Tipi e antitipi, straparlare e tacere, troppo e niente
Qualcuno
vi parla di un tale che sta predicando in Israele, e in particolare
nella città di Gerusalemme, dicendo "Pentitevi, perché il
Regno dei cieli si è avvicinato".
Questa
persona dimostra d'avere l'autorità conferita da Dio ma proprio per
questo è odiato.
Più
volte tentano d'ucciderlo ma senza successo.
Egli
predica per tre anni e mezzo dicendo, inoltre, che da lì a poco
Gerusalemme sarà distrutta per volere di Dio e
questo messaggio lo fa odiare ancora di più.
Alla
fine della predicazione egli viene ucciso ma non dal suo popolo bensì
da una forza occupante, di carattere militare.
Incredibilmente
tre giorni e mezzo dopo egli risuscita e da quel momento in poi la
predicazione si sparge in tutta la terra abitata!
Di
chi vi ha parlato questa persona?
Forse
avrete pensato a Gesù Cristo, non è vero?
No.
Vi
ha parlato di uno dei due testimoni vestiti di sacco del capitolo 11
di Rivelazione.
Abbiamo dato significati a cose che non esistono? |
Viene chiamata pareidolia ed
è la tendenza istintiva e quasi automatica a trovare strutture
ordinate e forme familiari in immagini disordinate.
Ad ognuno di noi sarà
capitato d'osservare una nuvola e d'averci trovato, almeno una volta,
un'immagine familiare: un cavallo, un gabbiano, un veliero.
Lo stesso termine "cielo
a pecorelle", termine d'uso comune, illustra questa innata
tendenza alla pareidolia; semplici nuvole di forma in realtà
irregolare assumono un certo significato perché in determinate
condizioni (distanza, gioco d'ombre, foschia e altri fattori)
assomigliano a qualcos'altro.
Spesso questa tendenza, o
l'interpretazione di queste immagini, è decisamente soggettiva.
Ci sarà anche capitato che,
davanti alla stessa nuvola o pozzanghera o macchia d'inchiostro, due
persone diverse ci abbiano visto due immagini completamente diverse.
In un divertente scambio tra
psichiatra e paziente (si vedeva in un film di qualche anno fa) lo
psichiatra diventava pazzo perché, mostrando al suo paziente decine
di macchie d'inchiostro e chiedendo "Cosa vedi? Cosa vedi?
Adesso cosa vedi?", il paziente non vedeva altro che macchie
d'inchiostro.
Alla fine era lo psichiatra
stesso a suggerire le immagini al paziente; immagini che,
evidentemente, vedeva solo lui.
Nella
storia dell’arte
molti artisti si sono divertiti a nascondere visi e personaggi
all’interno di nuvole o vegetazione.
Una
delle ultime scoperte riguarda il profilo di un dèmone
nell’affresco di Giotto
dedicato alla morte
di San Francesco,
dipinto all’interno dell’omonima Basilica di Assisi nel XIII
secolo.
In questo esempio, però,
c'è una sottile differenza.
Nel quadro di Giotto c'è
effettivamente un dèmone, anche se nascosto.
In una nuvola non è
nascosta una pecorella o l'immagine di una pecorella ma è la nostra
immaginazione a vedere quello che non c'è.
E' importante riconoscere
questa fondamentale differenza perché nel primo caso è la nostra
immaginazione a farla da padrone mentre nel secondo caso è
la logica e l'attenta osservazione.
Non è la stessa cosa.
Che dire di noi e del nostro
intendimento biblico?
Siamo forse caduti nel
problema della pareidolia e cioé abbiamo visto dei significati in
alcune scritture o collegamenti tra scritture che in realtà non
esistevano?
Abbiamo perso o messo in
secondo piano il significato diretto di certi insegnamenti nel
tentativo di cercare qualche messaggio più o meno nascosto?
La Torre di Guardia del
15/03/2015 nella domanda dei lettori diceva in parte...
Molti anni fa nelle nostre
pubblicazioni veniva detto che uomini e donne fedeli, come Debora,
Eliu, Giobbe, Iefte, Raab, Rebecca e molti altri, erano tipi, o
ombre, sia degli unti che della “grande folla” (Riv. 7:9). Per
esempio, si pensava che Giobbe, Iefte e Rebecca rappresentassero gli
unti, mentre Debora e Raab la “grande folla”. Negli ultimi anni,
però, non sono più state fatte simili analogie.
Questo "cambio di
rotta" è più profondo ed ha molte più implicazioni di quello
che potrebbe sembrare da una lettura superficiale.
Queste implicazioni le
vedremo più avanti ma adesso dovremmo chiederci "Perché c'è
stato questo cambio di rotta?"
Evidentemente perché si è
esagerato.
Naturalmente è lodevole che
la Torre di Guardia abbia ammesso questo ma la stessa rivista, dopo
aver menzionato parecchi tipi e antitipi menzionati dall'apostolo
Paolo, afferma... "gli esseri umani non possono sapere quali
racconti biblici sono ombre di cose future e quali no.
L’atteggiamento giusto, perciò, dovrebbe essere che laddove le
Scritture insegnano che una persona, un avvenimento o un oggetto è
un tipo di qualcos’altro, noi lo accettiamo. Altrimenti, in assenza
di una specifica base scritturale, dovremmo evitare di fare
un’applicazione antitipica di un certo personaggio o di un
racconto".
E' davvero così?
Questo rientra nella
prudenza ed è scritturale?
Qualunque sia la nostra idea
personale in merito, proviamo a fare un ragionamento logico e a
sostenerlo con le scritture perché, di fatto, si è passati dal
trovare diecimila tipi e antitipi su ogni frase detta o non detta per
arrivare al nulla assoluto.
Se la Bibbia ci incoraggia
prestare attenzione alla sapienza, ad inclinare
il cuore al discernimento a chiamare l’intendimento, a
cercare il discernimento come l’argento e come i tesori
nascosti... è
evidente che alcune cose non sono immediate, cioé non si trovano
facilmente – confronta Proverbi 2:1-6
Eppure
quante volte abbiamo letto la Bibbia?
Alcuni
hanno letto la Bibbia dieci, quindici, venti volte.
Se
dopo averla letta per intero anche solo una volta non abbiamo trovato
la risposta a certe domande importanti è evidente che ci
siamo passati sopra perché la
Scrittura è completa e contiene tutto ciò che ci serve per
la nostra edificazione spirituale –
confronta 2 Timoteo 3:16, 17
Se
ci siamo passati sopra eppure non abbiamo trovato la risposta è
logico immaginare che certe verità siano nascoste (come nell'esempio
del quadro di Giotto), relativamente parlando – confronta Romani
11:33
Ovviamente
non si sta insinuando che, dal momento che alcune verità sono
nascoste, la Bibbia può essere compresa solo da un'elite o
gruppo scelto di persone.
Geova
dà generosamente a tutti e quindi ognuno di noi ha la possibilità (e la responsabilità)
di comprendere la Sua
Parola altrimenti sarebbe stato ingiusto dire di "continuare a
cercare come i tesori nascosti"
se poi, a conti fatti, molti ne sarebbero tagliati fuori a
prescindere dagli sforzi – confronta Giacomo 1:5
Sarebbe
anche ingiusto che la salvezza dipendesse dal mettere in partica la
Sua Parola se molte persone, a motivo dei propri limiti, non fossero
in grado di comprenderla – Deuteronomio 32:4
Se
ammettiamo che esistano alcune verità nascoste, non possiamo
tagliare fuori il concetto di tipi e antitipi.
Bisogna
essere ispirati per
cercare e trovare antitipi moderni?
Proviamo
a farci una domanda un po' diversa.
Bisogna
essere ispirati per comprendere la Bibbia?
La
Bibbia è stata scritta solo per coloro che erano ispirati o per
tutta l'umanità?
Se
è stata scritta per tutta l'umanità eppure certe cose sono più
difficili da ricavare di altre, non vi è inclusa la possibilità di dover
usare le nostre facoltà
mentali per comprendere
cosa rappresenta cosa?
L'apostolo
Paolo, parlando di Cristo, disse che "attentamente occultati in
lui sono tutti i tesori della sapienza e della conoscenza" –
Colossesi 2:3
Questo
cosa significa e cosa include?
Non
include forse la possibilità
che nel suo esempio e nei suoi insegnamenti e nelle profezie che
portavano a lui ci sia qualcosa
di più di quello che
apparirebbe ad una prima lettura?
La
scrittura dice che sono "occultati", cioé nascosti,
ma ovviamente lo scopo non è
che rimangano nascosti per sempre.
Anche
se ammettiamo candidamente che non capiremo mai tutto di Dio e di suo
Figlio (non capiremo mai tutto neppure del pianeta in cui vivremo per
sempre), ciò non significa che non possiamo imparare ancora tante e
tante cose.
Ma
come possiamo "imparare tante cose" se
escludiamo la possibilità di trovare esempi tipici e antitipici per
i nostri giorni?
La
legge mosaica non era forse "un'ombra delle cose avvenire"?
- vedi Colossesi 2:16, 17
Questo
non implica che, studiando la legge mosaica e i suoi particolari, si
possa trovare qualche applicazione nella realtà spirituale, cioé
quella che appartiene a Cristo, oppure
nella congregazione cristiana?
- confronta Ebrei 12:18-24
Se
trovassimo sempre la scrittura che ci dice "Questo rappresenta
questo" queste verità, che
dovremmo trovare scavando e non essendo imboccati,
non sarebbero occultate.
Stando
a quello che dice la Torre di Guardia sopramenzionata, non possiamo
più trovare questi antitipi.
Non
siamo forse passati dalla pareidolia all'agnosia associativa?
Agnosia
associativa significa non riconoscere una figura regolare o di uso
comune anche
quando è estremamente evidente.
Le
similitudini tra la vita e il ministero di Gesù e quella dei due
testimoni vestiti di sacco (nonché la similitudine di questi con
Mosè ed Elia) citate
all'inizio, sono evidenti –
confronta Matteo 17:3
Questo
non è frutto dell'immaginazione
ma capacità di osservazione logica.
Proviamo a fare un altro esempio biblico, sicuramente significativo.
Parlando
del Cantico dei Cantici la Torre di Guardia del 15/11/2006 diceva
quanto segue.
"Il
cantico superlativo di Salomone fa luce anche sul vincolo che c’è
fra Gesù Cristo e i componenti della sua “sposa” celeste.
(Rivelazione [Apocalisse] 21:2, 9) L’amore che Gesù prova per
i cristiani unti è al di sopra di qualsiasi amore esista fra un uomo
e una donna. La devozione dei componenti della classe della sposa è
incrollabile. Gesù diede amorevolmente la vita anche per le “altre
pecore”. (Giovanni 10:16)
Anche
in questo caso si sta facendo un parallelo, una sorta di tipo e
antitipo ma
se ci rifacciamo alla Torre di Guardia citata all'inizio non siamo
più autorizzati a fare questo genere di collegamemnti perché in
effetti c'è una totale
assenza di una specifica base scritturale.
C'è
forse scritto da qualche parte che il pastorello raffiguri
Cristo e la Sunamita la congregazione cristiana?
Ora,
a prescindere se consideriamo questi paralleli accurati o meno, la
domanda che dovremmo farci è un'altra.
Se
non siamo autorizzati a trovare tipi e antitipi allora questo libro
parla semplicemente dell'amore romantico tra un uomo e una donna.
Ma
davvero pensiamo che l'Iddio Onnipotente abbia preservato un libro
del genere per dirci "sognate un po'... abbiate fiducia...
troverete il partner ideale"?
Senza
sminuire l'importanza e la bellezza dell'amore romantico in quanto
dono di Geova,
pensiamo davvero che sia tutto qui?
Il
Cantico dei Cantici è un libro canonico?
Se
lo consideriamo canonico allora deve essere uno dei tanti tasselli
utili alla santificazione del
Nome di Geova e alla rivendicazione della Sua sovranità... ma dove
si parla del nome e della sovranità di Geova?
Se
non possiamo fare paralleli o trovare tipi e antitipi, allora il
Cantico dei Cantici è semplicemente una (bella) storia d'amore.
Non
più utile di una storia
della Walt Disney o di una
poesia di Shakespeare.
Cerchiamo
di essere ragionevoli.
Il
fatto di aver esagerato, in passato, non ci autorizza a passare
all'estremo opposto.
Lo
schiavo che "nascose il suo talento sotto la sabbia" non
ricevette una lode per la sua "prudenza" perché c'è
differenza tra essere prudenti ed essere timorosi – Matteo 25:25,
27
Non
straparliamo e non tacciamo; non passiamo dal troppo al niente.
Continuiamo
invece
a studiare
per trovare i tesori nascosti
nella Parola di Dio senza diventare paranoici trovando
immagini e figure coerenti in ogni nuvola, viaggiando senza freni con
la fantasia e senza una minima
logica scritturale, ma
nello stesso tempo senza dimenticare di aguzzare
la vista per vedere se
c'è effettivamente un disegno "sotto
la vernice", ovvero una
base per trovare un antitipo moderno.
Questo
è indispensabile per comprendere le profezie che, per loro stessa
natura quando sono scritte in segni, non possono avere una scrittura
che dica chiaramente e tutte
le volte che vogliamo "Questo
significa questo".
Dobbiamo
usare le nostre facoltà mentali.
Usiamo
l'attenta osservazione e non solo l'immaginazione.
Il
libro di Daniele sarebbe rimasto "sigillato" fino al tempo
della fine e a meno che non crediamo di dover ricevere l'ispirazione
divina come accadde per i primi cristiani (almeno per ora) dobbiamo credere che la
chiave per comprenderlo si trovi nella Bibbia stessa – Daniele
12:9, 10
Sappiamo
che certe cose potremo comprenderle solo nel tempo opportuno e solo
se Geova vorrà farcele comprendere ma come potremo farlo
se già oggi chiudiamo gli occhi davanti a quelle verità rivelate
che dovrebbero
solo essere colte?
E
voi... state scavando o state guardando le nuvole?
C'è differenza tra immaginazione e logica? |
Nota
in calce.
*Sembra
assurdo ma tutto il castello costruito sull'albero del sogno di
Nabucodonosor si basa proprio su questo concetto di tipi e antitipi.
Questa
interpretazione, benché basata davvero sul nulla, non viene
attualmente ridiscussa e, anzi, è considerata una dottrina
fondamentale.
**Il cantico dei Cantici, menzionato in questo articolo, menziona in effetti "la fiamma di Iah" ma il tema finale del racconto, se non esistono applicazioni più grandi, non riguarda la santificazione del Suo Nome e neppure la rivendicazione della Sua sovranità. Il messaggio sarebbe semplicemente "Il vero amore tra un uomo e una donna esiste".
Sì, è praticamente così: non si parla più di profezie. Ma non credo sia "colpa" di quell'articolo. È un modo per lasciarsi tutto alle spalle e trasmettere un (pericoloso e, in ultima analisi, finto) senso di tranquillità ai fratelli. "State sereni: ormai è tutto compiuto, aspettiamo solo Armaghedon! Non avete nulla da temere." Evidentemente, inoltre, in merito alle profezie non hanno per ora granché da dire. Può essere indicativo il ritiro definitivo dei libri che spiegavano Daniele e Rivelazione? Ci sono aggiustamenti in vista? Perlomeno è una velata ammissione: 'Ok, non ci abbiamo capito quasi un tubo!'
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