HAI PECCATO CONTRO LO SPIRITO SANTO?

Qui sopra il discorso biblico "Hai peccato contro lo spirito santo?"
 
 
 
L’amore è in questo, non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui amò noi e mandò il Figlio suo come sacrificio propiziatorio per i nostri peccati – 1 Giovanni 4:10


Cosa significa “apostata”?
Alla parola apostasia, l’enciclopedia Treccani dà questa definizione.
apostaṡìa s. f. [dal lat. tardo apostasia, gr. ἀποστασία «defezione», der. di ἀϕίστημι «distaccarsi»]. – 1. Ripudio, rinnegamento della propria religione per seguirne un’altra. In partic., nel diritto canonico cattolico, l’abbandono totale (diverso quindi dall’eresia, che è abbandono parziale) della fede da parte di un battezzato, manifestato esteriormente in modi non equivoci e con la volontà e coscienza di abbandonarla (il passaggio ad altra fede è solo una circostanza aggravante). Con sign. più specifico: a. dalla religione, il mancato ritorno alla casa religiosa, o l’allontanamento illegittimo da essa con animo di non ritornare, di chi abbia professato voti perpetui; a. dall’ordine, la persistenza nell’abbandono della vita ecclesiastica da parte del chierico che abbia ricevuto gli ordini maggiori. 2. estens. Abbandono della propria dottrina, in genere, o anche di un partito, di un dovere morale, e sim.

Partendo da questo significato proviamo a fare alcuni ragionamenti.
Se “apostatare” significa abbandonare o rinnegare la propria religione, tutti coloro che hanno abbandonato la loro precedente religione (a prescindere da quale religione fosse e da quali assurdità insegnasse) sono diventati “apostati” dal punto di vista di coloro che sono stati abbandonati.
Se un cattolico diventa ortodosso, ad esempio, egli diventa “apostata” rispetto ai cattolici.
Anzi, stando alla prima definizione dell'enciclopedia non è neppure necessario che egli cambi ufficialmente religione: basterebbe manifestare la propria mancanza di fede anche solo con gli atteggiamenti.
Ovviamente per “mancanza di fede” si intende “fedeltà alla propria religione” che dev’essere, per definizione, “la Verità” - confronta Giovanni 17:17
Se per fede si intendesse quello che la Bibbia dice, allora il concetto diventerebbe un po’ più scomodo per tutte queste organizzazioni – Ebrei 11:1, 2
Tutti coloro che non credono “all’infallibilità del Papa”, ad esempio, e si dicono cattolici… sono di per sé già degli “eretici” (condizione più che sufficiente, un tempo, per essere messi al rogo) ma chi non credesse a diverse dottrine insegnate dal cattolicesimo sarebbe un apostata (e questo già dimostra come, questa religione, che una volta ne bruciava a migliaia, adesso accetti serenamente una folta schiera di eretici ed apostati ovvero persone che credono a tutto e al contrario di tutto o che non credono proprio a niente).
Possiamo già vedere che c’è molta discrezionalità in questa definizione.
Se per i cattolici praticanti quella persona ha commesso un peccato gravissimo, addirittura imperdonabile, per gli ortodossi (nel caso esso sia diventato un ortodosso) ha fatto la cosa più giusta e sacra che potesse fare.
Entrambi citeranno Dio.
Per i cattolici praticanti egli avrebbe rinnegato Dio mentre per gli ortodossi avrebbe ubbidito a Dio – confronta Atti 5:29
Se poi quella persona cambiasse ancora religione, diventando testimone di Geova ad esempio, allora anche gli ortodossi si troverebbero immediatamente d’accordo con i cattolici (che prima avevano smentito) nel dire che era un apostata.
È evidente, dunque, che il fulcro della questione non è “da quale religione si parta” e neppure “a quale religione si arrivi” ma il concetto stesso di Verità.
Se ognuna di queste organizzazioni asserisce di essere “la Verità”, è evidente che dal loro punto di vista ogni defezione, seppur minima, sarà un peccato contro la Divinità che pretendono di rappresentare.
Non nascondiamo una verità palese quanto scomoda: molte religioni hanno utilizzato la pretesa “autorità divina” non perché ci credessero davvero ma per tener soggiogate le masse.
Come la Bibbia aveva correttamente predetto, dalla fine del primo secolo si sarebbero manifestati questi oppressivi lupi che avrebbero detto cose storte per “trarsi dietro i discepoli” - Atti 20:29, 30
Essere apostata, oggi più che mai, non significa andare contro la Verità (che è la Parola di Dio e non un’organizzazione) ma andare contro coloro che si sono autoinvestiti dell’autorità divina.
Il caso storico di Galileo è significativo.
Egli non rinnegò certo la sua religione, tanto meno la Bibbia, ma le sue tesi andarono contro quella che era l’autorità ecclesiastica.
Andarono contro un’interpretazione biblica, tra l’altro completamente errata, interpretazione, però, che solo loro erano autorizzati a dare e che era per definizione “la verità”, quindi indiscutibile.
Giovanna d’Arco passò dall’ultimo girone dell’inferno al più alto livello del paradiso a seconda di chi fosse il Papa in carica.
Ella fu davvero il più eclatante esempio di carriera teocratica post-mortem.
La preoccupazione principale, per un cristiano, non dovrebbe essere “chi ha detto cosa” perché egli non può sperare e neppure desiderare di piacere a tutti – Matteo 5:11; Giovanni 15:19
Se è per questo gli stessi apostoli del Signore furono espulsi dalla sinagoga proprio da quel popolo che, fino a prova contraria, era ancora il popolo di Dio – Giovanni 16:1, 2
Gli israeliti erano il popolo di Dio… tuttavia i discepoli di Cristo furono espulsi perché avevano rinnegato la Verità o, piuttosto, perché non potevano più accettare le imposizioni di una certa autorità che aveva messo regole su regole rendendo la Parola di Dio senza valore, disconoscendo addirittura il Figlio di Dio? - Matteo 15:6
Alcuni, tanto per scoraggiare ulteriormente la fuoriuscita del fedeli o forse per rafforzare la propria posizione, hanno aggiunto alla parola “apostata” il concetto di “peccato imperdonabile” quando in realtà la Bibbia dà tutt’altra definizione e distingue le due cose.
Coloro che in Babilonia abbandonarono la propria religione di fatto divennero “apostati” eppure Geova incoraggiò loro a tornare.
Quindi questi apostati potevano essere perdonati? - confronta 2 Corinti 6:17, 18
Tutte le volte che gli israeliti adorarono i Baal furono indiscutibilmente “apostati” ed offesero senza ombra di dubbio il Vero Dio, non un autoreferenziale organizzazione religiosa.
Gli israeliti erano il popolo di Dio senza sé, senza ma e senza interpretazioni: Geova comunicava con loro attraverso i Suoi profeti – Amos 3:7, 8
Nonostante ciò il popolo, molte volte, si sviò attirando su se stesso l’ira divina ma prima di arrivare alla punizione Egli diede molti avvertimenti affinché cambiassero condotta – Ezechiele 33:11
Alcuni si pentirono cambiando condotta anche all’ultimissimo momento e questo dovrebbe dimostrare che “un apostata” non è destinato alla distruzione.
Non ha un destino già scritto.

Sei sicuro che Geova ti consideri "imperdonabile"?

Commettere apostasia e peccare contro lo Spirito Santo sono due cose diverse ma confonderli può essere strumentale per trattenere i fedeli nelle proprie fila.
Esattamente come ha fatto la cristianità nel corso dei secoli inculcando il timore del tormento eterno (giustificando in tal modo le torture più estreme ed abominevoli perché, secondo alcuni, “era meglio soffrire per qualche ora che per tutta l’eternità”), in maniera simile alcuni fanno con il peccato imperdonabile: se te ne vai dalla nostra religione abbracciandone un’altra e se ti metti a contestare anche solo una parte delle cose che hai imparato, non sarai perdonato da Dio né ora né mai.
Poco importa che tali contestazioni saranno fatte per spirito di contraddizione o a motivo di un’attenta riflessione biblica.
Poco importa se le obiezioni saranno strampalate oppure logiche e coerenti con la Scrittura: stai discutendo l’interpretazione di coloro i quali sarebbero stati investiti da Dio stesso tramite il Suo Spirito Santo, quindi ti stai mettendo contro Dio (e peccando contro lo Spirito).
L’apostolo Paolo riconobbe che gli abitanti di Berea erano di mente più nobile di quelli di Tessalonica perché “esaminavano attentamente le Scritture ogni giorno per vedere se le cose stavano così” e non risulta che egli disse mai “io sono guidato dallo Spirito Santo, per cui dovete accettare quello che vi dico” - Atti 17:11
Al contrario, fu proprio Paolo ad applicare prima di tutto a se stesso la regola di “non andare oltre ciò che è scritto” e infatti non lo fece mai – 1 Corinti 4:6
Inutile dire che molti di coloro che si ritengono bereani non vanno affatto a vedere “SE le cose stanno così” ma fanno di tutto per cercare conferme e poter dire che stanno così e basta.
Accettare che le cose potrebbero anche NON stare così, è troppo doloroso per coloro che hanno fatto della propria religione un oggetto di culto.
Ora, l’apostolo Paolo era davvero guidato dallo Spirito Santo e di certo lui non sarebbe mai andato oltre ciò che era scritto ma se per assurdo essi avessero trovato qualcosa di contrario alle Scritture, avrebbero comunque dovuto ubbidire?
Si sarebbero dovuti piegare all’autorità?
Ovviamente no, perché il popolo di Dio ha una sola Autorità e lo stesso Gesù Cristo diede l’esempio dicendo molte volte, nei suoi discorsi o rispondendo a chi lo contestava, “è scritto” - confronta Matteo 21:13
La Bibbia è tutto ciò che serve per essere “pienamente competenti” - Proverbi 2:1-5; 2 Timoteo 3:16, 17
Chiunque arrivasse e ci mostrasse con le Scritture una determinata dottrina, mostrando d’avere un intendimento migliore del nostro, dovremmo essere disposti ad accettare tale insegnamento riconoscendo l’autorità della Scrittura – 2 Corinti 4:7
Invece succede che, davanti all’evidenza scritturale o all’impossibilità di dimostrare con la Bibbia una serie di credenze, si applichi il veto dell’autorità (presunta) dicendo: “Noi abbiamo i padri della chiesa” oppure “Solo noi abbiamo lo spirito santo per comprendere” o ancora “noi abbiamo lo schiavo fedele e discreto”.
È così che predicavano i cristiani del primo secolo?
Dicevano “è così perché io sono io” oppure difendevano la loro fede provando e giustificando con le Scritture ogni loro credenza? - Luca 24:45, 46; Atti 17:3
Dicevano forse “noi siamo quelli che si fanno ammazzare per la loro fede” oppure “siamo quelli che predicano in tutto il mondo” per zittire ogni eventuale obiezione scritturale? - confronta Matteo 23:15
Certo non potevano dire “noi siamo quelli che portano il nome di Dio” tanto per cominciare perché essi erano riconosciuti semplicemente come “seguaci della Via” e poi semplicemente “cristiani” (vedi Atti 11:26; 19:9) ma poi perché gli stessi Israeliti (che li contrastavano in ogni modo) conoscevano, usavano e portavano il Nome di Dio – Esodo 28:36
I veri cristiani non avevano alcun problema a difendere le loro credenze esclusivamente con le Scritture, le quali sono davvero ispirate da Dio, non sono “cibo imperfetto a suo tempo”, non si prestano a rivedimenti o a “nuova luce” e di certo non cambiano con il tempo – Isaia 40:7, 8

Qualcuno ha detto che hai peccato contro lo Spirito Santo e quindi Dio non ti perdonerà?
Andiamo a vedere cosa dice la Bibbia, la sola Autorità, in merito a questo importante soggetto.
“Bestemmia contro lo spirito” compare per la prima volta in Matteo 12:31, 32: ““Per questo vi dico: Ogni sorta di peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo spirito non sarà perdonata. Per esempio, a chiunque dica una parola contro il Figlio dell’uomo sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo spirito santo non sarà perdonato, no, né in questo sistema di cose né in quello avvenire”.
Cosa voleva dire il Signore?
Per capirlo dobbiamo esaminare il contesto.
Se leggiamo ciò che è accaduto prima scopriamo che Gesù ha appena liberato un indemoniato davanti agli occhi di tutti gli astanti – Matteo 12:22
Quello che Gesù ha appena fatto è un’evidente dimostrazione della potenza dello Spirito Santo di Dio tant’è vero che le folle ne rimangono grandemente stupite.
Gesù non potrebbe fare queste cose se non avesse l’approvazione di Dio e se non fosse il mezzo da Lui utilizzato per compiere la Sua volontà.
Le persone umili e sincere capirono e accettarono che egli avesse lo Spirito di Dio perché se così non fosse stato egli “non avrebbe potuto fare proprio nulla” - Giovanni 9:30-34
Invece gli scribi e i farisei, davanti a questa eclatante dimostrazione dello Spirito Santo di Dio, asserirono che era opera del demonio – Matteo 12:24
Erano magari sinceri coloro che asserivano questo?
Erano in torto marcio ma convinti e in buona fede?
Ovviamente no: con tale dimostrazione dello Spirito Santo essi non dubitavano che lui fosse chi diceva di essere ma vedevano semplicemente mettere in dubbio la loro autorità e posizione – Giovanni 11:48
Tutta la loro cattiveria e assoluta ipocrisia fu evidente quando, dopo la risurrezione di Lazzaro, essi tramarono per ucciderlo – Giovanni 12:9-11
Essi non sapevano, forse, che Lazzaro era stato risuscitato sul serio?
Forse “Beelzebub” poteva risuscitare i morti?
Se fosse stata una menzogna e loro fossero stati convinti di tale menzogna (e cioè che Lazzaro non fosse mai morto) che bisogno avevano di ucciderlo?
Era evidente che essi volevano uccidere Lazzaro e Gesù non perché non avessero capito chi Lui fosse (l’avevano capito per le opere che aveva compiute grazie allo Spirito Santo) ma proprio perché amavano più il denaro e il potere, la gloria degli uomini più della gloria di Dio – Matteo 6:5
Davanti alla consapevolezza che Gesù fosse il Figlio di Dio non a motivo delle sue dichiarazioni ma a motivo dell’evidente prova dello Spirito, e nonostante ciò mettersi in tutti i modi contro il suo operato... come sarebbe stato possibile trovare una giustificazione, un modo per evitare il giudizio avverso e definitivo? - Giovanni 10:37, 38
In un’altra occasione Gesù disse che il giudizio sarebbe stato più sopportabile per Sodoma e Gomorra che per quelle città che avrebbero visto il suo operato e l’operato dei suoi discepoli e nonostante ciò non li avessero ricevuti benignamente (nonostante quello che dicono alcuni, Gesù non stava affatto facendo un’iperbole) – Matteo 10:11-15
Non c’è bisogno di diventare filosofi della Parola di Dio perché il messaggio è evidente.
Si pecca contro lo Spirito Santo (o si rischia di peccare contro lo Spirito Santo) quando si è perfettamente consci della sua manifestazione e, nonostante ciò, si fa di tutto per nasconderlo o impedirlo – confronta Atti 7:51-53
“Come sfuggirete al giudizio della Geenna?” disse più volte il Signore verso coloro che sapevano benissimo chi lui fosse – Matteo 23:33
Se abbiamo compreso cosa voleva dire veramente il Signore, allora dovremmo anche comprendere che non è possibile peccare contro lo Spirito Santo finché la vera adorazione non sarà ripristinata.
Che le religioni siano “guidate dallo spirito santo” lo dovremmo accettare sulla parola o sui presunti segni che esse sbandierano?
E quali, tra queste, sarebbe quella guidata dallo spirito santo? - confronta 2 Corinti 11:13-15
Tra quelle che vantano vari “segni” ci sono coloro che credono nella trinità e coloro che non ci credono (ed è strano che siano indecisi su una dottrina così importante se sono entrambe guidate dallo Spirito Santo); ci sono coloro che credono alla madonna e coloro che non ci credono; coloro che credono nella predestinazione e coloro che non ci credono; coloro che credono nell’inferno di fuoco e coloro che non ci credono; coloro che credono nel limbo e nel purgatorio e coloro che non ci credono; coloro che credono nell’esistenza preumana di Gesù e coloro che non credono e così via.
E’ troppo facile semplificare il problema dicendo che il mondo “cristiano” è variegato: non stiamo parlando di un dolce al cioccolato.
Il mondo “cristiano” non è affatto variegato ma è pieno di contraddizioni, menzogne, credenze pagane, autoritarismi, culti della personalità, immoralità, idolatria, violenza, ipocrisia etc etc etc.
In questo modo viene già a mancare la prima evidente manifestazione dello Spirito Santo: l’unità di pensiero e di azione – 1 Corinti 1:10; confronta anche Giovanni 16:13
Se molte di queste asseriscono di essere guidate dallo Spirito Santo, come può un “comune mortale” capire quale dice la verità e quale no (ed eventualmente fare attenzione a non peccare contro lo Spirito)?
Nonostante quello che starnazzeranno tutti, il cristiano deve solo preoccuparsi che la sua adorazione sia il più conforme possibile alla Parola di Dio ed essere disposto a cambiare opinione appena impara qualcosa di nuovo.
Egli non dovrebbe attaccarsi ad un edificio o ad un gruppo di persone: noi ci siamo dedicati a Dio e non agli amici – Matteo 10:37
Coloro i quali saranno incaricati di ripristinare la Vera adorazione saranno anche in grado non solo di dimostrare con le Scritture (e SOLO con le Scritture) ogni minima credenza o pratica, ma potranno dimostrarlo attraverso l’operato dello Spirito Santo proprio come faceva il Signore e come facevano i suoi primi discepoli – Atti 2:17-21
Per allora si vedrà una chiara differenza tra il popolo di Dio e le autoreferenziali religioni che hanno bisogno di “effetti speciali e trucchetti”, giochi di parole e di forzature scritturali per dimostrare quello che non possono dimostrare – Malachia 3:17, 18
Il ripristino della Vera adorazione è un avvenimento prossimo ma ancora futuro.

Hai dunque peccato contro lo Spirito Santo?
Con tutta probabilità, no.
Forse adesso sei deluso e arrabbiato con i tuoi ex fratelli per il trattamento ricevuto.
Forse ti sei talmente scoraggiato da aver riversato la tua rabbia sulla Parola di Dio… ma la Parola di Dio non c’entra nulla con quello che ti è successo.
Che tu sia stato espulso, con giusta o errata causa, solo Dio è in grado di vedere il tuo cuore – 1 Samuele 16:7
“Tornare” non significa “tornare alla propria organizzazione religiosa” ma a Dio, che è cosa ben diversa.
Significa tornare alla Parola di Dio, che è la Sola Verità – Giovanni 17:17
Significa non lasciare che la propria delusione te la faccia prendere con Dio: Egli non è responsabile delle tue sofferenze – Deuteronomio 32:4; 1 Giovanni 4:8
“Tornare” significa ricominciare ad amare la Parola di Dio a prescindere da quello che può averti fatto l’uomo e senza buttare all’aria “per vendetta” tutto quello che hai imparato prima, perché non è detto che sia tutto sbagliato – Ebrei 13:6; Rivelazione 2:5, 6
“Tornare” significa studiare la Bibbia con cuore completo, senza alcun condizionamento, ed essere disposto a fare qualsiasi cambiamento per piacere a Dio – Salmo 91:14, 15
Lascia che gli altri ti dichiarino “apostata imperdonabile”: preoccupati del giudizio di Dio, l’Unico che conta davvero - Romani 14:12
Pensa a Colui che ancora ti cerca e ti aspetta – Luca 15:20
Continua a provare a te stesso, attraverso la Bibbia, se sei nella fede – 2 Corinti 13:5
Dimostra, attraverso il tuo amore per Dio e per la Sua Parola di non aver davvero commesso il peccato imperdonabile – Romani 14:4
Domani riuscirai anche a perdonare coloro che forse hanno preso un po' alla leggera un incarico così enormemente pesante come quello di giudicare le pecore di Dio - Geremia 23:1; Matteo 7:2; Giacomo 3:1

Commenti

  1. Mi avevano detto che il peccato contro lo Spirito Santo fosse l'abbandono di una condotta conforme alla volontà di Dio dopo avere accettato la 'verità',in pratica se dopo il battesimo continui a peccare non ci sarà più perdono. Leggere questo articolo mi ha fatto molto bene, soprattutto mi ha sollevata da gravi preoccupazioni perché evidenzia tra le righe che bisogna confidare ed essere grati della grande misericordia divina.

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    1. Grazie per il commento, Patrizia. Sono felice che l'articolo ti abbia fatto bene e anzi, se conosci qualcuno a cui pensi possa essere utile, ti prego di condividerlo

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  2. Giovanni 5,36 "Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato". Il peccato contro lo spirito santo come certe organizzazioni voglion far supporre è quando tu rinneghi l'adesione al loro gruppo o comunque diventi apostata. Non c'è nulla di più falso. È evidente che malinterpretano le Scritture. In che occasione Gesù ha parole di condanna per i capi religiosi o comunque per le istituzioni religiose della sua epoca? Quando essi rifiutano per l'appunto l'operato dello spirito santo che agisce attraverso le opere di Gesù. Come hai detto tu prima è lampante che è l'istituzione religiose, ossia quelli che stanno alpotere religioso ad essere responsabile di questo peccato. Difficilmente un singolo cristiano potrebbe fare una cosa del genre. E poi, gli apostati come li bollano i gruppi religiosi, non hanno mica rinnegato le opere del Cristo. Semplicemente non si fidano più di certe persone che non si sa neanche chi siano, e che probabilmente, loro come rappresentanti sono gli unici a poter peccare contro lo spirito giacchè sono responsabili di quello che insegnano ad altri, come fecero scribi e farisei del I secolo.

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  3. Per essere certi di quello in cui crediamo dobbiamo fare come i "bereani". Non diamo credito al primo che passa, o coloro che ci fanno credere di saperla lunga. L'apostolo Paolo la sapeva lunga, ma i bereani che ascoltarono fecero le loro dovute ricerche (bibliche) non della società Torre di Guardia, come incoraggiano gli "anziani". Facendo quello che questi consigliano non sapremo mai come stanno veramente le cose. Comunque, bravo, perchè hai sviscerato tutti i lati dell'argomento che è molto importante, ma non deve spaventare nessuno.

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