Ingresso nella terra promessa: cosa significherà per chi ci sarà
Come
abbiamo visto negli articoli "I tempi fissati delle nazioni"
ma anche "Prossima fermata: Israele" e "Identificati i
re provenienti dal sol levante"* (i link nella nota in calce),
coloro che hanno davvero compreso le profezie sperano di essere tra
coloro che varcheranno i confini della terra promessa.
Grazie
all'immeritata bontà di Geova abbiamo compreso non soltanto che il
ripopolamento della nazione di Israele sarà letterale ma anche lo
scenario che si presenterà poco prima che ciò avvenga.
A
differenza di chi non è stato in grado di rimettersi in discussione,
noi non abbiamo bisogno di fare salti mortali per cercare di far
collimare scritture come 2 Re 21:7 o 2 Cronache 33:4 dove si dice che
Geova ha scelto Gerusalemme per far dimorare il Suo Nome a tempo
indefinito e, nello stesso tempo, scritture come Matteo 23:38 dove
Gesù dice espressamente "La vostra casa vi è abbandonata".
Non ci
attacchiamo a spiegazioni personali e non scritturali per cercare di
spiegare per quale motivo Geova avrebbe abbandonato Israele anche
come nazione geografica e non semplicemente come popolo.
Abbiamo
compreso il punto e questo ci riempie di gioia.
Quando
pensiamo al Regno Millenario non abbiamo bisogno di ipotizzare come
faremo ad incontrarci o come faremo a ricevere e ad ubbidire alle
leggi di questo regno dal momento che dovremmo essere appena otto
milioni sparsi in un immenso pianeta disabitato (secondo quanto dice
l'intendimento ufficiale).
Non ci
limitiamo a dire "Chi lo sà... Geova ce lo farà sapere"...
perché Geova ce l'ha già fatto sapere! - 2 Timoteo 3:16, 17
Comunque
la domanda che ognuno di noi potrebbe farsi è come saranno le
condizioni di vita, all'interno della Terra Promessa, una volta che
avremo varcato i suoi confini.
È vero
che tutti gli eserciti del mondo, compreso il falso profeta, saranno
per allora stati distrutti e quindi non avremo motivo di temere più
alcuna guerra (confronta Rivelazione 19:19-21) ma potremo benificiare
anche di altre benedizioni dopo aver fatto tanto per esserci?
Se
Babilonia la Grande è appena stata distrutta possiamo immaginare che
sarà tutto da ricostruire.
Troveremo
macerie ovunque e quindi ci sarà tanto lavoro da fare.
Sicuramente
Geova ci rivelerà altri particolari utili man mano che il giorno si
avvicina ma possiamo immaginare che tra le persone che ripopoleranno
Israele ci saranno anche persone anziane e malati.
Queste
persone potrebbero morire poco dopo aver raggiunto la Terra Promessa?
In
fondo non siamo ancora nel Nuovo Mondo e solo nel Nuovo Mondo la
morte sarà eliminata per sempre – Rivelazione 21:4
Come
vivremo, dunque, nell'attesa della risurrezione dei nostri cari che,
come sappiamo, non avverrà prima della fine dei mille anni?
Dobbiamo
onestamente ammettere che il semplice fatto d'essere sopravvissuti ad
un periodo così difficile sarebbe già un meraviglioso motivo per
essere felici.
Proviamo
ad immaginare una terra dove poter tranquillamente fare figli senza
timore che muoiano in una prossima guerra o finiscano sotto una
macchina.
Un
posto dove poter tranquillamente camminare a qualsiasi ora del giorno
o della notte, circondato esclusivamente dai nostri cari fratelli.
Non
costituirebbe già un'enorme differenza da quello a cui ci siamo
purtroppo abituati?
Comunque,
grazie alla conoscenza biblica sappiamo che le benedizioni non si
"limiteranno" a questo.
Proviamo
a fare un ragionamento.
Noi
sappiamo che gli eletti per allora saranno ormai in cielo in veste di
re e sacerdoti – Rivelazione 1:6
Dobbiamo
aspettare la fine dei mille anni per ottenere benedizioni come
giovinezza e salute perfetta?
No,
altrimenti il ruolo dei sacerdoti non avrebbe senso.
Noi
sappiamo, grazie alla storia di Israele, che i sacerdoti officiavano
nel Tempio ed espiavano i peccati del popolo (e anche i propri)
attraverso i sacrifici animali – Levitico 5:5
Ovviamente
tutto questo era soltanto un'ombra, una sorta di rappresentazione
simbolica perché i sacrifici animali non potevano davvero espiare il
peccato – Ebrei 8:1-6
Cristo
Gesù, come sacrificio sommamente superiore, ha reso possibile davvero il
perdono dei peccati, non in maniera esclusivamente simbolica – Matteo 26:27, 28
Non
dimentichiamo che è a causa del peccato che ci ammaliamo e moriamo –
Romani 6:23
Questo
ci aiuta a comprendere che non dovremo aspettare il Nuovo Mondo per
beneficiare di queste benedizioni anche se non sappiamo quanto tempo
passerà da quando varcheremo i confini della terra promessa a quando
inizieremo a vedere gli effetti di tali benedizioni.
La
scrittura di Isaia 33:23 è interessante e possiamo oggi comprenderla
come non l'abbiamo mai compresa.
Tutti i
testimoni di Geova concorderanno nel dire che questa scrittura può
applicarsi solo nel Regno Millenario perché in parte essa dice
"Nessun residente dira: "Sono malato"".
Quindi
durante il Regno Millenario non ci saranno più malati e su questo
siamo tutti d'accordo ma la scrittura continua dicendo "Il
popolo che dimora nel paese sarà quello perdonato del suo
errore" e a questo punto si apre un'altra "difficoltà" per
l'intendimento attuale.
Se c'è
un popolo che dimorerà nel paese e a cui verrà
perdonato l'errore, è evidente che ci saranno popoli o persone che
non dimoreranno nel paese.
Se
anche volessimo giocare con i termini asserendo che "paese"
si può tradurre anche "terra" non cambierebbe comunque il
senso perché la scrittura dice "il popolo che" e
anche "sarà quello", ovvero l'unico, a cui sarà
perdonato l'errore.
Anche
la prima parte della scrittura parla dei "residenti" e non
di tutte le persone.
Perché
dire "Nessun residente dirà "Sono malato""
e non "Nessuna persona dirà: "Sono malata""?
Anche
questa scrittura non è affatto difficile da compendere e non ha
bisogno di molte spiegazioni per coloro che hanno accettato ciò che
la Bibbia dice senza preconcetti.
Durante
il Regno Millenario, ovvero dopo Armaghedon, ci saranno ancora diversi popoli
ma solo quello che dimora nel paese sarà quello
perdonato dal suo errore.
E va da
sè che essere perdonati dall'errore non significherà soltanto non
morire, non invecchiare e non ammalarsi ma anche poter stringere una
relazione migliore con il nostro amorevole Padre.
Provate
ad immaginare la disperazione che proveranno tutte quelle persone
che, benché sopravvissute a tutto, non potranno poi raggiungere la
Terra Promessa.
Provate
ad immaginare d'esserne tagliati fuori ed aver razionalizzato la
cosa.
Un
popolo debole ed indifeso, dopo un'incredibile persecuzione,
sopravvive grazie all'aiuto di Dio e popola la terra loro promessa.
Da quel
momento in poi, per i residenti, ci sarà solo felicità e
soddisfazione.
Niente
più fame, paura o disperazione.
Solo
allegrezza e felicità, tutti i giorni!
Una
scena come questa non vi fà forse venire alla mente le parole di
Isaia 65:13, 14 che dicono... “Ecco,
i miei propri servitori mangeranno, ma voi stessi avrete fame. Ecco,
i miei propri servitori berranno, ma voi stessi avrete sete. Ecco, i
miei propri servitori si rallegreranno, ma voi stessi proverete
vergogna. Ecco, i miei propri servitori grideranno di gioia a causa
della buona condizione del cuore, ma voi stessi emetterete grida a
causa del dolore del cuore e urlerete a causa dell’assoluto
abbattimento di spirito"?
Quando
si applicano queste parole?
Sono
forse il risultato dell'opera di predicazione e cioé le persone
"piangono" e si sentono abbattute perché non conoscono le
verità bibliche?
Essi
avranno fame e sete in senso spirituale come dice l'intendimento
ufficiale?
Queste
parole "descrivono
la condizione spirituale di quanti oggi si limitano ad asserire di
servire Dio" come
dice il libro "Profezie di Isaia"?
Se
lasciamo che sia la Bibbia a rispondere, vediamo che due versetti
dopo si legge “Poiché,
ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; e le cose precedenti non
saranno ricordate, né saliranno in cuore. Ma esultate e gioite per
sempre di ciò che io creo. Poiché, ecco, io creo Gerusalemme causa
di gioia e il suo popolo causa d’esultanza. E certamente sarò
gioioso in Gerusalemme ed esulterò del mio popolo; e non si udrà
più in essa suono di pianto né suono di grido di lamento” - Isaia
65:17, 18
Leggete
anche i versetti successivi se avete qualche dubbio sul tempo di
adempimento.
Il
tempo in cui un popolo urla per l'assoluto abbattimento di spirito è
lo stesso tempo in cui altre persone "certamente
edificheranno case e [le] occuperanno; e certamente pianteranno vigne
e [ne] mangeranno il frutto. Non
edificheranno e qualcun altro occuperà; non pianteranno e qualcun
altro mangerà. Poiché come i giorni dell’albero saranno i giorni
del mio popolo; e i miei eletti useranno appieno l’opera delle loro
proprie mani. Non faticheranno per nulla, né genereranno per il
turbamento; perché sono la progenie composta dei benedetti di Geova,
e con essi i loro discendenti. E realmente avverrà che prima che
chiamino io stesso risponderò; mentre parleranno ancora, io stesso
udrò. Poiché,
ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; e le cose precedenti non
saranno ricordate, né saliranno in cuore. Ma esultate e gioite per
sempre di ciò che io creo. Poiché, ecco, io creo Gerusalemme causa
di gioia e il suo popolo causa d’esultanza. E certamente sarò
gioioso in Gerusalemme ed esulterò del mio popolo; e non si udrà
più in essa suono di pianto né suono di grido di lamento” - Isaia
65:21-24
E'
probabile che Geova, nella Sua meravigliosa bontà, permetterà per
un certo periodo anche ad altre persone di accorrere al monte di
Geova ma è ovvio che questo privilegio non sarà rivolto a tutti e
avrà un limite di tempo
– Isaia 2:2-4
Non
sarà permesso l'ingresso a tutti coloro che si avvicineranno per
motivi egoistici e sicuramente non sarà permesso a tutti quelli che
hanno trattato male il popolo di Dio durante la persecuzione.
Questi
avranno molti motivi di gridare per la disperazione!
Dovranno
vivere quel poco che gli resta in un mondo dilaniato dalle guerre (cioé che è stato dilaniato dalle guerre, tutto da ricostruire)
sapendo che avrebbero potuto afferrare questa meravigliosa
opportunità.
Durante
il Regno Millenario vivremo per la gioia di vivere imparando sempre
di più in merito al nostro meraviglioso Padre Celeste.
Facciamo
dunque tutto il possibile per far parte di quel popolo che
attraverserà i confini della terra promessa e da quel momento in poi
non proverà altro che profonda felicità.
É
davvero così secondario comprendere o non comprendere le profezie? -
2 Pietro 1:19
Nota in calce
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