La luce risplende solo se lo permettiamo
Quando abbiamo conosciuto la verità della Parola di Dio abbiamo
provato una grande ed incontenibile gioia.
Dopo anni di oscurità totale ed ipocrisia, abbiamo visto qualcosa
risplendere nel buio.
Se eravamo atei ed evoluzionisti, ingannati da quella che falsamente
veniva chiamata "conoscenza", abbiamo compreso che Dio
esiste davvero e che era possibile conoscerlo attraverso la Sua
Parola.
Se eravamo credenti ma confusi dalla chiesa e delusi dall'ipocrisia
del clero, abbiamo compreso che Dio è molto diverso da come ci era
stato spiegato.
Abbiamo compreso che Dio non è solo reale, ma anche vicino
a tutti coloro che lo ricercano con spirito e verità – Giovanni
4;23, 24
E durante lo studio della Parola di Dio, se mai avessimo espresso
qualche paura o preoccupazione di "ricadere nel buio", ci
siamo sentiti confortare da scritture come Isaia 40:6-8 che tra le
altre cose dice "L’erba verde si è seccata, il fiore è
appassito; ma in quanto alla parola del nostro Dio, durerà a tempo
indefinito”.
Quindi il concetto era semplice e forte: qualunque cosa dovesse
succedere in futuro, nessuno potrà toglierci quello che abbiamo
imparato.
Tutti ci possono deludere, così come noi possiamo deludere tutti –
confronta Salmo 14:2, 3
Dio, però, non ci deluderà mai. I Suoi principi e le Sue leggi non
cambieranno mai - Malachia 3:6; Romani 3:4
Chi è più saldo della Roccia? - Deuteronomnio 32:4
Quindi è stata la Parola di Dio ad ad aiutarci e a rafforzare la
nostra fede.
Noi non ci siamo dedicati ad un gruppo di persone, ad una
organizzazione, ad uno stile di vita particolare o a qualsiasi altra
persona o cosa ma a Dio e l'abbiamo fatto perché abbiamo
imparato a conoscerLo e ad apprezzerLo attraverso la Sua santa
Parola.
In nessun altro modo – Giovanni 6:44; 14:6
Abbiamo compreso quale fosse la verità non perché ce lo dicesse
Tizio o Caio, per quanto gentile e benintenzionato fosse, ma
perché, attraverso la Bibbia, si capiva che era ciò
che era scritto
– Matteo 4:4
Questo forse è un concetto che, col tempo, abbiamo cominciato a
prendere per scontato per cui è necessario ribadirlo.
Siamo tutti d'accordo che il Figlio di Dio fosse la persona più
intelligente ed istruita nonché la più autorevole mai
esistita, non è vero?
Rileggiamo questa frase e ripensiamoci un attimo.
Se siamo d'accordo con quanto asserito, è altresì evidente che egli
avrebbe avuto l'autorità e soprattutto l'autorevolezza di parlare di
sua propria iniziativa, secondo la propria perspicacia e
sapienza, non è vero?
Eppure il Signore stesso, moltissime volte nei suoi discorsi, per
dare peso alle sue parole disse: "E' scritto".
Non copriamo la luce della Parola di Dio con il nostro pregiudizio |
Non ci sembra un esempio meraviglioso da cui apprendere?
Esiste qualcuno, oggi sulla terra, che ha più autorità del nostro
Signore?
A parole nessuno di noi direbbe "sì" ma i fatti contano
più delle parole e con i fatti probabilmente molti di noi
smentirebbero questa asserzione.
Come possiamo fare un'affermazione così pesante?
Ebbene, tutte le volte che andiamo "oltre ciò che è
scritto" smentiamo questa asserzione e andiamo oltre ciò
che è scritto, ad esempio, quando diciamo che è meglio sbagliare e
non approfondire certe questioni scritturali finché chi ha
l'autorità e il permesso di comprenderle non ci darà
il permesso di comprenderle.
E chi sarebbero coloro che hanno l'autorità oltre la Bibbia?
C'è davvero qualcuno che ha tale autorità?
Se la Bibbia insegnasse che dobbiamo aspettare coloro che hanno
l'autorità per cercare di comprenderla e che non potremmo mai
riuscirci da soli e, anzi, commetteremmo un grave peccato se ci
provassimo, allora sarebbe giusto così.
Piacevole o meno sarebbe scritturale e allora dovremmo piegarci alla
Scrittura.
Dovremmo accettare il fatto che la Bibbia è stata scritta solo per
qualche essere umano su miliardi di persone esistite ed esistenti e
sperare di conoscere qualcuno di questi per salvarci la vita.
Il punto che molti fanno fatica a comprendere (più per un discorso
emotivo che razionale) è che la Bibbia non insegna affatto questo.
Il giusto timore di Dio si ottiene solo con la conoscenza e se tale
conoscenza fosse preclusa alla maggioranza delle persone, non
potremmo temerlo, amarlo e adorarlo – Ecclesiaste 12:13, 14;
Giovanni 17:3
Anzi, la Bibbia dice che temerlo è un obbligo.
Potrebbe Dio chiederci di fare qualcosa sapendo che non saremmo mai
in grado di farlo e quindi condannarci per questo? - Confronta
Isaia 48:17, 18
Come conciliare l'idea che l'intendimento è riservato solo a poche
persone con il fatto che Dio non è parziale e ogni uomo "che lo
teme gli è accetto"? - Atti 10:34
E come potremmo mettere in armonia questo concetto con le parole
dell'apostolo Paolo quando dice "Continuate a provare se siete
nella fede, continuate a provare ciò che voi stessi siete" (2
Corinti 13:5) se fosse comunque impossibile, per noi, comprendere "se
siamo nella fede" salvo chiedendolo a coloro che avrebbero
l'autorità per dircelo?
La scrittura non dice "continuate a chiederci se
siete nella fede" ma a "provarlo"... e come avrebbero
potuto provarlo i primi cristiani?
La risposta è semplice: studiando attentamente le Scritture.
Gli apostoli, i quali avevano davvero lo Spirito Santo ed erano
investiti davvero di grande autorità, non si considerarono mai i
padroni delle fede degli altri ma dissero "provate a voi stessi
ciò che siete", riconoscendo che la loro autorità, per
quanto grande, sarebbe rimasta comunque legata alla Parola di Dio
- confronta 2 Corinti 1:24
Anzi abbiamo addirittura esempi di persone che, con un'autorità
inferiore, hanno potuto riprendere, giustamente e in coscienza,
coloro che erano "più in alto" grazie proprio all'autorità
concessa dalle Scritture – confronta Galati 2:11-14
Oggi questa sarebbe un'assoluta eresia soprattutto se parliamo di chi
è davvero "in alto in alto".
Se provi a contestare un'interpretazione ufficiale sei "un
apostata" a prescindere se lo fai con le Scritture o con
qualcos'altro, ma questo lo abbiamo ripetuto già molte volte e ne
siamo consci.
Se non aspetti l'intendimento di coloro che avrebbero l'autorità di
dirti in cosa credere e cosa non credere sei un apostata a
prescindere e ti stai incamminando nel "sentiero di Caino"
– Giuda 11-13
Sempre secondo alcuni, se per qualche strano motivo
avessi compreso davvero qualcosa di scritturale, dovresti tenertelo
per te per "non fare inciampare" qualcuno – confronta
Geremia 20:7-9
Ma davvero il motivo è questo o è forse il timore di perdere un po'
di immagine e autorità?
I nostri pregiudizi possono farci inciampare non certo la
Parola di Dio – Salmo 119:165
Sicuramente anche la samaritana avrebbe potuto inciampare quando si
sentì dire senza mezzi termini "Voi adorate ciò che non
conoscete" ma questo non accadde per un semplice motivo: era
davvero assetata di verità e cercava Dio con tutto il suo cuore –
Giovanni 4:22-26
Se andiamo a vedere onestamente il comportamento di tutti i profeti
non pare che fossero dei laureandi in tecniche di tatto e sicuramente
anche i cristiani non sacrificarono la Verità (cioé la Parola di
Dio) a vantaggio della gentilezza – 1 Pietro 3:15
Mitezza e profondo rispetto non significava "questa cosa
scritturale non la dico perché potrebbe turbare" – confronta
Atti 7:51-53
Quindi se inciampiamo davanti alla Verità, dobbiamo cambiare
noi, non la Verità.
Ed inoltre... perché non ci siamo mai fatti questi problemi quando
abbiamo mostrato, alle persone del mondo, che la "madonna"
non era la madre di Dio, che Gesù non era Dio, che l'inferno non
esisteva e che la cristianità – di cui questa persona
probabilmente faceva parte - era l'uomo dell'illegalità?
Non ci siamo mai fatti problemi perché eravamo consci che
quello che stavamo insegnando era in armonia con le Scritture, ed era
l'unica cosa che contava davvero.
Ovviamente non abbiamo disprezzato la persona che credeva a cose non
scritturali, innanzitutto perché forse eravamo stati nella sua
stessa situazione ma soprattutto perché eravamo consci che non
eravamo arrivati a comprendere certe cose attraverso la nostra
sapienza o intelligenza.
Eravamo lì solo per immeritatà bontà da parte del nostro amorevole
Padre, Geova.
Invece, per quanto riguarda i nostri fratelli (che dovremmo tantopiù
amare e interessarci della loro conoscenza biblica) qualcuno ci dice
"di non parlare con nessuno - a prescindere se i nostri
argomenti fossero in armonia con le Scritture - per non farli
inciampare".
Chi ama la Parola di Dio non inciampa (e anzi cercherà lì le
risposte) invece inciampa chi vede mettere in dubbio o ridimensionare
la propria autorità.
Ovviamente questo non ci autorizza a mancare di rispetto a coloro che
hanno una conoscenza inferiore alla nostra e tantomeno verso coloro
che prendono la direttiva anche se è molto facile – e a volte
strumentale - confondere i concetti.
Il rispetto non è sudditanza né adorazione: è una
questione di equilibrio.
Chi ci critica non è necessariamente un nostro nemico e chi ci loda
non è necessariamente un nostro amico - Proverbi 26:28
Dovremmo scendere nel merito di ogni contestazione e
l'obiettivo di questo blog, l'abbiamo ribadito ormai tante volte, è
sempre stato comprendere le profezie e non sparare a
zero su questo o su quello.
Comunque – e l'autore è dispiaciuto se questo discorso turberà
qualcuno - se è inevitabile toccare argomenti delicati (e quindi
contestare anche coloro che si ritengono incontestabili) invece di
pensare al rispetto che dobbiamo a Tizio o a Caio qualche volta
pensiamo anche al rispetto che merita la Parola di Dio.
Se comprendiamo che qualcosa non è scritturale, a prescindere
da chi ci viene insegnato, dobbiamo agire secondo quello che
abbiamo imparato.
Il 18 aprile del 1521, nella città di Worms, al cospetto
dell’imperatore Carlo V, Martin Lutero stava davanti ad un
funzionario dell’Arcivescovo di Treviri il quale, dopo avergli
mostrati molti dei libri che aveva già pubblicato, gli chiese “di
rispondere francamente e senza ambiguità” se li riprovasse insieme
agli errori che contenevano. La risposta data da Lutero fu:
«Poiché la Vostra Maestà e le vostre signorie desiderano una
risposta univoca, risponderò senza ambiguità e senza asprezza. A
meno che io non sia convinto con la Scrittura e con chiari
ragionamenti (poiché non accetto l’autorità di papi e
concili che si sono contraddetti l’un l’altro), la mia coscienza
è vincolata alla Parola di Dio. Non posso e non voglio ritrattare
nulla perché non è giusto né salutare andare contro coscienza. Qui
sto saldo. Non posso fare altrimenti. Iddio mi aiuti. Amen».
Ovviamente, e lo scrivo prima di ricevere sciocche critiche, l'autore
di questo blog non è un luterano nè ha particolare ammirazione per
Martin Lutero (ancor meno per i suoi seguaci) ma le parole che disse
in quell'occasione sono assolutamente condivisibili e scritturali.
Inutile dire che tutte le volte che abbiamo letto queste parole le
abbiamo sempre applicate a quei cattivoni della cristianità (sempre
gli altri).
Noi, invece, possiamo essere convinti anche senza Scritture e
anche senza chiari ragionamenti perché in questo modo
dimostriamo umiltà, sottimissione e rispetto verso chi prende la
direttiva.
Ovviamente noi siamo il popolo di Dio e quindi non sbagliamo per
definizione.
No, signori miei.
I dogmi lasciamoli alla cristianità.
Chi ha seguito questo blog dall'inizio si è reso conto che mai
è stata messa in dubbio l'ispirazione della Bibbia e neppure
l'identità del popolo di Dio – 2 Timoteo 3:16, 17; Rivelazione
12:17
Non si è mai messa in dubbio l'identità del Figlio di Dio – 1
Giovanni 2:22-25
Non si è mai fatto un discorso senza l'appoggio della Scrittura e se
ci sono stati errori (cosa inevitabile, visto che non abbiamo il dono
dell'infallibilità) ciò è stato fatto sempre in buona coscienza ed
in ogni caso l'autore era e rimane disponibile a ritrattare
tutto ciò che è stato scritto se ci sono motivi scritturali validi
per farlo (dire "te lo dice lo schiavo" non è un
motivo né un ragionamento scritturalmente valido).
Quindi questo blog non può definirsi apostata per definizione e dire
"è apostata chiunque non è d'accordo con lo schiavo" è
un ragionamento fasullo, capzioso e sicuramente non in armonia con il
messaggio biblico.
Ognuno, comunque, faccia le proprie considerazioni - Atti 4:19, 20
Io continuerò, finché potrò, a postare articoli scritturali e chi
vorrà potrà leggerli, dare il proprio contributo, condividerli
oppure non condividerli.
Ognuno porterà il proprio carico e in ultima analisi sarà Dio a
giudicare – Romani 14:10; Galati 6:5
Se per qualcuno è più corretto "aspettare lo schiavo"
piuttosto che studiare la Bibbia e sforzarsi personalmente di
comprenderla, lo valuti da se stesso – Proverbi 2:1-5; Matteo 15:9
Dal momento che è molto facile prendere per scontato quello che la
Bibbia ci ha permesso di comprendere (NON questo blog: la Bibbia)
rispolveriamo la memoria in base a quello che abbiamo ottenuto
"aspettando lo schiavo" sui temi profetici piuttosto che
prenderci la personale responsabilità di studiare la Bibbia
come la Bibbia stessa incoraggia a fare.
Se qualcuno vorrà leggere questo come "una critica gratuita"
nel confronti dello schiavo anziché riflettere sulla nostra
posizione davanti alle Scritture e a Dio, sarà libero
di farlo.
L'angelo che prende l'incenso e lo riempie del fuoco dell'altare per
gettarlo sulla terra e a cui seguono tuoni, voci, lampi e terremoti
(Rivelazione 8:5) sono i fratelli spirituali di Gesù che, nel 1919,
"accesero un fuoco simile nella cristianità" – vedi
il libro "re" a pagina 131 – e almeno una parte di
questo segno si rivela nell'assemblea di Cedar Point (Ohio, USA)
tenuta nel settembre di quell'anno.
L'avvenimento dei sette angeli che si preparano a suonare le trombe
descritto in Rivelazione 8:6 sono (almeno in parte, qua non si
capisce bene) "la ravvivata classe di Giovanni che dal 1919 al
1922 fu impegnata a riorganizzare il ministero pubblico e a
incrementare l'attività di stampa". La rivista L'Età d'oro
(oggi, "Svegliatevi!") è "uno strumento paragonabile
ad una tromba che avrebbe svolto un ruolo determinante nello
smascherare l'ingerenza della falsa religione nella politica" –
vedi il libro "re" a pagina 132
Ovviamente il terzo della terra che viene bruciato dalla prima tromba
descritto in Rivelazione 8:7 è la cristianità che tra l'altro muore
"agli occhi di Geova", non letteralmente – vedi le
pagine 133, 134 dello stesso libro.
Questo però avviene al secondo storico raduno, sempre a Cedar
Point, il 10 settembre 1922.
Quindi la prima tromba è suonata, o è suonata in "maniera
notevole", il 10 settembre 1922.
Comunque da quello che si comprende questa tromba sta continuando a
suonare.
Il secondo squillo di tromba (il monte scagliato nel mare, il mare
diventa sangue etc, decritto in Rivelazione 8:8, 9) "siamo
aiutati a comprenderlo" esaminando ciò che avvenne
all'assemblea a Los Angeles (ci spostiamo finalmente da Cedar Point)
dal 18 al 26 agosto 1923.
La risoluzione che si prese a quell'assemblea "fu un risultato
del suono della seconda tromba" – vedi le pagine 134, 135
Il terzo angelo, dove si menziona la grande stella ardente che cade
sui fiumi e sulle fonti delle acque (Rivelazione 8:10, 11) è la
cristianità che apostatò addirittura alla fine del primo secolo ma
"diviene evidente" solo nel 1919 (guardate il paragrafo 22)
e diviene ancor più evidente dal 1922 quando il gruppo di cristiani
unti rinnovò la campagna di esplicito smascheramento degli errori
del clero.
E, neanche a dirlo, degna di nota fu l'assemblea tenuta a Columbus
(Ohio, USA) dal 20 al 27 luglio 1924 – vedi le pagine 136-138
Il quarto angelo, quello che colpisce il sole, la luna e le stelle e
le oscura (Rivelazione 8:12) dev'essere qualcosa come (anche qui non
è ben chiaro) "una folla traboccante di servitori di Dio
riunitasi in assemblea a Indianapolis il 29 agosto 1925" che
smaschera ovviamente la cristianità la quale non è in grado di
rifulgere vera luce – vedi le pagine 139-141
E così via senza dilungarci troppo sulle trombe perché diventa un
discorso davvero lungo.
Ricordiamo però alcuni passaggi fondamentali.
I due testimoni vestiti di sacco che predicano per 1260 giorni
e che vengono uccisi dalla bestia feroce che ascende dall'abisso sono
Rutherford e i suoi collaboratori i quali, nella primavera del 1918,
furono imprigionati dietro false accuse di sedizione – vedi il
libro a pagina 166-168
Comunque Geova "risuscita" questi due testimoni quando, nel
1919, essi vengono scagionati e liberati e l'opera di predicazione
può quindi ripartire – pagine 169, 170
E dopo questo ci sono tantissime altre cose che, se avrete voglia,
potete sempre ripassare.
Passando al libro biblico di Daniele, le 2300 sere e mattine
(Daniele 8:14) che sarebbero servite per portare il luogo santo "alla
condizione giusta" vanno dal 1 o 15 giugno 1938 fino al 30
settembre o 1 ottobre 1944 ovvero il primo giorno di un assemblea
tenuta a Pittisburgh (Pennsylvania, USA) quando fu emendato uno
statuto per allinearsi maggiormente alla teocrazia – vedi il
libro "Prestate attenzione alle profezie di Daniele!"
pagine 176-179
Infine,
ma non infine, i 1290 giorni di
Daniele 12:11 andrebbero dal gennaio 1919 al
settembre 1922 in quanto nel 1919 i membri della Società furono
rilasciati e da quel momento iniziarono a fare progresso fino al
1922... anno in cui si tenne quella storica assemblea a Cedar Point
(Ohio) che diede straordinario impulso all’opera di predicazione
(questi sarebbero i 1290 giorni).
Dopodiché a questi giorni
si aggiungono altri 1335
giorni (Daniele 12:12) arrivando così al maggio 1926, anno in cui
gli unti “raggiungono una condizione felice” in quanto non ci
sono più “nostalgici” (fratelli che ancora rimpiangevano Russell
e ancora studiavano la Bibbia attraverso gli “studi sulle
Scritture”) viene presentato il libro “Liberazione” (1926) e
altri particolari – vedi il libro “Profezie di Daniele”
alle pagine 298-305.
Entrambi i libri qui
menzionati sono stati ritirati ma per il momento non pare ci sia
qualche libro in sostituzione di questi.
Finché non ci sarà
qualcosa di diverso, per logica questi rimangono gli ultimi
intendimenti accettati a meno che non preferiamo ammettere che
"non c'è alcun intendimento".
Osserviamo onestamente le
pubblicazioni degli ultimi quattro anni e più e chiediamoci quanti
temi profetici sono stati affrontati.
Chiediamoci onestamente, al
di là dei proclami, quanti nuovi intendimenti abbiamo ricevuto
(intendimenti veri, non giochi di parole).
Chiediamoci onestamente, al
di là dei cantici sempre più belli, cartoni animati e fumetti ed esperienze strappalacrime, quale progresso scritturale abbiamo
fatto negli ultimi quattro anni.
Soprattutto chiediamoci se
avremmo dovuto personalmente continuare a studiare e a scavare nella
Parola di Dio a prescindere da tutto il resto e
a prescindere dal giudizio degli altri.
Chiediamoci davvero quanti "tesori della Parola di Dio" abbiamo disseppellito.
Chiediamoci davvero quanti "tesori della Parola di Dio" abbiamo disseppellito.
Non ci autoproclamiamo giudici in
quanto il giudizio spetta solo a Dio ma non inganniamoci dicendo "Non
potevo sapere... non potevo immaginare... mi hanno insegnato male"
perché la responsabilità, così come il giudizio, sarà
individuale.
Ognuno di noi ha avuto tutti
i mezzi e la possibilità di dimostrare cosa gli stava più a cuore.
Visto che non è possibile
fare una critica razionale senza ricevere qualche appellativo
simpatico, ognuno faccia le proprie valutazioni.
Se per qualcuno questo blog
è "apostata" per aver fatto onestamente queste
considerazioni, agisca secondo la propria coscienza/conoscenza.
Se, al contrario, qualcuno
pensa di aver fatto qualche progresso nella comprensione biblica,
seppur minimo, non si faccia ingannare da falsi ragionamenti o dalle
proprie paure.
Sia la Bibbia a costruire la
nostra fede, non la sudditanza nel confronti di qualcuno.
Quando il salmista disse "la
tua parola è una lampada al mio piede e una luce al mio cammino"
non intendeva dire che era sotto il suo piede – Salmo
119:105
Non intendeva dire "è una lampada al mio piede e una luce al mio cammino quando arriva qualcuno che me l'accende".
Non intendeva dire "è una lampada al mio piede e una luce al mio cammino quando arriva qualcuno che me l'accende".
La luce della Parola di Dio
splende ed è meravigliosa quando riusciamo a comprenderla ma non
splenderà se chiudiamo gli occhi o la copriamo col velo del nostro
pregiudizio e delle nostre paure – Matteo 11:25, 26; 1 Giovanni
4:18, 19
Ci ricordiamo della gioia
che abbiamo provato quando abbiamo conosciuto la verità, non è
vero?
Proviamo ancora questa
gioia?
Se è così, forse stiamo
continuando a scoprirla.
La Bibbia è un dono e
studiarla è un privilegio.
I prossimi avvenimenti mondiali
dimostreranno senza ombra di dubbio chi sono coloro che hanno prestato attenzione alle
profezie e hanno amato la Parola andando incontro ai giudizi degli altri
e a problemi di vario genere.
Sarà chiaro chi ha amato la Parola di Dio al di sopra dei propri immediati interessi.
Sarà chiaro chi ha amato la Parola di Dio al di sopra dei propri immediati interessi.
Possa Dio mostrare
misericordia a coloro che non prendono per scontato quello che hanno
e che si sforzano, pur commettendo errori, di essere davvero di
mente nobile – Atti 17:11
Ciao Israeli, mi sento di risponderti : " Quanto a me e alla mia casa, serviremo Geova". Un Abbraccio.
RispondiEliminaGrazie Domenico. Per quel poco che i commenti possono permettere di conoscere (e ce ne siamo scambiati tanti) di te non avevo proprio dubbi. Continua così
EliminaQuesto articolo è meraviglioso! È una moderna apologia del vero cristianesimo e del diritto di dissentire senza essere trattati come malvagi.
RispondiEliminaDovrebbe essere diffuso a tutti!
Se Dio vuole succedera!
Complimenti
Grazie caro, sono felice che tu l'abbia apprezzato.
EliminaOvviamente ti invito a diffonderlo, se l'hai condiviso in coscienza, e questo vale per qualunque altro articolo.