Comprendiamo l’identità dello “schiavo fedele e discreto”

“Chi è in realtà lo schiavo fedele e saggio che il suo padrone ha costituito sopra i propri domestici per dar loro cibo al tempo giusto?" - Matteo 24:45



Questo articolo si propone l’obiettivo di rispondere alla domanda “chi è lo schiavo fedele e discreto” e cioè cosa intendeva davvero il Signore quando pronunciò quelle parole.
Su questo soggetto si sono sprecati fiumi di parole creando un divario tra i fervidi sostenitori di questa figura come “corpo direttivo” e tra coloro che asseriscono che il Signore volesse dire tutt’altro. 
Per alcuni non esisterebbe alcun “schiavo fedele e discreto” almeno non come “corpo governante”, non come è stato insegnato, perché tutti i cristiani dovrebbero essere “fedeli e discreti”.
Esattamente come abbiamo fatto con l’articolo dedicato all’inferno di fuoco, esamineremo obiettivamente le tesi e obiezioni di entrambi gli schieramenti cercando di far parlare soltanto la Bibbia.
Il lettore è invitato a meditare attentamente sul materiale presentato, senza pregiudizi, valutando soltanto le Scritture e il loro contesto.


Lo “schiavo fedele e discreto” è un corpo governante?
Cominciamo subito col dire che il concetto di “corpo direttivo” o “governante” è ben espresso, e molte volte, nelle Scritture.
Ebrei 13:7 ad esempio dice “Ricordate quelli che prendono la direttiva fra voi, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio, e mentre contemplate come va a finire la [loro] condotta imitate la [loro] fede” - vedi anche Ebrei 13:17, 24
Altre traduzioni riportano “conduttori”, “quelli che vi guidano” e addirittura “capi”.
Ora, a prescindere da quale sia la traduzione più “digeribile” per ognuno di noi, non è evidente che nella congregazione primitiva ci fossero coloro che prendevano la direttiva?
Quindi tutti coloro che finora hanno contestato il termine “corpo direttivo” dicendo che “non compare nella Bibbia”, forse dovrebbero concentrarsi di più sul significato delle parole piuttosto che attaccarsi alla virgola.
Possiamo vedere ancora Atti 15:22 nonché le volte che fu necessario riunirsi per prendere alcune decisioni, come quella relativa alla circoncisione e non solo.
In questi casi, ma in generale in tutta la storia del cristianesimo primitivo, si vede chiaramente che c’è un corpo direttivo che prende le decisioni importanti ed una serie di fratelli nominati e con autorità a vari livelli – 1 Corinti 4:14-17
Non si intende discutere se il metodo di oggi relativo alle nomine sia fedele a quello del primo secolo; non è questo il tema dell’articolo.
La Bibbia conferma l’esistenza di un corpo direttivo che è poi anche la cosa più logica del mondo – confronta Proverbi 11:14; 20:18
Qualsiasi organizzazione deve avere delle guide capaci, qualcuno a cui rifarsi in caso di problemi o di mutevoli circostanze – confronta Esodo 18:14-27; Matteo 12:25
Qualcuno asserisce che Gesù parlasse proprio di questo quando disse le parole riportate in Matteo 24:45-47
Non solo.
Essi asseriscono che tale nomina (con qualche temporaneo dietrofront, come abbiamo visto nell’introduzione), cioè la nomina di “fedele e discreto” (o "fedele e saggio") sia già avvenuta per cui non solo ci sarebbe oggi “un solo canale” predisposto per questo, ma il mettersi contro questo canale significherebbe in effetti mettersi contro Dio.
Infatti coloro che si misero apertamente contro Mosè, il quale era stato nominato da Dio, si misero davvero in una brutta situazione – confronta Giuda 11
Una conseguenza del fatto che oggi ci sarebbe un solo canale nominato da Dio, tutti gli altri canali diventano automaticamente demonici.
Nonostante i giri di parole, a conti fatti chi sarebbero i rappresentanti di questo “schiavo fedele e discreto” dobbiamo accettarlo sulla parola.


Dobbiamo essere tutti “schiavi fedeli e discreti”?
L’altro “schieramento”, se così vogliamo chiamarlo, afferma che questa interpretazione, nel suo insieme, sia completamente errata e fuorviante.
A onor del vero c’è da dire che per dimostrare l’infondatezza di tale interpretazione spesso vengono citati gli strafalcioni e le incongruenze di quella/e organizzazioni che dicono d’essere guidate dallo stesso.
Ad esempio si citeranno i numerosi errori di una certa organizzazione ponendo la domanda se i servitori di Dio del passato, quelli citati nella Bibbia (ovvero quelli che costituivano senza dubbio il canale di Dio) ebbero bisogno di oltre 100 anni per capire come stavano le cose, vista la continua “luce progressiva” che spesso sconvolge quella precedente.
Si dirà, e a ragione, che il “corpo direttivo” del passato fu nominato davvero da Dio o da Suo Figlio, in maniera diretta, di modo che non ci fossero dubbi – vedi Esodo 3:1-10; Luca 6:12, 13
Si dirà inoltre, e sempre a ragione, che se il ripristino della vera adorazione fosse avvenuto nel 1918 o 1919, non si dovrebbe più parlare di “luce progressiva” e non dovrebbero esserci più “nuovi intendimenti” perché la Verità dovrebbe essere ormai chiara, senza contare che un eventuale “luce progressiva” potrebbe al massimo modificare un intendimento precedente, non sconvolgerlo.
Se un nuovo intendimento sconvolge quello vecchio, almeno uno dei due (se non entrambi) non p definirsi “luce”.
Su queste obiezioni l’autore è assolutamente d’accordo ma non bisogna cadere nell’errore di ridurre la questione a “quale organizzazione avrebbe più ragione dell'altra” perché solo la Bibbia ha ragione.
A noi interessa comprendere solo ciò che dice la Parola di Dio, non salvare questa o quell’altra organizzazione.
Quali sono le scritture utilizzate, in genere, per dire che l’intendimento così presentato relativo allo schiavo fedele è errato?
Rivelazione 19:10 mostra che tutti i servitori di Dio sono paragonati a schiavi, anche gli angeli.
La menzione dello schiavo fedele e discreto è ubicata subito dopo la parabola delle vergini e quello dei talenti e il messaggio che ne viene fuori è chiaro: la necessità di mostrarsi fedeli e saggi, caratteristiche che sono ovviamente in contrasto con l’infedeltà e la stoltezza - Matteo 25:2, 21,26
Forse si citerà anche 1 Pietro 4:10-11 che dice " Nella proporzione in cui ciascuno ha ricevuto un dono, usatelo, servendo gli uni gli altri come eccellenti economi dell'immeritata benignità di Dio espressa in vari modi, se uno parla parli come se fossero i sacri oracoli di Dio" e quindi il ragionamento è chiaro.
Tutti sarebbero economi, tutti sarebbero eletti, tutti dispenserebbero cibo.
Tutti possono diventare pigri e malvagi.
Lo stesso concetto, e cioè che tutti devono servire gli uni gli altri, è espresso da Paolo in 1 Corinti 12 – vedi anche Giovanni 13:1-8

Chi è, oggi, lo schiavo fedele e discreto?


Ora, a prescindere dalla nostra idea, davvero il Signore menzionò lo “schiavo fedele e discreto” per indicare tutti i suoi seguaci?
Sorgono delle domande interessanti.
Il fatto che i cristiani avrebbero dovuto servire gli uni gli altri dimostra forse che non ci sarebbe stata una direttiva, o qualcuno “costituito sopra” i domestici?
Sì perché, non dimentichiamolo, Gesù non parla genericamente di uno schiavo fedele e discreto ma dice che esso è stato “costituito sopra i domestici” per dar loro cibo a suo tempo.
Questa parte della Scrittura viene spesso saltata o sminuita.
Vogliamo davvero asserire che sono tutti alternativamente sia schiavi che domestici e che tutti, alternativamente, distribuiscono e ricevono cibo?
E’ davvero questa l’immagine che viene in mente dalle parole del Signore o piuttosto sembra di intravedere un signore che parte all’estero e affida tutta la casa, con vari compiti e responsabilità, ad una persona o ad un gruppo di persone in particolare?
Oppure, dal momento che sarebbero tutti economi (e quindi servono gli uni gli altri) dimostra che non c’è davvero qualcuno “costituito sopra”?
Anche il Signore “venne per servire” eppure non si può negare che Egli fosse il Capo della congregazione – Matteo 20:28
In questo caso non si parla proprio di “capi” ma di gestori, compagni di schiavitù, che comunque hanno ricevuto un incarico – confronta Matteo 24:48-51
Non è proprio quello che ci si aspetterebbe da un ricco proprietario costretto a partire all’estero per diverso tempo?
Sarebbe più ragionevole che questa persona dicesse “Su, fate i bravi. Avete tutti la stessa autorità e responsabilità. Nessuno comanda sugli altri” oppure “Ho nominato questa persona. Ubbidite a lui. Lui renderà conto a me”? - confronta Ebrei 13:17
Fino a poco tempo fa era in uso il termine “maggiordomo” dal lat. maior domus ovvero «(il servo) maggiore della casa»
Chi era costui?
Un dizionario dice “Persona che, nelle corti e nelle famiglie signorili, è preposta all'organizzazione della servitù e all'amministrazione e alla cura della casa”.
Ovviamente, a prescindere dal fatto che questo termine sia molto successivo al tempo in cui il Signore pronunciò quelle parole, la sua figura è molto antica e possiamo trovarla addirittura nell’antico Egitto.
Giuseppe, ad esempio, divenne il “maior domus” della casa di Potifar prima e di quella di Faraone poi - Genesi 39:8, 9; 41:40
Nonostante ciò il maior domus era comunque un dipendente o sottoposto del padrone di casa esattamente come lo erano i lavapiatti e gli sguatteri.
Da questo punto di vista non c’era proprio alcuna differenza: erano tutti “compagni di schiavitù” per usare un termine biblico.
Se al ritorno dal viaggio il padrone di casa avesse trovato “un disastro”, con chi se la sarebbe presa?
Sarebbe forse andato dall’ultimo dei lavapiatti o se la sarebbe presa con colui che era stato incaricato sulla casa? - confronta Giacomo 3:1
Possiamo partire da Giuseppe, come già menzionato, in quanto fu venduto come schiavo dai suoi fratelli.
La storia di Giuseppe è interessante perché egli, seppur venduto come schiavo, ebbe un ruolo di primo piano nel conservare in vita i figli di Israele.
Giuseppe fu davvero costituito sopra tutti gli averi del Signore perché la sopravvivenza della nazione dipese esclusivamente da lui.
Diversamente la grande carestia avrebbe sterminato coloro che sarebbero dovuti diventare i patriarchi.
Grazie alla sua fedeltà e discrezione ebbe la benedizione di Dio e raggiunse una posizione tale che gli permise di “distribuire il cibo a suo tempo”, in questo caso cibo letterale – Genesi 41:25-43; 42:1, 2, 5-7
Senza voler per forza creare un parallelo con il tempo della fine (anche se rifletterci non può far male) di fatto tale racconto mostra che fin dall’inizio della storia di Israele il Signore Dio mise qualcuno a capo del Suo popolo.
Ovviamente tutti i fratelli di Giuseppe avrebbero dovuto mostrarsi fedeli (cosa che per buona parte del tempo non fecero) ma chi fu, in questo caso, ad essere “costituito sopra”? - confronta Genesi 37:5-11
Esaminiamo dunque la storia di Israele in generale e vediamo se è possibile trovare altri riscontri.
Sappiamo che per la maggior parte del tempo il popolo fu infedele e la responsabilità principale ricadde proprio sui re e sui sacerdoti – vedi ad esempio Isaia 28:7-13
Questo è proprio ciò che illustrò il Signore in una delle sue parabole, in Matteo 21:33-44.
Dio inviò regolarmente profeti per riportare alla giustizia quei coltivatori ingiusti, ma essi li maltrattarono e uccisero, arrivando ad uccidere lo stesso erede.
Questa è una delle poche illustrazioni che gli scribi e farisei compresero benissimo.
I coltivatori erano comunque schiavi, dipendenti di quel signore.
Essi furono “fedeli e discreti”, cioè fedeli all’incarico ricevuto, oppure malvagi?
Che fine avrebbero fatto queste persone?
La parole conclusive del Signore furono “Il regno di Dio vi sarà tolto e sarà dato a una nazione che ne produca i frutti”.
E’ davvero così difficile comprendere che coloro che ne avrebbero prodotto i frutti avrebbero preso il posto di quei coltivatori ingiusti?
A chi era rivolta quella illustrazione?
Il Signore condannò ogni singolo israelita oppure coloro che avrebbero dovuto insegnare la Verità? - confronta Matteo 23:13-38 e fai un contrasto con Matteo 9:35-37
Quindi chi erano i coltivatori?
Su chi gravava la principale responsabilità dell’essersi mostrato infedele o malvagio?
Rapportiamo tutto questo alle parole del Signore riportate in Matteo 24:45-47.
Dopo poco tempo dalla morte del Signore, la nazione di Israele avrebbe ricevuto una grave punizione, come Egli stesso aveva avvertito – Matteo 23:37, 38
In gran maggioranza i coltivatori furono malvagi ma il Signore, il quale è il seminatore eccellente, avrebbe preservato i suoi discepoli i quali avrebbero dovuto mostrarsi molto diversi dal resto dei governanti – Luca 22:24-27
Avrebbero dovuto mostrarsi fedeli all’insegnamento e all’incarico ricevuto.
È assolutamente scontato che ogni cristiano ha la responsabilità di mostrarsi fedele ma il Signore stavava parlando di coloro ai quali sarebbe stata affidata la responsabilità dell’insegnamento, esattamente come avrebbero dovuto fare i sacerdoti del passato.
Infatti in queste sue parole vi è inclusa la possibilità che egli (lo schiavo incaricato) diventi malvagio come furono molti altri nel passato, battendo i servi e le serve, mangiando, bevendo e ubriacandosi – confronta Isaia 5:11-13
A questo riguardo andiamo a vedere in quali contesti compare l’ubriachezza.
Isaia 28:1 dice “Guai all’eminente corona degli ubriaconi di Efraim, e al fiore appassito del suo adornamento di bellezza che è in capo alla fertile valle di quelli che sono sopraffatti dal vino!” e continua dicendo “E anche questi — a causa del vino si sono sviati e a causa della bevanda inebriante sono andati errando. Sacerdote e profeta — si sono sviati a causa della bevanda inebriante, si sono confusi per effetto del vino, sono andati errando per effetto della bevanda inebriante; si sono sviati nel loro vedere, hanno vacillato in quanto alla decisione” - Isaia 28:7
Gioele 1:2 dice “Udite questo, anziani, e prestate orecchio, voi tutti abitanti del paese” e il versetto 5 aggiunge “Svegliatevi, ubriaconi, e piangete; e urlate, voi tutti bevitori di vino, a causa del vino dolce, poiché è stato stroncato dalle vostre bocche” - vedi anche Gioele 1:9-14
Quindi chi sono gli ubriaconi, nelle scritture?

Chi ebbe la maggiore responsabilità per la condizione del popolo? Chi chiamò, il Signore, "progenie di vipere" e "sepolcri imbiancati"?

Sono forse tutti i singoli della nazione che si ubriacano letteralmente?
Sicuramente la condotta malvagia di chi prende la direttiva influisce negativamente su tutto il popolo, questo è scontato, ma a chi si riferiva in particolare l’Iddio Onnipotente in queste scritture?
Non si riferiva forse ai sacerdoti e agli uomini principali della nazione?
Allo stesso modo se lo schiavo malvagio va a bere con “gli ubriaconi inveterati” il riferimento è verso qualcuno che sarebbe stato investito di una seria responsabilità e che sarebbe stato giudicato più severamente rispetto agli altri.
Magari qualcuno che avrebbe potuto addirittura credere d’avere l’autorità per “battere” i propri compagni di schiavitù.
Valutiamo attentamente un’illustrazione affine.
Il Signore narra la parabola dell’uomo di nobile nascita che parte all’estero per assicurarsi il potere reale e consegna ai suoi schiavi dieci mine con l’incarico di farle fruttare – Luca 19:11-27
Al suo ritorno egli fa i conti con i suoi schiavi e conclude con le parole “abbi autorità su dieci città” o “su cinque città”.
Fermiamoci un attimo.
Se lo schiavo buono e fedele fossero “tutti i cristiani” su chi, questi, avrebbero avuto l’autorità?
Forse su quelli malvagi e pigri o su coloro che non volevano quel re e che sarebbero stati scannati?
Di quali città si parla?
Essi avrebbero avuto l’autorità sui fiumi e sui laghi, sulle pietre e gli animali?
Non è assolutamente semplice questa parabola se non ci facciamo guidare dai nostri preconcetti?
Quegli “schiavi buoni e fedeli” avrebbero avuto autorità esattamente come dei governatori, cioè su altre persone oltre che su un territorio specifico.
Essi sarebbero stati costituiti “sopra gli averi di quel Signore”.
Per gli stessi ragionamenti che abbiamo sempre fatto su coloro che vanno in cielo a governare, è evidente che non possono essere tutti governanti.
Coloro che credono che “tutti i buoni vadano in cielo” non possono concepire che esista un gruppo di persone, sulla terra, che possa avere autorità su altre persone durante il Regno Millenario.
In realtà cosa abbiamo visto finora?
La Donna che si vede in Rivelazione capitolo 12, la quale “fugge nel deserto” e viene protetta durante tutta la grande tribolazione, è proprio colei che organizzerà il cortile, ovvero “quelli che hanno il compito di rendere testimonianza a Gesù” fino all’approssimarsi della guerra di Har-maghedon – Rivelazione 11:2; 12:6, 17
Davvero la Donna sarà composta da coloro che saranno nominati “fedeli e discreti” ed è quindi una classe terrena?
A motivo di ciò che si dice degli "ubriaconi di Efraim", per il momento non abbiamo la certezza se lo Schiavo sarà nominato tra i giudei (facenti già parte della Donna) o tra il seme della Donna ma se andiamo a vedere il racconto parallelo riportato in Daniele, quando sorge Michele si parla di “quelli che hanno perspicacia (che) splenderanno come lo splendore della distesa; e quelli che conducono molti alla giustizia, come le stelle a tempo indefinito, sì, per sempre”- Daniele 12:3
Prima di questo avvenimento si parla di altri “che hanno perspicacia” e che sarebbero stati fatti inciampare in Daniele 11:33 e sappiamo che questo si adempì alla fine nel primo secolo.
I primi discepoli di Cristo, infatti, prima che Roma li facesse effettivamente cadere, impartirono intendimento a molti e nel tempo della fine, allo stesso modo, ci saranno altri ad impartire intendimento a molti cioè a distribuire cibo spirituale ed essi saranno coloro che saranno ormai nominati “fedeli e discreti” proprio nel tempo della fine, poco prima dell’inizio della grande tribolazione.
Esattamente come abbiamo visto con Babilonia la Grande, che rappresenta non tanto i singoli giudei o il territorio geografico quanto “chi vi siede sopra” ovvero i governanti e gli uomini principali, questa Donna deve prendere il posto della prostituta, quindi prendendo la direttiva sul reale popolo di Dio.
Daniele ci fa anche comprendere quando è stato costituito questo schiavo (ma non ancora nominato “fedele e discreto”) perché condizionati da quello che è stato insegnato a molti, potrebbe sembrare strano che questo gruppo di persone venga costituito nel tempo della fine e, sempre nel tempo della fine essersi già stancato (cosa che lo farebbe nominare come malvagio).
Questo canale fu nominato dal Signore, ovvero il seminatore eccellente, nel primo secolo – Matteo 13:24
Nessuno obietterà che i primi discepoli di Cristo fossero davvero il popolo di Dio i quali insegnavano la Verità, non è vero? - Giovanni 17:17
Tuttavia è con quelli in vita nel tempo della fine che Egli fa i conti con i suoi schiavi, ovvero “dopo molto tempo” - Matteo 25:19
Se siamo d’accordo che il Signore che parte all’estero è proprio Gesù Cristo, allora comprendiamo che le parabole dell’uomo ricco o del padrone di casa sono similari per cui come si può asserire che lo schiavo verrebbe costituito solo nel tempo della fine?
Semmai, nel tempo della fine, cioè dopo molto tempo, Egli torna e fa i conti con loro.
Se il Signore ha seminato il seme eccellente si aspetta ragionevolmente che coloro che si definiscono suoi discepoli preservino tale insegnamento – confronta Rivelazione 3:7, 8
Cosa sta dicendo, in fondo il Signore?
Felice quello schiavo se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così!” - Luca 12:43
Dopo aver seminato il seme eccellente o aver affidato le mine ai suoi schiavi, al Suo ritorno si aspetta che questi facciano un buon lavoro... ma cosa troverà il Signore al Suo ritorno?
Avvertimenti simili furono dati alle sette congregazioni descritte in Rivelazione.
Queste congregazioni esistevano al tempo in cui Giovanni scrisse quel libro e quindi se l’avvertimento è rivolto a loro perché Egli dice “Pentiti… altrimenti quando verrò...”? - Rivelazione 2:16
Ognuno di quelli che, nell’arco dei secoli, hanno avuto incarichi di responsabilità e cioè hanno avuto a che fare con il gregge di Dio, dovranno rispondere nel Giorno del Giudizio della loro gestione ma comunque sarà nel tempo della fine che il Signore farà i conti con chi troverà impegnato a fare bene e chi troverà impegnato a fare male.
E' scontato asserire, però, che il Signore non si rivolse a "tutti" ma ai suoi discepoli ebrei, i quali furono gli unici ad avere incarichi di responsabilità sulla congregazione.
I vari gentili si aggiunsero come "rami innestati" e non furono loro a ricevere "i sacri oracoli di Dio" - confronta Romani 3:1, 2
La cristianità non c'entra nulla in quanto è assolutamente auoterefernziale (si veda l'articolo "Il ripristino della vera adorazione" https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2019/03/il-ripristino-della-vera-adorazione.html ).
Le vergini, sia quelle con l'olio alle lampade che quelle senza, sono coloro che hanno ricevuto i sacri oracoli, cioé ebrei.
Le stelle delle sette congregazioni, anch'essi sono ebrei (si vgeda l'articolo "Le sette congregazioni: un punto di svolta" https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2019/05/le-sette-congregazioni-un-punto-di.html ).
Sappiamo che fine farà una parte d’essi (Matteo 24:9-11) ma tra questi si troverà senz’altro qualcuno impegnato a "serbare la Parola" che verrà premiato dal Signore - Rivelazione 3:10, 11
Queste persone, che avranno accettato di buon grado la predicazione degli eletti, saranno nominate “fedeli e discrete” poco prima dell’approssimarsi della grande tribolazione (non prima) e avranno la meravigliosa opportunità di organizzare il popolo di Dio sia nell’opera di predicazione che nel radunamento finale verso Israele – Rivelazione 16:12

In conclusione possiamo dire, alla luce delle Scritture, che entrambi gli “schieramenti” hanno assunto posizioni estremiste.
Non c’è stata alcuna nomina a “fedele e discreto” e non ci sarà fino all’approssimarsi della grande tribolazione per cui tutti coloro che si definiscono tali vanno contro le Scritture e sono autoreferenziali.
Anche quando lo schiavo sarà nominato “fedele e discreto” queste saranno persone che avranno già abbandonato la propria organizzazione religiosa apostata, avranno ascoltato e si saranno adeguati alla predicazione degli eletti di Dio.
Ogni congregazione, oggi, è invitata a riflettere seriamente sul proprio insegnamento e a chiedersi se sta facendo davvero tutto il possibile per serbare la Parola e quindi a comprendere che tale schiavo sarà nominato tra i componeti del seme di Abraamo, non tra persone autonimanate e autoreferenziali - Deuteronomio 30:1-3
Nessun componente della cristianità sarà mai nominato "schiavo fedele e discreto" ma ogni singolo potrà abbandonare la propria organizzazione ed unirsi alle "primizie sante" - Romani 11:1, 16
Non è neppure vero che “tutti i cristiani” sarebbero gli schiavi fedeli e discreti delle parole del Signore perché Egli parlò di persone con incarichi di responsabilità i quali, a maggior ragione, dovrebbero mostrarsi attenti e vigilanti.
Questo schiavo fu costituito dal Signore nel primo secolo ma saranno le persone in vita nel tempo della fine a rendere conto della loro gestione.
Questa consapevolezza dovrebbe spingere tutti coloro che hanno accettato incarichi di responsabilità con leggerezza nell’arco degli anni, a farsi un onesto auto-esame.
Tutti coloro che, a vari livelli di responsabilità, hanno avuto a che fare con il gregge di Dio ne renderanno conto.
Mentre lo schiavo malvagio sarà punito con la massima severità e “piangerà e digrignerà i denti”, lo schiavo buono e fedele avrà il privilegio di organizzare e condurre il popolo di Dio nella terra promessa attraverso la grande tribolazione.

Possa ognuno di noi, nel nostro piccolo, a prescindere dall’incarico ricevuto, mostrarsi attento alla Parola di Dio e fedele fino alla fine perché ne raccoglierà i frutti – Salmo 145:16

Originariamente scritto in data 17/11/2018

Commenti

  1. Lo schiavo fedele è quello che è impegnato alla rivendicazione del nome di Dio e del suo prossimo Regno. La promessa che Dio fece ad Abramo includeva tutte le famiglie della terra.Geova ha sostituito l'israele carnale con quello spirituale.
    Alla samaritana Gesù disse che n'è sul Monte Gherizim e n'è a Gerusalemme avrebbero adorato il Padre, ma che da tutto il mondo avrebbero adorato il Padre con spirito e verità.


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    Risposte
    1. Grazie per il commento. Ovviamente la promessa che Dio fece ad Abraamo avrebbe incluso tutte le famiglie della terra ma ciò sarebbe avvenuto, appunto, attraverso il seme di Abraamo. I gentili si aggiunsero alla "primizia santa", nel primo secolo, come ramo selvatico innestato (leggi Romani 11:17, 18). Paolo infatti dice "Se la primizia è santa, lo è anche la massa" (Romani 11:16) La parte presa come primizie sante sono gli ebrei, il seme di Abraamo, in questo contesto i discepoli di Cristo presenti alla pentecoste del 33 d.C. Attraverso loro e solo loro (cioé attraverso queste primizie sante) i gentili avrebbero potuto "innestarsi" e diventare un solo gregge, un solo pastore. Questo perché le promesse di Dio non cambiano. "Spirituale" non significa simbolico. Il popolo di Dio sarebbe stato scelto, ovviamente, solo tra coloro che avrebbero fatto la Sua volontà (persone secondo il Suo cuore) e non più per esclusivo diritto di nascita, ma questo non cambia la promessa di Dio fatta ad Abraamo e alla sua discendenza. Solo rimanendo attaccati alla radice ebraica i gentili avrebbero potuto partecipare alla grassezza dell'olivo (Romani 11:17) Alla samaritana Gesù disse, giustamente, che non il luogo di adorazione non sarebbe più stato importante (infatti da lì a pochi anni la città sarebbe stata distrutta) ma questo non c'entra nulla con ciò che stiamo dicendo. Dal momento che Gerusalemme sarebbe stata distrutta... come si sarebbe potuto adorare Dio, se fosse rimasta indispensabile? Inoltre i suoi discepoli si sarebbero sparsi per il mondo. Gesù insegna che non è il luogo, appunto, la cosa più importante ma "la condizione di cuore". Questo non tocca il concetto appena espresso. "Quindi chiedo: Dio non ha rigettato il suo popolo, vi pare? Non sia mai! Poiché anch’io sono israelita, del seme d’Abraamo, della tribù di Beniamino. Dio non ha rigettato il suo popolo, che prima riconobbe" - Romani 11: 1, 2

      Elimina
    2. Se la risposta non ti ha turbato troppo, forse potrai leggere e trovare altre informazioni in questi due articoli

      https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2019/03/il-ripristino-della-vera-adorazione.html

      https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2019/03/il-ripristino-della-vera-adorazione_21.html

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    3. In realtà non si legge da nessuna parte nella Bibbia che l'Israele carnale sarebbe stato "sostituito" ma, più semplicemente , viene precisato che il tempio sarebbe stato distrutto. Ciò che invece appare chiaro è che alla radice ebraica si sarebbero aggiunti innesti, cioè gentili, fedeli di altre nazioni che avrebbero riconosciuto ed accettato il Cristo. Il concetto di ""abbandono e sostituzione" è palesemente una forzatura per decidere di voler soppiantare (senza alcun mandato divino) i legittimi destinatari delle promesse messianiche.

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