Le sette congregazioni: un punto di svolta

Fui rapito dallo Spirito nel giorno del Signore, e udii dietro a me una voce potente come il suono di una tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese: a Efeso, a Smirne, a Pergamo, a Tiatiri, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea» - Rivelazione 1:10, 11 - Nuova Riveduta
Alcune delle scritture più difficili da interpretare sono indubbiamente quelle relative alle “sette chiese” o congregazioni di cui leggiamo nei primi tre capitoli di Rivelazione.
È evidente che il Signore si sta rivolgendo al Suo stesso popolo, ovvero ai suoi discepoli, tanto per cominciare perché le congregazioni menzionate in questo libro ispirato erano ben conosciute nel primo secolo (vedi Atti 16:14; Colossesi 4:16; Efesini 1:1) ma poi perché in esse si menzionano angeli, sette stelle che il Signore tiene nella sua mano destra, sette candelabri d’oro, corona della vita, sassolino bianco e nuovo nome, Stella del mattino e così via.
Si parla di “coloro che vincono” quindi... a chi si potrebbe mai rivolgere il Signore se non al Suo stesso popolo?
Questa semplice verità, però, è stata fino ad oggi oscurata a motivo della nostra educazione religiosa e dei nostri pregiudizi.
Partendo dal principio errato d’essere l’esclusivo popolo di Dio, le varie organizzazioni religiose hanno sempre intestato a loro stesse queste esortazioni ma questo ha creato e crea tuttora dei problemi oggettivi all’interpretazione.
La Wacthtower, ad esempio, afferma che queste sette congregazioni raffigurino “le sette congregazioni di unti in tutto il mondo”… provenienti ovviamente di un’unica organizzazione: la loro.
Questa interpretazione è “doverosa” dal momento che abbiamo detto che in esse si vedono i candelabri d’oro e l’accurata attenzione del Signore che tiene le stelle nella sua mano destra.
Essi non potrebbero rappresentare le altre organizzazioni religiose perché sappiamo benissimo che la falsa religione è il principale strumento Satanico per distrarre dalla Verità – 2 Corinti 4:3-6; 1 Giovanni 5:19
In generale le religioni della cristianità si dividono in due gruppi in merito a questo argomento.
Da una parte quelli che, come la Watchtower, intestano esclusivamente a loro quegli avvertimenti e dall’altra quelli che pensano siano esortazioni rivolte a tutti i “cristiani”, ovvero a tutte le organizzazioni religiose cristiane sparse nel mondo* (vedi nota in calce).
Entrambe le interpretazioni presentano dei problemi oggettivi non indifferenti.
Se fosse corretta la prima interpretazione (e cioè che Gesù si starebbe rivolgendo ad un unico popolo) dovremmo prendere una qualsiasi organizzazione religiosa, farne uno screening e vedere quale ha, al suo interno, tutti i problemi menzionati dal Signore ovvero spiritismo, immoralità sessuale o spirituale, culto della personalità, idolatria etc. etc.
Solo questo dovrebbe presentare un serio problema perché significherebbe che il Signore si stia rivolgendo al popolo peggiore di tutti il quale sarebbe anche il Suo stesso popolo!
Inoltre, sempre all’interno dello stesso gruppo, ci sarebbero quelli che hanno serbato la Parola, che si sono mostrati fedeli e puri fino ad oggi e che hanno perseverato nella giustizia mantenendo i loro mantelli bianchi.
Insomma in un’unica organizzazione (gruppo, popolo) ci sarebbe tutto e il contrario di tutto.
È ovvio che intestare ad un’unica organizzazione questi diversi avvertimenti crea molti più dubbi di quanti pretenda di risolverne.
D’altro canto, prendendo per buona la seconda interpretazione (che concilierebbe le diverse condizioni spirituali delle diverse organizzazioni religiose) si aprono altre questioni anche più difficili da conciliare.
Se il Signore si sta rivolgendo alle diverse religioni cristiane sparse nel mondo, allora esse non sono il risultato delle macchinazioni di Satana?
Se in ognuna d’esse si vede l’angelo e questa stella (a cui il Signore si rivolge) ed ognuna d’esse ha un candelabro d’oro… è stato forse il Signore a creare e ad aver voluto queste diverse denominazioni?
Questo non è possibile perché il Signore è la Verità - Giovanni 14:6
Inoltre questo significherebbe che chiunque, oggi domani, potrebbe aprire una setta, avere un certo seguito, dire “siamo cristiani” e ricevere il candelabro d’oro (che solo durante il giudizio verrebbe confermato o tolto) – Rivelazione 2:5
Pensiamo davvero che qualsiasi psicopatico potrebbe aprire una setta “cristiana” e ricevere lo status di stella da parte del Signore solo per la sua affermazione? - Rivelazione 1:16

La cristianità non ha né ha mai avuto alcuna parte nelle promesse e nella volontà di Dio. Essa è l'uomo dell'illegalità - 2 Tessalonicesi 2:6-8


Recentemente questo blog aveva cercato di trovare una posizione equilibrata perché era risultato evidente che entrambe le ipotesi fossero gravemente mancanti.
Si era data enfasi alla differenza che passerebbe tra l’organizzazione di appartenenza (che poteva essere più o meno riprovevole, come mostrano gli avvertimenti stessi) e le pratiche del singolo cristiano.
Si era ritenuto che se qualcuno era riuscito a “non contaminare i propri mantelli” anche in una congregazione come quella di Sardi, allora doveva essere era una questione di coinvolgimento personale in certe pratiche ad essere condannata e non “l’appartenenza a questa o a quell’altra chiesa” - Rivelazione 3:4
Noi sappiamo che il Signore condanna le pratiche errate e ci giudica individualmente – Rivelazione 20:13
In pratica si presumeva che l’avvertimento poteva anche essere stato dato a “tutte le organizzazioni” nel momento in cui ci fosse, o avrebbe potuto esserci, anche un singolo cristiano sincero al suo interno.
Tuttavia anche questa interpretazione lasciava parecchi dubbi, primo perché il Signore si rivolge proprio “all’angelo della congregazione”… e poi è davvero possibile non macchiare le proprie vesti facendo parte di una di queste organizzazioni?
Benché ogni singolo sarà considerato responsabile per le proprie azioni, com’è giusto che sia, sono proprio coloro che hanno l’incarico su queste congregazioni i primi ad essere giudicati, e più severamente, dal Signore – Giacomo 3:1
E sono questi ad essere visti con il candelabro.
Che dire, dunque?
La cristianità, come abbiamo capito dalle Scritture, è l’uomo dell’illegalità il quale, durante la grande tribolazione, si trasformerà nel falso profeta – 2 Tessalonicesi 2:9-12; Rivelazione 13:11-13
Le sette congregazioni non possono rappresentare nessuna delle religioni della cristianità, tanto meno “il loro insieme” perché il Signore non potrebbe dar loro alcun candelabro, né incaricarli sull’insegnamento biblico.
Nessuna parte dell’uomo dell’illegalità può essere considerata una stella nella mano del Signore, non è vero?
Come al solito la risposta l’avevamo avuta sempre sotto gli occhi ma i nostri preconcetti ci avevano spinto a guardare altrove.
Per interpretare correttamente il soggetto proviamo intanto a chiederci chi fossero Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodicea nel primo secolo.
Esse erano congregazioni cristiane fondate dai primi discepoli di Cristo – Atti 16:5
Come abbiamo capito anche attraverso l’articolo “Svelato un sacro segreto: il ripristino della vera adorazione”**, gli apostoli erano coloro che fungevano da restrizione all’apostasia e costituivano la radice ebraica su cui, le varie congregazioni, erano saldamente fondate – 2 Tessalonicesi 2:6; Romani 11:1, 2
Ovviamente all’epoca non esisteva alcuna cristianità: i primi cristiani erano tutti giudei e i gentili si aggiunsero, come ramo selvatico innestato, non dimenticando che si trovavano lì per immeritata bontà di Dio – Romani 11:24
Non erano i gentili a portare la radice ma era la radice a portare loro e tutti gli altri rami – Romani 11:17, 18
Benché fin dai primissimi tempi si rivelarono alcuni che volevano “trarsi dietro i discepoli”, cioè si nascondevano già diversi lupi rapaci all’interno della vera congregazione di Dio, gli apostoli li tenevano a bada ed era questa radice ebraica a fare di loro il popolo di Dio - Deuteronomuio 30:1-4;
Loro erano stati addestrati dal Signore e questa era la garanzia che essi non si fossero autoproclamati tali - Giovanni 15:1-8
Diversamente chiunque avrebbe potuto dire di essere il popolo di Dio (come infatti è accaduto dalla fine del primo secolo ad oggi).
Loro erano davvero “seme di Abraamo” e attraverso il seme di Abraamo si sarebbero adempiute le promesse.
Tenendo bene a mente questo, torniamo a Rivelazione.
Noi abbiamo capito già da molto tempo che buona parte dei giudizi in esso scritti sono diretti contro Israele.
Abbiamo visto che quasi tutto il messaggio di Rivelazione gira intorno ad Israele a partire dalla causa dello scoppio della guerra, da Babilonia la Grande fino al completamento della volontà di Dio (che include il ripopolamento della nazione scelta da Dio attraverso i cristiani delle nazioni).
Se tutto il messaggio profetico ha un unico fulcro e non si è mai distaccato da queste profonde verità, chi saranno mai le stelle di queste sette congregazioni?
Dare un “significato simbolico” a queste scritture diventa una necessità per chi cerca di farle collimare alla propria organizzazione religiosa ma non è necessario farlo se si comprende che le congregazioni menzionate sono proprio quelle del primo secolo, semplicemente “trasportate” nel tempo della fine.
Anche se all’interno di queste congregazioni vi erano diversi gentili (i quali divennero ben presto la maggioranza) erano sempre gli apostoli e coloro che essi nominavano ad avere incarichi di alta responsabilità.
È evidente che il Signore ritrovi e riconosca, nel tempo della fine, le stesse congregazioni che erano state fondate nel primo secolo proprio dai suoi discepoli.
Certo oggi esse non si chiameranno più probabilmente Tiatira, Sardi o Laodicea e il numero sette indica una completezza, ma rimane il fatto che i soggetti non cambiano.
Egli si sta rivolgendo a quelle congregazioni.
Queste congregazioni erano state forse fondate da qualsiasi “pinco pallo” che avesse asserito di avere una certa autorità?
Ovviamente no.
Come abbiamo visto, esse avevano tutte di diritto il candelabro in quanto erano state fondate dagli apostoli sugli insegnamenti del Signore.
Essendoci concentrati troppo sulla storia secolare, siamo rimasti confusi.
Se i veri cristiani sono scomparsi (o non sono stati più riconoscibili) nei passati duemila anni, potrebbe sembrare strano che nel giorno del Signore si ripresentino condizioni simili a quelle del primo secolo.
Per questo motivo abbiamo cercato di interpretare quale chiesa fosse raffigurata da Laodicea, quale fosse raffigurata da Sardi e via discorrendo.
Tuttavia queste ipotesi erano basate solo sulla nostra ignoranza e sui nostri preconcetti.
 Noi abbiamo imparato che il Signore, entro l'inizio del tempo della fine incaricherà una persona per fondare queste congregazioni ed essi saranno giudei messianici, almeno come base, gli unici a poter costituire una “radice vera”, un fondamento di diritto.
Gli unici a poter essere separati, almeno potenzialmente, dalla cristianità e dalle altre religioni (e quindi gli unici ad avere la possibilità di mantenere puliti i propri mantelli).
Questo spiega in maniera straordinaria come possano possedere il candelabro eppure, nello stesso tempo, una parte di loro praticare cose vergognose.
Sicuramente all'inizio, per essere fondate, devono essere nella condizione giusta.
Essi possiedono il candelabro perché coloro che ne prendono la direttiva sono tutti giudei naturali e sono messianici, cioè asseriscono di seguire gli insegnamenti del Messia Gesù Cristo.
Esse saranno in qualche modo un prolungamento temporale di quelle congregazioni del primo secolo e questo è il motivo principale per cui il Signore dice di “tenerli nella mano destra”, e cioè di prestare particolare attenzione a loro e al loro insegnamento – 1 Timoteo 4:16
Essi dovranno infatti rendere conto a Lui.
Nello stesso tempo, però, alcune o molte di queste congregazioni ad un certo punto non si atterranno perfettamente alla Verità, che il Signore rappresenta, per cui vengono avvertite che tale candelabro potrebbe esser loro tolto – Rivelazione 2:5
Tra le altre cose, all’interno di queste congregazioni ci saranno anche coloro che “dicono di essere essi stessi giudei, e non lo sono” - Rivelazione 2:9
Questa è un’altra evidenza che il Signore si stava rivolgendo proprio ai giudei e a nessun altro.

Erano forse “giudei spirituali” quelli a cui il Signore parlava?
Il Signore stava forse dicendo che alcuni si spacciavano per suo popolo senza esserlo ma senza voler indicare una letterale provenienza giudaica?
Questa potrebbe essere l’obiezione di chi non vuole accettare la possibilità che la propria organizzazione religiosa non abbia nulla a che fare con la volontà di Dio e che, anzi, faccia parte di quell’uomo composito dell’illegalità che sta sviando l’intera umanità.
Comunque questa obiezione non può stare in piedi alla luce delle Scritture.
Ipotizziamo che il Signore parli di “giudei che non lo sono” volendo semplicemente indicare chi si spaccia per cristiano ma non lo è.
Se il significato fosse questo, allora anche quelli che seguivano gli insegnamenti di Bàlaam a Pergamo asserivano di essere giudei e non lo erano.
Anche Sardi, che aveva reputazione d’essere viva ma era morta, era piena di “falsi giudei” in quanto non facevano la volontà di Dio.
Anche Laodicea, che non era era né calda né fredda e sarebbe stata vomitata, era composta da persone che asserivano di essere giudei e non lo erano.
Se questo era ciò che voleva dire il Signore, questa accusa sarebbe stata rivolta a tutte queste congregazioni e non a due soltanto.
Come mai, pur spiegando e specificando molte pratiche errate che queste congregazioni commettono all’inizio del giorno del Signore, solo della congregazione di Smirne e di Filadelfia si dice che alcuni “affermano mentendo di essere giudei ma non lo sono”?
Evidentemente perché il problema era proprio questo e la loro affermazione era un modo per autoinvestirsi di un’autorità che il Signore non aveva dato loro.
Per questo motivo sarebbe arrivato il tempo in cui, questi falsi giudei, si sarebbero inchinati a loro, i giudei, quelli veri – Rivelazione 3:9 (confronta Isaia 49:23; Salmo 86:9)

Cos’altro possiamo ricavare da questo intendimento?
Se questa interpretazione è corretta, nel tempo della fine o poco prima  il moderno "Mosè" (uno dei due testimoni vrestiti di sacco) dovrà fondare o mettere a posto diverse sinagoghe messianiche.
Ovviamente anche le attuali sedicenti sinagoghe messianiche esistenti non sono ancora (alcune mai lo saranno) le congregazioni descritte nella Bibbia comunque fino a poco tempo fa la maggioranza di noi non aveva neppure idea di chi fossero questi “ebrei messianici” (anche a motivo di un altro pregiudizio inculcato dalla cristianità che ci faceva associare alla parola “ebreo” il concetto di “rinnegatore del Messia”) e questo dimostra, come minimo, che c'è una maggiore sensibilità a riguardo*.
Si sente parlare di loro sempre più spesso anche a motivo delle critiche che essi ricevono sia dalla cristianità che dalla comunità ebraica generale.
La loro crescita, com’è facile immaginare, sta infastidendo alcuni perché essi mettono in imbarazzo sia gli ebrei ortodossi che i vari ministri della cristianità.
Gli ebrei ortodossi non possono più asserire che la comunità ebraica, nel suo insieme, non ha mai accettato il Signore e di certo non possono tirare in ballo la scusa della mancanza di conoscenza della Torah e della cultura ebraica.
Questi, almeno la maggioranza d’essi, sono ebrei a tutti gli effetti e conoscono la Torah, la cultura e la mentalità ebraica eppure asseriscono di credere nel Signore e di poterlo dimostrare con le stesse Scritture – vedi Isaia 53
Dall’altra parte pure i ministri della cristianità sono imbarazzati davanti a questo gruppo di “ebrei anomali” perché nessuno di loro è in grado di negare che i discepoli di Cristo fossero ebrei.
Ebrei e cristiani: nel primo secolo non esisteva certo la cristianità.
Benché essi non abbiano ancora parte nel proposito di Dio finché non saranno fondate e risistemate dalla persona incaricata da Dio, la loro origine dà loro una certa autorevolezza, più di tutte le altre religioni autoreferenziali.
Perché anche una volta dopo la loro fondazione sarà possibile trovare, tra gli stessi giudei messianici, così tante discordanze e dottrine differenti?
Ciò accade perché queste comunità ebraiche sono molto indipendenti tra loro.
In genere seguono un rabbino o un ristretto gruppo di rabbini e va da sé che ciò rende possibile una certa “libertà interpretativa” - confronta 2 Timoteo 4:3-5; Tito 9
Questo fa di loro un unico popolo (sono tutti giudei e tutti messianici) e nello stesso tempo spiega il perché di queste discordanze perché non vi è un’unica autorità per tutte.
Sarà dunque possibile, all’inizio del giorno del Signore trovare, tra loro, quella congregazione che è “morta” ma anche quella che ha “serbato la parola”?
Oggi comprendiamo meglio che la cristianità non ha proprio alcuna parte nelle promesse di Dio, neppure indirettamente – confronta Esdra 4:1-3
Ovviamente questo non significa che la salvezza spetti solo a loro (Atti 10:34-36) ma la vera adorazione deve essere ripristinata da un rimanente ebraico, giudaico-messianico, esattamente come accadde nel primo secolo, ed è solo logico e coerente con la promessa fatta da Dio – 1 Cronache 16:15-17; Isaia 50:1; 51:1-3
Come abbiamo visto in diversi articoli precedenti, le persone sincere presenti nelle varie organizzazioni religiose apostate ed ingannate dalle stesse avranno la possibilità di accertarsi della perfetta volontà di Dio – Romani 12:2; 2 Corinti 13:5; 1 Tessalonicesi 5:21
Tutti i gentili che amano Dio di un amore senza ipocrisia avranno la meravigliosa opportunità di ascoltare la predicazione di coloro che ripristineranno la vera adorazione e diventare “seme di Abraamo” a motivo della loro fede ereditando le promesse – Matteo 25:34; Galati 3:26-29
Questa comprensione sarà probabilmente causa di svariate polemiche e apre la nostra comprensione su molte altre Scritture - confronta Giovanni 15:21
Un prossimo articolo prenderà in esame ogni singola congregazione e cercherà di riflettere sull’attuale situazione oggi esistente tra le sinagoghe messianiche.
Per il momento è necessario che ognuno di noi, ebreo o gentile, mediti attentamente su questo argomento senza assumere atteggiamenti di chiusura.
Possa ognuno di noi continuare ad accertarsi della buona e accettevole e perfetta volontà di Dio.




Note in calce.

* Esiste una terza interpretazione che vorrebbe far collimare queste contraddizioni intestando gli avvertimenti a svariate “chiese” nell’arco dei secoli.
In pratica gli avvertimenti dati a Sardi si riferirebbero ad un gruppo specifico di cristiani in un dato periodo, quelli dati a Filadelfia ad un altro periodo e così via.
Questa è ovviamente una forzatura guidata dallo stesso pregiudizio di fondo.
Questi avvertimenti vengono dati per l’inizio del giorno del Signore (Rivelazione 1:10) e ciò è rimarcato dalle parole finali che vengono ad esse rivolte.
Ad Efeso ad esempio si dice “ricordati da dove sei caduto, pentiti e compi le opere di un tempo. Altrimenti verrò da te, e se non ti penti toglierò il tuo candelabro dal suo posto”. Dovremmo presumere che il Signore sia “andato nella congregazione di Efeso” e li abbia giudicati in qualche periodo passato?
Non è all’inizio della grande tribolazione che il Signore “arriva”?
A Pergamo Egli dice “perciò pentiti, altrimenti presto verrò da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca”.
In quale periodo della storia umana il Signore ha combattuto contro Pergamo? Ciò non avverrà durante il giudizio?
In quale periodo della storia umana il Signore ha ucciso “con una piaga mortale” i figli di Izebel?
E in quale periodo della storia umana, a Sardi, arrivò il giudizio “come un ladro”? - confronta 1 Tessalonicesi 5:4; Rivelazione 16:15

 

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