Chi stabilisce cosa
Chi stabilisce cosa
Il problema dell’autorità
Partiamo da un dato
oggettivo: di libri che pretendono di spiegare il libro di
Rivelazione (o altri libri profetici) ne sono stati scritti centinaia soprattutto
nell’ultimo secolo.
Alcuni di questi sono
estremamente voluminosi, altri sono ricchi di chiare illustrazioni,
altri ancora
si cimentano in spericolate
spiegazioni filosofiche astruse… e ognuno di loro, a loro
modo, pretende d’essere la verità.
Alcuni di questi libri sono
stati scritti da persone estremamente istruite, magari con tre o
quattro lauree o con ampi riconoscimenti in altri campi.
La domanda naturale che
verrebbe a qualsiasi essere umano sarebbe… “Chi ha ragione tra
questi?”.
Sì perché, purtroppo,
questi libri sono tutt’altro che concordi.
Se una persona leggesse
dieci libri su questo tema, scritti da dieci persone
diverse, probabilmente troverebbe ben dieci versioni
dell’Apocalisse.
E d’altronde anche nella
vita di tutti i giorni, sui temi più diversi, troviamo persone dalle
più svariate opinioni.
Com’è possibile
districarsi in questa Babele di parole?
Il modo più importante è quello di lasciar parlare la Bibbia tutte le volte che è possibile.
Il modo più importante è quello di lasciar parlare la Bibbia tutte le volte che è possibile.
La Bibbia è la Massima
Autorità – Matteo 4:4, 7, 10; Marco 11:17; 14:27; Luca 10:26; Luca
22:37;
Atti 7:42
Lo stesso Figlio di Dio, il
quale avrebbe potuto parlare di sua propria iniziativa e secondo la
sua
personale sapienza, fece
sempre riferimento alla Parola di Dio per dare valore ai suoi
insegnamenti
nonché mettere a tacere
ogni discussione – Luca 10:25, 26
Un onesto esame della parola
di Dio ci porta a stabilire che il Suo popolo agì bene quando lesse
e
applicò la Scrittura ed agì
male quando fece di testa propria – Deuteronomio 30:19, 20;
Proverbi 3:5
Quindi il primo e più
importante passo, quando ci avviciniamo alla Scrittura, è
dimenticare chi siamo o crediamo di essere, dimenticando anche
quello che crediamo di sapere.
Ammettere che ci sia almeno una particella di possibilità di essere in errore; se questo non avviene, non sarà possibile alcun progresso.
Ammettere che ci sia almeno una particella di possibilità di essere in errore; se questo non avviene, non sarà possibile alcun progresso.
Chi è più a rischio di
chiudere le proprie facoltà di percezione?
L’ultimo dei credenti sulla terra o qualcuno che ha importanti incarichi religiosi tra cui l’insegnamento? - Romani 3:23
L’ultimo dei credenti sulla terra o qualcuno che ha importanti incarichi religiosi tra cui l’insegnamento? - Romani 3:23
Tutte le volte che è
possibile dovremmo usare la Bibbia stessa per spiegare la Bibbia e
ricordarci
che siamo tutti studenti.
Nessuno di noi deve smettere
di imparare. - Isaia 50:4; Giovanni 5:30
In
questo blog
è stata messa in risalto la Parola di Dio e
ciò
è stato fatto in maniera onesta.
Molte
spiegazioni qui presentate
saranno molto
diverse dall’intendimento di molti ma chi non si trovasse d’accordo con le spiegazioni
qui riportate dovrà riconoscere che si è cercato
di lasciar parlare la Bibbia,
non
le proprie convinzioni o pregiudizi, e
dovrebbe
trovare altre Scritture per smentire
quanto
affermato nonché
usare
una logica stringente per
spiegare
perché
le Scritture citate, in merito a qualsiasi
soggetto
qui riportato, non sarebbero
altrettanto
valide.
E' facile aspettarsi che alcune cose saranno
comprese soltanto quando si adempiranno per cui, ad un certo punto, è solo normale fare
supposizioni.
In ogni caso non abboniamoci alla frase fatta e superficiale che dice che "le profezie le capiremo solo dopo il loro adempimento" perché se così fosse la profezia non avrebbe alcun senso e non sarebbe utile - confronta 1 Tessalonicesi 5:4
In ogni caso non abboniamoci alla frase fatta e superficiale che dice che "le profezie le capiremo solo dopo il loro adempimento" perché se così fosse la profezia non avrebbe alcun senso e non sarebbe utile - confronta 1 Tessalonicesi 5:4
E' anche vero che se dovessimo tornare
indietro nel tempo, magari di trecento anni, e spiegare ad una
persona di allora cos’è la televisione, il computer, un
social network e così via… questa persona avrebbe enormi
difficoltà a comprendere i nostri discorsi e, ammesso che abbia
voglia di capirli, potrebbe trarre conclusioni completamente
errate.
Per quanto riguarda certi particolari, potremmo trovarci nella stessa situazione davanti alla verità rivelata della
Bibbia e non c’è alcuna
difficoltà ad ammettere che potrebbe essere capitata la stessa cosa
in questi articoli.
La Bibbia ha detto sempre la
verità ma noi, per diversi motivi, non l’abbiamo sempre capita.
Le nuove tecnologie hanno
aperto uno spiraglio nella probabile interpretazione di certe
scritture e scenari.
Adesso ci è sicuramente più
chiaro quando, parlando della bestia con due corna d’agnello, il
libro
dell’Apocalisse dice “che
fa piovere fuoco e zolfo dal cielo” - Rivelazione 13:13
Quello
che poteva sembrare inspiegabile
1000
anni fa, oggi non è più così in quanto
qualsiasi
essere umano
potrebbe
far piovere fuoco e zolfo dal cielo con un caccia bombardiere o altra
macchina da guerra.
La Parola di Dio, comunque,
ha una coerenza interna davvero ineccepibile e sicuramente, scavando
e meditando con attenzione,
si può arrivare ad una visione condivisa – Proverbi 2:1-6
Ciò avverrà sicuramente
quando il Vero Dio deciderà di aprire completamente la Scrittura al Suo
popolo – Amos
3:7
Per
spiegare il libro dell’Apocalisse si è cercato di prendere
qualsiasi scrittura utile
dalla
Parola di Dio essendo l’unica vera autorità.
Non c'è nessun'altra autorità.
Non c'è nessun'altra autorità.
Il problema della
successione temporale (cronologia)
E’ stato detto da alcuni
che il libro di Apocalisse, così come altri libri profetici, non sia
stato scritto
in ordine cronologico.
Questa potrebbe essere una cosa
abbastanza normale perché ciò avviene ad esempio in molte opere letterarie.
Questo non si fa
necessariamente per rendere il libro ancora più difficile ma
semplicemente a motivo della particolarità del libro stesso o
per richiamare l’attenzione su certi particolari ritenuti
importanti.
Se fossimo degli scrittori
di romanzi, ad esempio, in un determinato capitolo potremmo descrivere
una scena di guerra e dilungarci sul suo epilogo naturale.
Nel capitolo successivo
potremmo scegliere di menzionare un determinato aspetto di questa
guerra
(guerra ormai conclusa nel
capitolo precedente) per mettere in luce le gesta eroiche di una
persona
o
un’eventuale storia d’amore consumatasi durante la
battaglia…
Potremmo fare questo molte
volte nello stesso racconto a seconda della quantità di particolari
che intendiamo includere e delle cose che, a nostro avviso, hanno più
importanza di altre.
Può dirsi lo stesso del
libro biblico dell’Apocalisse?
Anche se questo rientrerebbe
perfettamente nello stile di altri libri profetici, questa è
un’eventualità da escludere per il libro dell'Apocalisse.
Intanto prima di "decidere" se l'ultimo libro della Bibbia è in ordine cronologico oppure no la domanda che dovremmo farci è…
“Chi
stabilisce cosa è in ordine cronologico e cosa no?”
Questo
è un aspetto molto importante perché un avvenimento posto
in un tempo sbagliato può
cambiare completamente l’interpretazione di
certe scritture e creare anche il cosiddetto “effetto domino”.
Inutile dire che asserire che il libro sia scritto in ordine "non cronologico" possa essere molto utile per accarezzere le dottrine della propria organizzazione religiosa.
Se possiamo spezzettare e ricucire un libro profetico come ci pare, allora è evidente che si possa insegnare qualsiasi cosa.
Inutile dire che asserire che il libro sia scritto in ordine "non cronologico" possa essere molto utile per accarezzere le dottrine della propria organizzazione religiosa.
Se possiamo spezzettare e ricucire un libro profetico come ci pare, allora è evidente che si possa insegnare qualsiasi cosa.
Potrebbe essere successo
qualcosa del genere anche a noi? - Atti 1:6
Proviamo a rifarci questa
domanda.
Potrebbe essere capitato a noi?
La semplice logica ci fa capire che esso è scritto in ordine cronologico.
Ad esempio se prendiamo il
capitolo 12 dell’Apocalisse lì si parla della visione della donna
in cielo
che sta per partorire, della
nascita del figlio maschio, della guerra in cielo eccetera.
Poi il capitolo 13, parlando
del dragone, inizia con le parole… “Ed esso stette fermo sulla
sabbia del mare” -Apocalisse
13:1a
Si evince che questa parte
del racconto è scritta in successione temporale (infatti il dragone
è appena stato scagliato sulla terra) e quindi tutto quello che
accade, la bestia selvaggia che ascende dal mare,
la bestia con due corna
d’agnello che ascende dalla terra eccetera, è sicuramente
successivo a ciò che è descritto nel capitolo precedente.
Per il resto abbiamo la
successione delle trombe e la successione delle coppe dell’ira
di Dio.
Considerare il libro dell'Apocalisse in ordine crobnologico è la cosa più logica da fare perché, qualunque data
vogliamo dare all’inizio degli squilli di tromba, si evince che esse sono sequenziali
e
ciò significa che la settima tromba non può suonare prima della
sesta o della quinta.
Tutti gli avvenimenti
descritti nell’ambito della settima tromba sono successivi a quelli
descritti
nell’ambito
della sesta tromba e
lo
stesso discorso si applica
a
tutte
le altre.
Asserire che la settima tromba, ad esempio, suoni prima della seconda è una forzature sia logica che scritturale.
È
una forzatura logica
perché
il termine “settima” non indica semplicemente il numero della
tromba
ma anche una sequenza
temporale (e questo anche volendo giocare con le parole ebraiche o greche).
Semplicemente “settima
tromba” (o settimo angelo che suonò la sua tromba) significa che ha suonato dopo la sesta e la sesta ha
suonato dopo la quinta e così via.
Quindi
non c’è alcun motivo logico per asserire o anche solo supporre che la settima tromba non sia effettivamente la
settima.
È
poi un problema scritturale
perché
l’apostolo Paolo, riferendosi specificamente a questa tromba, e
cioè quella
relativa alla risurrezione spirituale, la chiama specificamente
“l’ultima tromba” - I Corinti 15: 51, 52;
confronta con Rivelazione 11:11-15
Grazie
alla successione delle trombe e anche alla successione delle coppe
dell’ira di Dio
possiamo
dire con certezza che il libro di
Rivelazione è
in ordine cronologico e se qualcosa "non torna" con il nostro intendimento è questo che dev'essere cambiato, non il libro di Apocalisse.
Ovviamente
chi ha timore e rispetto verso la Parola di Dio non si prende libertà
in
tal senso se non ci sono ragioni logiche più che
valide per farlo.
Ci devono essere delle
ragioni valide per asserire che Apocalisse non sia scritto in ordine cronologico e noi, dopo esserci spoglaiti dalle interferenze religiose, no ne abbiamo trovata nessuna
– II
Corinti 13
Chiunque si avvicina alla
Scrittura con l’intento di capirla davvero dovrebbe dimenticare la
propria
istruzione religiosa per
evitare forzature, anche involontarie, e visioni di parte.
Tutti
noi dovremmo essere pronti a ribaltare qualsiasi convinzione per
fare
in modo che la Scrittura fluisca liberalmente.
Se
non riusciamo a rimetterci in gioco completamente, anche
riguardo le nostre convinzioni più profonde e sacre,
non siamo adatti per capire il messaggio biblico – Matteo
11:25
Il problema dei segni
Il libro di Rivelazione è
stato scritto in “segni” come dicono alcune traduzioni bibliche
compresa la
Traduzione del Nuovo Mondo.
Altre traduzioni bibliche
tralasciano questa parola ma è un fatto che, l’ultimo libro della
Bibbia,
sia un libro fortemente
simbolico.
Il
simbolo
è
un elemento della comunicazione che esprime contenuti di significato
ideale…
come una sorta di
similitudine tra due parti; si usa una parola per indicarne
efficacemente un’altra.
Quando il libro dice che “le
stelle cadranno dal cielo” è evidente che sta utilizzando un
linguaggio
simbolico.
Quando parla di locuste con
la faccia d’uomo, corazze e code come gli scorpioni è altrettanto
evidente che queste descrizioni abbiano un significato.
Di Gesù si parla come
dell’agnello scannato; sappiamo chi è l’Agnello e quindi non
pensiamo che ci sia un letterale agnello con sette occhi nel
regno dei cieli e non c’è alcun bisogno che qualcuno ci spieghi
la differenza tra simbolico e letterale.
Anche qui, però, sorgono
delle difficoltà.
Dovremmo
concludere che il libro di Rivelazione
sia
tutto simbolico?
Gli angeli sono simbolici o
sono simboliche solo le trombe e le coppe?
La guerra di Armaghedon è
una guerra simbolica o è una guerra letterale?
Se il libro fosse tutto
simbolico non avremmo più alcun riferimento e non sapremmo come
orientarci.
Quindi la difficoltà
consiste non solo nello stabilire se certe piaghe siano simboliche o
letterali ma anche il loro reale significato.
Capire se siano messaggi di condanna (fastidi mentali od emotivi) o vere e proprie piaghe fisiche.
Capire se siano messaggi di condanna (fastidi mentali od emotivi) o vere e proprie piaghe fisiche.
Ad esempio parlando dei due
testimoni del capitolo 11 si dice che “esce fuoco dalla loro bocca”
e che le persone “vengono uccise”.
Come dovremmo considerare
questa “piaga”?
Ovviamente per Dio non c’è
nulla di impossibile e quindi, in linea di principio, potrebbe dare a
semplici esseri umani dei poteri speciali esattamente come fece
con Mosè, Elia, Sansone e altri.
Quando questi vengono uccisi dalla “bestia che
ascende dall’abisso”, si dice che la gente si rallegra
perché questi
“avevano tormentato
quelli
che abitano sulla terra”... e questa espressione potrebbe farci pensare che "il fuoco dalla loro bocca" non fosse un fuoco letterale e che anche la gente "uccisa" non lo fosse letteralmente.
Tuttavia constatare che essi avessero tormentato le persone con i loro giudizi non significa che non fossero davvero in grado di ucciderli.
Altri profeti, nel passato, mostrarono d'avere questo potere.Tuttavia constatare che essi avessero tormentato le persone con i loro giudizi non significa che non fossero davvero in grado di ucciderli.
In diversi
punti
la questione non è così evidente.
Come ci si è orientati in
questo caso?
Sempre con la Bibbia alla
mano, si sono cercate similitudini con il passato (le piaghe
d’Egitto, Sodoma e Gomorra, la distruzione di Gerusalemme) e
quindi in linea generale si è optato per considerare le piaghe come
letterali e fisiche a meno che il contesto o una frase specifica
in merito a quell’avvenimento non abbia fatto pensare il
contrario.
La Bibbia mostra che per Dio
non c’è nulla di impossibile e che Egli abbia mostrato la Sua
potenza
in maniera vigorosa e
spaventosa in molte occasioni.
Questo significa che
un’eventuale “piaga” da parte Sua non dovrebbe essere
ridimensionata solo perché, dal nostro punto di vista, sembra
davvero incredibile.
Quando Gesù parlò della “fine
del mondo” o “fine del sistema di cose” lo fece senza mezzi termini e
con frasi molto forti... e quando disse che il sole sarebbe stato
oscurato e le stelle sarebbero cadute dal cielo non è ragionevole credere che si riferisse alla condizione
spirituale della cristianità – Matteo 24:29; Rivelazione 6:12, 13
Sappiamo che la “fine del
mondo” non significherà la fine dell’umanità in quanto ci
saranno dei
sopravvissuti esattamente
come ci furono dei sopravvissuti durante la distruzione di
Gerusalemme
nel 70 E.V. ma ciò non
significa che non ci saranno “segni spaventosi dal cielo”.
Il
libro di Rivelazione
inizia
dicendo “Felice chi legge ad alta voce e quelli che odono le parole
di questa profezia e osservano le cose in essa scritte; poiché
il tempo fissato è vicino” (Rivelazione
1:3)
e
se l’Apocalisse parlasse della
distruzione totale di tutto e di tutti, sarebbe un grosso controsenso
e non ci sarebbe alcun motivo per essere felici.
L’Apocalisse è un messaggio di salvezza ed è stato
scritto per istruirci e metterci in guardia sulle cose che stanno per succedere.
Ovviamente il libro non
nasconde che ci saranno grandi difficoltà per tutti ed è ovvio che se questo
“mondo”, cioè questo sistema di
cose deve finire, non potrà finire in maniera “pacifica”.
La Bibbia parla chiaramente,
in molte scritture, che ci sarà una “grande tribolazione”.
Le condizioni che l'umanità ignorante e disubbidiente causerà, agli ordini del suo dio,
causerà
non pochi problemi a tutti i fedeli servitori
di Dio.
Vogliamo pertanto avere
l’umiltà di rimetterci in discussione, chiunque siamo o
crediamo di essere,
perché comprendere
correttamente la profezia potrebbe fare la differenza tra vivere o
morire
esattamente come avvenne per
i cristiani del primo secolo – Matteo 24:15; I Tessalonicesi 5:20,
21
Pensavo che tu ricevi e publicchi i commenti ....
RispondiEliminasto ancora aspettando ...
Seeker.
Buongiorno,
Eliminapreferisco non pubblicare commenti che riportano siti di altre confessioni religiose per evitare che il mio blog diventi luogo dove ognuno parla della propria religione e delle proprie vedute.
Tuttavia non ho nulla in contrario a discutere, via mail, su aspetti dottrinali.
Se invece vuole commentare l'articolo (in questo cosa "Chi stabilisce cosa") SENZA riportare il sito della propria fede, anche se non si trovasse d'accordo con quanto scritto, sarò felice di pubblicarlo e commentarlo. E' il benvenuto