1914: siamo davvero onesti su Daniele capitolo 4?

In questo articolo torniamo a parlare della famosa data del 607 a.E.V. e delle basi bibliche che ci sarebbero per giungere o meno al 1914 (data che dovrebbe, secondo alcuni, indicare l’istituzione del Regno di Dio).
Questo argomento è stato già trattato, sotto diverse angolature, in altri due articoli precedenti (vedi la nota in calce)*.
Il lettore che non l’avesse fatto, forse vorrà andare a vedere questi articoli dopo aver letto questo.
Questa sarà l’ultima volta che verrà trattato questo soggetto anche perché è inutile continuare a contestare tutto quello che si dice regolarmente, il che viene di volta in volta modificato pur di riuscire a confortare i propri preconcetti.
Pur accettando il fatto che “ognuno è libero di credere a quello che vuole” si dovrebbe avere almeno l’onestà intellettuale di non asserire che la Bibbia insegni quello che in realtà non insegna.
Chi asserisce d’essere cristiano dovrebbe mostrare il massimo rispetto per l’unica Autorità riconosciuta e questo significa non forzare scritture e significati.
Purtroppo la “visione del proprio cuore” spesso e volentieri ha la meglio sulla Santa Parola di Dio – Geremia 23:16
In ogni caso ognuno trarrà le proprie conclusioni e si prenderà le proprie responsabilità – Giovanni 17:17; Romani 14:10
In merito al 607 a.E.V. procediamo con ordine.
Da oltre un secolo ci si scontra su questa data per svariati motivi.
Alcuni dicono che “gli storici” hanno provato la giustezza di questa data o, al limite, l’alta probabilità che questa data sia corretta.
Molti altri, invece, a parità di titolo, asseriscono che questa data sia un falso storico, che si sia partiti da un vecchio errore e che altri “reperti” o confronti l’hanno definitivamente squalificata.
Infatti molti storici propendono per altre date, in genere con una differenza di 20 anni in più o in meno.
Probabilmente ci sono anche altre date ipotetiche ma lo scopo di questo blog non è quello di fare una carrellata di date e di storici e di riportare chi ha detto cosa, quando e perché…
Infatti vedremo che tutte queste discussioni lasciano il tempo che trovano per chi presta davvero attenzione alla Scrittura.
Immaginiamo una situazione ideale.
Abbiamo a nostra disposizione duemila storici (veri) e ne mettiamo mille a destra e mille a sinistra.
Quelli a destra dicono che il 607 a.E.V. è corretta e per dimostrarlo tirano fuori una serie di reperti, mettono a confronto decine di manoscritti etc.
Quelli a sinistra dicono che il 607 è una data errata e anche loro, a loro volta, tirano fuori una serie di reperti e mettono a confronto decine di manoscritti.
Chi ha ragione tra questi?
Come possiamo noi comuni mortali, ovvero noi che non siamo storici, farci un’idea onesta di chi può aver ragione?
A parte che se fossimo degli storici potremmo cadere in errore a prescindere (non a caso essi dibattono su molte date e avvenimenti: è evidente che non possono avere ragione entrambi gli schieramenti) ma tanto più noi che, nella migliore delle ipotesi, abbiamo fatto solo qualche ricerca in internet.
È vero che alcuni di noi si sono autoproclamati storici dopo aver letto due libri, così come alcuni di noi si sono autoproclamati omeopati e naturopati dopo aver fatto un corso di due ore o aver letto un volantino…
Molti hanno dispensato consigli medici, non avendone le competenze, ai loro confratelli con diverse patologie.
Al di là dei facili proclami ben pochi di noi hanno reali competenze storiche o d'altro genere ma il punto che si vuole illustrare è un altro.
Davanti a questa ipotetica situazione, cioè trovandosi davanti a duemila storici che si contestano l’un l’altro, su quali basi possiamo “scegliere” e chi scegliamo, in genere?
La risposta è semplice: non abbiamo nessuna base e, senza girarci troppo attorno, in genere scegliamo chi ci piace di più.
La situazione reale è comunque parecchio diversa da quella ipotizzata.
Forse su 2000 scienziati 1980 diranno che il 607 è sbagliata mentre solo 20 diranno che è corretta.
È vero che, come abbiamo detto più volte, “non è la maggioranza a stabilire la verità” e ci mancherebbe altro (la scienza non è una democrazia)… ma il semplice fatto che ognuno di noi scelga di ascoltare e credere a colui che ci piace di più, senza una base oggettiva per poter decidere, dimostra quanto siamo poco onesti intellettualmente.
Su parecchi siti e blog gestiti da testimoni di Geova o contestatori, si potranno leggere lunghi dibattiti per dimostrare o confutare questa data.
Ognuno tirerà fuori ogni virgola, ogni accezione, ogni scoperta o ogni studio reale o presunto… e molte volte si passerà dalla “discussione storica” alla delegittimazione dell’avversario.
Non è raro che, a prescindere dalla pesantezza degli argomenti presentati, qualcuno arrivi a scrivere cose del tipo “Io ho un dottorato di ricerca in questa campo… ho una cattedra in questa università… ho ottenuto questo riconoscimento… tu chi sei? Che studi hai fatto?”.
Davvero pensiamo che i cristiani del primo secolo facessero dibattiti del genere?
Qual era l’unica vera autorità per loro?
Quale dovrebbe essere per noi, anche in quest’era “scientifica” dove tutto viene messo in discussione, anche la creazione di Dio, l’unica autorità?
Comunque molti diranno che dimostrare la storicità di questa data è molto importante perché innegabilmente legata ad una delle profezie ritenute fondamentali.
Tutti questi dibattiti servirebbero in realtà per dimostrare un’altra data su cui, per la maggioranza dei testimoni di Geova, non è consentito dissentire: il 1914.
Esiste un modo per uscire da questo pantano di discussioni inutili e fuorvianti?
Tutti coloro che credono che la Bibbia sia davvero la Parola di Dio converranno nel dire che è importante quello che Essa insegna.
Anzi, quello che insegna dovrebbe avere la priorità assoluta.
Se la data ipotizzata (il 607) avesse davvero rilevanza biblica, allora sarebbe senz’altro importante cercare di stabilirne la precisione… ma se così non fosse?
È scontato asserire che se la Bibbia non insegnasse quello che la maggior parte dei Testimoni crede, allora tutti questi dibattiti non sono soltanto antiscritturali ma sono anche assolutamente inutili.
A cose serve tirare fuori prove e controprove se l’oggetto della questione non ha motivo di esistere?
Ovviamente rimarrebbe l’importanza storica di questa data come qualsiasi altra data.
È assolutamente ovvio che per uno storico una determinata data possa rivestire una certa importanza: essa sarà utile per comprendere come ricollegare vari avvenimenti.
Per comprendere questo, è scontato e positivo che tra gli storici possa esserci un certo dibattito ma che dire di noi?
A noi interessa davvero stabilire l’anno esatto di un determinato avvenimento o quello che dovrebbe interessarci è comprendere cosa insegna la Bibbia a riguardo?
In parole povere: le scritture in genere utilizzate per dimostrare l’istituzione del Regno di Dio sono valide?

Il 607 a.E.V. è davvero importante? L'albero immenso è davvero il Regno di Dio?


Daniele capitolo 4 parla del Regno di Dio?
Come abbiamo visto nell’articolo intitolato “Cronologia, interpretazione, speculazione” ad una prima lettura sembra che Dio abbia voluto dare una lezione di umiltà a Nabucodonosor, cosa che avvenne.
I “sette tempi”, almeno per lui, furono sette anni e questo è confermato da tutto il racconto.
Tutta l’impalcatura che porterebbe al 1914, che piaccia ammetterlo o no, è costruita su due semplici righe riportate nel libro “Profezie di Daniele”.
Esse recitano “l’albero indica un dominio e una sovranità molto maggiori di quelli del re di Babilonia. Simboleggia la sovranità universale di Geova, il Re dei cieli, specie rispetto alla terra”.
Dobbiamo forse prenderlo per buono o è lecito chiedersi su quali basi si arriverebbe a questa conclusione?
Come minimo dovremmo chiederci per quale motivo Dio avrebbe scelto Babilonia per simboleggiare il Suo Regno.
Qui non si sta parlando del regno di Israele che poteva a buon diritto, con tutti i suoi limiti e difetti, simboleggiare il Regno di Dio.
Qui si sta parlando di Babilonia... giusto?
Non viene spontaneo chiedersi per quale motivo la nazione che è stata identificata più volte, nella Bibbia, come la principale nemica del popolo di Dio, Egli l’abbia utilizzata come antitipo del Suo Regno?
Se siamo onesti, dovremmo almeno ammettere che è un po’ strano.
Nel sogno di Nabucodonosor un vigilante (ovvero un angelo di Dio) decide di abbattere l’albero… e se fossimo coerenti con l’interpretazione proposta dovremmo concludere che un angelo di Dio decide di abbattere il Regno di Dio... ma ecco che qui si comincia a dire che “questa parte” si applica soltanto a Nabucodonosor.
Infatti che un angelo abbatta il Regno di Dio non è concepibile neppure per le interpretazioni più creative.
Quindi sorge un’altra domanda: se spezzettiamo il racconto biblico in più parti, chi stabilisce quale parte ha un secondo adempimento e quale uno soltanto?
Se è a discrezione personale allora possiamo prendere qualsiasi scrittura e qualsiasi episodio e fargli dire quello che vogliamo.
Si vorrebbe dare una spiegazione scritturale citando Daniele 4:11 che dice L’albero crebbe e divenne forte, e la sua medesima altezza raggiunse infine i cieli ed era visibile sino all’estremità dell’intera terrae a questo riguardo il libro menzionato dice: “il grande albero rappresenta il ‘dominio che raggiunge l’estremità della terra’, che abbraccia l’intero regno del genere umano. Perciò simboleggia la sovranità universale di Geova, particolarmente in relazione alla terra. — Daniele 4:17”.
A parte il volo pindarico da “abbraccia tutta la terra” a “simboleggia la sovranità universale di Geova” su cui ci sarebbe da dissentire, Daniele non dice affatto questo.
Rileggiamo la scrittura con attenzione.
La scrittura dice che questo albero “raggiunse i cieli ed era visibile sino all’estremità della terra” e notiamo che il significato è molto diverso.
Essere visibili sino all’estremità della terra significa che questo regno è famoso, ovvero conosciuto, mentre “raggiungere le estremità della terra” significa che estende il proprio dominio fino all’estremità della terra.
Inoltre, anche ammettendo che la Scrittura volesse rimarcare un dominio sopra tutti gli altri (in effetti Babilonia fu una potenza mondiale) questo non dimostrerebbe affatto la sua natura divina.
Come vedremo più avanti diversi imperi hanno avuto il regno, almeno per un certo periodo, sopra tutti gli altri (ovvero tutti quelli conosciuti nell'antichità) ed in particolare la Bibbia menziona proprio un regno "sopra i re della terra" che non riguarda ovviamente il Regno di Dio - Rivelazione 17:18
Quindi cosa dice effettivamente Daniele?
Quali basi bibliche ci sono per sostenere che il regno visibile fino all’estremità della terra o anche esteso per tutta la terra rappresenti davvero il Regno di Dio?
Qualcuno dirà che esso rappresenta il Regno di Dio perché di quest’albero si dice che “raggiunge i cieli”.
Ovviamente se volessimo essere pignoli dovremmo vedere quest’albero partire dal cielo e raggiungere la terra se davvero rappresentasse la sovranità universale di Geova, particolarmente in relazione alla terra” come dice il libro “Profezie di Daniele” ma prendiamo per buona questa tesi e facciamo un ragionamento scritturale.
Se il fatto che l’albero raggiunga il cielo è un indicazione che si sta parlando del Regno di Dio, allora anche l’impero di Faraone rappresenta il Regno di Dio (e passiamo da Babilonia all’Egitto… due esempi tipici del Regno di Dio, giusto?).
In Ezechiele 31:1-8 infatti si legge... “E avvenne ancora che nell’undicesimo anno, nel terzo [mese], il primo [giorno] del mese, la parola di Geova mi fu rivolta, dicendo: “Figlio dell’uomo, di’ a Faraone re d’Egitto e alla sua folla:
“‘A chi somigli nella tua grandezza? Ecco, un assiro, un cedro del Libano, dai bei rami, con folte ramificazioni ombrose, e di altezza elevata, tanto che la sua cima era fra le nubi. Le acque lo fecero crescere; le acque dell’abisso lo fecero divenire alto. Con le loro correnti andavano tutt’intorno al luogo dov’era piantato; e mandavano i loro canali a tutti gli alberi del campo. Perciò si fece più elevato in altezza di tutti gli [altri] alberi del campo.
“‘E i suoi rami si moltiplicavano, e i suoi ramoscelli continuarono ad allungarsi a causa della molta acqua nei suoi corsi d’acqua. Sui suoi rami fecero i loro nidi tutte le creature volatili dei cieli, e sotto i suoi ramoscelli partorirono tutte le bestie selvagge del campo, e alla sua ombra dimoravano tutte le popolose nazioni. E divenne bello nella sua grandezza, nella lunghezza del suo fogliame, poiché il suo sistema di radici era su molte acque. [Altri] cedri non lo uguagliavano nel giardino di Dio. In quanto ai ginepri, non avevano alcuna somiglianza con i suoi rami. E i platani stessi non gli erano simili nei ramoscelli. Nessun [altro] albero del giardino di Dio gli somigliava per bellezza”.
Notiamo qualche similitudine con la visione di Nabucodonosor?
Entrambi sono paragonati ad alti e possenti alberi.
Entrambi raggiungono altezze elevate, fino al cielo infatti le espressioni “raggiungere i cieli” o “raggiungere le nubi” sono equivalenti – Confronta Giobbe 22:14; Isaia 14:14; Daniele 7:13
Di entrambi si nota la grande differenza con gli altri alberi.
Di entrambi si dice che tutte le creature volatili e tutte le bestie selvagge trovano cibo e riparo.
Non solo… l’albero Faraone si trova nel giardino di Dio!
Quindi chi più di lui potrebbe raffigurare "il Regno di Dio in relazione alla terra"?
Tuttavia in questa parte della Bibbia non vengono menzionati tempi, anni, giorni, settimane o mesi per cui non è possibile fare alcun calcolo.
C’è qualche altra scrittura che dimostrerebbe o farebbe quantomeno pensare che l’albero del sogno di Nabucodonosor rappresenti il Regno di Dio?
Pensiamoci un attimo. 
C’è questa scrittura?
Alcuni asseriscono che quest’albero rappresenti il Regno di Dio perché Daniele stesso menziona il Regno di Dio quando dice “finché tu non riconosca che l’Altissimo domina sul regno del genere umano e lo dà a chi vuole” - Daniele 4:25
Anche questa asserzione è illogica e non ha alcuna base biblica perché queste parole servono semplicemente per umiliare Nabucodonosor, il quale credeva d’essere intoccabile ma dovette ricredersi profondamente – Confronta Daniele 4:37
E' Dio a dominare su tutto il genere umano e gli attuali governi esistono solo perché Egli lo permette.
Questo è valso per tutti i governi esistiti finora ivi incluso quello di Nabucodonosor.
Anche il re Ezechia riconobbe questa semplice verità quando, pregando per avere protezione dall’esercito assiro che stava per attaccarli,disse O Geova, Dio d’Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei il [vero] Dio di tutti i regni della terra. Tu stesso hai fatto i cieli e la terra” - 2 Re 19:15
A questo punto dovremmo asserire, per coerenza, che anche l’Assiria era un tipo del Regno di Dio perché si presenta una situazione simile a quella di Babilonia e a quella dell’Egitto.
In tutti questi casi si parla di re orgogliosi e prepotenti che dovettero rendersi conto, a loro discapito, che Dio domina su tutto il genere umano.
Quindi qual è il reale motivo per cui il racconto riportato in Daniele capitolo 4 è diverso da quello riportato in Ezechiele capitolo 31 o in 2 Re capitolo 19?
E’ possibile che il forte desiderio di veder adempiersi una profezia abbia influito sull’intendimento e quindi abbia spinto a leggere quello che in realtà non c’era scritto?
Inoltre è il caso di ricordare che la data indicata per l’istituzione del Regno di Dio ha subito più modifiche nel tempo e il 1914 è solo l’ultima tra queste.
In passato, infatti, il Regno di Dio (sempre secondo l’intendimento della watchtower) doveva essere istituito alla fine del 1800 e nel 1914 doveva finire il sistema di cose.
Non essendo accaduto allora si modificò questa data da “fine del sistema di cose” a “istituzione del Regno di Dio” e oggi sono più di 100 anni che alcuni continuano a credere ad una cosa che non ha realmente alcuna base biblica ma che è stata talmente “blindata” che se provi a dissentire rischi seriamente l'espulsione per apostasia.
Non è facile adesso, dopo 100 anni di ricerche, dibattiti e libri sul 607, confessare che tutte queste discussioni non sono servite a niente.
Come detto, possono servire a fini esclusivamente storici ma di certo non hanno alcuna valenza profetica.
Se quegli ipotetici 20 storici su 1000 avessero anche ragione e se la wt avesse ragione ad identificare il 607 a.E.V. come data di un certo avvenimento biblico, questo non si collegherebbe comunque a Daniele capitolo quattro. 
Non c'entrerebbe nulla a prescindere. 
Rispondendo alla domanda “Daniele capitolo 4 parla dell’istituzione del Regno di Dio?” 
La risposta è NO.

Di cosa parla, dunque, Daniele capitolo 4?
Come già scritto, ad una prima lettura sembra che Dio abbia voluto dare una lezione di umiltà a Nabucodonosor, cosa che avvenne.
I “sette tempi”, almeno per lui, furono sette anni e questo è confermato da tutto il racconto.
Questa è l’unica cosa certa su cui ben pochi oseranno dissentire.
Ovviamente dovremmo chiederci se questa profezia ha, oppure non ha, un secondo adempimento.
Se non c’è un secondo adempimento, inutile scriverlo, tutta la diatriba finisce qui.
Nabucodonosor si monta un po’ troppo la testa e Dio lo umilia per sette anni.
Alla fine di questi sette anni egli può tornare a governare magari in maniera un pochino più attenta e umile – Daniele 4:26, 34-36
Fine della storia.
Ipotizziamo tuttavia che il sogno di Nabucodonosor abbia effettivamente un secondo adempimento.
Questo è senz’altro possibile perché la Bibbia è piena di profezie con molteplici adempimenti senza dimenticare che il personaggio di cui stiamo parlando ebbe sogni profetici riguardanti il lontano futuro – confronta Daniele 2:31-35
Ora, se il sogno dell’albero ha un secondo adempimento, di cosa sta parlando?
Ovviamente il soggetto non cambia.
Se il primo adempimento riguardava Babilonia, il secondo adempimento deve riguardare una Babilonia moderna.
Può cambiare l'aspetto, il nome... possono cambiare diverse cose ma Babilonia deve rimanere Babilonia.
È chiaro il concetto, non è vero?
Altrimenti facciamo come alcuni che quando leggono "Israele" capiscono "la mia chiesa" o leggono una cosa e comprendono il contrario di quello che c'è scritto.
Se tutto questo avesse un secondo adempimento, il resoconto di Daniele direbbe semplicemente "Babilonia cadrà, rimarrà inattiva per 7 tempi e poi risorgerà": questo è un concetto che capirebbe anche un bambino.
Al limite la difficoltà sarebbe, oggi, capire chi incarna questa moderna Babilonia e potrebbe anche nascere un dibattito costruttivo ma non ha assolutamente senso chiedersi se Babilonia, oggi, è diventata Regno di Dio: questo è sciocco.
Il soggetto può cambiare l'apparenza ma non la sostanza.
Dal momento che nella Bibbia sono menzionate le profezie e anche i rispettivi adempimenti, per sperare di essere sulla strada giusta dovremmo quantomeno individuare uno o più passi biblici in cui viene menzionata questa moderna Babilonia.
Se Daniele capitolo 4 avesse un secondo adempimento dovremmo vedere la potenza babilonica scomparire dalla scena mondiale e poi ritornare.
Quindi dobbiamo trovare almeno un riferimento successivo a Babilonia.
Esiste questo riferimento?
Ovviamente sì!
In Rivelazione, l’ultimo libro della Bibbia, si parla di una certa “Babilonia la Grande” dopo un oblio di migliaia di anni – Rivelazione 17:5
Chi incarna, oggi, questa moderna Babilonia?
Chi ha seguito gli articoli dall’inizio conosce molto bene la risposta e probabilmente potrà citare molte scritture per dimostrare come stanno le cose.
Anche su questo soggetto dobbiamo accertarci di non avere pregiudizi di sorta e non è affatto facile a motivo dei condizionamenti a cui siamo stati soggetti per anni.

Detto questo però, qualcuno vorrà mettere alla prova questo fatidico calcolo dei 7 tempi.
Per cominciare dobbiamo comprendere da che data partire per calcolare questi 7 tempi perché è evidente che non possiamo più prendere il 607 a.E.V. e questo a prescindere se essa sia giusta o sbagliata.
Abbiamo detto che il soggetto di cui si parla è tutt’altro e per cui anche la data di partenza dev'essere un’altra.
A cosa serve cercare di capire quando cade il regno di Israele se stiamo parlando d'altro?
Comunque prima di iniziare questo calcolo è bene mettere in chiaro che all’identità di Babilonia la Grande ci si arriva attraverso i numerosi indizi scritturali e non attraverso i calcoli.
Questo è molto importante da tenere a mente.
Dovendo partire da date storiche “più o meno discutibili”, esattamente come abbiamo fatto per il 607, è bene ricordare che l’eventuale calcolo proposto ha il solo scopo di far riflettere.
Se un domani le date ipotizzate in questo articolo dovessero essere smentite, questo non cambierebbe di una virgola i ragionamenti logici e scritturali che ci hanno portato a comprendere il soggetto.
Da quale anno dovremmo dunque iniziare a contare i 2520 anni (cioè 360*7) fino a vedere la rinascita (eventuale) di una moderna Babilonia?
Dal racconto di Daniele possiamo individuare un ristretto arco temporale:
1) Da quando Nabucodonosor ha avuto la visione o è caduto in “disgrazia” (infatti Daniele dice “l’albero sei tu” – Daniele 4:20-22)
2) Prima della morte di Nabucodonosor (se Nabucodonosor rappresenta il regno di Babilonia, la sua morte è il momento in cui l’albero viene “abbattuto” ma è da notare che non c’è alcun riferimento a questo nella narrazione di Daniele il quale, anzi, dice che il regno gli sarebbe stato assicurato – Daniele 4:26)
Ovviamente è impossibile avere una data accurata in quanto né la Bibbia né la storia secolare ci dicono in quale anno Nabucodonosor venne cacciato dal suo regno. 
Ciò avvenne dopo il 597 a.E.V. (anno in cui Nabucodonosor porta i primi prigionieri Giudei a Babilonia secondo la datazione secolare) ed entro il 570 a.E.V. (se Nabucodonosor muore nel 562 a.E.V. - sempre secondo la data secolare - e il periodo di “cattività” dura 7 anni e il regno gli viene restituito si presume che esso abbia regnato per almeno un anno, il 570 è l’ultimo anno utile).
Comunque nei primi quattro capitoli di Daniele si menzionano Daniele, Sadrac, Mesac e Abednego prima come fanciulli (Daniele 1:3, 4) e successivamente come uomini robusti (Daniele 3:12, 27) e tutto questo prima che Nabucodonosor abbia il famoso sogno dell’albero.
Questo significa che, dalla loro deportazione fino al giorno in cui il re eresse l’immagine d’oro, passarono almeno 15, 20 anni.
Quindi se gli ebrei sono giunti a Babilonia nel 597 a.E.V. ma passano vent’anni prima della costruzione dell’idolo d’oro e avendo presa per buona la data secolare della morte del monarca (562 a.E.V) è possibile restringere il periodo tra il 577 a.E.V. ed il 570 a.E.V.
Si noti che queste sono solo stime ma la data importante è il limite massimo di tempo (il 570 a.E.V) per cui se dalla deportazione fino alla costruzione dell’immagine fossero passati 10 o 15 anni anziché 20, la data di inizio cambierebbe ma l’ultima data utile possibile sarebbe sempre il 570 a.E.V.
L’eventuale rinascita di Babilonia, se di questo sta parlando Daniele, cosa tutt’altro che certa, sarebbe avvenuta tra il 1943 E.V. (2520-577) e il 1950 E.V. (2520-570).
A rafforzare questa ipotesi ci sarebbe anche il fatto che la narrazione della sua cacciata è l’ultimo racconto riferito a Nabucodonosor. 
Pochi versetti dopo, infatti, non si parla più di lui ma di Baldassarre (Daniele cap. 5).
E’ ragionevole concludere, quindi, che Nabucodonosor ebbe la visione negli ultimi anni, forse durante l’ultimo decennio del suo regno.
Vi viene in mente un avvenimento storico importante accaduto tra il 1943 e il 1950, magari in qualche paesino sperduto del medio oriente, che potrebbe avere qualche rilevanza biblica?

Di cosa parla Daniele capitolo 4?
O tale racconto ha un unico adempimento e quindi finisce con l’umiliazione di Nabucodonosor, oppure ha un adempimento moderno ed identifica un soggetto che non ha nulla a che vedere con il Regno di Dio.
Anzi, oggi come allora questo soggetto è il più grande nemico del popolo di Dio.



Gli articoli si trovano ai seguenti link


Commenti

  1. je n'ai pas lu l'exposé mais j'ai beaucoup recherché çà et là des explications sur la date de 1914 !
    j'en suis arrivé depuis un certain temps à la conclusion que certaines discussions sont vaines en particulier celle ci pourquoi?
    Même si 607 était exacte cela ne changerais en rien le fait qu'il s'agit d'un montage humain qui est contraire à la parole de Dieu qui dit que nul ne connait le jour et l'heure et donc fixer la date de 1914 n'a aucun fondement biblique
    amitiée

    RispondiElimina
    Risposte
    1. En fait, l'article explique que même si 607 était une date exacte (et probablement pas), l'explication de 1914 serait toujours fausse. En effet, le rêve de Nebucadnetsar, ainsi que l'explication de Daniel, parlent du royaume de Babylone. Si la prophétie n'a plus d'applications modernes, elle se termine par la mort de Nebucadnetsar. Si, au contraire, il a une application moderne, le sujet reste Babylone. Jusqu'à la limite du cas, la prophétie parle du retour du royaume de Babylone (le sujet change radicalement ainsi que la date)

      Elimina

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