Geremia capitolo 6
Mettetevi al riparo, o figli
di Beniamino, di mezzo a Gerusalemme; e suonate il corno in Tecoa. E
su Bet-Accherem alzate un segnale di fuoco; perché la calamità
stessa ha guardato dal nord, sì, un gran crollo.
Come abbiamo visto in vari
articoli precedenti, l’Iddio Onnipotente sta per punire il Suo
vecchio popolo a motivo della sua sfacciata disubbidienza.
Comprendendo l’importanza
che l’attuale Israele riveste ancora nelle profezie bibliche,
questo non dovrebbe sorprenderci.
Anzi queste scritture ci fanno
capire che il nostro amorevole Padre continua ad incoraggiare, fino
all’ultimo momento, chiunque è in grado di comprendere questo
messaggio, a venir via dalla nazione apostata.
L’invito a “mettersi al
riparo” è rivolto a tutti coloro che ancora amano Geova nonostante
la nazione, nel suo insieme, è destinata alla distruzione.
Questo invito continuerà fino
all’ultimissimo momento a l’abbiamo visto durante lo studio di
Rivelazione.
Il re del nord porterà presto
una calamità su questa nazione e solo chi è saggio cercherà riparo
nella conoscenza di Dio – Proverbi 7:11, 12
2 La figlia di Sion ha
somigliato realmente a una donna bella e raffinata. 3 A lei
venivano i pastori e i loro branchi. Contro di lei piantarono le
[loro] tende tutt’intorno. Pascolarono ciascuno nella sua propria
parte. 4 Contro di lei hanno santificato la guerra: “Levatevi, e
saliamo a mezzogiorno!”
“Guai a noi, poiché il
giorno è declinato, poiché le ombre della sera continuano ad
allungarsi!”
La nuova traduzione del Nuovo
Mondo rende questi versetti in maniera molto diversa.
Nella traduzione qui riportata
si vedono due fasi ben distinte.
All’inizio è come se
Geremia ricordasse “ i bei tempi andati” e poi si rendesse conto
della realtà attuale.
Tuttavia “piantare le tende
tutt’intorno” non ha mai nulla di positivo: è un’azione di
guerra.
Quindi è sicuramente più
corretta la nuova versione che dice “I pastori e i lori branchi
verranno. Pianteranno le tende tutt’intorno a lei, pascoleranno
ognuno il proprio gregge. “Preparate la guerra contro di lei! Su,
attacchiamola a mezzogiorno!”.
Il fatto che si dica che Sion
“assomiglia a una donna bella e raffinata” non è un semplice
ricordo nostalgico dello scrittore ma indica che il conquistatore
proveniente dal nord la desidera.
Cioè desidera prenderla come
spoglie.
Questo sembrerebbe in armonia
con Daniele 11:41 che dice che “entrerà anche nel paese
dell’Adornamento” depredando, almeno in parte, le sue ricchezze.
5 “Levatevi, e saliamo
durante la notte e riduciamo in rovina le sue torri di dimora”.
6 Poiché Geova degli
eserciti ha detto questo: “Tagliate legna ed elevate contro
Gerusalemme un bastione d’assedio. È la città con la quale si
devono fare i conti. In mezzo ad essa non c’è che oppressione.
Se gli abitanti della nazione
apostata prestassero attenzione alla Scrittura, dovrebbero
rabbrividire sapendo chi c’è dietro questo furibondo attacco.
È Geova stesso a guidare
questa nazione lontana per eseguire i Suoi giudizi, esattamente come
è già accaduto in passato.
Non rendendosi conto di questo
essi confidano nel moderno “Egitto”, ovvero l’impero
anglo-americano senza sapere che la profezia aveva già detto “non
scamperà” - Daniele 11:42
Con questa nazione bisogna
fare i conti perché, esattamente come abbiamo visto nella visione di
Zaccaria, non c’è altro che oppressione.
7 Come una cisterna tiene
fresche le sue acque, così essa ha tenuto fresca la sua malizia.
Violenza e spoliazione si odono in lei; infermità e piaga sono di
continuo dinanzi alla mia faccia.
Come abbiamo visto anche in
articoli precedenti, gli abitanti non solo commettono spoliazione e
violenza ma sono anche incoraggiati a continuare così dai loro
stessi maestri.
8 Correggiti, o Gerusalemme,
affinché la mia anima non si volga disgustata da te; affinché non
ti ponga come una distesa desolata, un paese disabitato”.
9 Geova degli eserciti ha
detto questo: “Immancabilmente racimoleranno il rimanente d’Israele
proprio come una vite. Rimetti la mano come un vendemmiatore sui
viticci”.
Comunque questo attacco da
parte del re del nord non significherà la distruzione di Israele
(non ancora).
Coloro che vedranno questo
attacco e sopravvivranno, avranno l’opportunità di riflettere
sulla propria condizione.
Vedranno come anche
“l’Egitto”, così numeroso e potente, non sarà stato in grado
di proteggerli.
Questo potrebbe farli
riflettere su chi è Colui che guida questo attacco – confronta
Rivelazione 9:7-11
Anche dopo questo avvenimento
ci sarà ancora l’opportunità di salvarsi.
Essi ascolteranno?
10 “A chi parlerò e darò
avvertimento, perché odano? Ecco, il loro orecchio è incirconciso,
così che non possono prestare attenzione. Ecco, un biasimo è
divenuta per loro la medesima parola di Geova, nella quale non
possono provare diletto. 11 E son divenuto pieno del furore di
Geova. Mi sono stancato di contenere”.
“Versa[lo] sul fanciullo
nella via e sull’intimo gruppo dei giovani nello stesso tempo;
poiché anch’essi saranno presi, l’uomo insieme a sua moglie, il
vecchio insieme a chi è pieno di giorni. 12 E le loro case
certamente passeranno in possesso ad altri, i campi e le mogli nello
stesso tempo. Poiché stenderò la mia mano contro gli abitanti del
paese”, è l’espressione di Geova.
13 “Poiché dal più
piccolo d’essi fino al più grande d’essi, tutti fanno per sé
guadagno ingiusto; e dal profeta fino al sacerdote, ciascuno agisce
falsamente.
Purtroppo gli abitanti
dell’Israele apostata hanno soffocato la Parola di Dio con
un’infinità di tradizioni e comandi umani – confronta Matteo
15:6-9
Questo li ha portati a
commettere ingiustizia e ad indurire il proprio cuore.
Facciamo molta attenzione a
quanto è scritto in Geremia e cerchiamo di comprendere questo strano
connubio tra il “vecchio” popolo di Dio e il popolo di Dio sparso
in tutta la terra.
Durante lo studio del terzo
capitolo abbiamo visto un’interessante distinzione tra Giuda ed
Israele ma anche come entrambe hanno bisogno del perdono di Geova.
Tutto questo ci serve per
farci un onesto autoesame.
Abbiamo anche noi reso la
Parola di Dio senza valore a causa della nostra tradizione?
Ci facciamo correggere dalla
Parola di Dio a prescindere da chi ci sta intorno?
14 E cercano di sanare la
frattura del mio popolo con leggerezza, dicendo: ‘C’è pace! C’è
pace!’ quando non c’è nessuna pace. 15 Provarono essi vergogna
perché avevano fatto qualcosa di detestabile? Per prima cosa, non
provano positivamente nessuna vergogna; e poi, non hanno saputo
nemmeno come sentirsi umiliati. Perciò cadranno fra quelli che
cadono; nel tempo in cui dovrò fare i conti con loro inciamperanno”,
ha detto Geova.
La nazione apostata non
conosce vergogna ma si sta avvicinando velocemente il momento della
resa dei conti.
Essi sono sicuri della loro
protezione – confronta Rivelazione 18:7
Anche noi dobbiamo fare
attenzione a non confidare nella protezione di questo mondo.
Inoltre non dobbiamo ripeterci
scioccamente “C’è pace!” senza studiare accuratamente la
Parola di Dio.
Non è forse quello che
abbiamo sentito?
“Tutte le profezie si sono
adempiute… non ci sarà un’altra guerra umana… aspettiamo solo
il grido di pace e sicurezza...”.
E’ proprio così?
Dove dovremmo scavare per
capire la volontà di Dio per noi?
Nei nostri desideri o nella
Parola di Dio?
16 Geova ha detto questo:
“State fermi nelle vie, e vedete, e chiedete dei sentieri di molto
tempo fa, dov’è, ora, la buona via; e camminate in essa, e trovate
riposo per le anime vostre”. Ma essi dicevano: “Non cammineremo”.
È vero che queste parole sono
rivolte principalmente a quello che un tempo era il popolo di Dio ma
comprendendo che Dio è sempre lo stesso, non possiamo prendere alla
leggera questi avvertimenti.
Gli attuali abitanti di
Israele potrebbero riprendere umilmente la Parola di Dio e
comprendere qual è la “buona via”, abbandonando tradizioni,
amoreggiamenti con le nazioni del mondo e quant’altro.
Anche noi abbiamo il
privilegio e la grande responsabilità di fare lo stesso.
17 “E suscitai su di voi
sentinelle: ‘Prestate attenzione al suono del corno!’” Ma essi
dicevano: “Non presteremo attenzione”. 18 “Perciò udite, o
nazioni! E sappi, o assemblea, ciò che sarà fra loro. 19 Ascolta,
o terra! Ecco, farò venire la calamità su questo popolo come frutto
dei loro pensieri, poiché non prestarono attenzione alle mie proprie
parole; e la mia legge, anch’essa rigettavano”.
Quanti stanno prestando
ascolto al suono del corno?
Avete già avuto modo di
parlare con altri in merito a quello che dovrà accadere?
Cosa vi hanno risposto, nella
maggioranza dei casi?
Forse vi avranno fatto un
sorriso sprezzante pensando che “vi siete montati la testa” per
cercare di comprendere le profezie.
Forse vi avranno detto “non
puoi insegnare cose che vanno contro l’intendimento ufficiale” o
forse vi avranno dato dell’apostata.
Eppure l’attacco del re del
nord è chiaro.
Basta leggere la Bibbia con
attenzione.
Stiamo prendendo sul serio la
responsabilità di “suonare il corno”?
Israele, nel suo insieme, non
presterà attenzione.
Che dire di noi?
20 “Che m’importa che tu
faccia venire perfino olibano da Saba e la buona canna dal paese
lontano? I vostri olocausti non servono a nessun piacere, e i vostri
medesimi sacrifici non mi sono stati graditi”. 21 Perciò Geova
ha detto questo: “Ecco, metto per questo popolo pietre d’inciampo,
e certamente inciamperanno in esse, padri e figli insieme; il vicino
e il suo compagno periranno”.
Esattamente come disse il
Signore, essi immaginano d’avere l’approvazione di Dio e di
essere ascoltati attraverso la loro forma di adorazione puramente
formale.
Questi avvertimenti valgono
ovviamente anche per noi.
Per tutti coloro che hanno
detto che “la profezia non è molto importante… accadrà quello
che accadrà” queste parole sono significative.
Ha forse valore l’adorazione
formale se non ci preoccupiamo di conoscere la volontà di Geova e
cioè anche quello che accadrà tra poco?
22 Geova ha detto questo:
“Ecco, un popolo viene dal paese del nord, e una grande nazione si
desterà dalle più remote parti della terra. 23 Afferreranno
l’arco e il giavellotto. È un [popolo] crudele, e non avranno
pietà. La loro medesima voce risuonerà proprio come il mare, e
cavalcheranno su cavalli. È schierato in ordine di battaglia come un
uomo di guerra contro di te, o figlia di Sion”.
Anche se da un punto di vista
umano sembra davvero impensabile un attacco del genere contro
Israele, soprattutto considerando chi è il suo protettore, questo è
esattamente ciò che accadrà.
24 Ne abbiamo udito la
notizia. Ci son cascate le mani. La stessa angustia si è
impossessata di noi, doglie come quelle di una donna che partorisce.
25 Non uscire nel campo, e non camminare nemmeno nella via; poiché
c’è la spada che appartiene al nemico, c’è spavento
tutt’intorno. 26 O figlia del mio popolo, cingiti di sacco e
voltolati nella cenere. Fa lutto come per un [figlio] unico, lamento
di amarezza; perché all’improvviso verrà su di noi lo
spogliatore.
Sì, l’impero
anglo-americano non sarà in grado di dare protezione a questa
prostituta.
Essi avrebbero dovuto cercare
rifugio in Geova, chiedendo a Lui perdono e abbandonando la loro
adorazione ipocrita.
Adesso è troppo tardi per
evitare la punizione.
Nessuno potrà fermare lo
spogliatore.
27 “Ho fatto di te un
saggiatore di metalli fra il popolo, uno che fa una completa ricerca;
e noterai e dovrai esaminare la loro via. 28 Sono tutti uomini dei
più ostinati, che vanno in giro come calunniatori, rame e ferro. Son
tutti rovinosi. 29 Il mantice è stato arso. Dal suo fuoco esce il
piombo. Si è continuato a raffinare intensamente solo per nulla, e
quelli che sono cattivi non sono stati separati. 30 Certo li
chiameranno argento rigettato, poiché Geova li ha rigettati”.
Nonostante la disciplina di
Geova sia un fuoco raffinatore, essi si sono rifiutati dal farsi
purificare.
Non esce nulla di buono da
questi metalli.
Sono ostinati, fieri e
calunniatori.
Alla fine Geova li rigetterà
completamente.
Cosa possiamo trarre da questi
versetti?
Come abbiamo detto, benché
queste scritture si applichino principalmente alla nazione di
Israele, abbiamo tanto su cui riflettere.
Anche
noi potremmo aver sviluppato certi atteggiamenti deleteri ed è
indubbio che la disciplina di Geova si abbatterà anche su di noi.
Esattamente
come fu invitato a fare Israele, anche noi dobbiamo "ricercare
Geova" e non illuderci con falsi ragionamenti.
Solo
attraverso la Sua Parola possiamo ricercare Geova e attraverso Essa
dobbiamo essere disposti a fare i cambiamenti necessari.
Ovviamente
non sarà possibile fare i cambiamenti necessari se noi siamo quelli
che hanno capito tutto.
Scaviamo
invece nella Parola di Dio per comprendere cosa deve succedere ma
anche per "suonare il corno" verso coloro che continuano a
ripetersi "C'è pace. Su di noi non verrà nessuna calamità".
P.S. La
nostra opera di "risveglio", se così vogliamo chiamarla e
sempre che Geova ci abbia dato questo privilegio,
dovrebbe essere rivolta verso coloro che si pongono domande e che
sono disposti al dialogo.
Questa
non è un'opera " a strascico" come la nostra normale opera
di predicazione e cerchiamo di capirne il motivo.
Noi
sappiamo che l'opera di predicazione dovrà essere "soppressa"
e questo avverrà a motivo della disciplina di Geova, prima del suo
impulso finale che porterà alla fine di questo sistema di cose.
Quindi
sia chiaro: noi non dovremmo predicare ai nostri fratelli nella
speranza che ci sia una "rivoluzione" all'interno del
popolo di Dio e quindi un risveglio generale in questo
periodo di tempo.
Se così
fosse le profezie non si adempirebbero.
Al
contrario cerchiamo di svegliare singolarmente coloro i quali si
pongono domande affinché sveglino altri per essere poi pronti,
quando arriverà il momento, per "condurre altri alla giustizia"
in armonia con Daniele 11:33-35
Ovviamente
non vogliamo montarci la testa per cui non possiamo sapere se saremo
proprio noi "quelli che hanno perspicacia"; potrebbero
essere altre persone e noi, quali attenti studiosi delle profezie,
dovremo essere pronti a riconoscerli e seguirli.
Comunque
a prescindere di chi sarà chi, questo deve avvenire probabilmente
durante o poco prima la grande tribolazione.
Quando
molti nostri fratelli saranno spaesati da quello che accadrà (non
rientrando in quello che avevano sempre creduto) forse avremo
il privilegio di aiutarli a prestare maggiore attenzione alle
profezie (cosa che includerà certamente l'organizzarsi per
raggiungere la terra promessa).
Quindi
cerchiamo di essere prudenti prima di tutto senza predicare in
maniera invasiva e senza criterio.
Per
questo motivo ritengo che internet (tramite blog o altri modi) possa
essere un buon metodo ovviamente valutando caso per caso.
Anch'io
ho parlato con un paio di miei amici ma non sono andato "in
predicazione" allo scoperto parlando di queste cose.
Per il
resto, con la maggioranza dei fratelli continuiamo a tenere un
profilo basso.
Un sentito grazie al fratello che mi ha suggerito di mettere in chiaro una cosa che avevo probabilmente dato per scontata.
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