Non possiamo evitare di parlare di ciò che abbiamo imparato
"L’uomo buono tira fuori dal buon tesoro del suo cuore ciò che è buono, ma l’uomo malvagio tira fuori dal suo malvagio tesoro ciò che è malvagio, perché è dall’abbondanza del cuore che la bocca parla" - Luca 6:45
Quando conoscemmo e
capimmo per la prima volta il messaggio predicato dai Testimoni di
Geova provammo una gran gioia, sentimmo nel profondo del cuore che
era la verità.
Dopo
poco tempo siamo stati in grado di comprendere e di spiegare queste
verità ad altri; la Parola di Dio era un libro aperto o pensavamo
che lo fosse.
Poi,
dopo un certo numero di anni, ci siamo resi conto che non bastavano
le dottrine primarie per asserire d’essere il popolo di Dio.
Ci
siamo resi conto che qualcosa che non andava; bisognava andare più a
fondo.
La
conoscenza delle verità primarie non è cambiata ma dopo un po’
abbiamo sentito la necessità di continuare a scavare e approfondire.
Ben
presto, però, ci siamo resi conto che se durante la nostra ricerca
avessimo disseppellito qualcosa di diverso dalle “verità
ufficiali”, ciò non ci sarebbe stato permesso.
Abbiamo
dovuto farlo di nascosto.
Ma il
Padre lo sapeva, tramite Gesù vigilava, e oggi con i mezzi moderni
ci è stato concesso per Sua immeritata bontà di conoscere ulteriori
intendimenti, più consoni alla Sua Parola, che qualcuno "in
alto" vorrebbe impedirci di conoscere.
Non
abbiamo provato la stessa gioia come quando venimmo in contatto con
essa la prima volta?
Forse
grazie ad uno studio personale o forse qualcuno ce le ha indicate o
forse ancora siamo capitati per "caso" su questo blog o su
qualcuno simile ed è stato bello... e cosa abbiamo compreso?
Ebbene,
tra le altre cose abbiamo compreso il ruolo fondamentale di Israele
nel proposito di Dio, la vera identità di Babilonia la Grande,
l’identità dei “re provenienti dal sol levante” etc etc.
Tutto
questo non ha un valore esclusivamente simbolico o nozionistico
perché comprendere queste cose ci fa innanzitutto capire cosa
dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro e
anche cosa dovremo fare durante e dopo la grande tribolazione.
Non
è un po’ diverso da quello che ci è sempre stato detto?
Possiamo considerarci cristiani se non condividiamo quello che abbiamo? |
Alcuni
di noi erano alla ricerca di ulteriori verità o di chiarimenti in
merito a punti dottrinali rimasti oscuri.
Altri
si son imbattuti casualmente in queste verità mentre navigavano in
internet.
A cosa
ci fa pensare questo?
Alle parabole di Gesù descritte in Matteo
13:44, 45.
Non
sappiamo se Gesù parlò di queste inserendole di proposito tra le
due altre illustrazioni fondamentali per farci comprendere la verità
sul tempo in cui viviamo in relazione al vero cristianesimo (stiamo
parlando delle parabole del grano e della zizzania e della rete a
strascico) ma se Gesù ne parlò di proposito inserendole nel
contesto storico, cioè nel tempo dell'adempimento delle altre due
illustrazioni, forse voleva farci capire che, poco
prima o durante la separazione del vero cristianesimo dal falso o
della nomina dello schiavo fedele, alcuni o molti avrebbero trovato
la verità o appreso altri dettagli in merito ad essa.
Se
invece non c'entra nulla il contesto storico di cui sopra, possiamo
comunque trarre delle conclusioni.
Stiamo
apprezzando le verità imparate dalla Bibbia al punto da essere
disposti a tutto per farle nostre?
Saremmo
disposti anche a soffrire per sostenerle e diffonderle con il rischio
di essere ostracizzati? - 2 Timoteo 3:12
Sappiamo
chi era Nicodemo, tutti i cristiani veri dovrebbero conoscerlo perché
tutto ciò che è stato scritto serve per nostra istruzione – Romani 15:4
In
particolare di Nicodemo vorremmo non imitarne l'esempio – confronta
Giovanni 3:1, 2
Sappiamo
che per andare dal Signore egli aveva senz’altro compreso e
apprezzato il Suo insegnamento… eppure scelse di andare da Lui di
notte.
Benché
avesse una certa sensibilità e altre buone qualità, il timore
dell’uomo gli fece sfuggire l’incomparabile privilegio di
seguirlo attentamente durante i suoi tre anni e mezzo di ministero e
questo gli precluse, probabilmente, anche altri privilegi - confronta Matteo 19:28
Potrebbero
esserci dei Nicodemo tra di noi?
È vero
che non possiamo paragonare il privilegio che ebbero i primi
discepoli del Signore con il nostro, ma il punto su cui dovremmo
concentrarci è se le verità che abbiamo appreso le abbiamo
condivise in coscienza oppure no - Luca 12:47, 48
Dobbiamo
chiederci onestamente se crediamo che le verità qui esposte, o anche
solo una parte di queste, abbiano il sostegno della Parola di Dio - Giovanni 17:17
Come
abbiamo anche ribadito nell’articolo intitolato “La luce rispkende solo se lo permettiamo" non
dovremmo fare l’errore che fanno molti concentrandosi sulla persona piuttosto che sugli argomenti - confronta Matteo 13:55-57
Tutti
coloro che si sono convinti che questi abbiano il sostegno della
Parola di Dio, dovrebbero come minimo comprendere l’importanza di
rimanere regolarmente in contatto con coloro che le condividono - Matteo 18:20
Non che
l'autore si voglia paragonare a Gesù o che questo blog possa
ritenersi in qualche modo ispirato, ma se crediamo fermamente di aver
capito ciò che è stato esposto in quest'ultimo anno, non dovremmo
mostrare apprezzamento condividendo con altri queste verità?- Atti 20:35
Non
stiamo dicendo di esporsi più di ciò che è necessario perché
sappiamo quali potrebbero essere le conseguenze ma se il progredire
dell'intendimento (vedi articolo "Ubbidiamo alle
istruzioni strane della Parola di Dio") ci obbligasse a
prendere una decisione scritturale quando e se un certo
corpo direttivo dovesse stringere ulteriormente le maglie su
qualsiasi questione, cosa sceglieremmo di fare?
Ubbidiremo
alla nostra coscienza secondo le Scritture o saremo come Nicodemo?
Certamente
non vogliamo lasciarci guidare solo dai nostri sentimenti e dalla convenienza ma, come i
bereani, vogliamo continuare a scavare e "provare se le cose
stanno cosi".
Forse
il cambio di intendimento relativo al “sacrificio continuo” e
all’organizzazione di Dio ha causato in noi una certa delusione?
Siamo
rimasti delusi perché erano state fatte previsioni che, ovviamente,
partendo da presupposti errati, non si sono poi avverate?
Non è
stato detto e ripetuto più volte che potevamo essere completamente
in errore?
Comunque,
che dire di tutto il resto?
Non
abbiamo capito in modo netto che non esiste (biblicamente parlando)
nessun 1914 e tutto ciò che ne consegue decade?
Che
dire di Babilonia la Grande?
Non è
stato meraviglioso scoprire che essa non è l'impero della falsa
religione ma Israele, e che tutto il proposito di Dio ruota intorno
ad esso sia in bene che in male?
Non
vogliamo di nuovo elencare le verità apprese, lo abbiamo già fatto.
La
nostra coscienza dovrebbe spingerci a prendere delle decisioni, sia
che lo facciamo in anonimato sia che lo facciamo apertamente.
Non è
possibile essere dei Nicodemo tutta la vita e la Commemorazione
appena passata deve averci fatto riflettere.
Dubitiamo
che il nostro amato Padre ci benedirà se agiamo in armonia con la
conoscenza acquisita? - Giacomo 1:6-8
Alcuni
si chiedono come possono avvicinare più persone alle verità
scritturali apprese in quest'ultimo anno tramite il blog.
Sicuramente
alcuni di voi stanno già facendo un ottimo lavoro tramite i propri
blog, facebook e altri metodi e siete da lodare!
Ma
sarebbe possibile trasmettere queste verità a chi ci sta intorno
senza esporci troppo evitando il rischio di essere ostracizzati?
Il
punto che dobbiamo capire è questo: trasmettere la verità non è un
optional, non va a discrezione.
C'è
forse qualche scrittura nella Bibbia che ci raccomanda di non dire la
verità se questa potrebbe causare difficoltà o turbare qualcuno?
No!
Anzi la Bibbia dice che la Parola di Dio va diffusa, predicata e
insegnata.
Essa ci
dice di scavare e cercare, ogni cristiano ha quest'obbligo ma alla
fine è esclusivamente l’Iddio Onnipotente a concederci il
privilegio di comprendere la Sua Parola.
Se
riconosciamo che tutto quello che abbiamo imparato non è per
merito nostro che diritto abbiamo di tenere per noi queste
cose?
Che
diritto abbiamo di precludere anche soltanto la gioia che Essa crea
nei cuori di chi la comprende?
Certo,
se siamo membri attivi dell'organizzazione che fa capo alla Watch
Tower, le condizioni attuali all'interno d'essa non ci permettono di
parlare apertamente.
Le
direttive antiscritturali che vengono applicate a chi dissente
rendono particolarmente difficile svolgere il nostro incarico.
A
motivo di questo dovremmo essere perciò più che cauti
ma potremmo escogitare alcune strategie per trasmettere comunque il
messaggio.
Sì,
cerchiamo di inviare dei messaggi i quali saranno abbastanza
chiari per coloro che sapranno coglierli.
Facciamo
alcuni esempi.
Tutti,
o quasi tutti, abbiamo qualche amico o amica intima nella
congregazione.
Se
siamo convinti che queste persone non ci tradirebbero mai, perché
non trasmettere loro con discrezione, senza dare l'impressione di
aver già fatto una scelta drastica in merito a ciò che vogliamo
credere, dicendogli semplicemente: "sono venuto a conoscenza di
queste informazioni che mi sembrano più che ragionevoli, che ne
pensi?"
Forse
la cautela non ci spingerà, da subito, a indirizzare la persona al
blog se questa ha mostrato interesse, ma un messaggio è stato
comunque lanciato.
Un
altro metodo.
Prendiamo la rivista del 15 marzo 2015 dove si parla dei tipi e degli antitipi: avviciniamo la persona riflessiva (ognuno conosce i fratelli della propria congregazione), e con tatto senza dare l'impressione di essere polemici, semplicemente esprimete un dubbio, e chiedete: " ma se qui la rivista dice di non applicare o cercare tipi e antitipi in relazione a racconti o persone, che dire dell'albero (tipo) di Nabucodonosor? Non c'è scritto che rappresenta la sovranità di Geova (antitipo) come lo spieghiamo se qualcuno ce lo chiede in servizio o ad uno studio?
Prendiamo la rivista del 15 marzo 2015 dove si parla dei tipi e degli antitipi: avviciniamo la persona riflessiva (ognuno conosce i fratelli della propria congregazione), e con tatto senza dare l'impressione di essere polemici, semplicemente esprimete un dubbio, e chiedete: " ma se qui la rivista dice di non applicare o cercare tipi e antitipi in relazione a racconti o persone, che dire dell'albero (tipo) di Nabucodonosor? Non c'è scritto che rappresenta la sovranità di Geova (antitipo) come lo spieghiamo se qualcuno ce lo chiede in servizio o ad uno studio?
In
questo modo lancereste un fortissimo messaggio!
Qualcuno
tra gli anziani o tra i sorveglianti lo coglierà come è capitato a
me stesso.
Questo
dei tipi e antitipi è un’arma fortissima nelle nostre mani, sia
che ce ne siamo resi conto o no.
Il cd
si è tirato la "zappa sui piedi " in maniera egregia
ponendo le basi per abbattere completamente il "castello di
parole” su cui poggia la loro autoreferenziale autorità e molto
“cibo imperfetto” (per usare le loro stesse parole).
Se
vediamo che il nostro interlocutore non coglie il punto, chiudiamo
l'argomento.
Forse
crederanno che abbiamo dei dubbi e che siamo bisognosi d'aiuto:
stiamo al loro gioco (in fondo ognuno di noi ha “bisogno d’aiuto”
anche se l’aiuto che ci arriva, spesso, non è quello di cui
abbiamo bisogno).
Mostrandoci
umili e accondiscendenti usciremo presto da qualsiasi eventuale “zona
grigia”.
Un
altro punto.
Quando
siamo in compagnia dei fratelli per svago potremmo fare un gioco
biblico; ci sono sempre i fratelli più perspicaci che sanno tutte le
risposte bibliche ma molte, purtroppo, sono false.
Potremmo
chiedere loro... "Chi tra di voi mi sa trovare una nazione che
oggi ha le stesse caratteristiche della falsa religione quando le si
applicano i versetti che descrivono Babilonia la Grande?”
Poi,
uno per uno, elencate le varie caratteristiche.
1 quale
nazione cavalca l'ONU come la falsa religione, anzi la cavalca a tal
punto che è stata posta lì dove si trova dall'ONU.
2 Quale
nazione dice di essere stata la sposa di Geova ma oggi si
prostituisce con il mondo cosi come fa la falsa religione? (fate
finta di giocare ma state lanciando dei messaggi forti. I perspicaci
veri lì coglieranno. Potete fare la stessa cosa con le bestie di
Daniele o con l'immagine dicendo: "Chi mi sa dire se i re o gli
imperi descritti nell'immagine di Daniele erano del nord o del
sud?”).
Aiutateli
a capire (giocando) che erano tutti re del nord, poi dite: "Strano
però che l'ultimo sia un re del sud" e chiudete subito
l'argomento. Saranno loro a farvi o a farsi domande.
Siate
cauti nel valutare il vero interesse dalla semplice curiosità dei
fratelli nei vostri confronti.
Potreste
estrapolare degli articoli (l'autore sarà più che lieto di
aiutarvi) senza che si capisca che erano inseriti nel blog e inviarli
a qualcuno che conoscete e di cui vi fidate, lontano dalla vostra
congregazione, addirittura all'estero.
Se vi
chiedono da dove o chi li ha scritti dite semplicemente che qualcuno
ve li ha fatti avere (ed è la verità, visto che li avete avuti
tramite il blog) e che vi sembrano interessanti.
Usate
tatto, discrezione e soprattutto chiedete aiuto a Geova che vi dia
saggezza e capacità di scoprire ulteriori modi per diffondere la Sua
Parola.
Il
rischio è grande, non lo
nascondiamo, ma come cristiani l'avevamo messo in conto fin
dall’inizio, anche se non avremmo mai immaginato chi
sarebbero stati i soggetti da cui ci saremmo dovuti guardare
– confronta Matteo 24:10
In
Isaia 22:15-25 si parla di due personaggi, Sebna e Eliachim.
Sono
due persone realmente esistite, li troviamo insieme di nuovo nello
stesso libro nel capitolo 36:3, 22 e 37:2; sono coloro che si recano
da Isaia per conoscere la volontà di Dio riguardo all'assedio in
corso di Gerusalemme, e sono gli stessi che sulle mura della città
Santa ascoltano Rabsache mentre biasima Geova.
Lo
stesso episodio lo troviamo anche nei capitoli 18 e 19 del secondo
libro dei Re. In tutti e due i racconti si dice che Eliachim è a
capo del palazzo di Ezechia il re.
In
Isaia 22 Geova dice qualcosa di molto serio contro Sebna: lo giudica
e lo condanna.
Sebna
era incaricato sulla casa del re e ci viene detto che voleva
costruirsi una tomba o "un sepolcro in alto", voleva forse
imitare la gloria dei faraoni costruendosi qualcosa che lo
ricordasse?
Confidava
nei carri da guerra come l'Egitto?
Sembra
proprio così.
Fatto
sta che Geova lo rigetta e lo esilia ma quando fu esiliato in un
"paese lontano"?
Non ci
è dato saperlo.
Sappiamo
che deve essere successo dopo aver perso il suo incarico perché,
come abbiamo detto, nei racconti paralleli è Eliachim a prendere la
direttiva. Fu esiliato sicuramente dopo la totale disfatta
dell'esercito assiro, in quanto poco prima lo troviamo sulle mura con
Eliachim.
E se il
racconto di Sebna riguardo alla sua condanna ed esilio avesse una
valenza profetica? Non lo possiamo (per ora) sapere.
Possiamo
comunque trarre delle conclusioni.
Sebna
era infedele e cercava i propri interessi, Eliachim era estremamente
fedele tant'è che Geova gli dice che sarebbe stato un padre per
Giuda e per Gerusalemme, avrebbe avuto le chiavi di Davide aprendo e
chiudendo, espressione che troviamo anche in Rivelazione ma applicata
a Gesù.
Perché
citare questi due personaggi? Non ci fanno venire in mente qualcuno
simile a loro?
Si! Lo
schiavo fedele e saggio e lo schiavo malvagio.
Il
risultato è lo stesso, uno viene incaricato e premiato l'altro
completamente rigettato.
Abbiamo
detto che non sappiamo se il racconto di Isaia 22 abbia una valenza
profetica per i nostri giorni, ma sicuramente ce l'ha il racconto
dello schiavo fedele e di quello malvagio.
Sappiamo
che nel 1919 non c'è stato nessuna nomina dello schiavo e che tutte
le organizzazioni cosiddette cristiane sono ancora in parte nelle
tenebre spirituali, chi più chi meno - vedi l’articolo intitolato
“Popolo di Dio o organizzazione di Dio?”
Sappiamo
che Gesù presto verrà e costituirà lo schiavo fedele e discreto,
chi sceglierà? Non possiamo proprio saperlo!
Saranno
coloro che si associano alla Watch Tower?
Forse
ma dobbiamo ammettere che al presente è abbastanza improbabile visto
l’atteggiamento di chiusura che mostrano rispetto a certe
disposizioni e intendimenti sia dottrinali che profetici.
Forse
si riformerà completamente facendo proprie almeno alcune di quelle
verità che abbiamo imparato?
Lo
speriamo ma una cosa è chiara: colui o coloro che verranno scelti
dovranno essere trovati fedeli come Eliachim, dei padri per il popolo
di Dio, il cibo distribuito dovrà essere di qualità superiore e
interamente basato sulla Bibbia e non sulle teorie personali per
farsi grandi come Sebna.
Capite
fratelli la posta in gioco?
Noi non
sappiamo chi sceglierà, ma anche se ci fosse la minima speranza che
scelga qualcuno di quelli che si stanno attenendo fedelmente alla sua
parola non gettiamola via, mostriamoci pronti, attivi e preparati,
imitiamo Eliachim non Sebna e tanto meno Nicodemo.
Il
privilegio potrebbe essere troppo grande per lasciarcelo sfuggire.
Infine
ricordiamo che a prescindere dai privilegi, ubbidire a Dio e
osservare i suoi comandamenti è “l’intero obbligo dell’uomo”
- Ecclesiaste 11:13
P.S.
Perché noi tutti che condividiamo questi intendimenti non ci
sentiamo regolarmente via Skype cosi come il fratello Israel ha già
proposto? Fissiamo una data e atteniamoci ad essa, sarà
d'incoraggiamento per tutti e anche se in anonimato potremo
raccontarci le nostre esperienze.
Questo
ci aiuterà a crescere nel nostro vincolo d’unione.
Ne vale
la pena.
- Articolo scritto da Elisha
Mi sembra di capire che sia più importante -Chi-debba essere scelto più di -Cosa-Gesù voglia che si faccia o si sappia.
RispondiEliminaLa verità è che non è arrivato ancora il momento di dire cosa fare e perché, o chi debba prendere parte a questo progetto di guida.
Senza un popolo unito non serve una guida.
Prima si deve formare la fratellanza da salvare con le qualità di sottomissione e lealtà e poi la conoscenza completerà il lavoro in corso .
Ora serve più che mai seguire Mosè senza discutere di credenziali di imperfezione o intendimenti imperfetti.
Gesù è in mezzo a quelli che si lasciano ammaestrate dalla congregazione che ha operato nel suo nome .
Bel post. un Po critico!
Caro JD,
RispondiEliminami dispiace che ti sia concentrato su una frase perdendo di vista il messaggio principale dell’articolo.
Il messaggio, che in teoria doveva essere chiaro, era “non è possibile tenere per noi quello che abbiamo imparato”.
Su questo sei d’accordo?
Tu stesso sei arrivato a comprendere alcune cose e, nel tuo piccolo, hai cercato di rendere pubbliche le tue ricerche o riflessioni.
C’è qualcosa di sbagliato in questo?
No, al contrario.
Se sei sincero in quello che fai, “condividere” è davvero il minimo sindacale; fa parte del dovere di ogni cristiano.
L’articolo non ha voluto mettere in risalto che è più importante “chi” il Signore sceglierà piuttosto che “cosa fare” per fare la Sua volontà perché è ovvio che le due cose non possono essere divise.
Di certo il Signore non sceglierà chi NON fa la Sua volontà, non è vero?
Comunque è un fatto che esistono dei “Nicodemo” i quali, piuttosto che agire in base alla propria coscienza/conoscenza, restano “al buio” per convenienza, per “vedere come va”.
L’articolo ha messo in risalto che probabilmente Nicodemo ha perso alcuni importanti privilegi e il pericolo dell’opportunismo va ben oltre questo.
Chi desidera vivere in santa devozione sarà anche perseguitato e quindi, ad un certo punto, ognuno di noi dovrà fare una scelta.
Il fatto che oggi non sia stato ancora costituito lo schiavo fedele e discreto non ci esonera dallo studiare la Bibbia, che è la sola autorità ed è "utile per insegnare e per essere pienamente competenti", e quindi agire in armonia con quello che sappiamo.
Se scrivi che “oggi non è arrivato ancora il momento di dire cosa fare e perché” allora possiamo anche evitare di studiare la Bibbia, non è vero?
Inoltre scrivi “senza un popolo unito non serve una guida” ma solo attraverso una guida il popolo si può unire e tale guida deve trarre i suoi insegnamenti dalla Bibbia.
Forse hai frainteso l’articolo.
Riassunto in poche parole dice questo.
“Se ci riteniamo cristiani non possiamo rimanere indolenti. Dobbiamo condividere con altri la nostra conoscenza. Non possiamo comportarci come Nicodemo salvo il rischio di perdere qualcosa di importante. Solo il Signore stabilirà chi sarà lo schiavo fedele e discreto ma a prescindere da questo “ubbidire a Dio è l’intero obbligo dell’uomo”. E questo, ovviamente, vale anche per qualsiasi autoproclamata guida divina (che non può paragonarsi a “Mosè”, citando una tua espressione).
Cosa c’è di sbagliato in questi concetti?
Condivido pienamente questo articolo, non possiamo tacere, non possiamo non aiutare i nostri fratelli a conoscere cose così importanti. Nelle congregazioni i fratelli sono consapevoli che molti insegnamenti ufficiali sono errati, ma non hanno un 'alternativa valida che li aiuti a capire come stanno le cose. Quanti fratelli sono realmente convinti che la spiegazione delle "generazioni sovrapposte" sia quella giusta? La spiegazione ufficiale non da l'idea di arrampicarsi sugli specchi? Chi è realmente convinto che Gesù stava pensando a quel ragionamento contorto che viene spacciato per verità assoluta, quando disse ai suoi discepoli "questa generazione non passerà"?
RispondiEliminaMi sembra di essere tornato a quando nel territorio predicavamo Bibbia alla mano dimostrando alle persone che Dio non è una trinità, che il nome di Dio è Geova, che Dio non ha stabilito una classe clericale, che il Regno di Dio è un governo reale, che la resurrezione è una promessa reale di Geova....eppure non capivano o non volevano capire nonostante le prove bibliche che portiamo loro. Ora la stessa cosa accade nelle congregazioni ci sono cose che nella Bibbia sono chiarissime e che in questo blog vengono spiegate chiaramente eppure non vogliono capire e ci accusano di essere apostati. Però sono felice di aver appreso nuove informazioni e di trasmetterle agli altri fratelli in qualche modo, come sono felice di predicare Bibbia alla mano le verità scritturali nel territorio. Che Geova possa continuare ad aiutarci a capire....
Grazie per la tua preziosa testimonianza, Will.
EliminaContinuiamo a condividere queste verità, cerchiamo di applicare i suggerimenti esposti e avremo successo, non dimentichiamo la cautela.
RispondiElimina