Ripristino totale della vera adorazione Vesti pulite per il Sommo Sacerdote

Trattazione dei primi tre capitoli di Zaccaria

Durante lo studio dei libri biblici di Rivelazione e di Daniele abbiamo utilizzato vari riferimenti ad altri libri profetici (e non solo profetici) sia per dar peso ad alcune affermazioni che per svelare particolari interessanti.
E’ importante, però, esaminare in maniera approfondita questi “profeti minori” non soltanto per dare supporto a quanto già trattato ma anche per vedere se il quadro generale risulta davvero coerente.
Queste sistematiche trattazioni potrebbero anche svelare aspetti e aggiungere particolari che, durante la trattazione dei libri maggiori, sono stati tralasciati.
Iniziamo con i primi tre capitoli Zaccaria e cerchiamo di valutare come questo libro ispirato si sposa con quello che sappiamo.


Possiamo applicare Zaccaria a profezie future?

Prima di iniziare la domanda legittima che dovremmo farci è se possiamo applicare il libro di Zaccaria, o anche solo una parte d’esso, a profezie che devono ancora adempiersi.
D’altronde, come ben sappiamo, almeno una parte della profezia di Zaccaria capitolo 9 si adempie durante la campagna di Alessandro Magno in Siria, Fenicia e Filistea, inclusa la conquista di Tiro e di Gaza.
Come riporta anche il libro Perspicacia Numerose altre profezie contenute nel libro di Zaccaria trovano adempimento in Cristo Gesù: l’entrata in Gerusalemme come re, “umile, e [che] cavalca un asino” (Zac 9:9; Mt 21:5; Gv 12:15), il fatto che sarebbe stato tradito per “trenta pezzi d’argento” (Zac 11:12, 13; Mt 26:15; 27:9), la successiva dispersione dei discepoli (Zac 13:7; Mt 26:31; Mr 14:27), il fatto che Gesù al palo fu trafitto con una lancia (Zac 12:10; Gv 19:34, 37) e il suo ruolo di Re-Sacerdote (Zac 6:12, 13; Eb 6:20; 8:1; 10:21)”.
Da quanto sopra potremmo pensare che questo libro sia stato molto utile in passato (anche in relazione all’identificazione di Cristo) ma che non abbia più nulla da dirci in merito al futuro.
È poprio così?
Se lasciamo che sia la Bibbia a parlare per noi, vediamo invece che Zaccaria ha ancora molto da dirci.
Confrontando, ad esempio, Zaccaria 4:3, 11-14 con Rivelazione 11:4 vediamo che l’analogia esiste ed è molto forte.
Possiamo confrontare altre scritture (Zaccaria 4:10 con Rivelazione 5:6; Zaccaria 8:8 con Rivelazione 21:3; Zaccaria 14:5 con Giuda 14; Zaccaria 14:7 con Rivelazione 21:25; Zaccaria 14:8 con Rivelazione 22:1, 17) e vedere com’è davvero impossibile non notare i collegamenti.
Se consideriamo Rivelazione un libro di profezie a venire, non possiamo onestamente asserire che Zaccaria riguardi soltanto quello che è già stato.

Vidi nella notte, ed ecco, un uomo che cavalcava un cavallo rosso, e stava fermo fra i mirti che erano nel luogo profondo; e dietro a lui c’erano cavalli [di colore] rosso, rosso vivo, e bianco” - Zaccaria 1:8

Il cavallo rosso o “color fuoco” ci riporta a Rivelazione 6:3 e ormai dovremmo conoscerne il significato.
Dovremmo anche conoscere il significato del cavallo bianco il quale indica non solo Cristo Gesù nelle veste di giutiziere ma anche il suo esercito – vedi Rivelazione 19:14
Vi sembra un riferimento alla Rivelazione?
Come abbiamo visto in un precedente articolo di studio, tutti e quattro i cavalieri dell’Apocalisse, a differenza di quanto dice l’intendimento ufficiale, sono guidati da Cristo stesso – confronta Salmo 45:1-5
Questo l’abbiamo dedotto dal fatto che tutti e quattro vengono “chiamati” dalle quattro creature viventi e anche dal fatto che tutti i sigilli (di cui i cavalieri sono una parte) raffigurano i giudizi di Dio sul sistema satanico – Rivelazione capitoli da 6 a 8
La logica ci ha portato su questa interpretazione anche considerando che Geova si è servito molto spesso della guerra tra nazioni per eseguire i Suoi giudizi – vedi Geremia capitoli da 47 a 49
La visione di Zaccaria conferma la correttezza di questa interpretazione in quanto, sempre ammettendo che egli parli di avvenimenti futuri, in Zaccaria 1:10 si legge chiaramente “Questi sono quelli che Geova ha mandato a percorrere la terra”.
L’esrercito di cavalleria riporta che la terra “non ha disturbo” ma questo mette in luce che le nazioni vivono una tranquillità temporanea, assolutamente illusoria.
Se c’è un esercito, significa che tutto è pronto per la battaglia.
La visione, però, non si concentra sulla guerra che deve arrivare ma sull’assicurazione che Geova proteggerà Gerusalemme.
Egli è geloso di Gerusalemme e di Sion con una santa gelosia e anche se si è indignato giustamente contro il Suo stesso popolo Egli assicura “Certamente tornerò a Gerusalemme con misericordie. La mia propria casa sarà edificata in essa” - Zaccaria 1:16
Quindi è vero che ci sarà la guerra e di conseguenza un periodo di ferrea disciplina per quel popolo che si è allontanato da Lui, ma Egli non permetterà lo sterminio totale del suo popolo da parte delle nazioni.
Se fosse per la nazioni, certo, non rimarrebbe più nulla di quel popolo.
Questo Geova non lo permetterà.
Nel versetto 12 l’angelo di Geova si rivolge all’Iddio Altissimo, chiedendo “O Geova degli eserciti, fino a quando tu stesso non mostrerai misericordia a Gerusalemme e alle città di Giuda, le quali hai denunciato in questi settant’anni?”
Sappiamo che il popolo di Dio, nell’adempimento passato di questa profezia, rimase prigioniero di Babilonia per settant’anni.
Dal momento che ci stiamo chiedendo se Zaccaria (e quali parti del libro) possa avere un adempimento futuro, possiamo trovare, anche in queste parole, un adempimento per i nostri giorni?
Per il momento non lo sappiamo ma affronteremo questa eventualità in un prossimo articolo.

Grida ancora, dicendo: ‘Geova degli eserciti ha detto questo: “Le mie città traboccheranno ancora di bontà; e Geova certamente proverà ancora rammarico per Sion e ancora sceglierà realmente Gerusalemme” - Zaccaria 1:17 
 
Geova sceglierà ancora Gerusalemme!
La scrittura sta parlando del popolo che forma la Gerusalemme spirituale (cioé il popolo di Dio sparso in tutta la terra) o sta parlando della città letterale?
L’Iddio Onnipotente ha appena parlato di coloro che sono stati oppressi dalle nazioni e quindi è evidente che si riferisca al popolo di Sua proprietà (una città o nazione letterale non può essere oppressa, angustiata, punita).
Tuttavia il versetto 16 continua dicendo “la stessa corda per misurare sarà stesa su Gerusalemme”’.
Sappiamo che nell’adempimento passato di questa scrittura la corda per misurare fu effettivamente posta su Gerusalemme e la città fu riabitata.
Anche il tempio fu ricostruito e questa è un’ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse ancora bisogno, della precisione e dell’infallibilità della Parola di Dio.
Ovviamente se dovessimo includere la possibilità che anche questa parte del libro abbia un adempimento futuro, questo significherebbe il recupero del popolo di Dio sparso nel mondo (e quindi il suo radunamento) e l’effettiva ricostruzione e ripopolamento di tale città – confronta Ezechiele 38:8 (si vedano inoltre gli articoli intitolati “I tempi fissati delle nazioni” e “Chi è Gog di Magog?” utili per avere un quadro completo di questo avvenimento futuro).
Quando l’angelo disse a Zaccaria di gridare che Geova avrebbe scelto ancora Gerusalemme, si riferiva indiscutibilmente alla città.
Città che sarebbe stata abitata, però, da abitanti fedeli e ubbidienti all’Iddio Onnipotente.
Tra questi ci sarà ovviamente un rimanente di Israele ma la maggior parte degli abitanti saranno i cristiani delle nazioni secondo il cuore di Dio.
Siamo davvero certi che Geova non sceglierà ancora Gerusalemme alla fine del sistema satanico? - confronta 2 Cronache 6:4-6; Isaia 4:2, 3; 27:12, 13; 33:20; 49:7; Geremia 3:17
Nei versetti successivi si parla dunque delle quattro corna che dispersero Giuda, Israele e Gerusalemme. Arriveranno quattro artefici che li abbetteranno.
Questo significa che tutte quelle nazioni che hanno disperso e trattato ingiustamente il popolo di Dio, saranno ripagate a suo tempo del loro trattamento.

Passando dunque al secondo capitolo i primi due versetti dicono…

E alzavo gli occhi e vedevo; ed ecco, c’era un uomo, e nella sua mano una fune per misurare. Allora dissi: “Dove vai?”
A sua volta mi disse: “A misurare Gerusalemme, per vedere a quanto ammonta la sua ampiezza e a quanto ammonta la sua lunghezza” - Zaccaria 2:1, 2

Questo ci riporta alla misurazione del tempio fatta da Giovanni in Rivelazione capitolo 11, non è vero? - vedi Rivelazione 11:1
Grazie a Rivelazione riusciamo a comprendere il significato e la sequenza temporale.
Giovanni misura il tempio un certo tempo dopo che il popolo di Dio è stato provato, anche attraverso la guerra, per vedere se, dopo tale disciplina, adesso si trova nella condizione giusta.
Così come accadde ai giorni di Zaccaria dopo i settant’anni di esilio in Babilonia, adesso bisogna vedere se la condizione spirituale è ottimale e se il popolo di Dio è idoneo per tornare in patria.
Qual è il responso di tale misurazione?

Ed ecco, l’angelo che parlava con me usciva, e c’era un altro angelo che gli usciva incontro. Quindi gli disse: “Corri, parla a quel giovane, dicendo: ‘“Gerusalemme sarà abitata come aperta campagna, a causa della moltitudine degli uomini e degli animali domestici in mezzo a lei. E io stesso diverrò per lei”, è l’espressione di Geova, “un muro di fuoco tutt’intorno, e diverrò in mezzo a lei una gloria”’”.
Ehi là! Ehi là! Fuggite, dunque, dal paese del nord”, è l’espressione di Geova.
Poiché vi ho sparso in direzione dei quattro venti dei cieli”, è l’espressione di Geova - Zaccaria 2:3-6

Esattamente come abbiamo visto nell’articolo intitolato “Si avvicina la tempesta”, è per la nostra salvezza che avvenga questa disciplina.
Se il popolo di Dio non fosse disciplinato, sparirebbe con il resto del mondo.
Esattamente come fa comprendere Rivelazione, il periodo di disciplina è servito allo scopo – confronta Daniele 11:33-35
La vera adorazione ripartirà da Israele e dopo un po' di tempo  il popolo di Dio, sparso in tutto il mondo, sarà idoneo per essere radunato e riabitare Gerusalemme.

Grida forte e rallegrati, o figlia di Sion; poiché, ecco, vengo, e certamente risiederò in mezzo a te”, è l’espressione di Geova. 11 “E molte nazioni certamente si uniranno a Geova in quel giorno, e realmente diverranno mio popolo; e certamente risiederò in mezzo a te”. E dovrai conoscere che Geova degli eserciti stesso mi ha mandato a te. 12 E Geova certamente prenderà possesso di Giuda come sua porzione sul suolo santo, e deve ancora scegliere Gerusalemme. 13 Fa silenzio, ogni carne, dinanzi a Geova, poiché egli si è destato dalla sua santa dimora – Zaccaria 2:10-13

Anche questi versetti ci riportano all’ultimo libro della Bibbia e non solo.
Geova dice che risiderà in mezzo al suo popolo – Rivelazione 21:3
Dice inoltre che molte nazioni “certamente si uniranno a Geova in quel giorno, e realmente diverranno mio popolo” - confronta Isaia 2:2, 3 (vedi anche Zaccaria 8:23)
Inoltre, esattamente come abbiamo visto nel primo capitolo, anche nel secondo egli ripete che Geova “deve ancora scegliere Gerusalemme”.
Sappiamo che questo giorno durerà mille anni e in questo periodo di tempo altri popoli e nazioni si uniranno alla Gerusalemme restaurata.

Arriviamo dunque al terzo capitolo e notiamo subito qualcosa di strano e interessante.

E mi mostrava Giosuè il sommo sacerdote, che stava in piedi davanti all’angelo di Geova, e Satana, che stava in piedi alla sua destra per resistergli. Quindi [l’angelo di] Geova disse a Satana: “Geova ti rimproveri, o Satana, sì, ti rimproveri Geova, colui che sceglie Gerusalemme! Non è questo un ceppo strappato al fuoco?” - Zaccaria 3:1, 2

Il sommo sacerdote, come ben sappiamo, era la massima carica spirituale in Israele.
Era colui che aveva la responsabilità dell’adorazione su tutto il popolo di Dio.
Nella visione comunque notiamo che Satana fa resistenza all’angelo.
Per quale motivo?
Non lo sappiamo ma leggendo i versetti successivi sembrerebbe intendere che egli faccia resistenza, cioé si interponga tra i due, affinché Giosuè non riceva le vesti pulite.
Evidentemente Satana ha interessi affinché il sommo sacerdote resti “sporco” e che quindi non sia idoneo per officiare ma altri dettagli li capiremo leggendo i versetti successivi.

Ora in quanto a Giosuè, era vestito con vesti sporche e stava in piedi davanti all’angelo. Quindi [questi] rispose e disse a quelli che stavano in piedi davanti a lui: “Toglietegli di dosso le vesti sporche”. E proseguì, dicendogli: “Vedi, ho fatto passare di sopra a te il tuo errore, e sei vestito con lunghe vesti da cerimonia” - Zaccaria 3:3, 4

Isoliamo la prima parte.
Giosuè è vestito con vesti sporche e questo, in qualità di sommo sacerdote, lo rende inadatto ad espletare il suo ruolo – vedi Levitico 16:4
Lo “sporco” raffigura il peccato e ciò si capisce dal contrasto che si fa, ad esempio, con la scrittura di Rivelazione 7:9 la quale, parlando della grande folla, menziona lunghe vesti bianche – vedi anche Rivelazione 3:4, 5
I peccati del sommo sacerdote, in armonia con Levitico 4:3, potevano ricadere su tutto il popolo.
Possiamo immaginare perché Satana sia tanto interessato a frapporsi tra lui (cioè colui che è stato incaricato sulla guida spirituale del popolo di Dio) e l’angelo che cerca invece di “strapparlo dal fuoco”.
Possiamo anche immaginare che sia stato proprio Satana a sporcare le vesti del sommo sacerdote o ad averlo indotto a sporcarle.
Questo sembra essere in armonia con quanto abbiamo visto nel nostro studio di Rivelazione: la condanna verso i falsi profeti (cosa che abbiamo visto nella spiegazione delle prime trombe) avviene principalmente contro il popolo di Dio.
L’articolo intitolato “si avvicina la tempesta” spiega che il giudizio inizia dalla casa di Dio ma ci sono anche altre trombe che riguardano questo popolo.
Non abbiamo particolari al riguardo e non sappiamo come e quando il popolo di Dio, partendo proprio dal sommo sacerdote, si sia sporcato.
Satana è riuscito, in qualche modo, a sporcare il popolo di Dio o, nella migliore delle ipotesi, a “mettersi in mezzo” affinché persista nell’errore.
Il tentativo di Satana non ha successo e infatti l’angelo sostituisce le sue vesti con vesti pulite e dice “ho fatto passare di sopra a te il tuo errore, e sei vestito con lunghe vesti da cerimonia”.
Questi sono dei bellissimi particolari aggiuntivi non descritti nella Rivelazione.
Se l’avvenimento relativo al sommo sacerdote e le sue vesti sporche si compie dopo la misurazione di Gerusalemme descritta in Zaccaria 2:3-6 (avvenimento che ci riporta, appunto, a Rivelazione 11:1), allora la resistenza che Satana fa all’angelo è da riferirsi a ciò che accade durante o dopo la predicazione dei due testimoni.
Questi due testimoni predicano vestiti di sacco e cioé, oltre ad essere in armonia col messaggio di giudizio che portano, ciò avviene in riconoscimento del loro errore.
Satana ha però “fatto resistenza” al proposito di Dio di ripristinare la vera adorazione e possiamo immaginare che continuerà così per tutto il tempo che potrà – vedi Rivelazione 12:3, 4
E’ possibile ipotizzare che ciò che viene descritto in Zaccaria 3:2 includa la guerra in cielo descritta in Rivelazione 12:7, 8?
Questa parte di Zaccaria viene citata dal discepolo Giuda il quale aggiunge che la disputa riguardava il corpo di Mosè – Giuda 9
Da un lato questo sembrerebbe confermare che l’ordine degli avvenimenti sia quello della Rivelazione in quanto, in entrambe le scritture, si menziona l’arcangelo Michele, soggetto che viene menzionato soltanto più da Daniele e sempre nel contesto di combattente, difensore, giustiziere – Daniele 10:13, 21; 12:1
E’ facile dedurre che questo incontro tra Satana e l’arcangelo Michele abbia provocato una guerra anche perché non possiamo immaginare che Satana, dopo aver fatto una resistenza iniziale, si sia lasciato convincere con le buone a far vestire Giosué con abiti puliti (azione che ripristina la vera adorazione).
Questo confermerebbe l’ordine degli avvenimenti descritti in Rivelazione.
D’altro canto, però, menzionando il corpo di Mosè, la questione diventa ambigua.
La spiegazione ufficiale afferma che probabilmente Satana volesse servirsi del corpo di Mosè per farlo diventare un idolo, un oggetto di culto.
L’idolatria è uno dei peccati più gravi ed una cosa del genere sporcherebbe senz’altro le vesti di qualsiasi sommo sacerdote.



Il corpo di Mosè poteva diventare un idolo?



Possiamo immaginare che il corpo di Mosè, a motivo di tutto quello che fece e che rappresen, sarebbe diventato facilmente un idolo per molti israeliti.
Basti vedere come si comporta la cristianità quando c’è la cosiddetta “ostensione della sindone”.
Milioni di persone accorrono da tutto il mondo, anche a costo di enormi sacrifici economici, per adorare un oggetto che si sa, tra l’altro, essere un falso.
Immaginiamo se fosse vera.
Satana non è riuscito a far nulla con il corpo di Mosè (vedi Deuteronomio 34:6) ma dobbiamo pensare che egli abbia gettato la spugna e che non ci abbia riprovato con qualcos’altro nei nostri giorni? - confronta Luca 4:13
Abbiamo visto che una parte del popolo di Dio, paragonato ad alberi e vegetazione, viene punito proprio per essere diventato idolatra – vedi Rivelazione 8:7
Rivelazione menziona molte volte l'idolatria e la mancanza di pentimento da parte del suo popolo, Israele.
Abbiamo compreso che il popolo di Dio apostata è l'attuale Israele e quindi questi messaggi di giudizio non sono rivolti ai testimoni di Geova o a qualche altra chiesa della cristianità.
Tuttavia conoscendo molto bene le esigenze dell'Iddio Onnipotente dovrebbero tutti i cristiani chiedersi se qualcuno o qualcosa è diventato oggetto della propria adorazione.
È possibile ipotizzare che qualcuno abbiamo fatto diventare oggetto della propria adorazione qualcosa o qualcuno che avrebbe dovuto essere semplicemente un mezzo (esattamente come fu Mosè) e non il fine ultimo dell’adorazione?
Riflettiamo su queste cose.
Qualunque sia la nostra situazione (cosa su cui riflettere attentamente) è incoraggiante sapere che queste vesti sporche saranno sostituite.

Allora dissi: “Gli mettano sulla testa un turbante pulito”. E gli mettevano sulla testa un turbante pulito e lo vestivano con le vesti; e l’angelo di Geova stava là. E l’angelo di Geova recava testimonianza a Giosuè, dicendo: “Geova degli eserciti ha detto questo: ‘Se camminerai nelle mie vie, e se osserverai il mio obbligo, allora sarai tu anche a giudicare la mia casa e anche a custodire i miei cortili; e certamente ti darò libero accesso fra questi che stanno qui’ - Zaccaria 3:5-7

In armonia con le parole del Signore, sappiamo che proprio da Israele ripartirà la vera adorazione e tutti coloro che ascolteranno la predicazione degli eletti potranno entrare a farne parte.

“‘Odi, suvvia, o Giosuè sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che ti siedono davanti, poiché sono uomini [che servono] come portenti; poiché, ecco, faccio venire il mio servitore Germoglio! 9 Poiché, ecco, la pietra che ho messo davanti a Giosuè! Su quest’unica pietra ci sono sette occhi. Ecco, incido la sua incisione’, è l’espressione di Geova degli eserciti, ‘e certamente toglierò l’errore di quel paese in un solo giorno’ - Zaccaria 3:8, 9

Al tempo stabilito da Dio, l’errore del popolo di Dio sarà completamente tolto!
Non solo il rimanente fedele di Israele potrà ripopolare la nazione ma i cristiani radunati da tutte le nazioni del mondo diventeranno essi stessi israeliti.
Non è incoraggiante sapere questo?
Geova sta per mandare Suo Figlio e grazie a Lui la vera adorazione sarà completamente ripristinata.
Per il popolo che ama Dio questa “pietra” è una benedizione ma per coloro che non sono degni saranno frantumati in essa – confronta Matteo 21:42, 43
Quando avverrà questo e su chi, in particolare, si rivolgerà questa distruttiva attenzione?
Questo lo vedremo in un prossimo articolo ma per ora concentriamoci sulle condizioni che l’arrivo di questo Germoglio giusto porterà per tutti coloro che desiderano ubbidire a Dio e cercarlo con Spirito e con Verità.

In quel giorno’, è l’espressione di Geova degli eserciti, ‘chiamerete, ciascuno l’altro, mentre [sarete] sotto [la] vite e mentre [sarete] sotto [il] fico’” - Zaccaria 3:10

Possa ognuno di noi autoesaminarsi e prestare attenzione alla Scrittura per non perdere quelle meravigliose benedizioni di cui godrà il popolo che non adora nessun altri che Geova – Salmo 33:12; Salmo 144:1

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