1914: siamo davvero onesti su Daniele capitolo 4?
In
questo articolo torniamo a parlare della famosa data del 607 a.E.V. e
delle basi bibliche che ci sarebbero per giungere o meno al 1914
(data che dovrebbe, secondo alcuni, indicare l’istituzione del
Regno di Dio).
Questo
argomento è stato già trattato, sotto diverse angolature, in altri
due articoli precedenti (vedi la nota in calce)*.
Il
lettore che non l’avesse fatto, forse vorrà andare a vedere questi
articoli dopo aver letto questo.
Questa
sarà l’ultima volta che verrà trattato questo soggetto
anche perché è inutile continuare a contestare tutto quello che si
dice regolarmente, il che viene di volta in volta modificato pur di
riuscire a confortare i propri preconcetti.
Pur
accettando il fatto che “ognuno è libero di credere a quello che
vuole” si dovrebbe avere almeno l’onestà intellettuale di non
asserire che la Bibbia insegni quello che in realtà non insegna.
Chi
asserisce d’essere cristiano dovrebbe mostrare il massimo rispetto
per l’unica Autorità riconosciuta e questo significa non forzare
scritture e significati.
Purtroppo
la “visione del proprio cuore” spesso e volentieri ha la meglio
sulla Santa Parola di Dio – Geremia 23:16
In ogni
caso ognuno trarrà le proprie conclusioni e si prenderà le proprie
responsabilità – Giovanni 17:17; Romani 14:10
In
merito al 607 a.E.V. procediamo con ordine.
Da
oltre un secolo ci si scontra su questa data per svariati motivi.
Alcuni
dicono che “gli storici” hanno provato la giustezza di questa
data o, al limite, l’alta probabilità che questa data sia
corretta.
Molti
altri, invece, a parità di titolo, asseriscono che questa data sia
un falso storico, che si sia partiti da un vecchio errore e che altri
“reperti” o confronti l’hanno definitivamente squalificata.
Infatti
molti storici propendono per altre date, in genere con una differenza
di 20 anni in più o in meno.
Probabilmente
ci sono anche altre date ipotetiche ma lo scopo di questo blog non è
quello di fare una carrellata di date e di storici e di riportare chi
ha detto cosa, quando e perché…
Infatti
vedremo che tutte queste discussioni lasciano il tempo che trovano
per chi presta davvero attenzione alla Scrittura.
Immaginiamo
una situazione ideale.
Abbiamo
a nostra disposizione duemila storici (veri) e ne mettiamo mille a
destra e mille a sinistra.
Quelli
a destra dicono che il 607 a.E.V. è corretta e per dimostrarlo
tirano fuori una serie di reperti, mettono a confronto decine di
manoscritti etc.
Quelli
a sinistra dicono che il 607 è una data errata e anche loro, a loro
volta, tirano fuori una serie di reperti e mettono a confronto decine
di manoscritti.
Chi ha
ragione tra questi?
Come
possiamo noi comuni mortali, ovvero noi che non siamo storici,
farci un’idea onesta di chi può aver ragione?
A parte
che se fossimo degli storici potremmo cadere in errore a prescindere
(non a caso essi dibattono su molte date e avvenimenti: è evidente
che non possono avere ragione entrambi gli schieramenti) ma tanto più
noi che, nella migliore delle ipotesi, abbiamo fatto solo qualche
ricerca in internet.
È vero
che alcuni di noi si sono autoproclamati storici dopo aver letto due
libri, così come alcuni di noi si sono autoproclamati omeopati e
naturopati dopo aver fatto un corso di due ore o aver letto un
volantino…
Molti hanno dispensato consigli medici, non avendone le competenze, ai loro
confratelli con diverse patologie.
Al di
là dei facili proclami ben pochi di noi hanno reali
competenze storiche o d'altro genere ma il punto che si vuole illustrare è un altro.
Davanti
a questa ipotetica situazione, cioè trovandosi davanti a duemila
storici che si contestano l’un l’altro, su quali basi possiamo
“scegliere” e chi scegliamo, in genere?
La
risposta è semplice: non abbiamo nessuna base e,
senza girarci troppo attorno, in genere scegliamo chi
ci piace di più.
La
situazione reale è comunque parecchio diversa da quella ipotizzata.
Forse
su 2000 scienziati 1980 diranno che il 607 è sbagliata mentre solo
20 diranno che è corretta.
È vero
che, come abbiamo detto più volte, “non è la maggioranza a
stabilire la verità” e ci mancherebbe altro (la scienza non è una
democrazia)… ma il semplice fatto che ognuno di noi scelga di
ascoltare e credere a colui che ci piace di più, senza una base
oggettiva per poter decidere, dimostra quanto siamo poco onesti
intellettualmente.
Su
parecchi siti e blog gestiti da testimoni di Geova o contestatori, si
potranno leggere lunghi dibattiti per dimostrare o confutare questa
data.
Ognuno
tirerà fuori ogni virgola, ogni accezione, ogni scoperta o ogni
studio reale o presunto… e molte volte si passerà dalla
“discussione storica” alla delegittimazione dell’avversario.
Non è
raro che, a prescindere dalla pesantezza degli argomenti presentati,
qualcuno arrivi a scrivere cose del tipo “Io ho un dottorato di
ricerca in questa campo… ho una cattedra in questa università…
ho ottenuto questo riconoscimento… tu chi sei? Che studi hai
fatto?”.
Davvero
pensiamo che i cristiani del primo secolo facessero dibattiti del
genere?
Qual
era l’unica vera autorità per loro?
Quale
dovrebbe essere per noi, anche in quest’era “scientifica” dove
tutto viene messo in discussione, anche la creazione di Dio, l’unica
autorità?
Comunque
molti diranno che dimostrare la storicità di questa data è molto
importante perché innegabilmente legata ad una delle profezie
ritenute fondamentali.
Tutti
questi dibattiti servirebbero in realtà per dimostrare un’altra
data su cui, per la maggioranza dei testimoni di Geova, non è
consentito dissentire: il 1914.
Esiste
un modo per uscire da questo pantano di discussioni inutili e
fuorvianti?
Tutti
coloro che credono che la Bibbia sia davvero la Parola di Dio
converranno nel dire che è importante quello che Essa insegna.
Anzi,
quello che insegna dovrebbe avere la priorità assoluta.
Se la
data ipotizzata (il 607) avesse davvero rilevanza biblica, allora
sarebbe senz’altro importante cercare di stabilirne la precisione…
ma se così non fosse?
È
scontato asserire che se la Bibbia non insegnasse quello che la
maggior parte dei Testimoni crede, allora tutti
questi dibattiti non sono soltanto antiscritturali ma sono anche assolutamente
inutili.
A cose
serve tirare fuori prove e controprove se l’oggetto della
questione non ha motivo di esistere?
Ovviamente
rimarrebbe l’importanza storica di questa data come qualsiasi altra
data.
È
assolutamente ovvio che per uno storico una determinata data possa
rivestire una certa importanza: essa sarà utile per comprendere come
ricollegare vari avvenimenti.
Per
comprendere questo, è scontato e positivo che tra gli storici possa
esserci un certo dibattito ma che dire di noi?
A noi
interessa davvero stabilire l’anno esatto di un determinato
avvenimento o quello che dovrebbe interessarci è comprendere cosa
insegna la Bibbia a riguardo?
In
parole povere: le scritture in genere utilizzate per dimostrare
l’istituzione del Regno di Dio sono valide?
Il 607 a.E.V. è davvero importante? L'albero immenso è davvero il Regno di Dio? |
Daniele
capitolo 4 parla del Regno di Dio?
Come
abbiamo visto nell’articolo intitolato “Cronologia,
interpretazione, speculazione” ad una prima lettura sembra che Dio abbia voluto dare una lezione di umiltà a Nabucodonosor,
cosa che avvenne.
I “sette tempi”, almeno per
lui, furono sette anni e questo è confermato da tutto il racconto.
Tutta l’impalcatura che
porterebbe al 1914, che piaccia ammetterlo o no, è costruita su due
semplici righe riportate nel libro “Profezie di Daniele”.
Esse recitano “l’albero
indica un dominio e una sovranità molto maggiori di quelli del re di
Babilonia. Simboleggia la sovranità universale di Geova, il Re dei
cieli, specie rispetto alla terra”.
Dobbiamo forse prenderlo per
buono o è lecito chiedersi su quali basi si arriverebbe a questa
conclusione?
Come minimo dovremmo chiederci
per quale motivo Dio avrebbe scelto Babilonia
per simboleggiare il Suo Regno.
Qui non si sta parlando del
regno di Israele che poteva a buon diritto, con tutti i suoi limiti e
difetti, simboleggiare il Regno di Dio.
Qui si sta parlando di
Babilonia... giusto?
Non viene spontaneo chiedersi
per quale motivo la nazione che è stata identificata più volte,
nella Bibbia, come la principale
nemica del popolo di Dio,
Egli l’abbia utilizzata come antitipo del Suo Regno?
Se
siamo onesti, dovremmo almeno ammettere che è un po’ strano.
Nel
sogno di Nabucodonosor un vigilante (ovvero un angelo di Dio)
decide di abbattere l’albero…
e se fossimo coerenti con l’interpretazione proposta dovremmo
concludere che un angelo di Dio decide di abbattere il Regno di Dio...
ma ecco che qui si comincia a dire che “questa parte” si applica
soltanto a Nabucodonosor.
Infatti
che un angelo abbatta il Regno di Dio non è concepibile neppure per
le interpretazioni più creative.
Quindi
sorge un’altra domanda: se spezzettiamo il racconto biblico in più
parti, chi stabilisce quale parte ha un secondo adempimento e quale
uno soltanto?
Se è a
discrezione personale allora possiamo prendere qualsiasi scrittura e qualsiasi
episodio e fargli dire quello che vogliamo.
Si
vorrebbe dare una spiegazione scritturale citando Daniele 4:11 che
dice “L’albero
crebbe e divenne forte, e la sua medesima altezza raggiunse infine i
cieli ed era visibile sino all’estremità dell’intera terra”
e
a questo riguardo il
libro menzionato dice: “il grande albero rappresenta il ‘dominio
che raggiunge l’estremità della terra’, che abbraccia l’intero
regno del genere umano. Perciò simboleggia la sovranità universale
di Geova, particolarmente in relazione alla terra. — Daniele
4:17”.
A parte
il volo pindarico da “abbraccia tutta la terra” a “simboleggia
la sovranità universale di Geova” su cui ci sarebbe da dissentire,
Daniele non dice affatto questo.
Rileggiamo
la scrittura con attenzione.
La
scrittura dice che questo albero “raggiunse i cieli ed era visibile
sino all’estremità della terra” e notiamo che il significato è
molto diverso.
Essere
visibili sino all’estremità della terra significa
che questo regno è famoso, ovvero conosciuto, mentre “raggiungere
le estremità della terra”
significa che estende il proprio dominio fino all’estremità della
terra.
Inoltre, anche ammettendo che la Scrittura volesse rimarcare un dominio sopra tutti gli altri (in effetti Babilonia fu una potenza mondiale) questo non dimostrerebbe affatto la sua natura divina.
Come vedremo più avanti diversi imperi hanno avuto il regno, almeno per un certo periodo, sopra tutti gli altri (ovvero tutti quelli conosciuti nell'antichità) ed in particolare la Bibbia menziona proprio un regno "sopra i re della terra" che non riguarda ovviamente il Regno di Dio - Rivelazione 17:18
Inoltre, anche ammettendo che la Scrittura volesse rimarcare un dominio sopra tutti gli altri (in effetti Babilonia fu una potenza mondiale) questo non dimostrerebbe affatto la sua natura divina.
Come vedremo più avanti diversi imperi hanno avuto il regno, almeno per un certo periodo, sopra tutti gli altri (ovvero tutti quelli conosciuti nell'antichità) ed in particolare la Bibbia menziona proprio un regno "sopra i re della terra" che non riguarda ovviamente il Regno di Dio - Rivelazione 17:18
Quindi
cosa dice effettivamente Daniele?
Quali
basi bibliche ci sono per sostenere che il regno visibile fino
all’estremità della terra o anche esteso per tutta la terra rappresenti davvero il Regno di
Dio?
Qualcuno
dirà che esso rappresenta il Regno di Dio perché di quest’albero
si dice che “raggiunge i cieli”.
Ovviamente
se volessimo essere pignoli dovremmo vedere quest’albero partire
dal cielo e raggiungere la terra
se davvero rappresentasse “la
sovranità universale di Geova, particolarmente in relazione alla
terra” come
dice il libro “Profezie di Daniele” ma prendiamo per buona questa
tesi e facciamo un ragionamento scritturale.
Se
il fatto che l’albero raggiunga il cielo è
un indicazione che si sta parlando del Regno di Dio, allora anche
l’impero di Faraone rappresenta il Regno di Dio (e passiamo da
Babilonia all’Egitto… due esempi tipici del Regno di Dio, giusto?).
In
Ezechiele 31:1-8 infatti si legge...
“E avvenne ancora che nell’undicesimo anno, nel terzo [mese], il
primo [giorno] del mese, la parola di Geova mi fu rivolta,
dicendo: “Figlio dell’uomo, di’ a Faraone re d’Egitto e
alla sua folla:
“‘A
chi somigli nella tua grandezza? Ecco, un assiro, un cedro del
Libano, dai bei rami, con folte ramificazioni ombrose, e di
altezza elevata, tanto che la sua cima era fra le nubi.
Le acque lo fecero crescere; le acque dell’abisso lo fecero
divenire alto. Con le loro correnti andavano tutt’intorno al luogo
dov’era piantato; e mandavano i loro canali a tutti gli alberi del
campo. Perciò si fece più elevato in altezza di tutti gli [altri]
alberi del campo.
“‘E
i suoi rami si moltiplicavano, e i suoi ramoscelli continuarono ad
allungarsi a causa della molta acqua nei suoi corsi d’acqua. Sui
suoi rami fecero i loro nidi tutte le creature volatili dei cieli, e
sotto i suoi ramoscelli partorirono tutte le bestie selvagge del
campo, e alla sua ombra dimoravano tutte le popolose nazioni. E
divenne bello nella sua grandezza, nella lunghezza del suo fogliame,
poiché il suo sistema di radici era su molte acque. [Altri] cedri
non lo uguagliavano nel giardino di Dio. In quanto ai ginepri, non
avevano alcuna somiglianza con i suoi rami. E i platani stessi non
gli erano simili nei ramoscelli. Nessun [altro] albero del giardino
di Dio gli somigliava per bellezza”.
Notiamo
qualche similitudine con la visione di Nabucodonosor?
Entrambi sono paragonati ad alti
e possenti alberi.
Entrambi raggiungono altezze
elevate, fino al cielo infatti le espressioni “raggiungere i cieli”
o “raggiungere le nubi” sono equivalenti – Confronta Giobbe
22:14; Isaia 14:14; Daniele 7:13
Di entrambi si nota la grande
differenza con gli altri alberi.
Di entrambi si dice che tutte le
creature volatili e tutte le bestie selvagge trovano cibo e riparo.
Non
solo… l’albero Faraone si trova nel giardino di Dio!
Quindi
chi più di lui potrebbe raffigurare "il Regno di Dio in relazione
alla terra"?
Tuttavia
in questa parte della Bibbia non vengono menzionati tempi, anni,
giorni, settimane o mesi per cui non è possibile fare alcun calcolo.
C’è
qualche altra scrittura che dimostrerebbe o farebbe quantomeno
pensare che l’albero del sogno di Nabucodonosor rappresenti il
Regno di Dio?
Pensiamoci
un attimo.
C’è questa scrittura?
C’è questa scrittura?
Alcuni
asseriscono che quest’albero rappresenti il Regno di Dio perché
Daniele stesso menziona il Regno di Dio quando dice “finché
tu non riconosca che l’Altissimo domina sul regno del genere umano
e lo dà a chi vuole” - Daniele
4:25
Anche
questa asserzione è illogica e non ha alcuna base biblica perché queste parole
servono semplicemente per umiliare Nabucodonosor, il quale credeva
d’essere intoccabile ma dovette ricredersi profondamente –
Confronta Daniele 4:37
E' Dio a dominare su tutto il genere umano e gli attuali governi
esistono solo perché Egli lo permette.
Questo
è valso per tutti i governi esistiti finora ivi incluso quello di
Nabucodonosor.
Anche
il re Ezechia riconobbe questa semplice verità quando, pregando per
avere protezione dall’esercito assiro che stava per attaccarli,disse “O
Geova, Dio d’Israele, che siedi sui cherubini, tu
solo sei il [vero] Dio di tutti i regni della terra.
Tu stesso hai fatto i cieli e la terra” - 2 Re 19:15
A
questo
punto dovremmo asserire, per coerenza, che anche l’Assiria era un
tipo del Regno di Dio perché si presenta una situazione simile a
quella di Babilonia e a quella dell’Egitto.
In
tutti questi casi si parla di re orgogliosi e prepotenti che
dovettero rendersi conto, a loro discapito, che Dio domina su tutto
il genere umano.
Quindi
qual è il reale
motivo
per cui il racconto riportato in Daniele capitolo 4 è diverso da
quello riportato in Ezechiele capitolo 31 o in 2 Re capitolo 19?
E’
possibile che il forte
desiderio
di veder adempiersi una
profezia
abbia influito sull’intendimento e quindi abbia spinto a leggere
quello che in realtà non c’era
scritto?
Inoltre è il caso di ricordare che la data indicata per l’istituzione del Regno
di Dio ha subito più modifiche nel tempo e il 1914 è solo l’ultima
tra queste.
In
passato, infatti, il Regno di Dio (sempre secondo l’intendimento della watchtower) doveva essere istituito alla fine del 1800 e
nel 1914 doveva finire il sistema di cose.
Non
essendo accaduto allora si modificò questa data da “fine
del sistema di cose” a “istituzione del Regno di Dio” e oggi
sono più di 100 anni che alcuni continuano a credere ad una cosa che non
ha realmente alcuna base biblica ma che è stata
talmente “blindata” che se provi a dissentire rischi seriamente
l'espulsione per apostasia.
Non
è facile adesso, dopo 100 anni di ricerche, dibattiti e libri sul
607, confessare che tutte queste discussioni non sono servite a
niente.
Come
detto, possono servire a fini esclusivamente storici ma di certo non
hanno alcuna valenza profetica.
Se
quegli ipotetici 20 storici su 1000 avessero anche ragione e se la wt avesse
ragione ad identificare il 607 a.E.V. come data di un certo
avvenimento biblico, questo non si collegherebbe comunque a Daniele
capitolo quattro.
Non c'entrerebbe nulla a prescindere.
Rispondendo
alla domanda “Daniele capitolo 4 parla dell’istituzione del Regno
di Dio?”
La risposta è NO.
Di
cosa parla, dunque, Daniele capitolo 4?
Come già scritto, ad
una prima lettura sembra che Dio abbia voluto dare una lezione
di umiltà a Nabucodonosor, cosa che avvenne.
I “sette tempi”, almeno per
lui, furono sette anni e questo è confermato da tutto il racconto.
Questa
è l’unica cosa certa su cui ben pochi oseranno dissentire.
Ovviamente
dovremmo chiederci se questa profezia ha, oppure non ha, un secondo
adempimento.
Se
non c’è un secondo adempimento, inutile scriverlo, tutta la
diatriba finisce qui.
Nabucodonosor
si monta un po’ troppo la testa e Dio lo umilia per sette anni.
Alla
fine di questi sette anni egli può tornare a governare magari in
maniera un pochino più attenta e umile – Daniele 4:26, 34-36
Fine della storia.
Ipotizziamo
tuttavia che il sogno di Nabucodonosor abbia effettivamente un secondo
adempimento.
Questo
è senz’altro possibile perché la Bibbia è piena di profezie con
molteplici adempimenti senza dimenticare che il personaggio di cui
stiamo parlando ebbe sogni profetici riguardanti il lontano futuro – confronta Daniele 2:31-35
Ora,
se il sogno dell’albero ha un secondo adempimento, di cosa sta
parlando?
Ovviamente
il soggetto non cambia.
Se
il primo adempimento riguardava Babilonia, il secondo adempimento
deve riguardare una Babilonia moderna.
Può cambiare l'aspetto, il nome... possono cambiare diverse cose ma Babilonia deve rimanere Babilonia.
È
chiaro il concetto, non è vero?
Altrimenti facciamo come alcuni che quando leggono "Israele" capiscono "la mia chiesa" o leggono una cosa e comprendono il contrario di quello che c'è scritto.
Se tutto questo avesse un secondo adempimento, il resoconto di Daniele direbbe semplicemente "Babilonia cadrà, rimarrà inattiva per 7 tempi e poi risorgerà": questo è un concetto che capirebbe anche un bambino.
Se tutto questo avesse un secondo adempimento, il resoconto di Daniele direbbe semplicemente "Babilonia cadrà, rimarrà inattiva per 7 tempi e poi risorgerà": questo è un concetto che capirebbe anche un bambino.
Al limite la difficoltà sarebbe, oggi, capire chi incarna questa moderna Babilonia e potrebbe
anche nascere un dibattito costruttivo ma non ha assolutamente senso
chiedersi se Babilonia, oggi, è diventata Regno di Dio: questo è sciocco.
Il
soggetto può cambiare l'apparenza ma non la sostanza.
Dal momento che nella Bibbia sono menzionate le profezie e anche
i rispettivi adempimenti, per sperare di essere sulla strada
giusta dovremmo quantomeno individuare uno o più passi biblici in
cui viene menzionata questa moderna Babilonia.
Se
Daniele capitolo 4 avesse un secondo adempimento dovremmo vedere la
potenza babilonica scomparire dalla scena mondiale e poi
ritornare.
Quindi dobbiamo trovare
almeno un riferimento successivo a Babilonia.
Esiste
questo riferimento?
Ovviamente
sì!
In
Rivelazione, l’ultimo libro della Bibbia, si parla di una certa
“Babilonia la Grande” dopo un oblio di migliaia di anni –
Rivelazione 17:5
Chi
incarna, oggi, questa moderna Babilonia?
Chi
ha seguito gli articoli dall’inizio conosce molto bene la risposta
e probabilmente potrà citare molte scritture per dimostrare come
stanno le cose.
Anche
su questo soggetto dobbiamo accertarci di non avere pregiudizi di
sorta e non è affatto facile a motivo dei condizionamenti a cui
siamo stati soggetti per anni.
Chi
è interessato a comprendere davvero chi incarna, oggi, la moderna
Babilonia, potrà trovare interessanti informazioni ai seguenti link
http://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2020/04/identifichiamo-babilonia-la-grande-1.html
http://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2020/04/identifichiamo-babilonia-la-grande-2.html
https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2017/05/un-nome-un-mistero-babilonia-la-grande.html
http://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2020/04/identifichiamo-babilonia-la-grande-1.html
http://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2020/04/identifichiamo-babilonia-la-grande-2.html
https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2017/05/un-nome-un-mistero-babilonia-la-grande.html
Detto
questo però, qualcuno vorrà mettere alla prova questo fatidico
calcolo dei 7 tempi.
Per cominciare dobbiamo comprendere da che data partire per calcolare
questi 7 tempi perché è evidente che non possiamo più prendere il
607 a.E.V. e questo a prescindere se essa sia giusta o sbagliata.
Abbiamo
detto che il soggetto di cui si parla è tutt’altro e per cui anche
la data di partenza dev'essere un’altra.
A cosa serve cercare di capire quando cade il regno di Israele se stiamo parlando d'altro?
Comunque
prima di iniziare questo calcolo è bene mettere in chiaro che
all’identità di Babilonia la Grande ci si arriva attraverso
i numerosi indizi scritturali e non attraverso i calcoli.
Questo
è molto importante da tenere a mente.
Dovendo
partire da date storiche “più o meno discutibili”, esattamente
come abbiamo fatto per il 607, è bene ricordare che l’eventuale
calcolo proposto ha il solo scopo di far riflettere.
Se
un domani le date ipotizzate in questo articolo dovessero essere smentite, questo non
cambierebbe di una virgola i ragionamenti logici e scritturali che ci
hanno portato a comprendere il soggetto.
Da
quale anno dovremmo dunque iniziare a contare i 2520 anni (cioè
360*7) fino a vedere la rinascita (eventuale)
di una moderna
Babilonia?
Dal racconto di Daniele possiamo individuare un ristretto arco temporale:
1) Da quando Nabucodonosor ha
avuto la visione o è caduto in “disgrazia” (infatti Daniele dice
“l’albero sei tu” – Daniele 4:20-22)
2) Prima della morte di Nabucodonosor
(se Nabucodonosor rappresenta il regno di Babilonia, la sua morte è
il momento in cui l’albero viene “abbattuto” ma è da notare
che non c’è alcun riferimento a questo nella narrazione di Daniele
il quale, anzi, dice che il regno gli sarebbe stato assicurato –
Daniele 4:26)
Ovviamente è impossibile avere una data
accurata in quanto né la Bibbia né la storia secolare ci dicono in
quale anno Nabucodonosor venne cacciato dal suo regno.
Ciò avvenne dopo il 597 a.E.V. (anno in cui Nabucodonosor porta i primi prigionieri Giudei a Babilonia secondo la datazione secolare) ed entro il 570 a.E.V. (se Nabucodonosor muore nel 562 a.E.V. - sempre secondo la data secolare - e il periodo di “cattività” dura 7 anni e il regno gli viene restituito si presume che esso abbia regnato per almeno un anno, il 570 è l’ultimo anno utile).
Ciò avvenne dopo il 597 a.E.V. (anno in cui Nabucodonosor porta i primi prigionieri Giudei a Babilonia secondo la datazione secolare) ed entro il 570 a.E.V. (se Nabucodonosor muore nel 562 a.E.V. - sempre secondo la data secolare - e il periodo di “cattività” dura 7 anni e il regno gli viene restituito si presume che esso abbia regnato per almeno un anno, il 570 è l’ultimo anno utile).
Comunque nei primi quattro
capitoli di Daniele si menzionano Daniele, Sadrac, Mesac e Abednego
prima come fanciulli (Daniele 1:3, 4) e successivamente come
uomini robusti (Daniele 3:12, 27) e tutto questo prima che
Nabucodonosor abbia il famoso sogno dell’albero.
Questo significa che, dalla loro
deportazione fino al giorno in cui il re eresse l’immagine d’oro,
passarono almeno 15, 20 anni.
Quindi se gli ebrei sono giunti
a Babilonia nel 597 a.E.V. ma passano vent’anni prima della
costruzione dell’idolo d’oro e avendo presa per buona la data
secolare della morte del monarca (562 a.E.V) è possibile restringere il periodo tra il 577
a.E.V. ed il 570 a.E.V.
Si noti che queste sono solo
stime ma la data importante è il limite massimo di tempo (il 570
a.E.V) per cui se dalla deportazione fino alla costruzione
dell’immagine fossero passati 10 o 15 anni anziché 20, la data di
inizio cambierebbe ma l’ultima data utile possibile sarebbe
sempre il 570 a.E.V.
L’eventuale rinascita di
Babilonia, se di questo sta parlando Daniele, cosa tutt’altro che
certa, sarebbe avvenuta tra il 1943 E.V. (2520-577) e il 1950 E.V.
(2520-570).
A
rafforzare questa ipotesi ci sarebbe anche il fatto che la narrazione
della sua cacciata è l’ultimo racconto riferito a Nabucodonosor.
Pochi versetti dopo, infatti, non si parla più di lui ma di Baldassarre (Daniele cap. 5).
Pochi versetti dopo, infatti, non si parla più di lui ma di Baldassarre (Daniele cap. 5).
E’ ragionevole concludere,
quindi, che Nabucodonosor ebbe la visione negli ultimi anni, forse
durante l’ultimo decennio del suo regno.
Vi
viene in mente un avvenimento storico importante accaduto tra il 1943
e il 1950, magari in qualche paesino sperduto del medio oriente, che
potrebbe avere qualche rilevanza biblica?
Di
cosa parla Daniele capitolo 4?
O
tale racconto ha un unico adempimento e quindi finisce con
l’umiliazione di Nabucodonosor, oppure ha un adempimento moderno ed
identifica un soggetto che non ha nulla a che vedere con il
Regno di Dio.
Anzi,
oggi come allora questo soggetto è il più grande nemico del popolo
di Dio.
Gli
articoli si trovano ai seguenti link
https://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2017/07/la-generazione-che-non-passera.html
Originariamente scritto in data 07/11/2018
Originariamente scritto in data 07/11/2018
je n'ai pas lu l'exposé mais j'ai beaucoup recherché çà et là des explications sur la date de 1914 !
RispondiEliminaj'en suis arrivé depuis un certain temps à la conclusion que certaines discussions sont vaines en particulier celle ci pourquoi?
Même si 607 était exacte cela ne changerais en rien le fait qu'il s'agit d'un montage humain qui est contraire à la parole de Dieu qui dit que nul ne connait le jour et l'heure et donc fixer la date de 1914 n'a aucun fondement biblique
amitiée
En fait, l'article explique que même si 607 était une date exacte (et probablement pas), l'explication de 1914 serait toujours fausse. En effet, le rêve de Nebucadnetsar, ainsi que l'explication de Daniel, parlent du royaume de Babylone. Si la prophétie n'a plus d'applications modernes, elle se termine par la mort de Nebucadnetsar. Si, au contraire, il a une application moderne, le sujet reste Babylone. Jusqu'à la limite du cas, la prophétie parle du retour du royaume de Babylone (le sujet change radicalement ainsi que la date)
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