Comprendiamo l’identità dello “schiavo fedele e discreto”
“Chi è in realtà lo schiavo fedele e saggio che il suo padrone ha costituito sopra i propri domestici per dar loro cibo al tempo giusto?" - Matteo 24:45
Questo
articolo si propone l’obiettivo di rispondere alla domanda
“chi è lo schiavo fedele e discreto” e cioè cosa intendeva
davvero il Signore quando pronunciò quelle parole.
Su
questo soggetto si sono sprecati fiumi di parole creando un divario
tra i fervidi sostenitori di questa figura come “corpo direttivo”
e tra coloro che asseriscono che il Signore volesse dire tutt’altro.
Per alcuni non esisterebbe alcun “schiavo fedele e discreto” almeno non come “corpo governante”, non come è stato insegnato, perché tutti i cristiani dovrebbero essere “fedeli e discreti”.
Per alcuni non esisterebbe alcun “schiavo fedele e discreto” almeno non come “corpo governante”, non come è stato insegnato, perché tutti i cristiani dovrebbero essere “fedeli e discreti”.
Esattamente
come abbiamo fatto con l’articolo dedicato all’inferno di fuoco,
esamineremo obiettivamente le tesi e obiezioni di entrambi gli
schieramenti cercando di far parlare soltanto la Bibbia.
Il
lettore è invitato a meditare attentamente sul materiale presentato,
senza pregiudizi, valutando soltanto le Scritture e il loro contesto.
Lo
“schiavo fedele e discreto” è un corpo governante?
Cominciamo
subito col dire che il concetto di “corpo direttivo” o
“governante” è ben espresso, e molte volte, nelle Scritture.
Ebrei
13:7 ad esempio dice “Ricordate quelli che prendono la
direttiva fra voi, i quali vi hanno annunciato la parola di
Dio, e mentre contemplate come va a finire la [loro] condotta imitate
la [loro] fede” - vedi anche Ebrei 13:17, 24
Altre
traduzioni riportano “conduttori”, “quelli che vi guidano” e
addirittura “capi”.
Ora,
a prescindere da quale sia la traduzione più “digeribile” per
ognuno di noi, non è evidente che nella congregazione primitiva ci
fossero coloro che prendevano la direttiva?
Quindi
tutti coloro che finora hanno contestato il termine “corpo
direttivo” dicendo che “non compare nella Bibbia”, forse
dovrebbero concentrarsi di più sul significato delle parole
piuttosto che attaccarsi alla virgola.
Possiamo
vedere ancora Atti 15:22 nonché le volte che fu necessario
riunirsi per prendere alcune decisioni, come quella relativa alla
circoncisione e non solo.
In
questi casi, ma in generale in tutta la storia del cristianesimo
primitivo, si vede chiaramente che c’è un corpo direttivo
che prende le decisioni importanti ed una serie di fratelli nominati
e con autorità a vari livelli – 1 Corinti 4:14-17
Non
si intende discutere se il metodo di oggi relativo alle nomine sia
fedele a quello del primo secolo; non è questo il tema
dell’articolo.
La
Bibbia conferma l’esistenza di un corpo direttivo che è poi anche
la cosa più logica del mondo – confronta Proverbi 11:14; 20:18
Qualsiasi
organizzazione deve avere delle guide capaci, qualcuno a cui rifarsi
in caso di problemi o di mutevoli circostanze – confronta Esodo 18:14-27; Matteo 12:25
Qualcuno
asserisce che Gesù parlasse proprio di questo quando disse le parole
riportate in Matteo 24:45-47
Non
solo.
Essi
asseriscono che tale nomina (con qualche temporaneo dietrofront, come
abbiamo visto nell’introduzione), cioè la nomina di “fedele e
discreto” (o "fedele e saggio") sia già avvenuta per cui non solo ci sarebbe oggi “un
solo canale” predisposto per questo, ma il mettersi contro questo
canale significherebbe in effetti mettersi contro Dio.
Infatti
coloro che si misero apertamente contro Mosè, il quale era stato
nominato da Dio, si misero davvero in una brutta situazione –
confronta Giuda 11
Una
conseguenza del fatto che oggi ci sarebbe un solo canale nominato da
Dio, tutti gli altri canali diventano automaticamente demonici.
Nonostante
i giri di parole, a conti fatti chi sarebbero i rappresentanti di
questo “schiavo fedele e discreto” dobbiamo accettarlo sulla
parola.
Dobbiamo
essere tutti “schiavi fedeli e discreti”?
L’altro
“schieramento”, se così vogliamo chiamarlo, afferma che questa
interpretazione, nel suo insieme, sia completamente errata e
fuorviante.
A
onor del vero c’è da dire che per dimostrare l’infondatezza di
tale interpretazione spesso vengono citati gli strafalcioni e
le incongruenze di quella/e organizzazioni che dicono d’essere
guidate dallo stesso.
Ad
esempio si citeranno i numerosi errori di una certa organizzazione ponendo la domanda se i
servitori di Dio del passato, quelli citati nella Bibbia (ovvero
quelli che costituivano senza dubbio il canale di Dio) ebbero bisogno
di oltre
100 anni per capire come stavano le cose, vista la continua “luce
progressiva” che spesso sconvolge quella precedente.
Si
dirà, e a ragione, che il “corpo direttivo” del passato fu
nominato davvero da Dio o da Suo Figlio, in maniera diretta, di modo
che non ci fossero dubbi – vedi Esodo
3:1-10; Luca 6:12, 13
Si
dirà inoltre, e sempre a ragione, che se il ripristino della vera
adorazione fosse avvenuto nel 1918 o 1919, non si dovrebbe più
parlare di “luce progressiva” e non dovrebbero esserci più
“nuovi intendimenti” perché la Verità dovrebbe essere ormai
chiara, senza
contare che un eventuale
“luce progressiva” potrebbe al
massimo modificare un intendimento
precedente, non sconvolgerlo.
Se
un nuovo intendimento sconvolge quello vecchio, almeno
uno dei due (se
non entrambi) non
può
definirsi “luce”.
Su
queste obiezioni l’autore è assolutamente d’accordo ma non bisogna cadere nell’errore di ridurre la questione a “quale
organizzazione avrebbe più ragione dell'altra” perché solo la Bibbia ha ragione.
A
noi interessa comprendere solo ciò che dice la Parola di Dio, non
salvare questa o quell’altra organizzazione.
Quali
sono le scritture utilizzate, in genere, per dire che l’intendimento
così presentato relativo allo schiavo fedele è
errato?
Rivelazione
19:10 mostra che tutti i servitori di Dio sono paragonati a schiavi,
anche gli angeli.
La
menzione dello schiavo fedele e discreto è ubicata subito dopo la
parabola delle vergini e quello dei talenti e il messaggio che ne
viene fuori è chiaro: la necessità di mostrarsi fedeli e saggi,
caratteristiche che sono ovviamente
in contrasto con l’infedeltà e la stoltezza - Matteo 25:2, 21,26
Forse
si citerà anche 1 Pietro 4:10-11 che dice "
Nella proporzione in cui ciascuno ha ricevuto un dono, usatelo,
servendo gli
uni gli altri come
eccellenti economi dell'immeritata
benignità
di Dio espressa in vari modi, se uno parla parli come se fossero i
sacri oracoli di Dio" e quindi il
ragionamento è chiaro.
Tutti
sarebbero economi, tutti sarebbero eletti,
tutti dispenserebbero cibo.
Tutti
possono diventare pigri e malvagi.
Lo
stesso concetto, e cioè che tutti devono servire gli uni gli altri,
è espresso da Paolo in 1 Corinti 12 – vedi anche Giovanni 13:1-8
Ora,
a prescindere dalla nostra idea, davvero il Signore menzionò lo
“schiavo fedele e discreto” per indicare tutti i suoi seguaci?
Sorgono
delle domande interessanti.
Il
fatto che i cristiani avrebbero dovuto servire gli uni gli altri
dimostra forse che non ci sarebbe stata una direttiva, o qualcuno
“costituito sopra” i domestici?
Sì
perché, non dimentichiamolo, Gesù non parla genericamente di uno
schiavo fedele e discreto ma dice che esso è stato “costituito
sopra i domestici” per dar loro cibo a suo tempo.
Questa
parte della Scrittura viene spesso saltata o sminuita.
Vogliamo
davvero asserire che sono tutti alternativamente sia schiavi che
domestici e che tutti, alternativamente, distribuiscono e ricevono
cibo?
E’
davvero questa l’immagine che viene in mente dalle parole del
Signore o piuttosto sembra di intravedere un signore che parte
all’estero e affida tutta la casa, con vari compiti e
responsabilità, ad una persona o ad un gruppo di persone in
particolare?
Oppure,
dal momento che sarebbero tutti economi (e quindi servono gli uni gli
altri) dimostra che non c’è davvero qualcuno “costituito sopra”?
Anche
il Signore “venne per servire” eppure non si può negare che Egli
fosse il Capo della congregazione – Matteo 20:28
In
questo caso non si parla proprio di “capi” ma di gestori,
compagni di schiavitù, che comunque hanno ricevuto un incarico –
confronta Matteo 24:48-51
Non
è proprio quello che ci si aspetterebbe da un ricco proprietario
costretto a partire all’estero per diverso tempo?
Sarebbe
più ragionevole che questa persona dicesse “Su, fate i bravi.
Avete tutti la stessa autorità e responsabilità. Nessuno comanda
sugli altri” oppure “Ho nominato questa persona. Ubbidite a lui.
Lui renderà conto a me”? - confronta Ebrei 13:17
Fino
a poco tempo fa era in uso il termine “maggiordomo” dal
lat. maior
domus ovvero
«(il servo) maggiore della casa»
Chi
era costui?
Un
dizionario dice “Persona che, nelle corti e nelle famiglie
signorili, è preposta all'organizzazione della servitù e
all'amministrazione e alla cura della casa”.
Ovviamente,
a prescindere dal fatto che questo termine sia molto successivo al
tempo in cui il Signore pronunciò quelle parole, la sua figura è
molto antica e possiamo trovarla addirittura nell’antico Egitto.
Giuseppe,
ad esempio, divenne il “maior domus” della casa di Potifar prima
e di quella di Faraone poi - Genesi 39:8, 9; 41:40
Nonostante
ciò il maior domus era comunque un dipendente o sottoposto del
padrone di casa esattamente come lo erano i lavapiatti e gli
sguatteri.
Da
questo punto di vista non c’era proprio alcuna differenza: erano
tutti “compagni di schiavitù” per usare un termine biblico.
Se
al ritorno dal viaggio il padrone di casa avesse trovato “un
disastro”, con chi se la sarebbe presa?
Sarebbe
forse andato dall’ultimo dei lavapiatti o se la sarebbe presa con
colui che era stato incaricato sulla casa? - confronta Giacomo 3:1
Possiamo
partire da Giuseppe, come già menzionato, in quanto fu venduto come
schiavo dai suoi fratelli.
La
storia di Giuseppe è interessante perché egli, seppur venduto come
schiavo, ebbe un ruolo di primo piano nel conservare in vita i figli
di Israele.
Giuseppe
fu davvero costituito sopra tutti gli averi del Signore
perché la sopravvivenza della nazione dipese esclusivamente da lui.
Diversamente
la grande carestia avrebbe sterminato coloro che sarebbero dovuti
diventare i patriarchi.
Grazie
alla sua fedeltà e discrezione ebbe la benedizione di Dio e
raggiunse una posizione tale che gli permise di “distribuire il
cibo a suo tempo”, in questo caso cibo letterale – Genesi
41:25-43; 42:1, 2, 5-7
Senza
voler per forza creare un parallelo con il tempo della fine (anche se
rifletterci non può far male) di fatto tale racconto mostra che fin
dall’inizio della storia di Israele il Signore Dio mise
qualcuno a capo del Suo popolo.
Ovviamente
tutti i fratelli di Giuseppe avrebbero dovuto mostrarsi fedeli (cosa
che per buona parte del tempo non fecero) ma chi fu, in questo caso,
ad essere “costituito sopra”? - confronta Genesi 37:5-11
Esaminiamo
dunque la storia di Israele in generale e vediamo se è possibile
trovare altri riscontri.
Sappiamo
che per la maggior parte del tempo il popolo fu infedele e la
responsabilità principale ricadde proprio sui re e sui sacerdoti –
vedi ad esempio Isaia 28:7-13
Questo
è proprio ciò che illustrò il Signore in una delle sue parabole, in
Matteo 21:33-44.
Dio
inviò regolarmente profeti per riportare alla giustizia quei
coltivatori ingiusti, ma essi li
maltrattarono e uccisero, arrivando ad uccidere lo stesso erede.
Questa
è una delle poche illustrazioni che gli scribi e farisei compresero
benissimo.
I
coltivatori erano comunque schiavi, dipendenti di quel signore.
Essi
furono “fedeli e discreti”, cioè fedeli all’incarico ricevuto,
oppure malvagi?
Che
fine avrebbero fatto queste persone?
La
parole conclusive del Signore furono “Il regno di Dio vi sarà
tolto e sarà dato a una nazione che ne produca i frutti”.
E’
davvero così difficile comprendere che coloro che ne avrebbero
prodotto i frutti avrebbero preso il posto di quei coltivatori
ingiusti?
A chi era rivolta quella illustrazione?
A chi era rivolta quella illustrazione?
Il
Signore condannò ogni singolo israelita oppure coloro che
avrebbero dovuto insegnare la Verità? - confronta Matteo
23:13-38 e fai un
contrasto
con Matteo 9:35-37
Quindi
chi erano i coltivatori?
Su
chi gravava la principale responsabilità dell’essersi mostrato
infedele o malvagio?
Rapportiamo
tutto questo alle parole del Signore riportate in Matteo 24:45-47.
Dopo
poco tempo dalla morte del Signore, la nazione di Israele avrebbe ricevuto una grave punizione, come Egli stesso aveva avvertito – Matteo 23:37, 38
In
gran maggioranza i coltivatori furono malvagi ma il Signore, il quale
è il seminatore eccellente, avrebbe preservato i suoi discepoli i quali avrebbero dovuto mostrarsi molto
diversi dal resto dei governanti – Luca 22:24-27
Avrebbero
dovuto mostrarsi fedeli all’insegnamento e all’incarico ricevuto.
È
assolutamente scontato che ogni cristiano ha la responsabilità
di mostrarsi fedele ma il Signore stavava
parlando di coloro ai quali sarebbe stata affidata la responsabilità
dell’insegnamento, esattamente come avrebbero dovuto fare i
sacerdoti del passato.
Infatti
in queste sue parole vi è inclusa la possibilità che egli (lo
schiavo incaricato) diventi malvagio come furono molti altri nel passato,
battendo i servi e le serve, mangiando, bevendo e ubriacandosi –
confronta Isaia 5:11-13
A
questo riguardo
andiamo a vedere in quali contesti compare l’ubriachezza.
Isaia
28:1 dice “Guai all’eminente corona degli ubriaconi
di Efraim, e al fiore appassito del suo adornamento di bellezza che è
in capo alla fertile valle di quelli che sono sopraffatti dal vino!”
e continua dicendo “E anche questi — a causa del vino si
sono sviati e a causa della bevanda inebriante sono andati errando.
Sacerdote e profeta — si sono sviati a causa della bevanda
inebriante, si sono confusi per effetto del vino, sono andati errando
per effetto della bevanda inebriante; si sono sviati nel loro vedere,
hanno vacillato in quanto alla decisione” - Isaia 28:7
Gioele
1:2 dice “Udite questo, anziani, e prestate orecchio, voi tutti
abitanti del paese” e il versetto 5 aggiunge “Svegliatevi,
ubriaconi, e piangete; e urlate, voi tutti bevitori di vino, a causa
del vino dolce, poiché è stato stroncato dalle vostre bocche” -
vedi anche Gioele 1:9-14
Quindi
chi sono gli ubriaconi, nelle scritture?
Chi ebbe la maggiore responsabilità per la condizione del popolo? Chi chiamò, il Signore, "progenie di vipere" e "sepolcri imbiancati"? |
Sono
forse tutti i singoli della nazione che si ubriacano letteralmente?
Sicuramente
la condotta malvagia di chi prende la direttiva influisce
negativamente
su
tutto il popolo, questo è scontato, ma a chi si riferiva in
particolare l’Iddio
Onnipotente in queste scritture?
Non
si riferiva forse ai sacerdoti e agli uomini principali della
nazione?
Allo
stesso modo se lo schiavo malvagio va a bere con “gli ubriaconi
inveterati” il riferimento è verso qualcuno che sarebbe
stato investito di
una
seria
responsabilità e
che sarebbe stato giudicato più severamente rispetto agli altri.
Magari
qualcuno che avrebbe
potuto addirittura credere
d’avere l’autorità per “battere” i propri compagni di
schiavitù.
Valutiamo
attentamente un’illustrazione
affine.
Il
Signore narra la parabola dell’uomo di nobile nascita che parte
all’estero per assicurarsi il potere reale e consegna ai suoi
schiavi dieci mine con l’incarico di farle fruttare – Luca
19:11-27
Al
suo ritorno egli fa i conti con i suoi schiavi e conclude con le
parole “abbi autorità su dieci città” o “su cinque città”.
Fermiamoci
un attimo.
Se
lo schiavo buono e fedele fossero “tutti i cristiani” su chi,
questi, avrebbero avuto
l’autorità?
Forse
su quelli malvagi e pigri o
su coloro che non volevano quel re e che sarebbero stati scannati?
Di
quali città si parla?
Essi
avrebbero avuto l’autorità sui fiumi e sui laghi, sulle pietre e
gli animali?
Non
è assolutamente semplice questa parabola se non ci facciamo guidare
dai nostri preconcetti?
Quegli
“schiavi buoni e fedeli” avrebbero avuto autorità esattamente
come dei governatori, cioè
su altre persone oltre che su un territorio specifico.
Essi
sarebbero stati costituiti “sopra gli averi di quel Signore”.
Per
gli stessi ragionamenti che abbiamo sempre fatto su coloro che vanno
in cielo a governare, è evidente che non possono essere tutti
governanti.
Coloro che credono che “tutti i
buoni vadano in cielo” non possono concepire che esista un gruppo di
persone, sulla terra, che possa avere autorità su altre persone
durante il Regno Millenario.
In
realtà cosa abbiamo visto finora?
La
Donna che si vede in Rivelazione capitolo 12, la quale “fugge nel
deserto” e viene protetta durante tutta la grande tribolazione, è
proprio colei che organizzerà il cortile, ovvero “quelli che hanno
il compito di rendere testimonianza a Gesù” fino all’approssimarsi
della guerra di Har-maghedon – Rivelazione 11:2; 12:6, 17
Davvero
la Donna sarà composta da coloro che saranno nominati “fedeli e
discreti” ed è quindi una classe terrena?
A motivo di ciò che si dice degli "ubriaconi di Efraim", per il momento non abbiamo la certezza se lo Schiavo sarà nominato tra i giudei (facenti già parte della Donna) o tra il seme della Donna ma se
andiamo a vedere il racconto parallelo riportato in Daniele, quando
sorge Michele si parla di “quelli che hanno perspicacia (che)
splenderanno
come lo splendore della distesa; e quelli che conducono molti alla
giustizia, come le stelle a tempo indefinito, sì, per
sempre”- Daniele 12:3
Prima
di questo avvenimento si parla di altri “che hanno perspicacia” e
che sarebbero stati fatti inciampare in Daniele 11:33 e sappiamo che
questo si adempì alla fine nel primo secolo.
I
primi discepoli di Cristo, infatti, prima che Roma li facesse
effettivamente cadere, impartirono intendimento a molti e nel tempo
della fine, allo stesso modo, ci saranno altri ad impartire
intendimento a molti cioè
a distribuire cibo spirituale ed essi saranno coloro
che saranno ormai nominati “fedeli e discreti” proprio nel tempo
della fine, poco prima dell’inizio della grande tribolazione.
Esattamente
come abbiamo visto con Babilonia la Grande, che rappresenta non tanto i
singoli giudei o il territorio geografico quanto “chi vi siede
sopra” ovvero i governanti e gli uomini principali, questa Donna
deve prendere il posto della prostituta, quindi prendendo la
direttiva sul reale popolo di Dio.
Daniele
ci fa anche comprendere quando è stato
costituito questo schiavo
(ma non ancora nominato “fedele e discreto”) perché condizionati
da quello che è stato insegnato a molti, potrebbe
sembrare strano che questo gruppo di persone venga costituito nel
tempo della fine e, sempre nel tempo della fine essersi
già stancato (cosa che lo farebbe nominare come malvagio).
Questo
canale fu nominato dal Signore, ovvero il seminatore eccellente, nel
primo secolo – Matteo 13:24
Nessuno
obietterà che i primi discepoli di Cristo fossero davvero il popolo di Dio i quali
insegnavano la Verità, non è vero? - Giovanni 17:17
Tuttavia
è con quelli in vita nel tempo della fine che Egli fa i conti con i suoi schiavi,
ovvero “dopo molto tempo” - Matteo 25:19
Se
siamo d’accordo che il Signore che parte all’estero è proprio
Gesù Cristo, allora comprendiamo che le parabole dell’uomo ricco o
del padrone di casa sono similari per cui come si può asserire che
lo schiavo verrebbe costituito solo nel tempo della fine?
Semmai,
nel tempo della fine, cioè
dopo molto tempo, Egli torna e
fa i conti con loro.
Se
il Signore ha seminato il seme eccellente si aspetta ragionevolmente
che coloro che si definiscono suoi discepoli preservino tale
insegnamento – confronta Rivelazione 3:7, 8
Cosa
sta dicendo, in fondo il Signore?
“Felice
quello schiavo se il suo signore, arrivando, lo troverà
a fare così!”
- Luca 12:43
Dopo
aver seminato il seme eccellente o aver affidato le mine ai suoi
schiavi, al Suo ritorno si aspetta che questi facciano un buon lavoro...
ma cosa troverà il Signore al Suo ritorno?
Avvertimenti
simili furono dati alle sette congregazioni descritte in Rivelazione.
Queste
congregazioni esistevano al tempo in cui Giovanni scrisse quel libro
e quindi se l’avvertimento è rivolto a loro perché Egli dice
“Pentiti… altrimenti quando verrò...”? -
Rivelazione 2:16
Ognuno
di quelli che, nell’arco dei secoli, hanno avuto incarichi di
responsabilità e cioè hanno avuto a che fare con il gregge di Dio,
dovranno rispondere nel Giorno del Giudizio della loro gestione ma
comunque sarà nel tempo della fine che il Signore farà i conti con
chi troverà impegnato a fare bene e chi troverà impegnato a fare
male.
E' scontato asserire, però, che il Signore non si rivolse a "tutti" ma ai suoi discepoli ebrei, i quali furono gli unici ad avere incarichi di responsabilità sulla congregazione.
I vari gentili si aggiunsero come "rami innestati" e non furono loro a ricevere "i sacri oracoli di Dio" - confronta Romani 3:1, 2
La cristianità non c'entra nulla in quanto è assolutamente auoterefernziale (si veda l'articolo "Il ripristino della vera adorazione" https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2019/03/il-ripristino-della-vera-adorazione.html ).
Le vergini, sia quelle con l'olio alle lampade che quelle senza, sono coloro che hanno ricevuto i sacri oracoli, cioé ebrei.
Le stelle delle sette congregazioni, anch'essi sono ebrei (si vgeda l'articolo "Le sette congregazioni: un punto di svolta" https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2019/05/le-sette-congregazioni-un-punto-di.html ).
E' scontato asserire, però, che il Signore non si rivolse a "tutti" ma ai suoi discepoli ebrei, i quali furono gli unici ad avere incarichi di responsabilità sulla congregazione.
I vari gentili si aggiunsero come "rami innestati" e non furono loro a ricevere "i sacri oracoli di Dio" - confronta Romani 3:1, 2
La cristianità non c'entra nulla in quanto è assolutamente auoterefernziale (si veda l'articolo "Il ripristino della vera adorazione" https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2019/03/il-ripristino-della-vera-adorazione.html ).
Le vergini, sia quelle con l'olio alle lampade che quelle senza, sono coloro che hanno ricevuto i sacri oracoli, cioé ebrei.
Le stelle delle sette congregazioni, anch'essi sono ebrei (si vgeda l'articolo "Le sette congregazioni: un punto di svolta" https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2019/05/le-sette-congregazioni-un-punto-di.html ).
Sappiamo
che fine farà una parte d’essi (Matteo 24:9-11) ma tra
questi si troverà senz’altro qualcuno impegnato a "serbare la
Parola" che verrà premiato dal Signore - Rivelazione 3:10, 11
Queste
persone, che avranno accettato di buon grado la predicazione degli
eletti, saranno nominate “fedeli e discrete” poco prima
dell’approssimarsi della grande tribolazione (non prima) e avranno la
meravigliosa opportunità di organizzare il popolo di Dio sia
nell’opera di predicazione che nel radunamento finale verso Israele
– Rivelazione 16:12
In
conclusione possiamo dire, alla luce delle Scritture, che entrambi
gli “schieramenti” hanno assunto posizioni estremiste.
Non
c’è stata alcuna nomina a “fedele e discreto” e non ci sarà
fino all’approssimarsi della grande tribolazione per cui tutti
coloro che si definiscono tali vanno contro le Scritture e sono
autoreferenziali.
Anche
quando lo schiavo sarà nominato “fedele e discreto” queste
saranno persone che avranno già abbandonato la propria
organizzazione religiosa apostata, avranno ascoltato e si saranno adeguati
alla predicazione degli eletti di Dio.
Ogni
congregazione, oggi, è invitata a riflettere seriamente sul proprio
insegnamento e a chiedersi se sta facendo davvero tutto il possibile
per serbare la Parola e quindi a comprendere che tale schiavo sarà nominato tra i componeti del seme di Abraamo, non tra persone autonimanate e autoreferenziali - Deuteronomio 30:1-3
Nessun componente della cristianità sarà mai nominato "schiavo fedele e discreto" ma ogni singolo potrà abbandonare la propria organizzazione ed unirsi alle "primizie sante" - Romani 11:1, 16
Nessun componente della cristianità sarà mai nominato "schiavo fedele e discreto" ma ogni singolo potrà abbandonare la propria organizzazione ed unirsi alle "primizie sante" - Romani 11:1, 16
Non
è neppure vero che “tutti i cristiani” sarebbero gli schiavi
fedeli e discreti delle parole del Signore perché Egli parlò di
persone con incarichi di responsabilità i quali, a maggior ragione, dovrebbero mostrarsi attenti e vigilanti.
Questo
schiavo fu costituito dal Signore nel primo secolo ma saranno le
persone in vita nel tempo della fine a rendere conto della loro
gestione.
Questa
consapevolezza dovrebbe spingere tutti coloro che hanno accettato
incarichi di responsabilità con leggerezza nell’arco degli anni, a
farsi un onesto auto-esame.
Tutti
coloro che, a vari livelli di responsabilità, hanno avuto a che fare
con il gregge di Dio ne renderanno conto.
Mentre
lo schiavo malvagio sarà punito con la massima severità e “piangerà
e digrignerà i denti”, lo schiavo buono e fedele avrà il
privilegio di organizzare e condurre il popolo di Dio nella terra
promessa attraverso la grande tribolazione.
Possa
ognuno di noi, nel nostro piccolo, a prescindere dall’incarico
ricevuto, mostrarsi attento alla Parola di Dio e fedele fino alla
fine perché ne raccoglierà i frutti – Salmo 145:16
Originariamente scritto in data 17/11/2018
Originariamente scritto in data 17/11/2018
Lo schiavo fedele è quello che è impegnato alla rivendicazione del nome di Dio e del suo prossimo Regno. La promessa che Dio fece ad Abramo includeva tutte le famiglie della terra.Geova ha sostituito l'israele carnale con quello spirituale.
RispondiEliminaAlla samaritana Gesù disse che n'è sul Monte Gherizim e n'è a Gerusalemme avrebbero adorato il Padre, ma che da tutto il mondo avrebbero adorato il Padre con spirito e verità.
Grazie per il commento. Ovviamente la promessa che Dio fece ad Abraamo avrebbe incluso tutte le famiglie della terra ma ciò sarebbe avvenuto, appunto, attraverso il seme di Abraamo. I gentili si aggiunsero alla "primizia santa", nel primo secolo, come ramo selvatico innestato (leggi Romani 11:17, 18). Paolo infatti dice "Se la primizia è santa, lo è anche la massa" (Romani 11:16) La parte presa come primizie sante sono gli ebrei, il seme di Abraamo, in questo contesto i discepoli di Cristo presenti alla pentecoste del 33 d.C. Attraverso loro e solo loro (cioé attraverso queste primizie sante) i gentili avrebbero potuto "innestarsi" e diventare un solo gregge, un solo pastore. Questo perché le promesse di Dio non cambiano. "Spirituale" non significa simbolico. Il popolo di Dio sarebbe stato scelto, ovviamente, solo tra coloro che avrebbero fatto la Sua volontà (persone secondo il Suo cuore) e non più per esclusivo diritto di nascita, ma questo non cambia la promessa di Dio fatta ad Abraamo e alla sua discendenza. Solo rimanendo attaccati alla radice ebraica i gentili avrebbero potuto partecipare alla grassezza dell'olivo (Romani 11:17) Alla samaritana Gesù disse, giustamente, che non il luogo di adorazione non sarebbe più stato importante (infatti da lì a pochi anni la città sarebbe stata distrutta) ma questo non c'entra nulla con ciò che stiamo dicendo. Dal momento che Gerusalemme sarebbe stata distrutta... come si sarebbe potuto adorare Dio, se fosse rimasta indispensabile? Inoltre i suoi discepoli si sarebbero sparsi per il mondo. Gesù insegna che non è il luogo, appunto, la cosa più importante ma "la condizione di cuore". Questo non tocca il concetto appena espresso. "Quindi chiedo: Dio non ha rigettato il suo popolo, vi pare? Non sia mai! Poiché anch’io sono israelita, del seme d’Abraamo, della tribù di Beniamino. Dio non ha rigettato il suo popolo, che prima riconobbe" - Romani 11: 1, 2
EliminaSe la risposta non ti ha turbato troppo, forse potrai leggere e trovare altre informazioni in questi due articoli
Eliminahttps://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2019/03/il-ripristino-della-vera-adorazione.html
https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2019/03/il-ripristino-della-vera-adorazione_21.html
In realtà non si legge da nessuna parte nella Bibbia che l'Israele carnale sarebbe stato "sostituito" ma, più semplicemente , viene precisato che il tempio sarebbe stato distrutto. Ciò che invece appare chiaro è che alla radice ebraica si sarebbero aggiunti innesti, cioè gentili, fedeli di altre nazioni che avrebbero riconosciuto ed accettato il Cristo. Il concetto di ""abbandono e sostituzione" è palesemente una forzatura per decidere di voler soppiantare (senza alcun mandato divino) i legittimi destinatari delle promesse messianiche.
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