La Bibbia insegna davvero la trinità? - 4°parte

parte 4 di 5

Che dire dello Spirito Santo?

Allora l'Eterno disse a Mosè: «Radunami settanta uomini degli anziani d'Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come suoi funzionari; conducili alla tenda di convegno e là rimangano con te. Io scenderò e là parlerò con te; prenderò quindi dello Spirito che è su di te e lo metterò su di loro, perché portino con te il peso del popolo, e tu non lo porti più da solo – Numeri 11:16, 17, Nuova Diodati


Secondo la dottrina della trinità, lo spirito santo è la terza persona divina, uguale al Padre e al Figlio. Un libro sull’ortodossia afferma: “Lo Spirito Santo è interamente Dio”. — Our Orthodox Christian Faith, cit., p. 71.

Nelle Scritture Ebraiche la parola più frequentemente usata per “spirito” è rùach, che significa “alito; vento; spirito”.

Nelle Scritture Greche la parola è pnèuma, che ha un significato simile.

Queste parole fanno forse pensare che sia parte di una trinità?

L’uso biblico dell’espressione “spirito santo” indica che è una forza controllata che Dio impiega per attuare i suoi propositi.

Sotto alcuni aspetti può essere paragonata all’elettricità, una forza che si può impiegare per svolgere un’ampia varietà di operazioni.

In Genesi 1:2 la Bibbia dichiara che “lo spiriro (ebraico rùach) di Dio si muoveva sulla superficie delle acque”.

Altre traduzioni come la Nuova Riveduta, la C.E.I./Gerusalemme, la Nuova Diodati, la Riveduta 2020 e altre riportano che questo spirito “aleggiava”.

Era Dio che “aleggiava” sulla superficie delle acque?

È evidente che si sta parlando di una forza attiva, un potere all’opera per trasformare la terra.

Ad esempio vediamo nella Bibbia che Dio impiega il suo spirito per illuminare quelli che lo servono.

Davide chiese in preghiera: “Insegnami a fare la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio. Il tuo spirito [rùach] è buono; mi conduca nel paese della rettitudine” - Salmo 143:10

Come riportato nella scrittura guida di questo articolo, quando 70 uomini capaci furono nominati per aiutare Mosè, Dio gli disse: “Dovrò togliere dello spirito [rùach] che è su di te e porlo su di loro”. — Numeri 11:17.

Dio prese una parte della trinità, che era su Mosè, per suddividerla un po' su altri?

Le profezie bibliche furono messe per iscritto da uomini di Dio “sospinti dallo spirito [greco pnèuma] santo” - 2 Pietro 1:20, 21

In questo modo la Bibbia fu “ispirata da Dio”, espressione che traduce il greco theòpneustos, che significa “alitata da Dio” - 2 Timoteo 3:16

Anche in italiano non ci vuole molto a capire che “ispirare” deriva da spirito.

Sempre lo spirito santo guidò certuni facendo avere loro visioni o sogni profetici. — 2 Samuele 23:2; Gioele 2:28, 29; Luca 1:67; Atti 1:16; 2:32, 33.

Lo spirito santo spinse Gesù ad andare nel deserto dopo il suo battesimo - Marco 1:12

Fu la terza persona della trinità a prendere Gesù e a portarlo nel deserto?

Non fu forse la forza attiva di Dio a “spingerlo”, cioè spronarlo, fargli avere il forte desiderio di andare nel deserto?

Lo spirito era come un fuoco dentro i servitori di Dio, che li rinvigoriva e consentiva loro di parlare intrepidamente e con franchezza. — Michea 3:8; Atti 7:55-60; 18:25; Romani 12:11; 1 Tessalonicesi 5:19.

Michea 3:8 infatti dice “Ma, quanto a me, io sono pieno di forza, dello Spirito dell'Eterno, di giustizia e di coraggio, per far conoscere a Giacobbe la sua trasgressione e a Israele il suo peccato”.

Ovviamente Michea era spinto dalla forza attiva di Dio a fare e a dire determinate cose; egli non era certo pieno di una persona… non aveva certo dentro di sé la terza persona della trinità.

Anche in Atti 7 si parla di Stefano come “pieno di Spirito Santo” e che senso avrebbe questa espressione se si stesse parlando di una persona? Forse egli, prima di morire, vide solo Dio e Gesù perché la terza persona era "in lui" e non in cielo in quel momento?

Si può essere “pieni” di una persona?

E anche volendo… si può essere “pieni di Dio” di cui la scrittura afferma che “i cieli stessi non possono contenere”? - 1 Re 8:27

Ovviamente ci sarebbe anche da chiedersi perché, se lo Spirito Santo è una persona esattamente come il Padre e il Figlio, coeterni, uguali e increati… non si legge mai nella Scrittura che qualcuno fosse pieno del Padre o pieno del Figlio.

Perché solo dello Spirito Santo si può essere pieni?

Forse perché è uno spirito e non Dio, una forza attiva che egli può direzionare e dosare, come si legge chiaramente in Numeri 11:16, 17?

Mediante il suo spirito, Dio esegue i suoi giudizi su uomini e nazioni - Isaia 30:27, 28; 59:18, 19

E lo spirito di Dio può arrivare ovunque, intervenendo a favore delle persone o contro di loro — Salmo 139:7-12


Da dove viene la potenza oltre ciò che è normale”?

Lo Spirito di Dio può anche fornire ai servitori di Dio “potenza oltre ciò che è normale” - 2 Corinti 4:7

Questa forza avrebbe consentito loro di sopportare prove di fede estreme e fare cose altrimenti impossibili.

Per esempio, parlando di quando Sansone affrontò un leone, Giudici 14:6 dice “Lo spirito del SIGNORE investì Sansone (o “piombò su di lui”) che, senza aver niente in mano, squartò la belva, come uno squarta un capretto”.

Fu una persona divina ad investire, piombare addosso a Sansone? No, ovviamente: fu la forza attiva di Dio a dare a Sansone la forza necessaria.

La Bibbia dice che quando Gesù fu battezzato lo spirito santo scese su di lui sotto forma di colomba, non in forma umana - Marco 1:10

Questa forza attiva di Dio permise a Gesù di guarire malati e destare morti.

Come dice Luca 5:17 Un giorno Gesù stava insegnando; e c'erano, là seduti, dei farisei e dei dottori della legge, venuti da tutti i villaggi della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme; e la potenza del Signore era con lui per compiere guarigioni.

In maniera simile rimarcò questa potenza e autorità data da Dio quando, citando Isaia, disse “«Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, per proclamare l'anno accettevole del Signore» - Luca 4:18, 19

Sempre lo spirito di Dio, ovvero la sua forza attiva, diede ai discepoli di Gesù il potere di compiere miracoli.

In Atti 2:1-4 si narra che alla Pentecoste, mentre i discepoli erano radunati, “improvvisamente si fece dal cielo un rumore proprio come quello di una forte brezza che soffia, . . . e furono tutti pieni di spirito santo e cominciarono a parlare diverse lingue, come lo spirito concedeva loro di esprimersi”.

Con buona pace di coloro che credono d’avere lo Spirito Santo dentro di loro (e non sanno neppure cosa sia), questa scrittura menziona una brezza che soffia e dice che furono tutti pieni di Spirito Santo. Brezza che soffia "Brezza, "vento", "soffiare", "spingere", "guidare"... vi fanno venire in mente una persona o una forza? Inoltre, furono pieni di una persona o, più facilmente, di una forza, un'energia attiva?

Essi furono pieni di quella potenza che permise poi loro di parlare in lingue esattamente “come lo spirito concedeva loro di esprimersi”.

 

Lo Spirito Santo è descritto in termini personali

“Ma”, qualcuno dirà, “diverse volte nella Bibbia la Spirito Santo è descritto in termini personali”.

Questo è vero ma non è insolito che nelle Scritture certe cose vengano personificate.

Della sapienza è detto che ha figli - Luca 7:35

Del peccato e della morte è detto che regnano - Romani 5:14, 21

In Genesi 4:7 la Nuova Riveduta traduce così “Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!».

Può, il peccato, spiare qualcuno? Il peccato è una persona?

La stessa scrittura viene tradotta così dalla Bibbia di Gerusalemme: “il peccato è accovacciato alla tua porta”...

Si può, il peccato, accovacciare o “aspettare alla porta”?

Non è forse descritto in termini personali pur non essendo una persona?

Si può personificare qualsiasi cosa ed anche nella lingua italiana lo facciamo spesso.

Quando diciamo, ad esempio, che “il dovere ci chiama” o “i miei valori guidano la mia vita” stiamo personificando dei concetti assolutamente impersonali.

Il dovere non può chiamare nessuno, non letteralmente almeno, così come i valori non guidano personalmente e letteralmente qualcuno tuttavia noi diciamo questo perché è come se lo facessero.

Diciamo anche che “la vita è una dura maestra ma non intendiamo certo una maestra letterale, vecchio stile, con la bacchetta in mano!

Similmente in 1 Giovanni 5:6-8 è detto che non solo lo spirito ma anche “l’acqua e il sangue” sono “testimoni” – vedi anche Deuteronomio 4:26

Ma è ovvio che né l’acqua né il sangue, né il cielo né la terra sono persone, come non lo è lo spirito santo.

Ovviamente questi esempi sono limitativi se parliamo dello Spirito di Dio ma il principio non cambia: si può parlare in termini personali di qualcosa senza renderlo "qualcuno".

In armonia con ciò è l’uso impersonale che generalmente la Bibbia fa dell’espressione “spirito santo”, ad esempio in parallelismi con l’acqua e il fuoco - Matteo 3:11; Marco 1:8

Gli uomini sono esortati a essere pieni di spirito santo anziché di vino - Efesini 5:18

Spesso lo Spirito Santo è accompagnato da cose come sapienza, saggezza, gioia, fede… ed infatti si dice che è possibile essere pieni di Spirito Santo così come si può essere pieni di queste qualità e in 2 Corinti 6:6 lo spirito santo è menzionato in un elenco di diverse qualità - Atti 6:3; 11:24; 13:52

Queste espressioni non sarebbero così comuni se lo spirito santo fosse effettivamente una persona e, come abbiamo già detto, mai si leggerà nella Bibbia che si possa essere pieni del Padre o del Figlio.

Inoltre avete mai trovato Gesù o il Padre in un elenco di qualità o caratteristiche?

Avete mai letto ad esempio “Siate ricolmi di gioia, di fede, di Gesù, di speranza, di pazienza….”?

Avrebbe senso una cosa del genere?

Allo stesso modo, anche se certi versetti biblici dicono che lo spirito parla, altri versetti mostrano che spesso ciò avviene tramite uomini o angeli e in ogni caso… perché mai questo dovrebbe identificarlo come persona e non come un mezzo di comunicazione? - Matteo 10:19, 20; Atti 4:24, 25; 28:25; Ebrei 2:2

Anche una radio “parla”, anche un telefono, e ciò che riporta è esattamente quello che l’interlocutore, che può essere dall’altra parte del mondo, vuole trasmettere, ma ciò non fa della radio o del telefono una persona.

Infatti l’operato dello spirito in tali circostanze si può paragonare non solo all'elettricità ma anche a quello delle onde radio che trasmettono messaggi da una persona all’altra a grande distanza.

In maniera simile si fa con il “soccorritore” che, secondo alcuni, sarebbe la terza persona della trinità.

Gesù infatti parlò dello spirito santo come di un “soccorritore” e menzionò che avrebbe agito da insegnante e da guida e che avrebbe parlato - Giovanni 14:16, 26; 16:13

La parola greca che usò per soccorritore (paràkletos) è di genere maschile perciò, nel descrivere ciò che il soccorritore avrebbe fatto, Gesù usò pronomi personali maschili - Giovanni 16:7, 8

Quando invece è usata la parola greca per spirito (pnèuma), che è di genere neutro, è giustamente utilizzato il pronome neutro.

Nelle lingue in cui la distinzione sarebbe possibile, la maggioranza dei traduttori trinitari non la evidenzia, come ammette a proposito di Giovanni 14:17 una versione cattolica in lingua inglese: “Il termine greco per ‘Spirito’ è neutro, e mentre in inglese noi usiamo i pronomi personali [maschili] (‘egli’, ‘suo’, ‘lui’), la maggioranza dei MSS [manoscritti] greci ha ‘esso’”. — The New American Bible, p. 128.

Pertanto, quando in Giovanni 16:7, 8 la Bibbia usa pronomi personali maschili in relazione a paràkletos, lo fa per ragioni grammaticali, non certo dottrinali.

Anche solo il “problema” del pronome dovrebbe far capire che non si sta parlando di una persona ma, ovviamente, questo lo capisce solo chi vuole capirlo.

Un telefono può "parlare", una macchina può "camminare", un forno può "cucinare" e tutti questi possono fare esattamente ciò che l'utilizzatore vuole spesso anche a molta distanza dallo stesso. Ciò non fa del telefono, della macchina o del forno una persona

Nel suo nome?

Il fatto che ci sia scritto “in suo nome” lo identifica automaticamente come persona?

Assolutamente no perché la parola “nome” non indica necessariamente un nome proprio di persona, né in greco né in italiano.

Quando diciamo “nel nome della legge” o “nel nome della giustizia” non ci riferiamo a una persona bensì a ciò che la legge o la giustizia rappresenta, alla sua autorità legale o morale.

Quindi, essere battezzati ‘nel nome dello spirito santo’ non significa riconoscerlo come persona ma riconoscerne il ruolo, l’autorità.

Per onestà intellettuale dobbiamo ammettere che non sappiamo tutto in merito allo Spirito Santo (come d’altronde non sappiamo tutto su Dio o su Gesù) e quindi non siamo neppure in grado di stabilire se lo Spirito di Dio abbia una certa autonomia e fino a che punto.

D’altronde si dice anche che esso avrebbe agito in base a come avrebbe “udito”... 

Questo cosa significa e, soprattutto, questa espressione è la prova che sia una persona?

No, perché ad esempio nella descrizione della creazione riportata in Genesi si legge che Dio si limita a dei comandi vocali prima che tutto venga alla luce, prenda forma.

A differenza della creazione dell'uomo di cui è anche specificato che Dio prese della polvere dal suolo, nel resto della creazione vien detto semplicemente... "Dio disse..." -  Genesi 1:3, 6, 9, 11, 14, 20, 24

Questo ci fa pensare che, dopo aver ricevuto l’ordine specifico, tale spirito agisca per conto proprio, secondo il comando ricevuto, almeno fino ad un certo punto.

E' evidente che gli esempi dell'elettricità e delle onde radio siano molto riduttivi: stiamo parlando di qualcosa di troppo grande, meravoiglioso, che non abbiamo mai visto. Tuttavia riconoscere questo non significa che possiamo fare il passo più lungo della gamba ed andare molto oltre ciò che è scritto - 1 Corinti 4:6

Non possiamo escludere a priori che di esso si parli in termini personali anche perché abbia una certa autonomia come il racconto della creazione lascerebbe supporre: la nostra conoscenza è limitata e questo vale soprattutto per le cose celesti – 1 Corinti 13:12

Ovviamente questo non significa che accetteremo qualsiasi falsità e che possiamo appellarci ai limiti umani per far passare qualsiasi concetto, anche il più illogico e antiscritturale, dire tutto e il contrario di tutto – 2 Timoteo 3:16, 17 

La Bibbia mostra chiaramente che lo Spirito Santo (rùach o pnèuma) è una forza guidata da Dio e non una persona.

Pur ammettendo di non capire pienamente come agisca lo Spirito Santo di Dio e fino a che punto possa essere autonomo, di fatto tutte le scritture dimostrano, al di là del ragionevole dubbio, non solo che lo Spirito Santo non possa essere una persona ma che la trinità stessa è falsa nel nome e nella sostanza.


Torniamo alle fonti secolari?

Come abbiamo fatto in particolare nel primo articolo dimostrando l’assoluta divisione tra i vari studiosi, trinitari e non, anche qui è necessario riprendere qualche fonte secolare.

Perché?

Perché qualcuno potrebbe pensare che almeno sullo Spirito Santo ci sia una certa unità di pensiero.

A sentire tutti i moderni “eruditi” sembrerebbe che chiunque si mette contro la narrazione dominante stia disconoscendo la storia o secoli di “conclusioni teologiche”.

È vero proprio il contrario.

“Non troviamo in nessun punto del Vecchio Testamento alcuna esplicita indicazione di una Terza Persona”. — The Catholic Encyclopedia, cit., vol. XV, p. 49.

“Gli ebrei non considerarono mai lo spirito una persona; e non c’è nessuna prova concreta che un qualsiasi scrittore dell’Antico Testamento abbia mai pensato una cosa del genere. . . . Nei [Vangeli] Sinottici e negli Atti lo Spirito Santo è solitamente presentato come una forza o potenza divina”. — E. J. Fortman, teologo cattolico, op. cit., pp. 6, 15.

“È chiaro che il VT [Vecchio Testamento] non presenta lo spirito di Dio come una persona . . . Lo spirito di Dio è semplicemente la potenza di Dio. Se viene talvolta rappresentato come distinto da Dio è perché l’alito di Yahweh agisce esteriormente” - New Catholic Encyclopedia, cit., vol. XIII, p. 574

E ancora: “La maggioranza dei brani neotestamentari ci parlano dello spirito di Dio come di qualcosa, non come di qualcuno; lo si nota in particolare nel parallelismo fra lo spirito e la potenza di Dio” — Ibid., p. 575.

“Nell’insieme, tanto il Nuovo Testamento, quanto il Vecchio, parlano dello spirito come energia o potenza divina”. — A Catholic Dictionary, di Addis e Arnold, Londra 1960, p. 810.

Perciò né gli ebrei né i primi cristiani considerarono mai lo spirito santo parte di una trinità.

Con buona pace degli ebrei moderni (come anche della cristianità) questo insegnamento venne secoli dopo.

Il succitato dizionario cattolico di Addis e Arnold (p. 812) osserva: “La reale divinità della terza Persona fu affermata al Concilio di Alessandria nel 362, . . . e infine dal Concilio di Costantinopoli del 381”, circa tre secoli e mezzo dopo che lo spirito santo, quello vero, aveva empito i discepoli alla Pentecoste.

Questa affermazione non è fatta dal contestatore di turno, magari da qualche movimento religioso più o meno recente: è un dizionario cattolico il quale fa questa affermazione per una semplice e banalissima ragione. È storia.

Questo affermazione è vera? È falsa?

Perché non fate una ricerca personale per scoprirlo voi stessi?

E se doveste scoprire che è vero… come potreste giustificare questa cosa?

Forse asserendo che lo Spirito Santo non rivelò mai questa profonda verità fino al 381 dopo Cristo?

Al concilio di Costantinopoli queste persone capirono una verità che gli apostoli non capirono e neppure ipotizzarono mai?

Ed in particolare le religioni protestanti che spesso e volentieri identificano il clero cattolico come l’uomo dell’illegalità o addirittura come Babilonia la Grande, come spiegano il fatto di aver abbracciato questa e altre dottrine?

Fu lo Spirito Santo a guidare l’uomo dell’illegalità (o Babilonia la Grande, secondo l’intendimento di alcuni d’essi) a capire una profonda verità scritturale? Lo stesso che fece loro includere la dottrina mariana, la transustanziazione e il battesimo dei neonati?


Il prossimo e ultimo articolo prenderà di petto i cosiddetti “passi trinitari” e saranno esaminati alla luce di tutta la Scrittura.

Arrivati a questo punto però è bene non distrarsi o far finta di non capire che siamo giunti in una strada a senso unico.

Non facciamo finta di dimenticare tutte le scritture finora citate, i confronti e i ragionamenti fatti.

Se anche adesso trovassimo una scrittura chiara e diretta che dicesse “Dio è una trinità!”… come armonizzeremmo il resto?

Saremmo in grado di spiegare tutto ciò che abbiamo visto finora o più facilmente saremmo tentati di scegliere la scrittura che ci piace di più?

Non saremmo costretti ad ammettere, amaramente, che la Bibbia si contraddice?

Non preoccupatevi comunque: questo non accadrà – Salmo 19:7, 8

L'unica cosa che la Bibbia contraddice sono le apostasie, i preconcetti, le tradizioni, le illusioni e le assolute assurdità che si protraggono per due millenni ma che assurdità restano - 2 Corinti 10:4, 5


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