Scaviamo per trovare gemme spirituali: Marco capitoli 3 e 4

E’ lecito fare un’opera eccellente di Sabato?

Questa settimana, ovvero quella che va dal 23 al 29 aprile, la “guida alle attività per l’adunanza” è dedicata al vangelo di Marco capitoli 3 e 4.
Come già fatto per altri due articoli precedenti, vogliamo fare esattamente quello che tale guida ci incoraggia a fare: scavare per trovare gemme spirituali.
Lo schema è il seguente.

Cantico 77 e preghiera
˙ Commenti introduttivi (3 min o meno)
˙ Guarigioni di Sabato”: (10 min)
Mr 3:1, 2 — I capi religiosi ebrei cercavano un pretesto per condannare Gesu (jy 78 parr. 1-2)
Mr 3:3, 4 — Gesù sapeva che il loro punto di vista sulla legge del Sabato era esagerato e contrario alle
Scritture (jy 78 par. 3)
Mr 3:5 — Gesù era “molto addolorato per l’insensibilità dei loro cuori” (nwtsty approfondimento)
˙ Scaviamo per trovare gemme spirituali: (8 min)
Mr 3:29 — Cosa significa bestemmiare contro lo spirito santo, e quali sono le conseguenze? (nwtsty
approfondimenti)
Mr 4:26-29 — Cosa impariamo dalla parabola di Gesù del seminatore che dorme? (w14 15/12 12- 13 parr. 6-8)
Cosa avete imparato su Geova dai capitoli in programma questa settimana?
Quali altre gemme spirituali avete scoperto nei capitoli in programma questa settimana?

Ognuno di noi dovrebbe avere l’umiltà ed essere disposto a fare autocritica perché se ogni volta che leggiamo le Scritture le applichiamo “agli altri”, evidentemente non abbiamo davvero compreso l’insegnamento – confronta Luca 18:9-14
Non abbiamo scavato poi così a fondo.
Partendo dal principio che solo il Signore è in grado di leggere il cuore ed è anche il solo che ha autorità, questa trattazione dev’essere intesa con l’unico scopo di aiutarci a riflettere – Giovanni 5:22

Avreste chiesto aiuto, di Sabato?

Iniziando dal sottotitolo “Guarigioni di sabato”, la prima riga dice che “i capi religiosi ebrei cercavano un pretesto per condannare Gesù”.
Ovviamente nessun essere umano può paragonarsi al Signore ma questo era lo stesso trattamento che avevano riservato a tutti i veri servitori di Dio del passato – confronta Matteo 23:35, 36; Atti 7:51, 53
Non erano certo state le “persone del mondo” come gli egiziani o i babilonesi a riservare il trattamento peggiore ai servitori di Dio ma proprio quelli che, almeno in teoria, dovevano essere i loro fratelli.
Perché volevano uccidere il Signore?
Ebbene, potremmo elencare una serie di motivi ma in questo contesto il motivo evidente era il timore di perdere la propria immagine, posizione, autorità.
Per riuscire a far questo in maniera apparentemente lecita era necessario dimostrare che egli violasse la Legge, che fosse un falso profeta e che magari facesse gli interessi di Beelzebùb.
La riga successiva dice chiaramente che “Gesù sapeva che il loro punto di vista sulla legge del Sabato era esagerato e contrario alle Scritture”.
Siamo tutti d’accordo su questo, non è vero?
Il Sabato era venuto all’esistenza per l’uomo e non viceversa. Era una benedizione.
Una benedizione che, appena gli esseri umani ci misero mano con le loro regole e regolette, divenne un incubo.
Siamo tutti bravi a ripetere la lezioncina imparata a memoria ma tutto questo non ci sarà utile se non rendiamo pratico il materiale per noi.
Sicuramente per gli ebrei del primo secolo quella fu una lezione pratica perché la celebrazione del Sabato era una realtà evidente nella loro nazione e nella loro vita di tutti i giorni.
Per questo motivo dobbiamo comprendere lo spirito di quella lezione e non semplicemente l’oggetto della questione.
Potremmo riflettere sul nostro personale studio della Bibbia e chiederci se sarebbe lecito fare un commento che va al di fuori dell’intendimento ufficiale.
Riflettiamo.
La Bibbia è uno dei più grandi doni che l’Iddio Onnipotente ha fatto all’umanità.
Il Nostro amorevole Padre non si è limitato a consegnarci una collezione di scritti incomprensibili ma l’ha fatta scrivere da persone comuni affinché una qualsiasi “persona comune” la comprendesse.
Egli ci ha incoraggiato, fin dall’inizio, a studiarla e meditarla “giorno e notte” - Salmo 1:1-3
Ed è scontato asserire che, se dobbiamo studiare e meditare su un dono così prezioso, dobbiamo anche agire in armonia con quello che impariamo.
Per onestà intellettuale dobbiamo ammettere che questo è anche quello che viene incoraggiato a fare in moltissime pubblicazioni dei Testimoni di Geova ma a “conti fatti” questo è possibile solo se le nostre conclusioni andranno ad avvalorare cose già scritte e approvate.
Per tutte quelle conclusioni che dovessero essere in disaccordo con il canale ufficiale, a prescindere dall’autorità di riferimento, dobbiamo fare molta attenzione a cosa dire e cosa non dire.
Anzi, è meglio non dire proprio niente se non si vorranno ricevere “certe conseguenze”.
Ovviamente coloro che hanno l’incarico di “ristabilire il disordinato” diranno che lo fanno per il suo bene e che tutto questo è scritturale perché infatti la Bibbia ne fa un chiaro avvertimento – 1 Tessalonicesi 5:14
La Bibbia dice anche di guardarsi dagli apostati – 2 Pietro 2:21, 22
Lo spirito e il senso di questi avvertimenti è davvero quello che applichiamo oggi?
Davvero la Bibbia insegna che non è possibile confrontare le Scritture e farne oggetto di conversazione con il massimo rispetto? - Atti 17:11
Davvero la Bibbia asserisce che solo un pugno di persone, su miliardi di altre, avrebbe avuto l’intendimento corretto anche solo per le dottrine primarie? - confronta Giovanni 3:19
Non può essere che, esattamente come dice la seconda riga citando Marco 3:3, 4 questo punto di vista, esattamente come la legge del Sabato, è esagerato e contrario alle Scritture?
Non abbiamo sempre fatto un ragionamento simile in merito al Nome di Dio?
Alcuni, forse in un eccesso di zelo, hanno completamente eliminato il Nome di Dio dalle Scritture e hanno giustificato questo “scritturalmente” citando Esodo 20:7.
Non abbiamo sempre detto che, questa scrittura, non vieta di utilizzare il Nome di Dio con profondo rispetto?
Ridiscutere un intendimento non equivale a ridiscutere la veracità della Bibbia o l’esistenza di Dio e un intendimento della Torre di Guardia non equivale, né per profondità né per autorità, ad una lettera apostolica.
Quindi ridiscutere con rispetto davanti alla Parola di Dio un determinato intendimento non solo non dimostra mancanza di rispetto verso chi “prende la direttiva” ma mostra profondo rispetto per l’unica autorità a cui ogni cristiano deve sottomettersi.
Non sia mai che alcuni di coloro che hanno autorità cerchino solo un pretesto per condannare un sincero studioso della Bibbia.
Già il fatto che non sia possibile parlare apertamente di queste cose, salvo rischiare di essere condannati a morte, dovrebbe farci riflettere.  
Siamo più simili ai discepoli del Signore o ai farisei?
Se qualcuno può smentire questa affermazione, allora sarà felice di fare un commento aperto e spassionato alla prossima adunanza in armonia con la “guida e ministero” sopracitata.
In fondo siamo rimasti nel tema.
Abbiamo solo studiato il materiale e l’abbiamo reso pratico per i nostri giorni (partendo dal principio che la “celebrazione del Sabato” non sia proprio pratica per noi oggi).
A somiglianza del nostro più grande Esempio, anche noi dovremmo “addolorarci” vedendo l’insensibilità di cuore di alcuni nostri fratelli e fare attenzione, a nostra volta, a non diventare dei perfetti burocrati e pessimi cristiani.
Oppure anche l’insensibilità di cuore riguarda soltanto gli antichi scribi e farisei e la moderna cristianità? - confronta Ebrei 3:12-15
Non potendo smentire le opere potenti operate dal Signore, sempre gli scribi e farisei dissero che egli faceva queste cose per mezzo del governante dei demoni rischiando in questo modo di peccare seriamente  e irreparabilmente contro lo Spirito Santo.
Ovviamente noi non abbiamo il potere e neppure l’autorità che aveva il Signore ma possiamo sforzarci di attenerci alle Scritture – 2 Timoteo 3:16, 17
Ci si aspetterebbe, dai veri cristiani, un onesto confronto alla luce delle Scritture per stabilire la Verità, senza assumere posizioni dogmatiche e ricordandoci che abbiamo tutti bisogno di imparare – Giovanni 17:17
E’ solo grazie all’immeritata bontà di Dio se abbiamo compreso alcune cose e questa consapevolezza dovrebbe aiutarci a mantenere uno spirito umile.
Invece a volte capita che, non potendo smentire scritturalmente certe affermazioni, alcuni ci accusino di essere “apostati” e quindi “strumenti di Satana” senza scendere nel merito della questione.
Ovviamente era tutto facile e lineare finché facevamo questa applicazione verso le “persone del mondo”… eppure non dovrebbe essere la Bibbia ad avere l’ultima parola?
Potrebbe capitare che noi stessi, involontariamente, ci siamo “gonfiati” dalla troppa conoscenza o presunta tale – confronta 1 Corinti 8:1, 2
Può darsi che una nostra convinzione non rispetti davvero il significato delle Scritture, come qualcuno ci ha accusato.
Se così fosse, sarebbe dovere di ogni cristiano aiutare il proprio fratello a comprendere meglio il messaggio scritturale.
Se questo non avviene, evidentemente, il problema fondamentale è un altro.
Forse l’attaccamento alla propria religione supera l’attaccamento alla Parola di Dio.
Forse anche solo la possibilità di ammettere di essere in errore ci paralizza e ci fa evitare situazioni che potrebbero metterci alle strette.
Fin dall’inizio questo blog si è detto disponibile al confronto (rispettando le linee guida citate in uno dei primi articoli) e allora perché molte fratelli seguono il blog senza intervenire?
Perché ci sono molte visualizzazioni ma pochissimi interventi?
A cosa teniamo di più?
Studiare la Bibbia non significa essere apostati, al contrario… è mettersi consciamente contro un intendimento scritturale a metterci in una posizione molto pericolosa.
Come ci insegna il Signore nella parabola del seminatore che dorme, non abbiamo motivo di preoccuparci eccessivamente del risultato della nostra opera se abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare.
Sarà comunque Dio a far crescere.
Ognuno di noi, comunque, farà bene a chiedersi su cosa si basa la propria fede, chi adora davvero e se sta agendo in armonia con la propria conoscenza – Giovanni 17:3
Ognuno di noi farebbe bene a chiedersi come sta utilizzando il tempo favorevole che ancora rimane – Efesini 5:15-17
Cerchiamo di non forzare le Scritture nel tentativo di legittimare la nostra posizione.
Non facciamo finta di non capire che questi capitoli di Marco siano rivolti in particolare a coloro che hanno autorità.
Agiamo in armonia con quello che abbiamo imparato e non preoccupiamoci di “addolorare” la nostra religione o coloro che credono d’essere i nostri capi.
Parliamo di quello che abbiamo imparato e operiamo ciò che è bene verso tutti di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica.
Preoccupiamoci solo di non addolorare il Nostro Signore.

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