La discendenza: il particolare “dimenticato”

 

“Dico dunque: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? No di certo! Perché anch'io sono israelita, della discendenza di Abraamo, della tribù di Beniamino” – Romani 11:1, Nuova Riveduta


Secondo la chiesa cattolica il papa è il successore dell’apostolo Pietro al quale, secondo l'interpretazione cattolica del Vangelo, Cristo ha conferito l'incarico di pastore della Chiesa universale – Matteo 16:18

Come prova di questa “discendenza”, questo filo conduttore univoco, essi metteranno sul banco una serie di papi e date fino ad arrivare ad oggi oppure, se letta al contrario, fino ad arrivare a Pietro.

Fin dal primissimo anello della catena (“Papa Lino”, il 2° papa secondo la tradizione ) ci sarebbe qualcosa da ridire se non altro per le notizie assolutamente incerte e arbitrarie prese da un’unica fonte ovvero proprio il Liber Pontificalis, la memoria ufficiale dei vescovi di Roma la cui stesura iniziò non prima del quinto secolo dopo Cristo.

Praticamente questo “libro di discendenza” è stato scritto dagli stessi che ne attestano l’autenticità (devi credere alla sua autenticità perché te lo dicono loro) ma purtroppo per loro, proprio per quanto riguarda i primissimi papi, ovvero i più importanti per sperare di capirci qualcosa, non c’è alcuna prova che essi fossero i successori di Pietro… pur ammettendo che egli avesse nominato un successore prima della sua morte cosa di cui, nella Bibbia, non si troverà neppure l’ombra.

Gli ortodossi in maniera simile, pur concependo l’autorità in maniera non piramidale come fanno i cattolici ma dando una totale o quasi totale autonomia al singolo vescovo, hanno necessità di collegare la loro discendenza agli apostoli, insomma alla chiesa primitiva e originale.

Primato di Pietro o meno, essi hanno compreso molto bene l’importanza d’avere un filo diretto con la chiesa del primo secolo, con i cristiani… quelli veri.

Come detto ci sarebbe molto da discutere su queste ricostruzioni e ci sarebbe anche da chiedersi se è sufficiente trovare una serie di persone che si sono susseguite tra loro, a prescindere dal deterioramento dell’insegnamento, dalle apostasie e dalle stesse scomuniche di un papa “infallibile” verso un altro papa infallibile

Senza contare, ovviamente, i cosiddetti “antipapi” che sorsero dal terzo al decimoquinto secolo, cioè da Novaziano, che fu il primo antipapa (251), a Felice V (1439).

I soggetti interessati possono raccontarla come vogliono, ovviamente, ma dal nostro punto di vista gli “antipapi” sono solo papi a cui la storia è andata male.

Se fosse loro “andata bene”, potremmo ipotizzare un Liber Pontificalis notevolmente diverso da quello di oggi e su cui non si potrebbe, ovviamente, discutere.

I santi o vicari di Cristo sarebbero loro e gli eretici sarebbero molti degli attuali papi oggi fatti santi o beati.

Comunque questo articolo non ribadirà, per l’ennesima volta, l’importanza dell’autorizzazione data da Dio: su questo abbiamo già scritto diversi articoli (vedi la nota in calce) anche se ovviamente riprenderà comunque questo concetto da un altro punto di vista.

Al contrario mostrerà come essi, cattolici e ortodossi, abbiano in realtà capito una verità importante: l’importanza delle origini.

Questo non è un particolare insignificante e ci servirà per fare delle riflessioni importanti.

In effetti nella Bibbia si dà alla discendenza un’importanza notevole.

Del Signore Gesù, la persona più importante di tutte, viene specificamente descritta la discendenza – Matteo 1:1-17

Questo era particolarmente importante in quanto gli ebrei sapevano che il Messia doveva discendere da Davide – vedi Matteo 12:23; 22:41, 42

Come abbiamo visto nell’articolo dedicato a Gesù, anche se la cronologia non era l’unica cosa importante per riconoscere il Messia, di certo ne era parte fondamentale.

L’importanza delle origini si nota anche su altri personaggi che ebbero a che fare con la congregazione cristiana.

Come riporta la scrittura guida di questo articolo, ad esempio, l’apostolo Paolo ribadisce di essere della discendenza di Abraamo, della tribù di Beniamino.

Ovviamente nel suo caso non era indispensabile avere un albero genealogico dettagliato.

Non era indispensabile sapere di chi fosse nipote o pronipote… ma ovviamente era importante che fosse della discendenza di Abraamo e non uno qualsiasi – confronta Genesi 17:7

Come abbiamo visto nell’articolo dedicato alla rivalità tra i due semi, Dio aveva fatto un patto eterno con Abraamo e la sua discendenza, non con chiunque.

Quindi è logico: dimostrare di essere ebreo e ancora più giudeo era assolutamente importante per stabilirne l’autorità.

Forse fu proprio la consapevolezza di questa importanza, oppure la semplice curiosità a spingere alcuni cristiani del primo secolo a cercare di ricostruire genealogie improbabili – leggi 1 Timoteo 1:3, 4

E’ ragionevole supporre che molti gentili accolti nella congregazione cristiana, una volta compreso d’essere discendenti delle tribù del regno settentrionale, vollero sapere se i loro antenati rientrassero in qualche personaggio biblico famoso.

E d’altronde è la stessa cosa che molti cercano di fare oggi.

Nella speranza di avere qualche personaggio storico famoso nel proprio albero genealogico, alcuni pagano agenzie araldiche genealogiche, più o meno serie, più o meno riscontrabili.

Queste agenzie vanno così di moda, soprattutto oggi che si è aggiunta la ricerca genetica a quella documentale, che ci sarebbe da chiedersi dove sono finiti i discendenti del popolo, i poveri, gli schiavi…

Tornando ai cristiani del primo secolo comunque, il problema era evidentemente che alcuni dedicavano troppo tempo e attenzione a queste cose, magari farneticando e inventando storie, dimenticando le cose più importanti.

Non che la discendenza non contasse nulla, come insegnano i ministri della cristianità per ovvi motivi, ma perché era sufficiente sapere, per loro, che se erano stati attratti dallo Spirito Santo erano sicuramente discendenza da Abraamo.

Gli stessi lupi rapaci o potenziali tali compresero molto bene l’importanza delle origini infatti i cosiddetti “apostoli sopraffini”, almeno per un certo periodo, fecero leva proprio su questo perché lo si evince dalla risposta di Paolo – confronta 2 Corinti 11:22

Ovviamente come nel caso del Signore Gesù non sarebbe stata sufficiente la sola dimostrazione di essere discendente di Davide (cosa che evidentemente dimostrarono anche i falsi cristi per riuscire a sviare tante persone) neppure la discendenza di questi, fosse essa reale o presunta, era sufficiente – confronta 2 Corinti 11:23-28

Comunque questo dimostra che aveva la sua importanza.

La genealogia non è una sciocchezza
 

L’importanza della discendenza genetica viene annullata solo quando la cristianità, ormai cosa ben distinta dal cristianesimo, riuscì ad inculcare l’idea che Dio avesse abbandonato Israele e che l’Israele riportato nelle scritture, anche quelle profetiche future, non era da intendersi realmente Israele ma “loro”, il nuovo Israele, un Israele simbolico.

Ben capiamo perché un “cristiano di oggi” non riesce poi a capire l’avvertimento dato a due delle sette chiese riportate in Apocalisse che menziona coloro che dicono d’esser giudei, e non lo sono ma mentono” – Apocalisse 2:9; 3:9

E’ evidente: dopo quasi duemila anni di menzogne e occultamenti chi saranno mai “coloro che dicono di essere giudei” e perché dovrebbero avere importanza queste parole? Che significano queste parole?

Pur eliminando Israele dalla loro dottrina in quanto troppo ingombrante per la loro stessa esistenza, rimane il fatto che essi ebbero la necessità di creare un collegamento diretto con la chiesa del primo secolo perché diversamente… chiunque potrebbe alzarsi, un mattino, ed asserire qualsiasi cosa, giusto?

Se non ci fosse questo collegamento, anche il più credulone dei fedeli potrebbe arrivare a chiedersi… “Perché dovrei riconoscere una qualsiasi autorità a questi signori?”

E non solo… senza una “discendenza diretta” chiunque potrebbe prendersi una qualsiasi autorità e disconoscere, di conseguenza, gli altri (ovvero quelli che se la sono presa per primi).

Al di là delle apparenze positive si riesce ad intuire il vero scopo di questo Liber Pontificalis: lungi dall’essere una semplice catalogazione di interesse storico esso ha, oggi come allora, una valenza di pressione psicologica e politica. Serve a ribadire noi siamo noi”.

Noi abbiamo l’autorità conferita dal Signore Gesù.

Coloro che studiano la Bibbia senza condizionamenti sanno benissimo che tutte queste cose, alla luce della Scrittura, valgono meno di zero.

Forse colpiranno tanto le persone adoratrici della tradizione e dell’uomo ma tutti questi si accorgeranno, prima o poi, quanto vale la tradizione umana agli occhi di Dio – Matteo 7:21-23; vedi anche Isaia 2:10-22


Comunque bisogna quantomeno riconoscere che essi, cattolici e ortodossi, hanno compreso una verità importante che la maggioranza delle religioni protestanti sembrano dimenticare o, quantomeno, sottovalutare enormemente.

Tra le religioni cosiddette protestanti, termine generico per includere tutte quelle non cattoliche né ortodosse a partire da Lutero, solo una piccolissima parte parla della fine della pura adorazione e del suo eventuale successivo ripristino.

Questa minoranza può così evitare anche solo di tentare di ricostruire una discendenza: non è necessario.

Dio avrebbe scelto uno dei loro fondatori, così, senza particolari spiegazioni, forse perché “sincero studioso delle Scritture” o chissà…

Anche qui, ovviamente, ci sarebbe molto da dire se non altro per l’insegnamento che hanno portato avanti ma almeno in apparenza essi tagliano la testa al toro.

Ha scelto Dio… stop.

Non vorremo mica sindacare sulla scelta di Dio, giusto?

Non c’è altro da aggiungere.

Devi credere alla loro parola così come devi credere all’autenticità del Liber Pontificalis.

Tuttavia la stragrande maggioranza delle religioni protestanti non concepiscono assolutamente che la pura adorazione sia mai finita, neppure per un secondo.

A dimostrazione di questo essi citano scritture come Matteo 16:18 che dice “E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte dell’Ades non prevarranno contro di essa” oppure Matteo 28:20 che dice “io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente».

Ovviamente anche sulle “porte dell’Ades che non prevalgono sulla chiesa” si potrebbe disquisire prendendo a modello proprio Gesù.

Non “prevalere” ha un’accezione definitiva, si intende “in eterno”, e anche nel caso del Signore l’Ades “non prevalse” in quanto Dio lo risuscitò dai morti ma di fatto esso vi stette tre giorni e tre notti – confronta Matteo 12:39, 40; Atti 2:32, 33; Apocalisse 1:17, 18

Quindi la scrittura di Matteo 16:18 non esclude affatto un’interruzione, una “morte” della pura adorazione seppur temporanea – confronta Isaia 52:1, 2; 60:1-3

E nel caso di Matteo 28:20 il Signore sarebbe stato con loro fino alla fine dei tempi, oppure fino alla fine dell’era presente, ovvero del sistema giudaico? - confronta Marco 13:33, 34; Apocalisse 5:8

Insomma si potrebbe disquisire ma non è questo il tema dell’articolo: rimane il fatto che per loro la pura adorazione non è mai terminata e da questo assunto possiamo fare una serie di ragionamenti.

Se la pura adorazione non è mai terminata dovrebbero avere loro stessi una sorta di Liber Pontificalis… insomma i luterani, ad esempio, dovrebbero spiegare dove erano i “luterani” prima di Lutero.

In piena apostasia cattolica o ortodossa… rimane il fatto che, se la pura adorazione non è mai finita, dev’esserci una linea univoca da Pietro o almeno da un qualsiasi altro apostolo fino a Lutero, giusto?

E dov’è?

Dove sono i “luterani” o gli “hussiti” prima di Lutero o Huss?

Anche prendendo gli stessi papi… dovrebbero trovare quelli con la dottrina pura, quella che in teoria insegnava Lutero rigettando certe imposizioni cattoliche.

I luterani dovrebbero avere una “linea papale” di persone che insegnavano le stesse cose di Lutero perché altrimenti... che differenza ci sarebbe con gli altri?

Anche se Lutero, almeno all’inizio, non volle affatto creare una nuova religione di fatto questo avvenne quando si creò uno scollamento definitivo con la chiesa di Roma ed essi, i luterani, non pare proprio che abbiano un elenco di “papi” o vescovi che li colleghino fino a Pietro e se anche l’avessero dovrebbero, per forza di cose, riprendere gli stessi indicati dalla chiesa cattolica ovvero quella dalla quale essi uscirono.

Quindi si ritorna alla questione iniziale e si crea un paradosso.

Se derivi dalla chiesa cattolica… è la chiesa cattolica la “verità”?

Diversamente Lutero di chi è “figlio”?

Chi gli ha dato l’incarico?

E John Huss di chi è figlio?

Chi gli ha dato l’incarico?

Chi è il secondo “hussita” o il secondo “luterano” dopo Pietro?

Che se ne siano mai rese conto o no, tutte le religioni protestanti che credono nell’assoluta continuazione della pura adorazione, si escludono da sole dalla pura adorazione.

È inutile girarci troppo attorno.

Se fai parte della verità, non sei tu a doverla riformare ma Dio.

Se invece riconosci di non far parte della verità (che ci stai a fare?) di certo non la renderai vera neppure con mille riforme.

Quindi dove li mettiamo i luterani e gli hussiti, per fare solo due esempi?

Non hanno un’origine, salvo riconoscere quella della chiesa cattolica e lì ritornare.

Se questo è vero per i primi dissidenti, quanto più deve esserlo per tutte le religioni e sette nate in seguito.

Ciò avvenne probabilmente in tutte le epoche ma vediamo un boom particolare tra il XVIII e il XIX secolo in quanto proprio in quel periodo spuntarono come funghi un lungo elenco di religioni nuove…

Perché proprio in quel periodo più che in altri?

Probabilmente non c’è un’unica risposta.

Sicuramente la libertà religiosa concessa da quella nazione ha avuto un ruolo determinante: in altre epoche e in altre nazioni sappiamo bene che fine avrebbero fatto.

Anche i mezzi di informazione ebbero un ruolo non marginale: con la radio e la carta stampata ormai disponibile a molti, fu anche più facile propagandare le proprie idee fino a parti distanti della terra.

Ci sono sicuramente molti fattori diversi che hanno contribuito alla nascita e all’allargamento di questi nuovi movimenti religiosi come anche le guerre (le quali hanno elettrizzato gli animi di chi vedeva la fine del mondo imminente) e rivoluzioni varie.

La chiesa episcopale degli Stati Uniti d’America, ad esempio, recise i legami con la chiesa di Inghilterra poco dopo la rivoluzione americana in quanto gli si chiedeva fedeltà assoluta alla monarchia britannica.

Questo, al di là dell’origine e dei riti similari, creò di fatto una nuova religione, una scissione.

Essi si considerano una via media fra il cattolicesimo e il protestantesimo - What makes us Anglican? Hallmarks of the Episcopal Church

Ma che significa essere “una via media tra cattolicesimo e protestantesimo”?

Stiamo parlando dell’adorazione di Dio o di una ricetta?

Dire di essere “una via media” significa, di nuovo, riconoscere di derivare dai cattolici.

Quindi i cattolici sono il popolo di Dio?

E se lo sono… che senso ha creare una “via media”?

O essi sono la verità oppure non lo sono.

Se lo sono, resti dove sei aspettando Dio.

Se non lo sono ne esci… ma non crei una versione a bagnomaria della falsità perché rimarrà una falsità.

Questo dimostrerebbe che si sta cercando di far piacere alle persone, per attrarle, nulla ha a che fare con la Bibbia o la ricerca della verità.

Oltre a loro nacquero, molti praticamente dal nulla, nuovi rami protestanti come gli avventisti restaurazionisti, il Movimento dei Santi degli ultimi giorni, la Chiesa di Cristo e la Chiesa di Cristo scientista, nonché le comunità dell'unitarianismo, dell'Universalismo, mormoni, Chiesa di Scientology etc etc etc...


Ciò che segue è riportato in più opere di consultazione facilmente reperibili in internet.


Uno dei principali esponenti delle origini dell'avventismo contemporaneo è certamente il predicatore William Miller.

Durante la prima metà del XIX secolo gli Stati Uniti conobbero una grande rinascita religiosa nel cui contesto si svilupparono movimenti molto diversi tra loro, come ad esempio la Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, la principale organizzazione dei mormoni. All'interno di questo clima culturale e religioso, un fattore battista dello Stato di New York, la cui sola cultura era quella di un contadino che studiò nella scuola di campagna per soli otto anni (come la licenza media in Italia), elaborò l'intima convinzione che le profezie contenute nel libro biblico di Daniele ed in particolare del capitolo 8, indicassero il prossimo ritorno di Cristo per il periodo 1843-1844. William Miller cominciò a diffondere questa convinzione pubblicamente a partire dal 1831.

La diffusione del messaggio di William Miller diede origine a un grande fermento all'interno di molte confessioni protestanti americane. Dopo qualche tempo i seguaci degli insegnamenti di Miller, i milleriti, ruppero con le Chiese di origine e formarono un proprio movimento autonomo, in seguito denominatosi Chiesa Cristiana Avventista. La previsione della seconda venuta di Cristo per il 22 ottobre 1844, ultima data proposta dai milleriti, non si realizzò e questo causò lo sfaldamento del movimento millerita in una miriade di chiese e di gruppi differenti tra di loro, che in effetti era tenuto unito essenzialmente dalla fiducia in Miller e nella sua dottrina, non essendovi su altri punti dottrinali un consenso generalizzato.

Da uno dei gruppi sopravvissuti alla delusione del 1844 sarebbe poi nata, nel 1863, la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno alle cui origini si trova il ministero profetico di Ellen G. White, nel 1925 gli Avventisti del settimo giorno del movimento di riforma, nel 1954 la Chiesa avventista del riposo sabatico, nel 1955 anche i Davidiani, la Chiesa cristiana avventista (nata in Salem, nel Massachusetts, dalla fusione dell'Unione della vita e dell'avvento di George Storrs con l'Associazione cristiana avventista) e poi nel 1974 la House of Yahweh di Yisrayl Hawkins. Tra i movimenti che trovarono ispirazione nella predicazione di Miller, e dalla Chiesa Cristiana Avventista, si ricorda il Movimento Studenti della Bibbia di Charles Taze Russell (parte di coloro che divennero poi gli attuali Testimoni di Geova) così come il dr William S. Sadler (24 giugno 1875 – 26 aprile 1969) che è stato uno psichiatra statunitense avventista che ha contribuito a pubblicare il libro di Urantia e, infine, la Chiesa avventista del riposo sabatico.


Se fermassimo un qualsiasi esponente, uno qualsiasi, di queste denominazioni religiose esso ci direbbe che la sua religione è la verità oppure, in maniera un po’ più ipocrita ma inclusiva, che ci sono “tante verità” – confronta Giovanni 17:17

Vi sembra logico affermare che, in qualche modo, tutti questi movimenti siano semplici sfaccettature della verità?

Davvero era così che intendevano il cristianesimo i veri cristiani? - confronta Giovanni 16:12-15; 1 Corinti 1:10; 2 Corinti 13:11

Torniamo dunque alla questione iniziale.

Tra questi e Pietro, almeno tra coloro che insegnano la continuità della pura adorazione, non c’è alcun collegamento eppure tutti questi dovrebbero spiegare chi fossero i loro predecessori e, generazione dopo generazione, senza alcuna interruzione.

Senza girarci troppo attorno…

Chi è il predecessore di Zwingli?

Chi è il predecessore di Miller?

Chi è il predecessore di Smith?

Chi è il predecessore della White?

Chi è il predecessore di Bates o Springer?

Chi è il predecessore di Warren Stone, di Ridge, di Campbell?

Chi è il predecessore di Hawkins?

Chi è il predecessore dei vari fondatori moderni di tutte queste nuove religioni, anche orientali, le quali menzionano Cristo o il cristianesimo del primo secolo?

E a sua volta, dove sono tutti i predecessori fino a Pietro?

Dove sono?

Dov’è l’elenco che dimostrerebbe la loro stretta connessione con la chiesa del primo secolo?

Lo mostrino chiaramente così che possiamo valutarlo, esattamente come il Liber Pontificalis dei cattolici, per vedere se c’è qualche collegamento biblico, se c’è qualche prova scritturale e logica… cosa su cui l’opera citata cade già in maniera eclatante.

Se essi non hanno alcun collegamento con la chiesa primitiva, pur predicando l’assoluta continuazione della pura adorazione, si stanno escludendo da soli.

Stanno dichiarando, che se ne rendano conto oppure no, d’essere semplici sette, senza radici, autoreferenziali, sorte un bel mattino dal profeta di turno che ha predicato tutto e il contrario di tutto – Deuteronomio 18:21, 22


Alla fine la questione è molto semplice.

Non c’è nessun predecessore, ed è inutile cercarlo, semplicemente perché questi si sono nominati da soli.

Sicuramente non c’è un collegamento fino a Pietro o a qualcun altro degli apostoli del Signore.

Questo non cambia assolutamente nulla con chi, invece, un elenco di discendenza afferma di averlo: è alla luce della Sola Scrittura che possiamo affermare che tale elenco è fasullo, principalmente dall’insegnamento corrotto che essi hanno portato avanti.

Noi crediamo che la pura adorazione finì allo scadere del primo secolo, alla morte dell’ultimo apostolo, ma se anche fossimo in errore su questo siamo assolutamente certi che i discendenti di Pietro non avrebbero insegnato l’immortalità dell’anima, la trinità, l’inferno di fuoco, il limbo, il purgatorio… non avrebbero insegnato il celibato ecclesiastico o condonato l’omosessualità o la pedofilia.

Siamo assolutamente certi che i discendenti di Pietro non avrebbero mai e poi mai messo al rogo nessuno e mai avrebbero concepito macchine da tortura assolutamente abominevoli.

Siamo assolutamente certi che i discendenti di Pietro non avrebbero mai accettato un potere temporale sulle nazioni, proprietà terriere e ricchezze e così via.

Per questo e per altri motivi possiamo affermare che il Liber Pontificalis vale meno di zero per chi studia la Bibbia.

Noi, da semplici studiosi della Bibbia senza alcuna pretesa, abbiamo compreso che nel tempo della fine deve comparire una persona che avrà lo spirito e l’incarico di Elia – vedi Malachia 4:5, 6; Matteo 16:14; 17:10-12

Crediamo di aver imparato delle verità importanti.

Anche quando Dio sceglierà “Elia” non ne sceglierà uno a caso.

Sicuramente non prenderà alcun esponente di queste religioni.

Dal momento che Israele non è mai stato rigettato, checché ne dicano la maggior parte di questi “profeti”, noi sappiamo che egli sarà ebreo anche se non siamo ancora in grado di dire se sarà conscio o meno delle sue origini all’inizio.

Sappiamo che parlerà secondo verità dando ad esempio all’Israele fedele il giusto posto e rigettando tutte quelle farneticazioni religiose che nulla hanno a che vedere con la Bibbia.

Insomma aspettiamo Elia… ma non siamo così sprovveduti da farci ingannare dal primo profetino che passa e sicuramente non ci arroghiamo il diritto di fondare una religione a nostro uso e consumo – Matteo 24:11, 12

Non fondiamo religioni né proviamo a riformarne una già esistente perché non c’è proprio niente da riformare – leggi Apocalisse 8:10, 11

Non sappiamo se lo Spirito Santo permetterà al moderno Elia di ricostruire con precisione il suo albero genealogico ma alla fine sarà lo Spirito Santo, quello vero, a fare la differenza.

All’apparire di Elia sarà rimarcata una volta per tutte l’importanza delle origini e i vari profeti e profetini delle varie religioni sparse nel mondo, protestanti o meno, dovranno ingerire un rospo che finora han potuto evitare.

Loro malgrado essi dovranno capire la prima e una delle più importanti verità: Dio non ha rigettato il Suo popolo – Deuteronomio 30; Romani 11:1

 

Nota in calce

Si veda ad esempio l'articolo "Chi è illegale?"

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