Popolo di Dio o "organizzazione" di Dio?
La
comprensione relativa al periodo di tempo che riguarda il giorno del
Signore continua a svelare particolari fondamentali della visione di
Rivelazione.
Uno
di questi ha a che fare con gli avvertimenti rivolti alle
“sette congregazioni” - Rivelazione 1:20
Durante
lo studio della Rivelazione è possibile che abbiamo preso per
scontato alcune cose importanti.
Una
di queste è che se la purificazione dei figli di Levi è
un avvenimento ancora futuro,
non solo non possiamo pensare che gli avvertimenti alle sette
congregazioni si applichino esclusivamente
“alle
congregazioni dei cristiani unti”
(come asserisce il libro
“Rivelazione il suo culmine”)
ma che noi stessi non possiamo identificarci, almeno per
il momento, come l’unica e
pura organizzazione di Geova.
Se
gli avvertimenti alle sette
congregazioni si riferissero
ad un’unica organizzazione (in
questo caso, la nostra)
dovremmo pensare che al suo interno ci siano
problemi di spiritismo, idolatria, immoralità, culto della
personalità, settarismo
etc.
Perché mettere per iscritto queste situazioni se non ci sarebbe stato
questo problema proprio all’approssimarsi del giorno del Signore?
Inoltre questi versetti non parlano di quello che il Signore "avrebbe potuto trovare" ma esattamente di quello che trova e per cui è necessario pentirsi.
Per
quanto abbiamo imparato a “volare basso” non possiamo pensare che
all’interno di questa organizzazione religiosa ci siano tutti
questi problemi.
Tuttavia
notiamo che queste “stelle” sono nella mano destra del Signore e non possiamo neppure pensare che Egli incoraggi “l’uomo
dell’illegalità” a cambiare.
Esso
è destinato alla distruzione, come dicono le Scritture – 2
Tessalonicesi 2:8
A
questo punto dobbiamo comprendere la differenza che passa tra “popolo
di Dio” e “organizzazione” anche se in parte questo argomento è
già stato trattato nell’articolo intitolato “Chi possiede la
verità?”*
Chi resisterà alla veniente purificazione? |
Dobbiamo
riflettere attentamente sulla parabola del buon seminatore.
Il
nostro Grande Insegnante spiegò che il
grano e la zizzania sarebbero cresciuti insieme fino al termine del
sistema di cose, ovvero il periodo in cui gli angeli “raccoglieranno
fuori dal suo Regno tutte le cose che portano a peccare e le persone
che praticano l’illegalità,
e le getteranno nella fornace ardente”
- Matteo
13:42, 43
In
questo insegnamento si vedono veri cristiani crescere quasi soffocati
dai falsi senza fare il minimo accenno o riferimento
all’organizzazione di appartenenza.
Come
abbiamo affermato molte volte, nel corso della storia ci sono state
persone che hanno fatto di tutto, nei limiti della loro conoscenza,
pur di fare la volontà di Dio.
Molti
di questi sono stati torturati e uccisi per la loro ferma presa di
posizione a favore della verità e non hanno ritrattato neppure di fronte alla
morte.
Eppure
queste persone probabilmente non avevano “le idee chiare” in
merito alle dottrine anzi… probabilmente gli erano state insegnate
cose assolutamente non scritturali.
Come
dovremmo considerare queste persone?
Forse
“non cristiani” perché non avevano capito tante cose che invece
abbiamo capito noi?
Assolutamente
no, tanto per cominciare perché anche noi siamo ben
lontani dall’aver capito tutto
e anche perché gli stessi primi
cristiani dimostrarono più
volte di non aver compreso gli insegnamenti del Signore – confronta
Giovanni 16:12; Atti 1:6; 1
Corinti 13:12
Questi
hanno dimostrato con i loro
sentimenti e con le azioni di
essere membri del popolo di Dio a prescindere
dall’organizzazione di appartenenza
e in effetti l’apostolo Paolo disse che gli oppressivi lupi
avrebbero trattato il gregge senza tenerezza,
ma non che sarebbe scomparso il gregge – Atti 20:29, 30
Quindi
il gregge di Dio può essere presente anche in organizzazioni
sfacciatamente illegali e false?
Se la purificazione dei figli di Levi fosse già avvenuta,
tutte le persone simili a pecore non avrebbero più scuse nel
rimanere all’interno di una qualsiasi organizzazione apostata, ma
noi abbiamo imparato, dallo studio delle profezie, che questa
purificazione e/o separazione
ancora non c’è stata.
Abbiamo
davvero riflettuto sulle implicazioni di tale verità scritturale?
Per
quanto sia amara da digerire, neppure noi possiamo dissociarci
completamente dal concetto di “cristianità” e tra poco faremo
degli esempi significativi.
Come
abbiamo visto nell’articolo intitolato “Riconoscere il popolo di
Dio attraverso la parola profetica”, il popolo che ha il compito di
rendere testimonianza a Gesù è uno soltanto e nel tempo in cui la
Donna partorirà il Figlio maschio (ovvero alla fine della grande
guerra, poco prima della grande tribolazione) esso sarà
completamente purificato.
Per
allora potremo essere certi che il popolo che porterà il Suo Nome e continuerà a predicare la buona notizia del Regno sarà il popolo di Dio guidato
dall’unica Sua organizzazione sulla terra.
Ma
che dire di oggi?
Questo
intendimento ci fa forse perdere la nostra identità cristiana non
sapendo neppure più chi siamo?
Per
comprendere il punto dovremmo ragionare in termini di verità, prima
di ragionare in termini di organizzazione.
La
Bibbia ci dice chiaramente cos’è la verità (Giovanni 17:17)
tramite la quale ognuno di noi può essere santificato.
Se
passassimo questa organizzazione sotto il filtro della Parola di Dio,
ci metteremmo ben poco a stabilire che essa si è attenuta alla
verità a volte in misura maggiore e a volte in misura minore.
Non
facciamo fatica a dichiarare che questa organizzazione ha difeso a
spada tratta la verità della Parola di Dio almeno per quanto riguarda i
concetti fondamentali.
Noi
sappiamo che Dio è Uno soltanto, a differenza di molte sette della
cristianità, e sappiamo qual è il Suo Nome.
Conosciamo
il ruolo di Suo Figlio e la natura dello spirito santo.
Dichiariamo
a gran voce e con giusto orgoglio che “questa organizzazione” ha
ricevuto molte benedizioni per aver studiato ed essersi attenuta alla
verità almeno su questioni fondamentali
e almeno per buona parte della sua storia.
Questa
organizzazione, a differenza di molte sette della cristianità, ha
saputo anche emendarsi ed autoregolarsi man mano che alcune verità
sono diventate più chiare.
Possiamo
ricordare ad esempio
la neutralità politica,
il fumo, i
compleanni e così via.
Tuttavia
questa è anche la stessa organizzazione
che ha posto il veto su alcune questioni dichiarate “intoccabili”
ed ha inchiodato alcune personali
e artificiose verità con il
potere della propria autorità (pensiamo
ad esempio a
tutta la costruzione fatta sul 1914).
Mentre
da un lato abbiamo condannato giustamente i dogmi della
cristianità, dall’altro ne abbiamo creato uno enorme (non l’unico)
il quale ha causato e sta ancora causando problemi a tutti coloro che
vorrebbero esaminare la Bibbia in piena libertà di coscienza, senza
condizionamenti.
Abbiamo
anche la nostra personale versione dell’infallibilità del Papa,
che potremmo ribattezzare come “fallibilità indiscutibile”.
Quindi
non diventiamo gratuitamente critici ma non nascondiamoci neppure dietro ad un dito.
Corrispondiamo
forse a tutte le
congregazioni citate in Rivelazione?
Ovviamente
no.
Siamo
forse al di sopra delle congregazioni citate?
Neppure.
Semmai
dovremmo chiederci… “a quale delle sette congregazioni
assomigliamo di più?”
Se
non c’è stata ancora la purificazione dei figli di Levi noi
non siamo ancora
l’organizzazione guidata da Dio
non più di quanto lo siano le altre ma rimane il fatto che siamo
l’unico popolo che rende testimonianza a Gesù, con tutti i suoi
limiti e difetti.
Non
possiamo neppure negare di essere stati protetti, almeno in una certa
misura, e questo lo si deve evidentemente al fatto di aver predicato
il Regno di Dio come unica speranza per l’umanità.
Non abbiamo predicato "l'ONU" o una amorfa ed ipocrita "condizione di cuore".
L’aderenza
alla Parola di Dio, anche se condizionata e parziale, ci ha protetto.
Comunque,
prima di avere una crisi esistenziale, non dovremmo perdere di vista
la differenza che passa tra popolo e organizzazione.
I
veri cristiani, in armonia con la parabola del Signore, sarebbero
cresciuti in mezzo alla zizzania “fino al tempo della fine” ed è
solo naturale arrivare a concludere che, se nell’arco della storia
sono stati trovati veri cristiani anche in quelle religioni intrise
di spiritismo e immoralità (confronta
Rivelazione 2:14-16) tanto
più si troveranno
in quel popolo che tutto sommato si sta sforzando di “rendere
testimonianza a Gesù” e di studiare la Parola di Dio
in attesa della propria
purificazione.
Quindi,
a parte coloro che ad un certo punto “inciamperanno e si tradiranno
gli uni gli altri” mostrando la loro vera natura (Matteo
24:10) possiamo dire di
essere il popolo di Dio, o
parte d’esso; popolo
che dovrà
comunque subire la purificazione - Malachia 3:2-4; Isaia 60:17
Ovviamente
questo non solo apre uno spiraglio ad alcuni di coloro che si trovano
in altre organizzazioni religiose ma mette sull’attenti ogni
singolo di noi perché a prescindere dai numeri a nostro favore, non
è affatto detto che saremo disposti al cambiamento.
Le
parole del Signore riportate in Luca 18:8 dovrebbero spingerci a
riflettere: “Tuttavia, quando il Figlio
dell’uomo arriverà, troverà veramente la fede sulla terra?”
E’
ovvio che, parlando di organizzazione, un cambiamento dovrà esserci
ma non è detto che ognuno di
noi sarà disposto ad accettarlo.
A
questo riguardo possiamo
ipotizzare
una serie di scenari differenti.
1)
Durante la guerra questa
organizzazione subisce un
cambio “pacifico”, cioè chi prende la direttiva fa ammenda dei
propri errori organizzativi e dottrinali e aderisce in maniera
maggiore agli insegnamenti della Bibbia – confronta
Gioele 2:17-20
Anche
ipotizzando questo cambio pacifico non sarà una scelta facile perché
significherà un profondo cambio di direttive e mentalità, anche per
quanto riguarda il concetto di “unti”, nomine e congregazioni.
Come
minimo molti di coloro che hanno fatto di “questa organizzazione”
la propria
carriera dovranno essere rimossi.
Inoltre,
almeno una parte dei nostri fratelli vedendo l’ennesimo “cambio
di direzione” da parte del cd, potrebbero lasciare la verità ma
quelli che non adorano nessun altri che Geova apprezzeranno
l’adeguamento alla vera teocrazia - Salmo 119:165
Geova
benedirà questo cambiamento e farà in modo, anche in piena grande
tribolazione, di attirare molte persone sensibili compresi molti di
quelli disassociati nel corso del tempo**.
Ovviamente
possiamo concludere che se sarà doloroso o pesante un cambio per
noi, quanto sarà doloroso per coloro che non hanno mai reso
testimonianza al Signore o hanno insegnato molte dottrine non
scritturali e sminuito l’importanza della Parola di Dio? -
confronta Rivelazione 2:16
2)
Il periodo di disciplina causa una scissione
ai piani alti tra quelli che comprendono la volontà di Dio e
vorrebbero adeguarvisi e quelli che non la comprendono (o non
vogliono comprenderla) e vorranno tenersi stretti i propri privilegi.
Questo
scenario, per quanto improbabile, spingerà a responsabilizzare
ogni singolo servitore di Dio nel valutare attentamente quale delle
due “parti” avrà l’approvazione di Dio (ammesso che ce l’abbia
una delle due, cosa affatto
scontata, perché
evidentemente
ognuno racconterà la propria meravigliosa
versione dei fatti) e questo lo capiremo scrutando le
Scritture.
In un prossimo
articolo vedremo in maniera evidente come riconoscere
l’organizzazione di Dio poco
prima della grande tribolazione.
3)
Geova rigetta completamente
questa organizzazione perché, nel suo insieme, non fa ammenda dei
propri errori e anzi si
trincera maggiormente nelle proprie posizioni.
Se
non abbiamo ben compreso la differenza che passa tra organizzazione e
popolo, ecco che in questa eventualità la differenza diventa
nuovamente evidente.
Geova
non rigetterà certo
il Suo popolo ma potrebbe rigettare qualsiasi organizzazione
dichiarasse di rappresentarlo.
In
pratica tutte e sette le congregazioni, almeno in linea di principio,
potrebbero essere destinate alla distruzione (questo include tutte le persone che non si dimostreranno ammaestrabili come pecore) ma i singoli individui
che avranno fatto del loro meglio per comprendere e mettere in
pratica la verità saranno sensibili
nel riconoscere chi
ha l’approvazione di Dio nonché l’incarico, subordinato al
Signore, di organizzarlo –
Matteo 24:45-47
E’
chiaro che il popolo che fino
ad un momento
prima ha
reso testimonianza a Gesù ed è stato abituato a
studiare la Parola di Dio
(almeno si spera) avrà sicuramente più possibilità di comprendere quale sarà, per
allora, l’organizzazione guidata da Geova – Malachia
3:17, 18
È
onestamente molto difficile immaginare che coloro che hanno creduto
all’immortalità innata dell’anima umana, all’inferno di fuoco,
alla Trinità e alla madonna e non hanno mai nutrito
particolare rispetto per la Parola di Dio
possano rendersene conto.
Al
contrario queste persone, almeno in gran maggioranza, cadranno
vittima dei segni e dei prodigi operati
del falso profeta il quale
farà la sua comparsa, non a
caso, subito dopo –
Rivelazione 13:11-14
Tuttavia
il rischio maggiore che
correranno coloro che fino ad un momento prima hanno “reso
testimonianza a Gesù” sarà probabilmente simile a quello degli
israeliti al tempo di Gesù.
Credendo
di appartenere all’organizzazione "giusta" invece di preoccuparsi del
popolo giusto,
potrebbero fare molta fatica ad accettare questo “cambio di
gestione”.
Gli
scribi e i farisei, certo, non furono felici nel sentirsi condannare
apertamente dal Figlio di Dio ma anche tutti coloro che preferirono
non metterseli contro
subirono un’amara
disciplina.
Ogni singolo israelita aveva la possibilità di accertarsi su chi fosse davvero questo Gesù di Nazareth - confronta Giovanni 9:26-34
Come
anche accennato nell’articolo intitolato “La condanna della donna
chiamata Malvagità”*** qualcuno di cui ci fidiamo e di cui abbiamo
stima potrebbe dirci di “non ascoltare” qualunque campana ci
indicasse un’altra organizzazione a prescindere dall’aderenza
alle Scritture.
Per
allora non ci sarà più alcuna scusa per tutti i sedicenti
cristiani.
Una
volta che i figli di Levi saranno stati purificati, questo costituirà un giudizio per tutti coloro che
si rifiuteranno di vedere la differenza tra “chi serve Dio e chi
non lo ha servito”. Essi andranno incontro al giudizio avverso di Dio
– Giovanni 3:18, 19
E’
facile immaginare che la
genuinità della nostra fede sarà messa alla prova per cui questa
possibilità è da ritenersi più probabile delle altre.
Siamo
desti e siamo pronti, alla luce della Parola di Dio, a fare tutti i
cambiamenti necessari e
ricordiamoci sempre che ognuno
di noi si è dedicato a
Geova ma
a nessuna organizzazione.
Il
ripristino della vera adorazione potrebbe essere molto diverso da
quello che abbiamo immaginato per cui facciamo bene a non avere idee
preconcette e ad essere, o diventare,
persone ammaestrabili.
Siamo
dunque il popolo di Dio?
Solo
un onesto e personale autoesame
alla luce delle Scritture può
rispondere alla domanda se ritengo
d’essere un membro del
popolo di Dio o semplicemente
associato ad una organizzazione, fosse
anche la migliore.
Tutti
coloro che ubbidiscono
a Cristo attraverso la Parola
di Dio saranno riconosciuti
come Suo popolo - Giovanni
8:31, 32
Per
quanto riguarda, invece, se siamo o no l’organizzazione di Dio, la
risposta è sicuramente no, almeno non ancora.
Nel
prossimo futuro, alla
purificazione dei figli di Levi,
dovremo valutare se “questa organizzazione” sarà aggiustata
e quindi assurta ad
organizzazione di Dio o completamente rigettata.
La
donna che si vede in Rivelazione capitolo 13 sarà comunque
formata da alcuni membri
scelti e purificati
del popolo di Dio.
Questa
trattazione è servita ad introdurre un prossimo articolo il quale
toccherà l’argomento riguardante il ripristino della vera
adorazione.
Note
in calce.
*
Il link dell’articolo “Chi possiede la verità?”
http://attenzioneallaprofezia.blogspot.it/2017/08/chi-possiede-la-verita.html
**
Questa considerazione aggiunge altri motivi che rendono
sconsigliabile “dissociarsi”.
Oltre
a non sapere qual è la volontà di Dio a riguardo, non possiamo
neppure sapere “come andrà a finire” - Ecclesiaste 6:8
Il
libro biblico di Gioele ammette la possibilità che possa avvenire un
cambiamento profondo anche all’ultimo momento e mostra come Geova
sarà pronto a perdonare e a benedire – confronta Gioele 2:15-20
***
Il link dell’articolo “La condanna della donna chiamata
Malvagità”
http://attenzioneallaprofezia.blogspot.it/2017/10/la-condanna-della-donna-chiamata.html
Trovo l'articolo di una onestà intellettuale disarmante,ma ne sono contenta. Finalmente qualcuno che riesce a trattare questi argomenti senza il timore di essere tacciato di apostasia.
RispondiEliminaIn base a queste considerazioni non bisognerebbe rivedere pure la formula battesimale secondo la quale si entra a far parte dell' organizzazione di Dio diretta dal suo spirito?
(Prima parte) Ti ringrazio per il commento e risponderò nella maniera più coerente possibile e spero che questo valga per tutti coloro che comprenderanno e condivideranno in cuore queste informazioni.
EliminaAll'epoca in cui mi battezzai credevo fermamente che questa fosse l'organizzazione guidata dallo spirito di Dio mentre adesso, alla luce della conoscenza acquisita, avrei onestamente dei problemi a rispondere "sì".
Pensandoci a freddo avrei potuto anche stare zitto, visto che eravamo un numero considerevole di persone e nessuno se ne sarebbe accorto.
Questo rende il nostro battesimo "non valido"?
No, perché noi ci siamo dedicati a Geova in preghiera e Gli abbiamo detto "Io voglio fare la tua volontà". Questa azione e questo profondo desiderio ha poi portato al battesimo che, formula battesimale a parte, era la dimostrazione di ciò che avevamo già fatto in preghiera. Io ritengo che la "formula battesimale" sia soltanto una proforma perché la conseguenza di ciò che è già stato fatto precedentemente in preghiera.
Ora la domanda potrebbe essere: "All'epoca non avevamo la conoscenza che abbiamo oggi per cui non abbiamo avuto "colpe" nel rispondere sì ad una domanda la cui risposta era "no"... ma che dire di coloro che oggi comprendono queste cose e che si apprestano al battesimo?"
Essi non possono certo rispondere "sì" ma questa non è una risposta che dovrei dare io.
E' la coscienza a stabilire cosa fare o non fare, cosa dire o non dire (continua...)
(seconda parte) Qualcuno potrebbe valutare che al proprio battesimo si potrebbe non rispondere affatto a quest'ultima domanda, considerando che probabilmente non sarà visto in mezzo agli altri oppure potrebbero pensare che "l'emozione" gli ha fatto andar via la voce.
EliminaIo personalmente penso che la relazione con Geova è talmente personale che tutto il resto passa in secondo piano ma qualcun altro potrebbe valutare che sarebbe una cosa grave anche solo dare l'impressione di aver risposto sì ad una domanda su cui non avrebbe potuto rispondere sì.
Quindi non ho una risposta per nessuno di coloro che comprenderanno e accetteranno queste verità scritturali e che indiscutibilmente vanno contro l'intendimento ufficiale.
Ognuno dovrà valutare personalmente in preghiera cosa fare.
Nello stesso tempo è utile riflettere dove andare decidendo che non è possibile andare avanti in questa organizzazione.
E' vero che solo il Signore Gesù Cristo era la Verità per cui l'apostolo Pietro poté ben dire "Da chi ce ne andremo?" mentre l'organizzazione di cui ancora facciamo parte a volte si attiene alla Verità, altre volte no.
Ma fuori cosa ci resta? Cosa abbiamo?
Chi ci incoraggerà a predicare quando non ne avremo voglia?
Chi ci incoraggerà a comportarci bene quando tutti intorno faranno quello che vogliono con la scusa che "Dio perdona" per non dire che non influisce davvero nella vita della maggior parte delle persone?
Chi incoraggerà i vostri figli a non commettere fornicazione quando le pressioni saranno enormi e tutti attorno diranno che è "una cosa normale" che se c'è l'amore tutto è lecito, che tanto Dio perdona?
E ovviamente non sto dicendo che dobbiamo andare avanti a tutti i costi ma semplicemente di calcolare bene la spesa.
Entro breve tempo, ne sono certo, vedremo chiaramente da che parte andare perché la vera adorazione sarà ripristinata, ma la domanda è: cosa faremo nel frattempo?
Critiche legittime e motivi per restare credo di averli elencati nella maniera più corretta e coerente possibile (e questo dovrebbe dimostrare al di là di ogni legittimo sospetto che non ho mai avuto altri scopi).
Per il resto, se gli apostoli stessi non erano i padroni della fede di nessuno, tanto meno io, che sono solo una persona che si sta sforzando (con tutti i suoi limiti) di comprendere cosa dice la Bibbia senza condizionamenti.
Insegnate dunque ai vostri figli tutta la verità che avete imparato e fatelo al meglio delle vostre possibilità. Non ho altro da aggiungere.
Alla fine saranno loro a decidere se battezzarsi o meno.
Nello specifico "le formule battesimali" sono "cose nostre". Gesù disse di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello spirito santo (Matteo 28:19) e non pare che questa fosse "una formula" o che ci fosse qualche formula particolare. E poi a che scopo? Le Scritture fanno comprendere che una volta che la persona ha appreso le verità fondamentali e le ha condivise e amate, stop. Si battezzi. Ci si battezza per amore verso Dio e Suo Figlio e per nessun altro soggetto. Comunque, ripeto, una persona può considerare la "formula battesimale" un ostacolo al proprio battesimo, mentre un'altra può valutare che è la dedicazione quella che conta davvero
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