Riflessioni sul tempio di Ezechiele e la Nuova Gerusalemme

Se vi chiedessero qual è la differenza fondamentale tra un resoconto storico ed una leggenda cosa rispondereste?
La prima cosa che viene in mente non è forse la precisione e la differenza dei dettagli che passano tra l'uno e l'altra?
Non a caso le favolette per bambini in genere iniziano con la formula... "C'era una volta, tanto tanto tempo fa, in un paese lontano lontano..."
Tanto tanto tempo fa è un modo poetico per dire "non possiamo sapere quando" (nessuna data).
In un paese lontano lontano, allo stesso modo, vuol dire "Non possiamo sapere dove" (nessuna indicazione geografica).
Non sono necessariamente i dettagli fuori del comune o incredibili a rendere un resoconto una leggenda.
Pensiamoci bene.
Tutto quello che non conosciamo è, in effetti, "fuori del comune" finché non viene conosciuto o scoperto.
Quando l'ornitorinco fu scoperto dagli europei alla fine del Settecento, una pelle fu mandata in Gran Bretagna per essere esaminata dalla comunità scientifica. Gli scienziati inglesi in un primo momento si convinsero che quell'insieme a prima vista bizzarro di caratteristiche fisiche dovesse essere un falso, prodotto da qualche imbalsamatore asiatico, arrivando al punto di sezionarlo per "smascherare l'inganno".
Perché queste persone sicuramente intelligenti ed istruite pensarono ad un falso?
Il motivo principale è perché non avevano mai visto nulla di simile.
Il caso dell'ornitorinco è significativo ma non è affatto l'unico.
Ciò valse sia per la scoperta di nuove specie animali che per le antiche civiltà e, in generale, per tutto il resto.
Quando ci "scontriamo" con qualcosa di cui non siamo abituati pensiamo subito ad un falso o che le prove a carico siano state male interpretate.
Quindi non sono le "cose strane" a fare di uno scritto una leggenda semmai proprio la mancanza di riferimenti.
Se una persona nel suo racconto menzionasse luoghi reali, personaggi reali e anche tempi specifici pensereste subito ad un racconto inventato?
Potrebbe esserlo... ma durerebbe ben poco perché basterebbe andare a confrontare i riferimenti.
Andare sul luogo, intervistare qualcuno, confrontare i reperti etc.
Sappiamo che il medico Luca era molto preciso in tal senso menzionando appunto i luoghi, i personaggi e il periodo di riferimento – confronta Luca 3:1, 2
Per questo possiamo dire che Luca, oltre ad essere un medico, era anche uno storico accurato.
Il vangelo di Luca, però, menziona davvero cose "fuori del comune" perché non capita tutti i giorni di vedere miracoli tra cui risurrezioni e guarigioni miracolose.
Noi sappiamo che la Parola di Dio è la verità; essa non racconta favole – Giovanni 17:17
Su questo siamo tutti d'accordo ma qualcuno dirà che alcune cose, o molte cose, non sono da prendere "alla lettera" perché Essa utilizza anche un linguaggio simbolico.
Questo è assolutamente vero e a volte c'è una certa difficoltà nel distinguere l'uno dall'altro.
Si rende necessario, quindi, cercare di comprendere il profondo significato e le differenze dei termini che vengono utilizzati di sovente.
Non è difficile asserire che alcuni di noi utilizzino i termini "spirituale" e "simbolico" in maniera assolutamente impropria.
A volte si sente qualcuno dire "Questa cosa è spirituale, non è letterale"... ma questa frase non ha alcun senso.
Letterale è il contrario di simbolico, non di "spirituale".
Esempio.
Quando Iotam parla agli abitanti delle terre di Sichem dice “Una volta gli alberi andarono a ungere un re su di loro. Dissero dunque all’olivo: ‘Regna su di noi’. Ma l’olivo disse loro: ‘Devo rinunciare alla mia oleosità con la quale glorificano Dio e gli uomini, e devo andare ad agitarmi sugli altri alberi?’
Fin qui è semplice.
Ognuno di noi dirà che Iotam sta utilizzando un linguaggio simbolico per insegnare qualcosa.
Nessun sano di mente penserebbe ad un albero che parla ma ogni personaggio qui descritto ha un significato.
A cosa serve il simbolo?
Ad illustrare (insegnare) efficacemente qualcosa.
Celeste (o spirituale) è il contrario di carnale, terreno. Non è il contrario di letterale e non è assolutamente sinonimo di simbolico.
Esempio.
Quando l'apostolo Paolo parla della ricompensa migliore, la speranza celeste, parlando agli eletti celesti egli dice "Ma vi siete accostati al monte Sion e alla città dell’Iddio vivente, la Gerusalemme celeste, e a miriadi di angeli, in generale assemblea, e alla congregazione dei primogeniti che sono stati iscritti nei cieli, e a Dio Giudice di tutti, e alle vite spirituali dei giusti che sono stati resi perfetti, e a Gesù mediatore di un nuovo patto" – Ebrei 12:22-24
Paolo sta utilizzando un linguaggio simbolico?
Qua è un po' più difficile ma solo a motivo dei nostri condizionamenti.
Pensiamoci bene.
La scrittura parla di miriadi di angeli. Sono essi simbolici?
In pratica, gli angeli esistono davvero o servono semplicemente come simbolo utile per insegnare qualcosa?
Questo linguaggio è ben diverso da quello utilizzato da Iotam nel libro dei Giudici.
La scrittura menziona anche il "mediatore di un nuovo patto", ossia Gesù Cristo.
Gesù Cristo è forse simbolico?
Quindi la Scrittura, quando parla della Gerusalemme celeste, sta spiegando qualcosa di simbolico o semplicemente di spirituale?
Questa Gerusalemme si chiama appunto "Celeste" non "Simbolica" e ciò significa che è una città letterale ma di una sorta diversa da quelle a cui siamo abituati – confronta 1 Corinti 15:44
I cristiani eletti con lo spirito si accostarono alla città dell'Iddio vivente nel momento in cui ricevettero la cittadinanza celeste tramite lo Spirito Santo.
Una o più scritture possono avere entrambi gli elementi (simbolico e letterale) ma non sono mai in contraddizione e vediamo il perché.
Il simbolo in genere serve per spiegare qualcosa in merito ad un soggetto di cui non abbiamo precedenti (e quindi faremmo fatica a comprendere) ma ciò non dimostra che il soggetto così descritto sia simbolico.
Esempio.
Gesù Cristo, in Rivelazione 5:6, viene descritto come un agnello scannato con sette corna e sette occhi.
La descrizione è ovviamente simbolica ma ciò non significa che anche il soggetto (Gesù Cristo) lo sia.
Se così fosse, lo scopo del simbolo perderebbe significato.
Il simbolo deve portare ad un soggetto reale e specifico o ad una situazione reale e specifica ma se il simbolo portasse ad un altro simbolo... a cosa servirebbe?
Esempi come questi, nella Bibbia, ce ne sono tantissimi e questo dimostra semplicemente una cosa.
Essendo noi dei semplici esseri umani abbiamo bisogno di simboli per comprendere (o avvicinarci a comprendere) le complesse realtà spirituali.
Realtà che sono reali quanto noi e il nostro mondo ma di fattura diversa.
Quindi tutte le volte che troviamo dei simboli in riferimento alle realtà spirituali dovremmo tenere presente quanto segue: questi servono ad illustrare una realtà.
Non dovremmo confonderci pensando che, dal momento che è stato utilizzato un linguaggio simbolico, non esista più il soggetto (come la Gerusalemme celeste ad esempio) o l'azione che compie quel determinato soggetto (come Cristo che si presenta davanti a Dio per aprire il rotolo).
Infine "celeste" e "spirituale" sono sinonimi, questi sì (vedi nota in calce*), ma anche qui, in base al contesto e alle nostre abitudini, si può incorrere a fraintendimenti.
Spesso diciamo "quella è una persona spirituale" ma non intendiamo dire che abbia un corpo spirituale bensì che abbia una mentalità spirituale.
Anche il termine "qualità spirituali" è sbagliato (tra l'altro è un termine che non compare nella Bibbia) perché si dovrebbe parlare di qualità morali.
Esseri sia spirituali che carnali possono dimostrare ottime qualità morali come amore, riconoscenza, empatia e su questo non ci sarebbe alcuna differenza con le creature spirituali se non fossimo legati dai nostri limiti e dai nostri difetti ereditati.
Viceversa anche le creature spirituali possono mostrare pessime qualità morali come odio, invidia, rabbia, gelosia, sadismo... e gli angeli ribelli ne sono un eclatante esempio.
Quindi dire che "Tizio è una persona spirituale" non significa dire che abbia delle eccellenti qualità morali (che al limite potrebbe essere una conseguenza) ma che riesca a vedere la causa spirituale delle cose che ci circondano.
Quando scoppia una guerra, ad esempio, la gente in generale dice "Chissà dove andremo a finire..." dimostrando una completa ignoranza biblica o mancanza di fiducia in Essa, ma una persona spirituale sa benissimo "dove andremo a finire" perché conosce la Parola di Dio quindi sà bene chi agisce dietro le quinte di questo mondo – Confronta 1 Corinti 2:10
Per assurdo, anche una "persona spirituale" potrebbe avere delle pessime qualità morali perché riconoscere che la Bibbia è la Parola di Dio e comprendere il significato di alcune profezie (e quindi anche i motivi reali per cui accadono certe cose) non fa di noi automaticamente delle persone migliori – confronta Giacomo 2:19
Solo se abbiamo compreso queste differenze e i rispettivi scopi, possiamo iniziare a comprendere la visione di Ezechiele.
Cosa ci è stato detto, finora, in merito a questo Tempio?
Ci è stato detto che è simbolico, non è vero?
Quindi, in base a quanto abbiamo visto, dovrebbe essere qualcosa che indica qualcos'altro, non è vero?
Innanzitutto dovremmo chiederci quale parte della visione di Ezechiele è simbolica e quale no (finora il simbolo ha spiegato una realtà) e in secondo luogo cosa vorrebbe insegnare questa visione simbolica.
Già a prima vista possiamo notare qualcosa di strano perché il simbolo non può portare a se stesso né ad un altro simbolo – Salmo 11:4
Se il Tempio della visione di Ezechiele avesse voluto indicare se stesso (a sua volta simbolico) non avrebbe alcun senso.
Come già detto, significherebbe fare un girotondo inutile.
C'è un altro aspetto fondamentale che riguarda i simboli che forse non è stato notato.
Il simbolo dev'essere una cosa semplice atta a spiegare una cosa più complessa.



Ci ricordiamo come insegnava il Maestro, non è vero?
Egli utilizzava cose di tutti i giorni per far comprendere anche le realtà spirituali più grandi e complesse – confronta Luca 18:1-8
Egli parlò dei genitori che non avrebbero mai dato una pietra o uno scorpione ai loro figli per spiegare quanto più grande e amorevole fosse Geova.
Utilizzò la parabola del buon seminatore e del nemico che seminò zizzannie per spiegare come mai i veri cristiani si sarebbero trovati in mezzo a tanti falsi cristiani e chi c'era dietro questa situazione.
A volte il simbolo è volutamente enigmatico ma anche quando il simbolo è "un mistero" ci si rende conto, una volta scoperto, che la descrizione di questo simbolo illustra bene la realtà ma è molto più semplice – confronta Rivelazione 17:3-6
Anzi a volte comprendere l'identità di un determinato soggetto risulta difficile proprio perché la sua descrizione simbolica è troppo semplice!
Avendo in mente questo, dunque, come possiamo dire che questo maestoso Tempio, descritto nei particolari fino al parossismo, raffiguri le "alte norme morali" di Geova?
Dov'è l'utilità del simbolo, allora?
Non sarebbe stato più semplice e pratico dire che Geova si aspetta alte norme morali dal Suo popolo?
Era davvero necessario spiegare l'altezza, la larghezza, l'ampiezza, le stanze, le finistre, i pali di questo Tempio e tutto il resto fino all'esagerazione di precisione? Questa sarebbe in assoluto la prima volta che la Bibbia utilizzi una cosa complicata (piena di specifiche incredibili) per illustrare una realtà molto semplice e cioé che Geova possiede elevate qualità morali e si aspetta il rispetto di queste qualità dal Suo popolo.
Non viene il sospetto che "simbolico" sia il lasciapassare per una spiegazione non-spiegazione, perché in realtà non si è compreso o non si è voluto comprendere quello che c'è semplicemente scritto? Davvero pensiamo che il simbolo, in questo caso, sia mille volte più complicato della realtà che vorrebbe insegnare?
Qual è in realtà il problema?
Non è forse solo un nostro limite, la nostra personale difficoltà nell'accettare questo Tempio come letterale? - Genesi 18:13, 14; Giobbe 42:2
C'è qualcosa di impossibile per Dio?
Non stiamo facendo lo stesso errore degli scienziati inglesi di fronte all'ornitorinco?



Sezioniamo dunque la Parola di Dio e vediamo cos'ha da dire a riguardo.
Abbiamo parlato della Gerusalemme Celeste in uno studio precedente.
Quando la scrittura dice che la Nuova Gerusalemme "scende dal cielo, da Dio" è letterale o simbolico? - vedi Rivelazione 3:12; 21:2, 10
Tenendo bene in mente lo scopo di un simbolo esaminiamo quanto segue.
A volte non abbiamo null'altro che il contesto per stabilire se una determinata descrizione sia simbolica (e cioé significhi qualcos'altro rispetto al testo) o letterale.
Estrapolando questa frase dal contesto potrebbe significare che "dirige la sua attenzione sulla terra" (vedi il libro "Rivelazione il suo culmine", capitolo 42, paragrafo 3) ma rimettendo la frase dove si trova abbiamo un problema serio a considerare questa azione come simbolica.
A questo punto della Rivelazione (capitolo 21) abbiamo visto che...
1) Alla morte dei due testimoni il regno del mondo diventa il regno di Dio e di Cristo – Rivelazione 11:15
2) Satana è stato scagliato dai cieli e gli angeli assicurano che esso ha ormai un breve periodo di tempo – Rivelazione 12:12
3) Rivelazione 13:7 dice “Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è arrivata, e adorate Colui che fece il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque” e a chi ha perseverato dice "si riposino dalle loro fatiche, poiché le cose che fecero vanno direttamente con loro" – Rivelazione 13:13
4) Rivelazione 19:6 dice "E udii ciò che era come la voce di una grande folla e come il suono di molte acque e come il suono di forti tuoni. Dissero: “Lodate Iah, perché Geova il nostro Dio, l’Onnipotente, ha cominciato a regnare".
5) Il capitolo 20 arriva fino alla fine del millennio parlando della risurrezione dei morti.
Da queste e altre scritture non è più che evidente che il Regno di Dio abbia già diretto la sua attenzione alla terra?
Siamo addirittura oltre il periodo della risurrezione!
Dopo tutto ciò la scrittura dice che la Nuova Gerusalemme "Scende dal cielo, da Dio" e lo ripete due volte – Rivelazione 21:2, 10
Proviamo a rifarci la domanda.
Non è forse il fatto che questa scrittura è "troppo meravigliosa" per essere considerata letterale? - Giobbe 35:5; 36:26; 42:2, 3
Gesù disse, in Matteo 8:11 "Or io vi dico che molti verranno da luoghi orientali e occidentali e giaceranno a tavola con Abraamo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli" – confronta Ezechiele 40:17
Anche qui, come altrove, troviamo sempre la stessa spiegazione.
E' simbolico.
D'altronde Abraamo, Isacco e Giacobbe non possono ricevere la risurrezione celeste e lo sappiamo eppure "giaceranno a tavola nel regno dei cieli".
Se essi non ricevono la risurrezione celeste e la Gerusalemme Celeste non scende sulla terra, dev'essere simbolico per forza.
Però parlando proprio di Abraamo l'apostolo Paolo disse..."Per fede risiedette come forestiero nel paese della promessa come in un paese straniero, e dimorò in tende con Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa. Poiché aspettava la città che ha reali fondamenta, il cui edificatore e costruttore è Dio".
Quanto sarà simbolica la città che ha reali fondamenta e quanto erano realistiche le aspettative di colui che sarebbe vissuto sulla terra se tale città sarebbe rimasta in cielo?
La città "il cui edificatore e costruttore è Dio" non sarà per caso la stessa città che "scende dal cielo, da Dio"?
Vediamo un'altra scrittura "strana" per l'intendimento attuale.
"Ma io vi dico che da ora in poi non berrò più di questo prodotto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio” - Matteo 26:29
Per far quadrare la nostra visione del "è tutto simbolico" dovremmo dire che anche qui si stia utilizzando un linguaggio simbolico, giusto? Dopotutto... da quando in qua si può bere vino in cielo?
Diciamo che Gesù abbia utilizzato un linguaggio simbolico. Bene.
Cosa voleva insegnare? Bisognerà pur rispondere a questa domanda, no?
Qualcuno vi ha mai dato una spiegazione convincente in merito a queste parole?
Bisogna trovare una spiegazione astrusa e articolata o la verità è semplice?
Da dove viene il vino?
Da dove viene la vite?
Gli angeli stessi, quando si materializzavano, non erano forse in grado di mangiare e bere? - vedi Genesi 18:3-5
La Nuova Gerusalemme, dice la Scrittura, è a misura d'uomo e nello stesso tempo d'angelo e ciò significa che unisce perfettamente le due realtà – Rivelazione 21:17
Tutto ciò che è stato scritto anteriormente è stato scritto per nostra istruzione e tutto quello che riguardava la Legge, compreso il Tempio, era "un'ombra delle cose avvenire" - Ebrei 10:1
Quindi dobbiamo semplicemente concludere che la città "il cui costruttore ed edificatore è Dio" e che "scende dal cielo, da Dio", è la realtà. Ed è ovviamente letterale anche se meraviglioso. Anche il Tempio della visione di Ezechiele non è simbolico, al contrario.
Era il Tempio di Salomone ad essere "un'ombra", qualcosa di letterale ma limitato, qualcosa che poteva solo avvicinarsi alla realtà.
Proviamo a chiederci perché dovrebbe essere costruito questo Tempio immenso durante il Regno Millenario. Intanto abbiamo visto, in un articolo precedente, che gli abitanti del Regno Millenario si troveranno sotto la Legge (e questo potrebbe spiegare perché, per diverse religioni, il Tempio dev'essere simbolico per forza). Finora ci è stato detto che nel Nuovo Mondo, ma anche prima, i "principi" avrebbero preso la direttiva e questo avrebbe garantito la vera pace e la vera felicità per ogni abitante.
Ovviamente nessuno, finora, ci ha spiegato in che modo questi principi riceverebbero le istruzioni.
Ognuno di noi forse ha immaginato (anche perché non lo troveremmo scritto da nessuna parte) che questi principi potrebbero avere visioni, comunicazioni con l'alto, ispirazioni o qualcosa del genere.
Insomma... in qualche modo, non essendo in cielo, dovranno pur ricevere le istruzioni, no?
Invece di lasciare la risposta al caso, cosa comprendiamo capendo che il Tempio della visione di Ezechiele sarà un tempio letterale?
Non abbiamo bisogno di ipotizzare; ci basta confrontare "l'ombra della realtà", ovvvero la storia di Israele, per comprendere come avverrà questo.
Basterà recarsi regolarmente al Tempio su questo alto monte come facevano gli israeliti durante le loro feste periodiche (vedi ad esempio la festa delle capanne, l'anno sabatico etc). Tutti questi precedenti sono serviti ad istruirci.
I particolari di questo Tempio sono troppi e troppo precisi per essere considerati simbolici.
Esattamente come un resoconto storico, sono i particolari a rendere un racconto affidabile e qui ne abbiamo un'infinità, nulla è lasciato al caso o all'interpretazione (provate a leggere Ezechiele capitoli da 40 a 43) .
Anche se molti particolari ci sono ancora oscuri, abbiamo sezionato la Parola di Dio e l'abbiamo trovata accurata.
Essa non racconta leggende.
Sia il Tempio di Ezechiele che la Nuova Gerusalemme saranno una realtà e chi vivrà per allora avrà l'opportunità di vederla con i propri occhi e usufrire dei benefici da esso elargiti.
Non è una cosa davvero meravigliosa?
Non fremete per vedere questa città e questo Tempio?
E non fremete per avere il privilegio, una volta raggiunta la perfezione, di parlare con qualche abitante di questa città, la Nuova Gerusalemme, che unirà gli esseri umani con le creature spirituali?

Note in calce.
Per evitare confusione questo blog predilige il termine "celeste" tutte le volte che si parla di realtà spirituali, lasciando ovviamente intatte le scritture.

Un sentito GRAZIE al sito bibliaprints.com e all'artista che ha realizzato in 3D la visione di Ezechiele

Questo articolo, scritto originariamente in data 09/10/2017 è stato modificato in data 03/12/2018.

Commenti

  1. Ciao Israeli, con questo articolo mi sembra di capire che consideri il tempio descritto da Ezechiele non come un tempio simbolico ma come un tempio reale facendo un parallelo con Rivelazione 21. Però non ti sembra che questa scrittura messa in relazione con Rivelazione 11, dove si parla di ripristino del tempio spirituale da parte dei due testimoni, possa entrare in contraddizione?
    Saluti
    Domenico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. (prima parte) Ti ringrazio per questo commento.
      Il Tempio è utilizzato in relazione alla vera adorazione ed infatti Geova considerò disgustante la Sua profanazione, ad esempio, attraverso il miscuglio pagano degli idoli - vedi ad esempio Ezechiele 8:5, 6
      L'articolo non discute che il tempio e l'adorazione siano strettamente collegati (esso esiste proprio per questo).
      Se andiamo a vedere, molte scritture insegnano che attraverso il Tempio il Sommo Sacerdote poteva "interagire" con Geova stesso all'interno del Santissimo.
      Tutti coloro che officiavano nel tempio dovevano rispettare alte norme morali altrimenti l'avrebbero profanato.
      Geova avrebbe considerato valida l'adorazione dei sacerdoti se questi non fossero stati puri ai Suoi occhi?
      Assolutamente no - confronta Aggeo 2:12-14
      Il fatto che il tempio potesse "funzionare" cioé essere valido solo se i sacerdoti, a loro volta, rispettavano i precetti della Legge, non dovrebbe farci pensare che il tempio, a sua volta, sia simbolico.
      Il tempio che Salomone fece costruire era solo un'ombra della realtà (come del resto la Legge stessa) ma tale ombra doveva avvicinare alla realtà (per questo motivo esistono i simboli) - confronta Colossesi 2:16
      Questo non dovrebbe far pensare che esiste un Tempio che non è soltanto un'ombra?
      Tutto ciò che riguarda la Legge è un'ombra ma dov'è la realtà?
      Prendiamo ad esempio i sacrifici animali che, almeno in teoria, dovevano cancellare il peccato.
      Questi sacrifici erano simbolici, cioé avevano uno scopo puramente illustrativo perché non potevano davvero cancellare i peccati. Sei d'accordo?
      Qual è stata la realtà?
      La morte di Cristo, quale sacrificio immensamente migliore di qualsiasi sacrificio animale costituì la realtà - confronta Ebrei 9:9-12
      Cristo dovette presentare davvero il valore del suo sacrificio davanti al Padre Suo oppure no? - confronta Rivelazione 5:6
      Quindi se esiste un'ombra, esiste anche una realtà (questo vale per il sacrificio di Cristo e per tutto il resto della Legge, vale a dire anche il Tempio).

      Elimina
    2. (seconda parte) Abbiamo detto che l'adorazione e il tempio sono strettamente legati (se non esistessero adoratori di Geova, non esisterebbe alcun tempio) e il fatto che in Rivelazione si veda Giovanni "misurare il tempio" sta a significare se adesso la loro adorazione può essere accettabile a Geova oppure no.
      Dalle scritture ebraiche impariamo che Geova non accetta un'adorazione puramente formale, tantomeno se è infestata di false credenze, idoli, immoralità.
      La misurazione del tempio serve a valutare se adesso, dopo il periodo di disciplina, i sacerdoti sono adatti per officiare oppure no.
      Vorrei farti notare che la scrittura di Rivelazione dice "misura il santuario del] tempio di Dio e l’altare e quelli che vi adorano".
      Se il tempio, dunque, raffigura esclusivamente l'adorazione, chi sono "quelli che vi adorano"?
      C'è una specificazione molto chiara e due soggetti: il santuario del tempio (1) e quelli che vi adorano (2).
      Sono due soggetti?
      Il tempio fisico, letterale, non cambia le "dimensioni" ma gli esseri umani sono volubili e il loro modo di adorare non è sempre stato in armonia con la volontà di Dio.
      Dopo il periodo di disciplina che abbiamo visto nello studio di Rivelazione, adesso questi sacerdoti sono idonei per adorare? Sì. Per questo motivo essi possono predicare e condannare il mondo.
      Il fatto che le norme morali siano strettamente legate all'adorazione accettabile a Geova, elimina l'esistenza del tempio?
      No, affatto.
      Una cosa non sostituisce l'altra.
      Gli israeliti divvenero il popolo di Dio nel deserto, quando scelsero di fare tutto quello che Geova avrebbe ordinato, cioé molto prima della costruzione del tempio - confronta Esodo 19:7-9
      Potremmo discutere di che fattura potrà mai essere questo tempio, del luogo in cui si trova, delle dimensioni etc... e in teoria non arriveremmo mai a comprenderlo se Geova non ce l'avesse rivelato.
      Ezechiele ebbe il privilegio d'avere un'anteprima della realtà.
      Il tempio continuerà ad esistere grazie a quelli che vi adorano (confronta Rivelazione 3:12) perché, come abbiamo detto, esiste proprio a motivo loro.
      Infine, per quanto incredibile, non c'è alcuna scrittura che impedisca che questa azione (la discesa dal cielo sulla terra) d'avverarsi in senso letterale.
      L'apostolo Paolo disse che Dio non dimora in templi fatti con mani, ovvero con mani umani (Atti 7:48-50) ma di questa città, che include il Tempio, lo stesso scrittore disse che Abraamo aspettava quella città "il cui edificatore e costruttore è Dio" - Ebrei 11:10
      Quindi l'apostolo Paolo non contraddice se stesso.
      Infine neppure 1 Re 8:27, la quale dice che i cieli stessi non possono contenere l'Iddio Onnipotente, è in contraddizione con quello che si dice di questo Tempio in quanto neppure in Israele c'era davvero Geova sulla terra.
      Semmai c'era la Sua presenza, la Sua attenzione.
      Nel Tempio, però, chi c'era?
      C'era il Sommo sacerdote, i sacerdoti e i vari servitori del tempio.
      Nel tempio della visione di Ezechiele chi ci sarà?
      Gesù Cristo (il Sommo Sacerdote), i vari sacerdoti (gli apostoli e credo il resto dei 144.000) e i vari servitori del tempio.
      Le norme realtive all'adorazione, strettamente legarte al Tempio, non sono il Tempio

      Elimina
    3. Cio' che non torna in Apocalisse via Vangeli E' che alla prima resurrezione e rapimento finale per il Millennio e la distruzione di tutto per Cieli e terra nuova Dove avverra' il giudizio universale fra condannati e ripescati dal Libro delle Vita se cosi' e' , e tutto e' concluso Perche' il Male Diavolo deve venire liberato ancora per sedurre e provare il tutto gia' adempiuto salvato ed Eterno perfetto E perche' Dio dovra' governare sulle Nazioni quando esse non ci sono piu'. E' la parte di Apocalisse la piu' controversa a meno che non sia tutta sotto interpretazione simbolica da comprendere e stemperare nella sua dinamica di tempo ed eventi e valore di significato.

      Elimina
    4. Grazie per il commento... ma non credo d'averlo capito bene. La guerra di Har-maghedon NON distruggerà tutte le nazioni. Durante il regno millenario, la nazioni si troveranno sotto l'insegnamento divino non imparando più la guerra (Isaia 2:2-4). Sarà in questo periodo che Satana sarà inabissato. Tuttavia non tutti saranno disposti a sottomettersi al Regno, giusto? Dopo un lungo periodo di pace del millennio, satana sarà liberato e le "nazioni ai quattro angoli della terra", vale a dire Gog di Magog, sferrerà un attacco congiunto al campo dei santi (la terra di Israele allargata). Quindi ci sarà il giudizio infuocato su loro, finale, e sul resto del mondo disubbidiente. Quindi inizierà la risurrezione e il conseguente Giorno del Giudizio. I malvagi impenitenti saranno distrutti e i giusti vivranno. Cos'è che non torna?

      Elimina
  2. Voglio sottolineare che il fatto che apporti nel tuo ragionamento le scritture ti rende rispettoso verso la Parola di Dio! Ritornando al punto in questione asserisci in realtà cio' che Paolo già dichiarò sotto ispirazione nei suoi libri e cioè che l'adorazione nelle sue forme e la Legge mosaica che la regolava altro non erano che un'ombra delle cose avvenire e quindi anche il Tempio di Rivelazione 21 è reale perchè ombra del Tempio costruito da Salomone. Sei eccezionale e di una fluidità di pensiero molto rara!
    Grazie
    Domenico

    RispondiElimina

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