Israele è davvero una parentesi chiusa?
Uno dei motivi per
cui alcuni fanno fatica ad accettare che Babilonia la Grande
sia la nazione d’Israele (non l’unico motivo) è perché
ritengono, in tutta coscienza, che questa nazione sia “una
parentesi chiusa”… ma anche in questo caso
bisogna capire che cosa si intende con questa espressione.
Se per parentesi
chiusa intendiamo dire che Dio non avrebbe più utilizzato esclusivamente una
nazione geografica specifica da cui “trarre un popolo per il suo
nome”, abbiamo assolutamente ragione - Atti 15:14
Se intendiamo che
questo popolo, in maggioranza, si rese responsabile di gravi crimini tanto dall'essere severamente punita è corretto –
Matteo 23:37, 38
Se intendiamo,
inoltre, che quando la Bibbia parla dell’Israele spirituale si
riferisce al popolo di Dio preso da tutte le nazioni, il quale non è
tutto “Israele”, anche in questo caso abbiamo ragione - Romani 9:6
Significa però che
questa “parentesi chiusa” non avrà alcun ruolo nel tempo della
fine?
Significa che è
così insignificante, dal punto di vista di Geova, da non averla più
neppure menzionata?
Proviamo a ragionare
su alcuni aspetti e cerchiamo sempre di far parlare la Bibbia tutte
le volte che è possibile.
Secondo le direttive di qualcuno "non bisogna più trovare tipi e antitipi (dopo averne creati centinaia,
anche in maniera forzatissima, per quasi un secolo)" ma è un fatto
che tipi e antitipi sono presenti in maniera preponderante nella
parola di Dio.
Dobbiamo ovviamente
essere prudenti e non cercare tipi e antitipi in ogni virgola…
in ogni frase detta o non detta ma significa questo che non dobbiamo
più usare le nostre facoltà mentali anche davanti ad un evidente
antitipo dei giorni nostri? - Ebrei 5:14
Cosa ancora più
importante: significa questo che dovremmo cancellare i collegamenti
tra tipi e antitipi anche quando è la Bibbia stessa a farli? - 2 Pietro 1:21
Quando Gerusalemme
fu distrutta per la prima volta nel 607 a.E.V. questa nazione, benché
apostata e ormai ridotta in minimi termini, non poteva definirsi
parentesi chiusa - Confronta Geremia 16:14, 15
Il Dio di Israele tenne fede al
patto stipulato con Abraamo salvando un rimanente anche se il popolo
dimostrò, molte altre volte, di non essere leale.
Può dirsi lo stesso
quando accadde la seconda volta, nel 70 E.V.?
Dopo la morte
di Gesù, avvenuta circa nel 33 E.V., il popolo d’Israele continuò
ad essere un popolo speciale e lo vedremo tra poco.
E' vero che con il battesimo di Cornelio si iniziò a formare una nuova
Isreale: un popolo che sarebbe stato preso da tutte le nazioni, ma questo non significò affatto la "chiusura" di Israele –
Matteo 21:43; Atti 10:44-48
Al contrario, proprio i discepoli di Cristo rimarcarono la centralità dei giudei e di Israele nel Suo proposito - confronta Romani 3:1, 2; 11:1, 2
Al contrario, proprio i discepoli di Cristo rimarcarono la centralità dei giudei e di Israele nel Suo proposito - confronta Romani 3:1, 2; 11:1, 2
Anche durante la sua stessa distruzione si evince
chiaramente che il Dio di Israele prestò attenzione a quella nazione che
evidentemente non sarebbe mai stata una nazione come le altre a
prescindere se al suo interno ci fosse ancora il popolo di Dio o meno.
Israele continuò ad
avere una certa importanza dopo il cosiddetto "abbandono da parte di Dio" ma
prima della predetta distruzione?
Sì!
Israele continuò ad
avere un’importanza fondamentale sia per i cristiani di origine
giudaica che per tutti gli altri infatti l’apostolo Paolo fece
molti riferimenti all’Israele carnale per aiutare a comprendere
“l’ombra” delle cose, il modo di agire di Geova (nonché la Sua
personalità) e che posizione avevano loro, come cristiani, davanti a
tutto questo – Confronta Colossesi 2:16, 17
L’apostolo Paolo
ci aiuta anche a comprendere, grazie all’esistenza di Israele, chi è la “Gerusalemme di sopra” - Galati 4:25, 26
Egli parlò di molti tipi e antitipi e questo non sarebbe stato possibile
senza l’esistenza dell’Israele carnale.
Non ci sarebbe stato alcun metro di paragone soprattutto per le persone delle nazioni - Efesini 2:11-13
Non ci sarebbe stato alcun metro di paragone soprattutto per le persone delle nazioni - Efesini 2:11-13
Anche in questo
senso possiamo dire che Israele, per ciò che fu anche quando apostatò, non poteva essere davvero una parentesi chiusa.
Ora, però, la
domanda è… che dire dei nostri giorni?
Israele è davvero
caduta nel dimenticatoio, da parte di Dio, dalla fine del primo
secolo a oggi?
Ha smesso d’avere importanza?
Possiamo subito dire di no.
Sia in Rivelazione
che in Daniele, libri che parlano del tempo della fine, si
menziona Israele.
Addirittura in
Rivelazione si parla del “cantico di Mosè” e questo è
indiscutibilmente un riferimento non solo ad Israele ma anche al
ruolo di Mosè come schiavo di Dio – Rivelazione 15:3
Mosè non fu
semplicemente un israelita ma fu anche il mediatore della Legge (legge che dovrebbe essere davvero una "parentesi chiusa" non è vero?).
Parlando
dell’uccisione dei due testimoni vestiti di sacco si dice che tale
crimine avviene “dove anche il loro Signore fu messo in croce” -
Rivelazione 11:8
Senza cercare
spiegazioni articolate dovremmo semplicemente chiederci: in quale città fù
messo in croce il signore Gesù Cristo?
Siamo dunque
convinti che Rivelazione non menzioni proprio Israele (o
Gerusalemme), cioé quella carnale, letterale, quella che secondo alcuni dovrebbe
essere “una parentesi chiusa”?
Rivelazione si
adempie nel tempo della fine, non è vero?
Proviamo anche a
vedere se le scritture di Daniele sembrano confermare o smentire
questa visione dei fatti.
Daniele 11:30 dice,
parlando di un certo re, che “dovrà tornare e prendere in
considerazione quelli che avranno lasciato il patto santo”.
Chi sono “quelli
che hanno lasciato il patto santo”?
Non può riferirsi alla cristianità perché queste organizzazioni non sono mai state sotto un patto con Dio Onnipotente... a differenza degli israeliti.
Al versetto 30 si
dice che egli “lancerà denunce contro il patto santo” e
quindi questo “prendere in considerazione” coloro che hanno
lasciato il patto santo non sembra avere nulla di positivo.
Anche qui, senza
troppi giri di parole, quale popolo ha “lasciato il patto” o chi agisce malvagiamente contro il patto?
Se Daniele sta
avendo una visione del “tempo della fine” è evidente che coloro
che “hanno lasciato il patto” sono ancora menzionati, vivi e
attivi, ed hanno un ruolo significativo fino all’ultimo momento del sistema mondiale.
Ora, se tutte le
volte che si menziona Israele nel tempo della fine si può
opinare se si sta riferendo all’Israele letterale o ai cristiani
presi da tutte le nazioni, che dire del monte dell’Adornamento?
Qual era il monte
dell’Adornamento?
Forse i sette colli di Roma o il monte Olimpo?
Forse i sette colli di Roma o il monte Olimpo?
Il monte Moria,
ovviamente, dove un tempo sorgeva il Tempio di Gerusalemme.
Nella stessa maniera
in cui i soldati romani misero piede dove non avrebbero dovuto (essi
erano una cosa disgustante), l’ultimo re dominante farà la
stessa cosa come specificato in
Rivelazione.
Il problema
nell’eliminare tipi e antitipi a motivo degli errori passati
consiste nel rischio di passare dall’estremo opposto e cioé non
riuscire più a vederne alcuno anche quando la logica e la Scrittura
danno più di un motivo per rifletterci su.
Bisogna essere
ispirati per scoprire eventuali controparti moderne?
Assolutamente no,
esattamente come non dobbiamo essere ispirati per leggere e cercare
di capire le Scritture – 2 Timoteo 3:16, 17
Sicuramente dobbiamo
essere prudenti e non andare oltre ciò che è scritto ma
fu Gesù stesso ad applicare le parole di Daniele al tempo della fine
(che sarebbe andato ben oltre la distruzione di Gerusalemme del 70
E.V.).
Quindi
ragionare sul fatto che le parole di Gesù, compresi i particolari
inerenti alla “cosa disgustante”, avrebbero
avuto un adempiemento
moderno, rientra nel normale dibattito biblico e
nella nostra capacità di ragionare.
La capacità di ragionare, fare contrasti e paralleli è un dono che ci ha dato il Creatore.
La capacità di ragionare, fare contrasti e paralleli è un dono che ci ha dato il Creatore.
Quindi tornando al
monte dell’Adornamento… quale significato possiamo dare oltre
quello che c’è semplicemente scritto?
Certo possiamo
asserire che l’angelo usi un linguaggio simbolico intendendo che
quest’ultimo re avrebbe interferito con la vera adorazione… ma
questo fatto, indiscutibile, l’abbiamo già visto nel momento in
cui viene “soppresso il sacrificio continuo”.
Daniele infatti dice
che avrebbe fatto cadere una parte delle stelle, che avrebbe fatto
inciampare quelli che hanno intendimento e che avrebbe continuato a “gettare
a terra la verità”.
Oltre a tutto
questo ad un certo punto si dice
che avrebbe posto le sue tende fino al monte dell’Adornamento.
Quanti tipi e
antitipi possiamo dare al monte dell’Adornamento se abbiamo già
visto che il re avrebbe gettato a terra il popolo di Dio, esattamente
come dice Rivelazione? - Rivelazione 13:5
Se
non cerchiamo una spiegazione articolata a tutti i costi, magari perché
convinti che non possa riferirsi in nessun caso al
moderno Israele, allora
la risposta è evidente.
Forse è fin troppo
evidente.
Semmai proviamo a
chiederci: per quale motivo l’ultimo re dominante dovrebbe porre la sua tenda tra Israele e il mar mediterraneo?
Intanto potremmo andare a vedere l'articolo indicato nel link successivo che parla del falso profeta, soggetto strettamente legato all'ultimo re dominante
Questa
bestia è un inganno religioso di proporzioni mondiali e si ricollega
alle parole di Cristo quando disse che sarebbero sorti falsi
Cristi e falsi profeti.
Sappiamo che questo soggetto
prenderà ufficialmente il posto di Dio e svierà l’intera terra
abitata.
Quindi per quale
motivo dovrebbe porre le sue tende sul monte dell’Adornamento?
Più avanti vedremo che questa è l'azione che precede Har-maghedon.
L'ultimo re dominante porà le sue tende ai confini di Israele proprio per distruggere il popolo di Dio che per allora sarà stato radunato da tutte le nazioni.
Si vedano i seguenti
articoli
http://attenzioneallaprofezia.blogspot.com/2017/10/prossima-fermata-israele.html
Le bestia di colore scarlatto odierà questa meretrice (che è la moderma nazione di Israele) e la renderà
devastata e nuda.
L'attuale Israele sarà quindi
distrutto, contro ogni aspettativa, in adempimento della profezia
biblica.
Anche in quel caso, però, Israele non sarà mai una parentresi chiusa perché quello sarà il momento, da parte dei cristiani di tutte le nazioni, di ripopolare la nazione e formare un Israele secondo il cuore di Dio - Rivelazione 19:3
Un Israele che durerà per sempre.
Un Israele che durerà per sempre.
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