba iniziano le 2300 sere e mattine, è evidente che riconoscerla è di fondamentale importanza.
Se la prima tromba riguarda un poderoso e deciso attacco contro la nazione di Israele, allora la guerra da riconoscere è semplice.
Al momento tutte le “guerre” in atto in Israele non sono dovute all’attacco diretto di una nazione (anche se le notizie ufficiali vorrebbero raccontarci il contrario) ma alle varie sommosse interne dovute alla coesistenza forzata di due stati.
L’attacco di una nazione esterna contro Israele (che potrebbe essere il re del nord come una qualsiasi sua estensione, ovvero nazione alleata della Russia) sarebbe unica nel suo genere e quindi facilmente riconoscibile.

La prima tromba colpirà Israele o una zona di confine?

Che dire, però, se questa prima guerra riguardasse una nazione vicina o anche non vicina?
Le cose potrebbero complicarsi un po’ perché in passato abbiamo visto molte guerre, tra cui quella che coinvolse l'Afghanistan, l’Iraq, la Libia e altre.
Cosa dovrebbe avere di diverso questa guerra per farsi riconoscere rispetto alle altre?
Sicuramente non può essere la portata perché dovrebbe superare la seconda guerra mondiale in distruttività e questo è possibile e anche probabile per la sesta tromba, non per la prima.
A prima vista sembrerebbe che non abbiamo alcun indizio per comprendere quale guerra sarà riconoscibile come quella indicata dal Signore salvo coinvolgere direttamente Israele ma non è proprio così.
Abbiamo detto che attraverso le Scritture siamo arrivati a comprendere che gli alberi e l’erba che vengono bruciati non sono altri che il popolo di Dio disubbidiente e idolatra per cui questa identificazione non sembra escludere ogni possibilità che la guerra identificativa della presenza del Signore riguardi qualche altra nazione?
Anche se improbabile in realtà non lo esclude perché le scritture confrontate fanno riferimento al popolo ma non esclusivamente alla nazione.
A differenza della seconda e quinta tromba che identificano senza ombra di dubbio la nazione, la prima tromba identifica soltanto il popolo.
Questo apre alla possibilità che la prima guerra possa riguardare alcuni notevoli insediamenti di questo popolo ai confini di altre nazioni come ad esempio le alture del Golan le quali sovrastano i confini di Siria, Libano e Giordania.
Israele occupa queste e altre zone, tra l’altro contro l’apparente condanna dell’ONU, con notevoli insediamenti militari.
Un attacco su questi insediamenti coinvolgerebbe una parte del popolo di Israele ma non la nazione (non ancora).
E in questa ipotesi, per essere riconoscibile, l’attacco dovrebbe davvero essere notevole, visto che anche al presente ci sono vari scontri di tipo militare dovuti proprio alla loro posizione.
Questo potrebbe spiegare perché il Signore disse “udire” e non “vedere”… in quanto gli abitanti di Gerusalemme (il suo uditorio) non sarebbero stati coinvolti immediatamente in questa guerra ma ne avrebbero avuto subito notizia.
Questo potrebbe spiegare perché la guerra tra il re del nord e il re del sud non scoppia immediatamente.
Sappiamo benissimo che se Israele ricevesse un attacco diretto entrerebbero in campo tutte le forze NATO (e in un nanosecondo) compresi gli USA e questo spingerebbe la Russia ad intervenire.
Una cosa che sembra strana, infatti, è che dall’eventuale attacco su Israele (prima tromba) sia necessario aspettare la sesta per vedere tutte le forze in campo.
L’unica cosa che sembrerebbe giustificare questo allungamento dei tempi (i quali potrebbero essere in realtà molto brevi) è che il primo attacco, anche ammesso diventi subito dopo una guerra, non sia direttamente rivolto alla nazione ma ai territori di confine presi illegalmente.
Anche questa è un’ipotesi ma che al momento sembra coerente con il susseguirsi degli avvenimenti.
Subito dopo, infatti, si legge della seconda tromba che coinvolge “la grande montagna in fiamme”, espressione utilizzata in Geremia 51:25 ad indicare Babilonia.
Noi sappiamo chi è la moderna Babilonia.
Che una guerra iniziata come “guerra di confine” possa facilmente e molto velocemente trasformarsi nella guerra estesa tra le nazioni in gioco è molto facile, addirittura scontato.
Ecco dunque che una guerra del genere, pur non coinvolgendo immediatamente l’intera nazione di Israele, diverrebbe riconoscibile per le sue immediate conseguenze ed ecco perché inizialmente il popolo di Dio semplicemente “ode di guerre” senza esserne direttamente o immediatamente coinvolto.
Anche questa è un’ipotesi.
Dovremo aspettare per capire meglio.

Lo scopo finale di questo articolo è dunque un incoraggiamento fare molta attenzione ai prossimi avvenimenti senza avere verità assolute (non siamo ispirati) né sottovalutare le parole utilizzate dal Nostro Signore.
Prestare attenzione alla profezia è molto importante per comprendere il tempo in cui viviamo e sapere anche cosa fare quando sarà il momento, a somiglianza dei primi cristiani.


Note in calce
* Si veda l’articolo “Il Tempio sarà ricostruito?” al seguente link

** L’articolo dedicato alla prima tromba che ipotizzava i testimoni di Geova come il soggetto menzionato nella Bibbia si trova al seguente link http://attenzioneallaprofezia.blogspot.it/2017/09/si-avvicina-la-tempesta.html

Commenti

  1. le 2300 sere e mattine sono 1150 giorni sono due sacrifici al giorno quello della sera e della mattina

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    1. Grazie per il commento. Indubbiamente la menzione di sera e mattino fa riferimento ai sacrifici ma la scrittura non dice "1150 sere e 1150 mattine" e non dice neppure "2300 TRA sere e mattine" ma dice precisamente "Egli mi rispose: "Fino a duemilatrecento sere E mattine; poi il santuario sarà purificato" - Daniele 8:14, Nuova Riveduta. Quindi, a meno che non esista una versione che dica diversamente, scrivere "duemilatrecento sere e mattine" significa 2300 sere E 2300 mattine.

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