Lasciate che crescano assieme fino alla mietitura...
“Lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura; e, al tempo della mietitura, dirò ai mietitori: 'Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio ” - Matteo 13:30
C’è una famosa parabola del Signore Gesù conosciuta come “la parabola del grano e delle zizzanie”.
Per la cristianità in generale questa parabola è semplicissima: i veri cristiani (il grano) sarebbero coesistiti, nell’arco dei secoli, con i falsi cristiani (la zizzania).
In effetti il Signore spiegherà, privatamente ai suoi, il significato della parabola.
«Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo; il campo è il mondo; il buon seme sono i figli del regno; le zizzanie sono i figli del maligno; il nemico che le ha seminate, è il diavolo; la mietitura è la fine dell'età presente; i mietitori sono angeli. Come dunque si raccolgono le zizzanie e si bruciano con il fuoco, così avverrà alla fine dell'età presente. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono l'iniquità, e li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti. Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi oda” – Marco 13:36-43
Ovviamente per chi ha compreso che la pura adorazione terminò con la morte dell’ultimo apostolo questa interpretazione costituisce un problema.
Se il grano sono “veri cristiani” e se essi devono crescere insieme “fino alla mietitura” e cioè, come dirà più avanti, fino alla “la fine dell'età presente”, è implicito che il vero cristianesimo dev’esserci sempre stato.
Per noi non ci sarebbe alcun problema nel credere questo: non abbiamo alcun interesse a dire che la pura adorazione sia terminata alla fine del primo secolo dal momento che non abbiamo intenzione di usare questa scusa per autonominarci (cosa, tra l’altro, che hanno fatto anche coloro che in teoria credono nella sua continuità… vedi l’articolo “La discendenza: il particolare dimenticato”).
Al contrario, saremmo molto felici di capire chi sono e dove sono queste persone… purtroppo però la realtà è ben diversa.
La pura adorazione doveva finire per effetto del lavoro di Satana e, anche se l’ades non avrebbe prevalso (Dio avrebbe risvegliato il Suo popolo così come risuscitò Gesù) di fatto anche le ultime lettere di Giovanni mostrano che la situazione era ormai drammatica e che gli ultimi fedeli rimasti avrebbero dovuto fare ogni premuroso sforzo per “rimanere nelle cose imparate” – 1 Giovanni 2:24
Oltre a ciò, come si diceva anche nell’articolo “Cristianesimo o mondo di Satana”, se i veri cristiani fossero sempre esistiti ci sarebbe anche sempre stata un’accanita persecuzione, una grande tribolazione millenaria – altro che abbreviata – dal momento che Satana è “il governante del mondo” – Giovanni 14:30 - vedi anche Matteo 4:8, 9
Alla luce di tutto ciò è chiaro che il Signore sta indicando altro quando parla di questi due gruppi.
Forse la chiave per iniziare a capire il senso della parabola sta nell’identificare chi sono i “figli del regno”?
A differenza della parabola precedente, ovvero quella del seminatore (a cui il Signore da la spiegazione nei versetti che vanno da 18 a 23) dove egli dice esplicitamente che il seme è “la parola del regno”, in quella successiva dice semplicemente “sono i figli del regno”.
Sono due parabole, diverse, le quali necessitano due spiegazioni diverse da parte del Signore.
Perché in effetti il Signore non menziona affatto i cristiani (anche se il fatto che sia Lui il buon seminatore l’ha fatto pensare) ma di “figli del regno e figli del maligno”.
È importante questa distinzione?
Chi sono i figli del regno? Quale regno?
“Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa". Queste sono le parole che dirai ai figli d'Israele» - Deuteronomio 19:5-6
Quando Dio fece il patto con Abraamo Egli disse esplicitamente che attraverso il suo seme tutta l’umanità sarebbe stata benedetta – Genesi 12:3; 28:14
La sua discendenza avrebbe “ereditato il regno” e ovviamente ciò che si eredita si eredita per diritto di nascita.
È assolutamente evidente, per chi non è ingannato dai propri preconcetti religiosi, che “i figli del Regno” sono i discendenti di Giacobbe: questo è paradossalmente messo in risalto proprio in quegli eredi che non avrebbero ereditato.
Il Signore infatti specifica che alcuni di loro, benché figli del regno, non vi sarebbero entrati…
“Molti verranno da oriente e da occidente e si metteranno a tavola con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno gettati fuori” – Matteo 8:11-12
Qui non sta parlando di cristiani o di insegnamento o di dottrina, giusto?
Se fossero “cristiani”, come lo intende il mondo, non ci sarebbe alcun motivo di gettarli fuori.
E in effetti il campo è “il mondo” non la chiesa: riguarda il tipo di persone, non il tipo di insegnamento o credo ricevuto.
Esaminiamo il contesto di queste parole perché è fondamentale.
Un pagano, un centurione romano, ha appena mostrato una grande fede chiedendo aiuto per il suo servitore malato e quando Gesù disse «Io verrò e lo guarirò» egli rispose… “«Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anche io sono uomo sottoposto ad altri e ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: "Va'", ed egli va; e a un altro: "Vieni", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo", ed egli lo fa»…
Queste parole stupirono addirittura Gesù!
La fede dimostrata da quest’uomo, goym delle nazioni, si rivelò essere molto più grande di quella di tanti israeliti (i figli del regno) e infatti egli disse “Io vi dico in verità che in nessuno, in Israele, ho trovato una fede così grande! E io vi dico che molti verranno da Oriente e da Occidente e si metteranno a tavola con Abraamo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Là ci sarà pianto e stridor di denti».
Da questo episodio capiamo diverse cose importanti.
I figli del regno sono la discendenza di Abraamo della linea di Isacco e Giacobbe, lo sono a prescindere da quello in cui credono o fanno (il loro insegnamento o comportamento) e il fatto di essere legittimamente eredi non garantisce loro il regno, com’è giusto che sia.
Molti stranieri si sarebbero messi a tavola con Abraamo, Isacco e Giacobbe nel (cioè dentro) il regno dei cieli mentre alcuni figli del regno – a cui in teoria sarebbe spettato di diritto – sarebbero stati gettati fuori.
D’altronde è esattamente quello che Dio disse nella scrittura di Deuteronomio 19:5… “SE ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto…” - confronta Romani 9:4, 5
Va da sé che, benché la nazione sarà salvata come tale (“tutto Israele sarà salvato…”) non c’è garanzia per nessun singolo: Dio è la Roccia, non fa ingiustizia, non viene meno ai Suoi santi principi, non è parziale – Deuteronomio 32:4
Se dunque i figli del regno sono semplicemente la discendenza di Giacobbe, come si spiega questa parabola? Cosa voleva dire Gesù?
In che senso Gesù è il seminatore?
Come detto, in questa parabola non si dice che il seme è la verità o la Parola ma le persone stesse: "i figli del regno".
Quindi in che senso Gesù “li semina” se diamo per assodato che essi, giudei ed efraimiti, esistono e sono nel mondo da migliaia di anni?
La risposta la troviamo meditando su alcune sue dichiarazioni nonché episodi scritti per nostra istruzione.
Mentre leggiamo questi episodi cerchiamo di non avere pregiudizi di sorta perché comprendere il senso di questa parabola potrebbe essere fondamentale per noi.
Chi attrae verso il regno e verso se stesso?
“Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore” – Giovanni 10:16
Gesù disse, ben dopo aver formato i suoi discepoli, di avere “altre pecore” che avrebbe dovuto “condurre”.
Probabilmente in quel momento i suoi discepoli si chiesero chi sarebbero stati e in che senso non sarebbero stati di quell’ovile.
Questo lo capirono sicuramente più avanti, quando arrivarono i gentili.
Cornelio fu la prima di queste “altre pecore” ma ne sarebbero giunte molte altre – confronta Galati 3:28
Come attirò, egli, quelle persone?
Ovviamente, come ben sappiamo, queste non erano persone casuali ma “le pecore perdute della casa di Israele” ovvero i discendenti di Efraim e delle altre tribù del nord – vedi l’articolo “Preparati per tornare acasa”
Essi conoscevano bene la profezia di Oola e Ooliba di Ezechiele anche se forse non la ricollegarono immediatamente – Ezechiele 23
I due regni di Israele si sarebbero dovuti riunire – Ezechiele 37:15-28
La conversione di Cornelio non fu casuale né priva di significato: Dio stava iniziando, tramite Suo Figlio, a riunificare il regno di Israele.
Come egli disse in due altre occasioni “Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira” e anche “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” – Giovanni 6:44; 10:16
Questa scelta e attrazione presuppongono una risposta del cuore che esula o supera la mera conoscenza: è una condizione spirituale, morale, emotiva.
Cosa sapeva Cornelio di Abraamo o della Legge?
Forse aveva imparato diverse cose a motivo delle sue frequentazioni ebraiche ma sicuramente la maggioranza dei gentili che sarebbero arrivati da lì a poco sapevano poco o nulla della storia di Israele.
Come li si sarebbe potuti attrarre?
Non certo parlando immediatamente loro di leggi – incomprensibili spesso agli stessi giudei - e precetti e regole ma attraverso l’immagine, l’insegnamento e l’esempio di Gesù.
Probabilmente avrebbero capito ben poco, all’inizio, ma quel poco sarebbe stato sufficiente per creare in loro quella scintilla, quel desiderio di saperne di più.
Ovviamente va da sé che la verità era fondamentale: solo attraverso la verità, tutta, della Parola di Dio, si sarebbe giunti alla vita eterna – Giovanni 17:3; 17
Un cuore ben disposto non sarebbe certo stato sufficiente: sarebbe servita un’istruzione vera, costante, divina.
A questo sarebbero serviti gli apostoli e gli anziani di Gerusalemme: ad insegnare loro, ma anche agli stessi giudei, la buona e accettevole e perfetta volontà di Dio – Romani 12:1-2
Tuttavia solo attraverso la spinta iniziale, “la fede da ciò che si ode intorno a Cristo”, essi si sarebbero potuti avvicinare – Romani 10:17
E’ forse in questo senso che il Signore seminò i figli del Regno?
Mise in loro il desiderio o la spinta verso il Regno e verso Lui stesso?
Un modo per “recuperare le pecore perdute della casa di Israele”?
Vediamo a questo riguardo un episodio significativo che risulterà essere la chiave di tutto l’articolo.
Una samaritana col giusto spirito… ma non la verità
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"Vedo che sei un profeta"... "So che deve venire il Messia... quando egli verrà ci annuncerà ogni cosa” – Giovanni 4:19-25
Questo è probabilmente uno tra gli episodi più emozionanti delle scritture greche.
Come molti sapranno giudei e samaritani non parlavano tra loro: Gesù non solo rompe questa sciocca tradizione ma proprio a lei rivela, direttamente, di essere il Messia promesso – Giovanni 4:26
Quel Messia di cui ella sapeva poco e male, probabilmente, ma quel poco che sapeva era sufficiente per spingerla a cercarlo o a chiedersi di lui.
Gesù disse a lei molto chiaramente… “Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei” – v.22
Pensate che reazione avrebbe, oggi, la maggioranza delle persone a sentirsi dire una cosa così!
Se la samaritana avesse avuto l’atteggiamento della stragrande maggioranza delle persone d’oggi, probabilmente quel dialogo – già nato per miracolo – sarebbe finito lì.
Ma la samaritana fu umile, non si offese.
Anzi, prestò molta attenzione alle parole successive.
“Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori” – v.24
La salvezza veniva dai giudei… loro avevano la Legge, i profeti, il tempio… avevano ricevuto la Legge “come trasmessa da angeli” ma… non l’avevano osservata, almeno la maggioranza di loro – Atti 7:51-53
Essi “resistevano sempre allo spirito santo”, erano duri d’orecchi e di cuore - confronta Esodo 32:9
Perché?
Semplicemente perché non avevano il giusto spirito.
La samaritana aveva il giusto spirito (questo lo dimostrò anche dopo, quando parlò con entusiasmo ai suoi parenti e conoscenti) ma, ahimè… non la verità.
Sarebbe comunque arrivato il momento in cui Dio avrebbe scelto persone con il giusto spirito e istruite secondo verità.
I gentili che si unirono alla congregazione cristiana ebbero ovviamente il giusto spirito (Gesù li scelse e attrasse) e piano piano, grazie all’opera di insegnamento e vigilanza degli apostoli, avrebbero imparato, sempre più e sempre meglio, la verità intorno a Dio e a Cristo – Giovanni 17:3, 17
Nelle lettere apostoliche sono evidenti gli sforzi degli apostoli per istruire e dirigere… e a volte si rese necessaria qualche disciplina seria.
Cosa accadde, però, quando gli apostoli e gli anziani di Gerusalemme morirono?
Arriva la notte e arrivano i lupi: rimane il gregge
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il gregge viene sbranato ma non sparisce |
So che dopo la mia partenza entreranno fra voi oppressivi lupi i quali non tratteranno il gregge con tenerezza, e che fra voi stessi sorgeranno uomini che diranno cose storte per trarsi dietro i discepoli – Atti 20: 29, 30
L’apostolo Paolo spiegò che sarebbero arrivati dei lupi rapaci che avrebbero sbranato il gregge.
Una cosa simile, anzi con maggiore forza, viene rimarcata dall’apostolo Giovanni: sarebbero arrivati gli anticristi che li avrebbero sviati in mille modi.
Queste persone avrebbero predicato un altro Gesù, ovvero un'immagine falsata di Cristo; un altro spirito, ovvero un influsso spirituale diverso, ingannevole; un altro vangelo, non un altro libro ma un messaggio deformato dello stesso – 2 Corinti 11:4
Tuttavia il gregge non sparisce… i figli del regno, quelli che Gesù attirò fin dall’inizio, non sparirono.
Questi figli del regno, ovvero discendenti legittimi di Giacobbe, continuarono a “crescere insieme” alle zizzanie piantate da Satana, attratte dalla figura di Gesù, ma assolutamente ingannate, prive di verità… un po’ come la samaratina.
Questo fu proprio l’obiettivo di Satana: non potendo eliminare su due piedi il seme di Abraamo mise i suoi: fece il lavoro che fece Gesù ma “al contrario”.
Egli mise i suoi ovunque, un po’ per confondere e un po’ per impedire qualsiasi avvicinamento a Gesù secondo verità – Giovanni 17:17
D’altronde egli è il padre della menzogna – Giovanni 8:44
Satana, comunque, non solo non poté eliminare fisicamente il seme di Abraamo… non poté neppure eliminarne lo spirito o l’identità.
Essi sarebbero stati irriconoscibili, da un punto di vista umano, ma sarebbero comunque cresciuti insieme.
Se ognuno di loro si dice attratto dalla figura di Cristo possiamo, noi, distinguere dove finisce la sincerità o inizia la semplice ignoranza?
Quella persona può essere come la samaritana, magari solo ignorante, ma sincera e soprattutto una futura erede del regno, un’efraimita?
Per lo stesso motivo per cui una trappola per topi non funziona con del formaggio di plastica, è presumibile che Satana abbia dovuto usare una parte di verità per attirare queste persone – 2 Corinti 11:14
Egli ha probabilmente deviato la loro naturale curiosità e desiderio di conoscere Cristo ma non ha potuto eliminarli (non tutti almeno) e comunque la loro attrazione sincera qualcosa deve aver significato.
Il gregge è stato sbranato, umiliato e tenuto nell’ignoranza dai suoi… ma è comunque sopravvissuto nei secoli in quanto seme di Abraamo, eredi del regno.
È anche ragionevole credere che questa zizzania sia stata messa in tutti i centri di comando importanti anche se non significherebbe che sia solo lì.
Di fatto questi sono un numero abbastanza grande da soffocare il gregge: un gregge di persone tenute nell’ignoranza ma genuinamente attratte da Cristo.
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Arriverà la resa dei conti per la zizzania, i lupi rapaci, i figli del malvagio |
Ovviamente arriverà il momento in cui grano e zizzania saranno divisi definitivamente (in maniera simile alla parabola della rete a strascico che ha attratto pesci di ogni tipo, puri e impuri) ma prima di quell’avvenimento si vedrà già chiaramente la differenza tra queste due stirpi in base a come reagiranno alla verità, la pura adorazione, quand’essa sarà ripristinata.
Ciò avverrà tramite Elia innanzitutto e quindi attraverso le vere chiese che saranno fondate un certo periodo prima del tempo della fine – confronta Malachia 4:5-6; Matteo 24:45-47; Apocalisse 1:10-11
In quel periodo tutti i figli del regno, sbranati e ingannati fino al giorno prima, avranno la meravigliosa opportunità di avvicinarsi al Padre e al Figlio con verità… quella che è venuta a mancare in due millenni di apostasia.
Tra questi, come disse il Signore, ci saranno coloro che li avranno aiutati ad imparare la verità, la giustizia… e risplenderanno come le stelle a suo tempo – confronta Matteo 13:43 con Daniele 12:3
Riassumendo…
I figli del regno non sono i “cristiani” ma la discendenza di Giacobbe -Deuteronomio 19:5-6
Gesù è il seminatore in quanto li attrae a se come fece con la samaritana, Cornelio e tutte le altre pecore - Giovanni 6:44; 10:16
Col suo esempio e il suo insegnamento Gesù ha attratto e attira anche oggi milioni di persone.
Satana ha stravolto moltissimo la figura di Cristo ma non ha potuto farlo completamente in quanto necessaria per catturare i figli del regno - 2 Corinti 11:14
Egli ha messo i suoi figli, la zizzania, quando gli apostoli e gli anziani di Gerusalemme sarebbero venuti a mancare: si addormentarono nella morte - 1 Giovanni 2:18
Com’era stato ampiamente predetto, l’apostasia sarebbe stata una lunga notte…
Non c’è più pura adorazione, non c’è verità.
Satana mette i suoi ovunque: persone che predicano un altro Cristo, un altro vangelo… probabilmente diventano la maggioranza - Matteo 7:16
Essi non sono esclusivamente nei centri di comando (anche per semplice logica che devono partire da lì come semplici credenti) e ovviamente non siamo in grado di distinguere gli uni dagli altri ma è ragionevole supporre che Satana abbia “blindato” ogni possibilità di avvicinarsi a Cristo secondo verità mettendo il suo seme nei posti che contano.
Un certo periodo prima del tempo della fine inizierà a vedersi la distinzione tra chi serve Dio e chi non lo serve grazie alla figura di Elia, mandato da Dio per il ripristino della pura adorazione, e la reazione di questi alla sua predicazione - Malachia 4:5
Tutti gli eredi del regno che fino al giorno prima saranno stati tenuti nell’ignoranza, avranno l’opportunità di conoscere Dio e suo Figlio non solo col giusto spirito ma anche con verità.
Solo alla fine ci sarà una separazione netta e definitiva tra gli uni e gli altri.
Voglia Dio permettere a noi di avere un ruolo in tutto questo.
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